Fonte :
http://www.quieuropa.it/8-marzo-mimosa-falsita-storiche-e-propaganda-illuminata/8 marzo – Mimosa, Falsità Storiche e Propaganda
Illuminata
L'incendio alla filanda tessile Cotton di New York? Un clamoroso
falso storico per amplificare la propaganda masso-comunista
e anglo-amerikana. L'uso della Mimosa? Un simbolo
preciso: una tradizione non casuale…..
Un rogo ci fu davvero l'8 Marzo del 2000, ma ai danni di una Chiesa
di Montreal ad opoera di attiviste femministe
di P.S. Redazione Qui Europa
8 marzo - mimosa - massoneria - comunismo
Dietro la storia della disgrazia della filanda Cotton di New York
Roma – Contrariamente a quanto si pensa e oltre la tradizionale mentalità nazional-popolare forgiata e plagiata dai media in decenni di storia, dietro i grandi festeggiamenti legati all'8 Marzo, cioè dietro alla commemorazione ed alle celebrazioni per la festa della donna si nasconde pura propaganda. Questa festa non c'era stata mai simpatica a pelle.. Perchè dedicare un solo giorno dell'anno per festeggiare la donna, quasi come a manifestare la sua – indiretta – inferiorità rispetto all'uomo… ci sembrava alquanto riduttivo e paradossale. La motivazione ufficiale era legata - come noto – al ricordo della celebre (o celeberrima…) disgrazia che colpì l’8 marzo del 1908 un gruppo di 129 donne presumibilmente riunite nella filanda tessile "Cotton" di New York. Le sfortunate, intente ad inscenare uno sciopero contro il "mostro capitalista" – così c'era stato detto - furono rinchiuse nella fabbrica, per "controprotesta", dal datore di lavoro, per finire poi arse in un rogo scoppiato all'interno dell'edificio.
8 Marzo – Una disarmante controverità storica
Ma a quanto pare emerge una disarmante controverità storica: secondo diverse ricerche incrociate, infatti, si tratterebbe di un clamoroso falso, cioè di una colossale bufala montata ad arte per mandare avanti la propaganda comunista che da oltre un secolo vuol ingenerare nelle masse la falsa convinzione che il regime rosso è da sempre a fianco dei poveri e dei proletari (gli stessi proletari che Marx nei suoi scritti meno noti… giudicava alla stregua di inetti e tonti…) e di conseguenza alla causa delle donne lavoratrici. Omettendo di dire – ovviamente – che il primo a privatizzare la Banca Centrale Russa (Gosbank) e ad aprire di conseguenza le porte al capitalismo selvaggio (faccia speculare del comunismo/socialismo) nel 1937 fu proprio l'amico del popolo, il baffuto Stalin. Questo evidentemente lo sapevano bene sia i custodi dei segreti della Casa Bianca, sia il banchiere di Wall Street, Jacob Schiff, amico intimo ed "illuminato" dei banchieri Rothschild. Da notare che il Piano massonico-illuminato di sovversione mondiale partì proprio dalla famiglia di banchieri ebraico-sionisti dello "Scudo Rosso" in data 1° Maggio 1776 (vedi qui - Ecco Perchè L’Europa Rema Contro la Famiglia – Un Piano Perseguito da Secoli) a Francoforte: quartier generale Rothschild ed attuale città sede della BCE. Guardacaso Schiff fu anche il prinicipale finanziatore della Rivoluzione Russa del 1917. Ma che curiosa combinazione: aneddoto basilare che tuttavia non compare in alcun testo scolastico di "storia".
Una serie imbarazzante di falsi storici
La storia della fabbrica andata a fuoco, dunque, sarebbe stata solo un subdolo mezzo per mandare avanti – specie negli Anni Sessanta, in Italia – la propaganda socialista/comunista e femminista, facendola penetrare meglio all'interno del tessuto sociale e della nostra cultura popolare. Come ricorda puntualmente il quotidiano on-line "Qelsi", "quando la verità storica dell'8 marzo 1908 emerse (…) si tentò di retrodatare l’origine della festa al giorno 8 marzo 1857. Anche questo risultò – tuttavia – essere falso. Quindi, ad una carica della polizia contro donne in sciopero l’8 marzo 1848, ma fu solo l’ennesimo falso storico".
