Autore Topic: Cinema, uomini, e amicizia: "Dersu Uzala- il piccolo uomo delle grandi pianure"(  (Letto 3542 volte)

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Cinema, uomini, e amicizia:
"Dersu Uzala- il piccolo uomo delle grandi pianure"
[Dersu Uzala], Avventura, Akira Kurosawa, 1975, [Urss/Giappone]

"Dersu Uzala/Maksim Munzuk :- "Come può l'uomo vivere in una scatola?"

Dersu Uzala :- "Fuoco arrabbiato, la foresta brucia per molti giorni. Il fuoco si arrabbia ed è spaventoso. L'acqua si arrabbia, ed è spaventosa. Il vento si arrabbia, ed è spaventoso. Il fuoco, l'acqua, e il vento. Come tre potenti uomini.



Rimane una peculiarità della storia del cinema che i film di Akira Kurosawa, venerato per tanto tempo in tutto il mondo, fossero un tempo tenuti in scarsa considerazione nel suo paese, tanto che alla fine degli anni '60, i finanziamenti per i suoi film stavano diventando sempre più difficile da garantire. Nel 1967, venne annunciata una faraonica co-produzione tra la Kurosawa Productions e la 20th Century Fox per realizzare assieme "Tora! Tora! Tora!", Un racconto epico e storicamente accurato dell'attacco a Pearl Harbour visto da entrambi i lati dei protagonisti della storia, dagli americani e dai giapponesi. Kurosawa iniziò a lavorare sulla metà giapponese del film, ma lo studio americano non fu apparentemente felice dei risultati e il "Tenno", "L'Imperatore", secondo il soprannome che ha sempre avuto all'interno dell'industria cinematografica giapponese, alla fine ha lasciato il progetto. Il compito di dirigere la sezione giapponese del film alla fine ricadde su un altro grande del cinema nipponico, Kinji Fukasaku.
Negli anni settanta, per Kurosawa si aprì un periodo di progetti relativamente a basso costo, dopo che la sua molto personale storia della vita di un gruppo di baraccati di Tokyo, "Dô desu ka den", divenne la prima produzione de "Il Comitato dei Quattro Cavalieri", un gruppo fondato da Kurosawa insieme con gli altri registi Kon Ichikawa, Masaki Kobayashi e Keisuke Kinoshita. Erano desiderosi che il loro primo film dovesse essere un successo. Purtroppo, così non fu. E il 22 dicembre 1971, l'uomo che molti considerano il più grande in assoluto di tutti i registi nipponici tentò il suicidio  infliggendosi sei tagli alla gola e otto ai suoi polsi. Fortunatamente per lui, per i suoi amici e la famiglia e per la storia del cinema, il tentativo non divenne fatale, ma soltanto perchè venne salvato in extremis.
Nel 1973, ripresosi in parte dal lungo e cupo periodo di depressione, Kurosawa iniziò a lavorare su "Dersu Uzala", una co-produzione con gli Studi Mosfilm da essere girato in Unione Sovietica e in lingua russa, primo film non-giapponese del regista. Questo aspetto che poteva essere stato sentito quale un ulteriore compromesso - Kurosawa doveva lasciare il suo paese per poter realizzare un film - si trasformò alla fine in un trionfo. Il film vinse due importanti premi al Festival  Internazionale di Mosca e l'Oscar per il Miglior Film in Lingua Straniera. Cinque anni più tardi, con l'assistenza finanziaria assicurata in parte dai fan di vecchia data quali George Lucas e Francis Coppola, Kurosawa realizzò "Kagemusha", una delle sue opere più largamente celebrata e un vincitore della Palma d'Oro a Cannes. Forse ancor più significativo, esso raccolse una serie di importanti riconoscimenti anche nei festival giapponesi.
Sulla base delle memorie da esploratore del capitano russo Vladimir Arseniev, "Dersu Uzala" racconta della sua spedizione per dei rilievi nel 1902 come capo di una piccola compagnia di soldati  in un bacino vicino al confine russo Ussuro con la Cina. Una notte il gruppo torna al campo e sedersi intorno al fuoco per mangiare e sono raggiunti non previsto da un vecchio cacciatore di nome Dersu Uzala. I soldati ridono alla sua antica saggezza russa da uomo dei boschi, ma Vladimir decide di assumere Dersu come guida e si ha così la iniziale beffa dei soldati che si placa quando essi cominciano a imparare e rispettare il vecchio cacciatore. Quando Vladimir e Dersu si avventureranno nelle lande desolate della Siberia ghiacciate e perderanno le proprie tracce, è la rapidità di pensiero di Dersu e la sua determinazione che li salva. Tre anni più tardi, il Capitano conduce un altro gruppo di rilievo nell' area e si mette alla ricerca del suo vecchio amico, con la speranza di convincerlo a venire a vivere con la sua famiglia nella città di Khabarovsk.
