Autore Topic: Cominciano a emergere i punti poco chiari del caso Cecchettin  (Letto 524 volte)

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Offline Vicus

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Cominciano a emergere i punti poco chiari del caso Cecchettin
« il: Novembre 22, 2023, 04:37:19 am »
Scritto da un giornalista:

I punti oscuri della vicenda di Giulia Cecchettin

Adesso è necessario però soffermarsi sulle dinamiche dell’omicidio di Giulia Cecchettin perché queste sono ancora lontane a nostro parere dall’essere chiarite del tutto.

La ricostruzione che stanno fornendo i media racconta che Giulia sarebbe stata uccisa lo scorso sabato 11 novembre dal suo ex compagno Filippo Turretta.

Sarebbe stato decisivo per accertare l’accaduto e la responsabilità di Turretta un video di una vicina fabbrica, nei pressi di Fossò, dove l’uomo avrebbe aggredito e ucciso la Cecchettin.

Non c’è traccia di questo video, almeno nei media. Al momento risultano esserci solo dei fotogrammi di pochissimi secondi nei quali non si vede praticamente nulla ed è difficile dire cosa stesse succedendo in quelle immagini.

Non comprendiamo poi perché non siano stati mostrati i fotogrammi successivi e le uniche immagini che stanno circolando sono quelle di ricostruzioni fatte da disegnatori grafici, come quella che ha proposto il Corriere.

Il video è semplicemente fondamentale perché esso avrebbe consentito poi agli inquirenti di risalire agli spostamenti del Turretta.

Un altro aspetto che necessita chiarimenti riguarda quello della zona dove sarebbe stato rinvenuto il corpo della Cecchettin, nei pressi della strada della Val Caltea.

Questa zona è alquanto vasta e viene da chiedersi come abbiano fatto le autorità a sapere dove guardare con attenzione tanto che persino in alcuni articoli dei media mainstream si afferma che in normali circostanze ci sarebbero voluti almeno sei mesi per scovare il corpo.

A salvare gli investigatori sarebbe stato, a quanto viene detto, un cane da fiuto chiamato Jageer che con il suo sviluppato olfatto sarebbe riuscito a ritrovare la povera Giulia in quella così vasta zona.

Qualcuno ha parlato di un ago rinvenuto in un pagliaio e appare difficile dargli torto.

A sollevare perplessità poi sono state anche le reazioni e i contesti, per così dire, dei famigliari di Giulia.

La sorella, Elena, appare certamente il tipo più anomalo. Se si dà uno sguardo al suo profilo Instagram si vedrà che Elena Cecchettin condivideva sul suo profilo alcune foto dove ostentava una croce al contrario portata sul collo e un’altra dove invece aveva sulla fronte sempre il crocefisso capovolto.


Una delle foto condivise da Elena Cecchettin su Instagram il 5 gennaio scorso

Non è un segreto e certamente molti lettori già sapranno che la croce al contrario è tipica di alcuni ambienti satanisti che per farsi beffe e oltraggiare il sacrificio di Cristo sulla croce lo capovolgono.

Se si continuano a sfogliare le foto della ragazza si trovano poi altre immagini inquietanti come quelle di una motosega, teschi vari e una statua di Lucifero.

Difficile pensare dopo aver visto queste immagini che la ragazza non avesse qualche interesse per il mondo dell’occulto.

A colpire poi è stata anche la tempestività con la quale Elena si è subito precipitata a raccogliere l’attenzione dei media quando ha inviato una lettera al Corriere nella quale individuava il colpevole della morte della sorella nei “figli sani del patriarcato” per poi rincarare la dose su un programma Mediaset nel quale, indossando una felpa che mostrava il disegno di un pentacolo, ha ancora una volta indicato la società patriarcale come responsabile dell’omicidio di Giulia.