8 marzo - mimosa - massoneria - comunismo
L'Impostura comunista e femminista dell'8 Marzo
In realtà, dunque, si scopre come la celebratissima festa fu imposta dal dittatore comunista sovietico Vlamidir Lenin e dalla femminista Alexandra Kollontai (vedi foto sopra) "per far credere alle lavoratrici di essere state liberate dalla schiavitù capitalistico-patriarcale". La stessa "favola di liberazione rossa ed anti-cristiana" creata ad arte dai gerarchi comunisti e dall'élite massonica anglo-statunitense retta dall'intellighenzia bancaria internazionale. La festa – apprendiamo, senza sorpresa alcuna – "venne poi ufficializzata dal Soviet Supremo per commemorare i meriti delle donne Sovietiche nella costruzione del Comunismo”.
1922 – La Giornata Internazionale della Donna in Italia
E curioso sapere come in Italia, la propaganda giallo-rossa e a stelle e strisce (giallo mimosa, rosso Stalin e a strisce anglo-amerikane) venne introdotta nel 1922 dal PCI che pubblicò sul periodico “Compagna” la notizia secondo la quale il compagno Lenin dichiarava ufficialmente l’8 marzo come “Giornata Internazionale della Donna”. La festa conobbe poi un periodo di oblio durante il ventennio fascista, ma a ristabilirla – guardacaso – ci pensarono dopo l'implementazione della campagna coloniale anglo-americana (rossa) deniminata "Operazione Husky" proprio Allen Dullas e i suoi fedelissimi compagni anglo-amerikani, dopo l'occupazione dell'Italia ('43/'45) (vedi qui – Speciale QE – Vecchie e Nuove Ombre Coloniali dietro gli F35 – Da Dulles ai giorni nostri qui – Modello The Ring, Sovversione Satanica e TV – Il Piano Massonico del 53 e qui – Italiani, Ignoranti e Ingannati: perchè non conosciamo la storia…).
Gli amerikani e l'8 Marzo
Sulle ali del "neo-libertario" vento amerikano la festa venne dunque reintrodotta l’8 marzo del 1945. E' davvero curioso notare, alla luce di ciò, come proprio gli yankee, da sempre autoproclamatisi ufficialmente "nemici giurati del comunismo", finirono per riprendere ed amplificare a vasta scala una tradizione nata durante il comunismo sovietico – come visto – per meri fini propagandistici. O almeno non fecero nulla per impedirne il ripristino. Strano no? Formalmente ad avviare il tanto agoniato "recupero dell'8 Marzo" furono le compagne comuniste del PCI iscritte all’UDI. E con essa fu fatta circolare – per coprire gli ingombranti ed imbarazzanti scheletri nell'armadio – la storiella delle donne bruciate, sdoganando il simbolo della minosa: un fiore che come vedremo presentava una precisa simbologia. Nulla avviene a caso, amici lettori!
8 marzo - mimosa - massoneria - comunismo
L'incendio femminista nella Chiesa di Montreal dell'8 Marzo 2000
Molto interessante è poi la controlettura storica fatta dal quotidiano "Qelsi" in merito: "In Italia il simbolo è la mimosa, ma in paesi con climi più freddi il simbolo è un nastro viola, in quanto è stato fatto credere che le inesistenti lavoratrici bruciate producevano panni viola. Ma nella realtà storica – come ricorda lo stesso Qelsi - esiste una vera violenza contro donne ed un vero incendio accaduti l’8 marzo. Non del 1908, ma del 2000: quando un gruppo di femministe coperte da passamontagna diede fuoco alle croci di una Chiesa di Montreal, sporcando le mura e l’altare con graffiti che proclamavano “No Dio, no padroni”. Le femministe sparsero addirittura assorbenti sporchi e preservativi, distrussero inni e testi sacri, spinsero e fecero cadere a terra altre donne anziane colpevoli di essere contrarie all’aborto. Ne diede notizia il National Post" (vedi qui - Real cross-burning ignored by Hedy Fry).
Perchè il simbolo della Mimosa?