Se si perviene alla visione di "Dersu Uzala" esclusivamente dai precedenti film di samurai di Kurosawa, allora probabilmente si può essere mal preparati a quello che si attende. Un ritmo dolce, uno studio dei personaggi quasi privo di azione, girato in gran parte in campo lungo con solo spostamenti occasionali per i piani medi e con alcuni preziosismi determinati dalle esaltanti carellate quali che già si erano troverate nelle opere visivamente più frequentate del regista. Laddove c'è una chiara connessione con le precedenti opere della straordinaria filmografia del regista è nella spinta umanista alla base della sua storia, un tema che troverete anche in film diversi come "Il Duello silenzioso" (1949), "Vivere"(Ikiru) (1952), "I Sette Samurai" (1954), "Testimonianza di un essere vivente" (1955), "Dô desu ka den" (1970) e il successivo, terz'ultimo suo film "Sogni" (1990). E' questo un elemento molto alla ribalta anche qui, con l'ironia che ha aggiunto una saldatura professionale appresa da un cacciatore dei boschi - due uomini per i quali il fucile è una parte della loro identità - per vivere e lasciar vivere. E' chiaramente intenzionale che le uniche ferite inflitte dalle loro armi, una delle quali indirettamente, sono il risultato di incidenti piuttosto che di un'azione deliberata.
Il messaggio ambientalista si estende oltre la distruzione del bosco siberiano, per la fauna selvatica e persino per gli abitanti della foresta, Dersu incluso. Il cacciatore si dispera alla cattura di massa degli animali da parte degli Hunhutsi cinese ed è stupefatto dal desiderio di cacciare più di quanto si possa mai mangiare. Ma l'offerta di Vladimir di una casa lontana dalla foresta per il suo amico, non importa quanto bene intenzionata, è altrettanto dirompente al ciclo naturale.
Lo sviluppo e l'amicizia duratura tra Vladimir e Dersu è il nucleo drammatico del film, e anche se la situazione in sé non può essere certo nuova, viene gestita con un raro livello di finezza e di profondità emotiva. Le interpretazioni degli attori sono fondamentali perché queste lo fanno funzionare bene per quello che è, con Yuri Solomin e la sua impressionante personificazione di Vladimir e Maksim Munzuk deliziosamente in tono minore come Dersu, un ruolo che non avrebbe permesso a molti attori caratteristi di farsi assorbire dal paesaggio. E' facile entrare in contatto con un "estraneizzato" sociale in completa armonia con il suo ambiente, colui la cui conoscenza e saggezza deriva non da istruzioni verbali o letterarie, ma dalle basi della sopravvivenza quotidiana. A dispetto della loro formazione, i soldati non hanno nessuna dell'esperienza di Dersu con la terra, i suoi animali e la sua gente, e anche quando lo salvano da una possibile morte acquosa, sono in grado di farlo solo seguendo le sue istruzioni. Che imparino molto da lui, forse senza neppure rendersene conto, e forse è questo il messaggio più positivo del film, di speranza per le generazioni future, che non è in alcun modo eclissato dalla tragica svolta che il film prende nelle sue fasi successive.
Kurosawa sembra in questa sua memorabile Opera una cosa sola con le sue posizioni tanto quanto Dersu stesso con la natura e il suo ambiente naturale, mettendo in evidenza la sua bellezza senza eccessivamente ammantarla di inutili e superflue fascinazioni, già dalle sequenze della foresta in apertura, accompagnate come sono da una partitura a volte inquietante di Isaak Shvarts, ricordando una panoramica simile in un momento del capolavoro di Werner Herzog, "Aguirre, furore di Dio", Il suo ritmo senza fretta si sente che è assolutamente giusto per la storia, e quando un 'incidente vi apporta dell'urgenza - come con la lotta per la sopravvivenza sul ghiaccio siberiano o per il soccorso a Dersu nel fiume - la tensione è effettivamente liquidata senza un vero adeguamento drammatico al ritmo, o di stile.
"Dersu Uzala" è a tutti gli effetti un film magistrale e, nei suoi maggiori momenti semplicemente bellissimo, fotografato straordinariamente da un trio di cineasti (Fyodor Dobronravov, Yuri Gantman e Nakai Asakazu, l'ultimo dei quali ha anche lavorato con Kurosawa anche più tardi per !Ran"),e ci racconta una commovente e coinvolgente storia umanista dell'incontro tra due uomini in un paesaggio che, come apprende Vladimir, merita di essere trattato a parità di condizioni del suo compagno, e comandato agli altri verso di lui un simile rispetto.
Punto finale: è stato suggerito da un certo numero di recensori data la stretta amicizia e stima che ha poi legato anche personalmente Lucas con Kurosawa  che Dersu stesso, un vecchio saggio dei boschi vestito di stracci e con un modo singolare di parlare, fu la fonte di ispirazione per Yoda nei film di "Star Wars". Non è difficile vederne la connessione, soprattutto se si considera quanto quanto Lucaa sia sempre stato un fan del lavoro di Kurosawa, ed è altresì chiaro, che i personaggi di R2-D2 e C-3PO si fossero basati direttamente sui due ladri nel capolavoro di Kursosawa del 1958, "La Fortezza nascosta".

