Dal Corriere della Sera :
Fonte :
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_aprile_04/parla-baby-escort-la-paghetta-genitori-non-mi-bastava-piu-d64aeef8-bbc9-11e3-a4c0-ded3705759de.shtmlL’INCHIESTA - UN ALTRO CASO DOPO LE RAGAZZE DEIPARIOLI
Parla la baby escort: «La paghetta
dei genitori non mi bastava più»
Il racconto della minorenne che si prostituiva a Capena«Prendevo 200-300 euro a incontro». In febbraio sono finiti in manette un uomo e un’altra squillo
di Giulio De Santis
«La paghetta settimanale di 50 euro dei miei genitori non mi bastava più. È stata una mia compagna di scuola a consigliarmi di rivolgermi a Guidotti. Lei indossava bei vestiti e gli ho domandato come li comprava. Glauco si è occupato di trovare i clienti. Ogni incontro sono stata pagata circa duecento euro. La maggior parte del denaro è rimasta nelle mie tasche». È il succo della testimonianza, resa nel corso dell’incidente probatorio, da Laura (nome di fantasia), la baby escort protagonista del caso di prostituzione minorile scoperto a Capena.
Una deposizione servita alla sedicenne per ripercorrere i fatti essenziali della vicenda dove sono indagati per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile due persone: Glauco Guidotti, 55 anni, mente del giro di escort, arresto a gennaio; Paola S., 21 anni, prostituta, studentessa pluribocciata, finita in manette a febbraio con l’accusa di aver introdotta la giovane nel giro.
«Un giorno ho visto la mia amica nel cortile della scuola. È allora che mi ha rivelato il segreto dei suoi vestiti: mi ha detto di Guidotti e di contattarlo attraverso l’invio di foto sexy al sito bakekaincontri.it - ha ricordato la sedicenne -. Con Glauco ci siamo conosciuti a inizio settembre. Facevo parte di una squadra, eravamo quattro escort. (nb, Laura è la sola minorenne). Da quel momento Guidotti mi ha organizzato quattro, cinque incontri a settimana. Gli appuntamenti si sono svolti nelle case dei clienti. Era lui ad accompagnarmi. Al termine degli appuntamenti abbiamo diviso i compensi secondo gli accordi: lui aveva diritto a circa 20-30 euro sui duecento che prendevo».
La ragazza ha collaborato alle indagini del pm Antonio Calaresu. Per il momento sono 25 i clienti individuati: il loro destino processuale sarà deciso al termine dell’inchiesta principale. «Nessuno mi ha mai costretta - ha tenuto a sottolineare la giovane -. Sono sempre stata libera di decidere quello che ritenevo fosse meglio per me. La fine è arrivata con l’esplosione dello scandalo delle baby escort dei Parioli. Sapevo che presto sarebbe arrivati a noi».