Ma perchè in Italia si scelse la mimosa (fiore che come vedremo si richiama ad una simbologia maschile più che femminile…) per commemorare una festa d'estrazione massonico-illuminata? Probabilmente perchè la Mimosa, come davvero pochi, pochissimi sanno, è un fiore ornamentale che riveste un importante ruolo nella simblogia massonica ed in quella degli illuminati: al punto da essere riprodotto in numerose effigi e medaglioni. Infatti gli esperti di simbolismo occulto sanno bene che il fiore della famiglia delle acacee – ed in particolare l'Acacia Dealbata, appartenente alla famiglia delle mimosacee – è l'emblema della cosiddetta "morte apparente" e presenta una caratteristica infiorescenza gialla globosa a struttura raggiante che richiama nell'immaginario dei "fratelli" la "solarità" e il principio di "illuminazione" compiuto nel percorso aureo dalla condizione terrena alla condizione di elevazione spirituale. Essa rappresenta altresì "il segno dell'avvenuta conoscenza che non consiste nel semplice sapere, ma nel rinunciare ad "oscurare" a se stessi la conoscenza…" (da un antico manuale massonico del 1905).
La Morte e l'usanza ritualistico-massonica legata alla Mimosa
Infatti è usuanza massonica introdurre nella bara del "fratello" defunto un ramoscello di mimosa a testimonianza di questo valore "sacro" – e di "passaggio trascendentale" – rivestito dal fiore. Come dicevamo, un chiaro simbolo iluminato e di illuminazione massonica dunque! E' altresì interessante cogliere an altro aspetto che rinsalda il fiore con il simbolo della falce e del martello comunista alla tradizione massonica.
8 marzo - mimosa - massoneria - comunismo
Oltre la mimosa… Falce e Martello nella tradizione massonica
Infatti il celebre simbolo del comunismo è un qualcosa di molto caro ai grembiulini di tutto il mondo. E ce lo ricorda bene a Pag. 221 il testo di Epiphanius, "Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia", (Litografia Amorth, Trento, p. 221): «Falce e martello sono entrambi simboli massonici, presenti nel “quadro di loggia” già nel primo grado di iniziazione, quello di “Apprendista”, in forma separata di martello e falce di luna". (Altro che alleanza tra operai e contadini dunque!). "Il martello - continua Epiphanius – (…) simboleggia il potere, la forza con lo stesso significato del pugno chiuso. La falce, invece, è l’emblema della filosofia, intesa come surrogato assoluto alla religione (…)». Interessante e molto emblematico, poi, è uno scritto del massone e parlamentare italiano Mauro Sacchi (Cfr.: Mauro Macchi, deputato al Parlamento italiano, in Masonic Review, del 16 febbraio 1874) inerente alla funzione del martello del comunismo: «La chiave di volta di ogni sistema opposto alla Massoneria è il sentimento trascendentale che trasporta gli uomini al di là della vita presente (…). Finché questo sistema non sia distrutto dal martello della Massoneria, avremo una società di povere creature ingannate, che tutto sacrificano per ottenere la felicità in una esistenza futura».
La profezia di Engels
Citiamo infine uno scritto non molto celebre di Engels, uno dei padri teorici del socialismo (Cfr.: F. Engels,1874, celebre scritto proclamato durante il manifesto dei rifugiati della Comune di Londra. Cfr. anche Chiesa viva n° 104, p. 21) nel quale il filosofo parla del "lavoro lungo e paziente teso a organizzare ed “educare” la popolazione per ottenere il declino della religione ed estirpare, poi, il fondamento cristiano della società". Evidentemente è possibile constatare direttamente la profezia di Engels guardando alla storia contemporanea ad alla nostra società mondializzata. Come nota "Chiesa Viva" nell'editoriale "Scopriamo le Carte": "dovunque il comunismo abbia raggiunto il potere, il “martello della Massoneria” non ha conosciuto sosta nel perseguitare “quelle povere creature ingannate”, torturandole, mettendole a morte e seminandone di cadaveri intere nazioni! Dove questa politica genocida del “martello” non è stata direttamente applicabile, il comunismo ha ripiegato sulla politica della “falce”; quella propugnata da Engels".
Stalin fa scuola…
L'anno prossimo, prima di festeggiare l'8 Marzo, probabilmente ci penseremo due volte… Concludiamo con una una disarmante congettura e con un illuminante interrogativo: forse le femministe di Montreal quando appiccarono il fuoco ai crocifissi, devastando la chiesa l'8 Marzo del 2000, furono animate in cuor loro dall'illuminante fiamma generata dal fraterno consiglio di Stalin, che nel 1935 (due anni prima di privatizzare la banca centrale russa) dichiarò: «Niente neutralità di fronte alla Religione. Contro i propagatori delle assurdità religiose,il partito comunista può soltanto continuare la guerra»(Cfr.: Stalin - Pravda, discorso del 21/6/1935). Meditate gente, meditate!
P.S. Redazione Qui Europa (Copyright © 2014 Qui Europa)