Academy Awards, USA Anno 1976
Ha Vinto
l' Oscar    per il Miglior Film in Lingua Straniera
all' Unione Sovietica

Cinema Writers Circle Awards, Spagna Anno 1977
Ha Vinto
il CEC Award    Migliof Film d'Autore o Sperimentale (Mejor Película de Arte y Ensayo)

David di Donatello Anno 1977
Ha Vinto
il David    per il Miglior regista straniero
ad Akira Kurosawa

Ha Vinto
un David Speciale    alla Mosfilm
Per la produzione.

Sindacato francese della Critica Cinematografica Anno 1978
Ha Vinto
il Premio della Critica    come Miglior Film Straniero
ad Akira Kurosawa
per l'Unione Sovietica

Sindacato Nazionale Italiano Giornalisti Cinematografici Anno 1977
Ha Vinto
il Nastro d'Argento    come Miglior regista straniero (Regista del Miglior Film Straniero) ad Akira Kurosawa

Moscow International Film Festival Anno 1975
Ha Vinto
il Premio FIPRESCI    ad Akira Kurosawa

Ha Vinto
il Primo Premio    ad Akira Kurosawa



Il film venne realizzato dopo che  un membro dell'ambasciata russa  contattò Kurosawa, chiedendogli di fare un film russo per i russi, e che la televisione non si era ancora sviluppata in URSS come avrebbero voluto e che la Russia non aveva, secondo l'ambasciatore, buoni scrittori e registi quali Kurosawa per poi trasmettere i loro film.

Secondo la rivista Variety, un portavoce della Mosfilm ebbe a dichiarare che "la direzione artistica del [film] sarà lasciata al 100% alla regia di Kurosawa."

Delle centinaia di uomini e donne in tutta la sua troupe, solo 6 di loro erano giapponesi.

Il film è basato sugli scritti autobiografici del soldato russo Vladimir Arseniev durante le sue spedizioni di misurazione nella Siberia dei primi anni del 1900.

La scrittura originale non finzionale su cui il film era basato si intitolava "Dersu Okhotnik". La versione inglese è stata successivamente intitolata "Nella Giungla di Ussuri."

Kurosawa aveva sperato di fare questo film, già negli anni '50, ma aveva difficoltà ad adattare la storia ad un'ambientazione giapponese, mai pensando che un giorno sarebbe effettivamente stato in grado di filmare nelle vere  località in Russia, e con attori russi.

Il primo film di Kurosawa girato in 70 millimetri.

La Mosfilm avrebbe voluto il frequente collaboratore di Kurosawa Toshiro Mifune a interpretare Dersu, ma Matsue li convinse altrimenti come Mifune non sarebbe in alcun modo stato collegato per così lungo tempo ad una produzione così.

TorsoloMarioVanni

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http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/48/Dersuuzala.jpg

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http://1.bp.blogspot.com/-NLFXBTKmHFU/Tk-VOTcgR9I/AAAAAAAAATQ/X6DXrXoaVb4/s1600/7382_Dersu-Uzala-3.jpg

http://www.copertinedvd.org/copertine-dvd-file/D/dersu_uzala.jpg

http://filmfanatic.org/reviews/wp-content/uploads/2006/05/Friendship2.JPG

http://images.moviepostershop.com/dersu-uzala-the-hunter-movie-poster-1977-1020214230.jpg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/d/d8/Uzala1.jpg
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.