Alcuni hanno affermato che Elena Cecchettin stesse recitando una sorta di copione già scritto da altri e appare difficile dargli torto perché il linguaggio scelto sembra provenire direttamente da quegli ambienti femministi ai quali era, ad esempio, vicina Michela Murgia.

Questa sensazione si è rafforzata quando il padre di Elena, Gino Cecchettin fondatore della start up Next4, si è presentato davanti ai microfoni a sole 24 ore di distanza dalla morte della figlia senza mostrare apparentemente nessuna particolare costernazione.

Gino Cecchettin parlava della necessità di “andare avanti” e mentre pronunciava queste parole al suo fianco c’era Martina Semenzato, deputata e presidente della Commissione femminicidi.

Ovviamente non abbiamo visto tale personaggio parlare di alcuna particolare “emergenza” quando lo scorso agosto Iris Setti veniva uccisa da un immigrato.

I riflettori dei media erano spenti allora così come lo era l’attenzione della Semenzato che non risultava aver detto o fatto nulla per denunciare il barbaro omicidio della Setti.

La presenza di questa politica eletta tra le fila di Noi Moderati ha dato adito ancora a maggiori sospetti. La volontà di strumentalizzare l’intera vicenda è palese e la volontà della politica nelle mani della lobby progressista di voler utilizzare la morte di Giulia per raggiungere un altro fine è altrettanto manifesta.

Ci si sarebbe aspettati di vedere respinte tali strumentalizzazioni dai famigliari di Giulia, e invece li vediamo lì assieme alla Semenzato a dire alle donne di essere pronte a denunciare.

I punti oscuri, come si vede, non sono pochi e la sensazione che dietro ci sia una regia per creare una falsa emergenza fondata attorno al “femminicidio” è alquanto forte.

Sempre per restare nel tema di casi di cronaca nera non chiariti del tutto, ne ricordiamo un altro che accadde più o meno di questi tempi.

L’anno scorso andava infatti in scena un altro strano episodio che vedeva Claudio Campiti entrare in una riunione di condominio a Fidene, quartiere di Roma, e sparare su alcuni condomini.

Incredibilmente, tra di loro, risultava esserci una conoscente della Meloni e in una città come Roma si tratta certamente di una notevole coincidenza statistica.

Ad oggi, ancora non è chiaro come Campiti sia riuscito a procurarsi l’arma che a detta dei media sarebbe stata presa in un poligono di tiro a Roma, nonostante esistano delle misure di sicurezza precise per la custodia delle armi in simili strutture.

Sono episodi certamente strani, anomali e vediamo spesso che essi sono utilizzati dai media per provare a creare false emergenze o portate avanti determinate agende sempre più difficili da attuare.

In questo caso, appare chiaro il tentativo disperato di mettere in atto un ultimo assalto all’antica società cattolica tanto che qualcuno parla già scompostamente della necessità di far studiare sui banchi di scuola regole di comportamento ai giovani maschi, che non è difficile immaginare che saranno volte a demascolinizzarli, se possibile, ancora di più.

La nostra opinione di fronte a tutto questo rimane immutata. C’è un sistema politico che si agita e si dimena compulsivamente perché dopo il fallimento della farsa pandemica si è messo in moto un meccanismo che sta portando ad un progressivo crollo delle istituzioni liberali.

Per quanto tale sistema si agiti, c’è ben poco da fare per arrestare questo suo processo di crollo generale.

I lettori comunque siano preparati ad altri episodi di questo tipo. La bestia è sempre più vicina alla sua fine e si dimenerà fino all’ultimo istante.

https://www.lacrunadellago.net/i-punti-oscuri-dellomicidio-cecchettin-e-perche-il-femminismo-vuole-distruggere-la-cristianita/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Cominciano a emergere i punti poco chiari del caso Cecchettin
« Risposta #1 il: Novembre 22, 2023, 10:12:50 am »
Leggo su un blog che il padre sarebbe un "muratore". Se ho fonti più sostanziose vi fo sapere
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.