Se ti va potresti descrivermi le differenze che hai notato fra questi Paesi ?
Mi riferisco alla questione del rapporto uomo/donna, e quindi a come funzionano realmente le cose in quei luoghi.
Altra domanda: in cosa lo ritieni pi� efficiente, nel controllo delle masse, rispetto alla societ� capitalistica occidentale ?
E' un argomento che mi incuriosisce e mi interessa.
Beh, l'argomento è davvero molto complesso per rispondere in poche parole, ci sarebbero da scrivere libri in merito.
Cercherò di sintetizzare.
Primo, il contesto storico. Io, escluso un caso (lo vedremo più avanti) mi riferisco all'arco temporale degli anni '80-primi '90
Secondo, lo strato sociale di riferimento.
Generalmente le classi alte, in quel periodo, avevano uno stile di vita piuttosto vicino a quello occidentale, con un minor (o scarso) peso della religone e tradizione a livello privato, mentre livello pubblico invece ragioni di opportunità consigliavano come apparire a seconda del vento che tirava. Adesso non è più proprio così.
Nelle classi medie (per così dire) o scolarizzate e via via nelle classi meno abbienti il rapporto con la tradizione e la religione e' il "leit motiv" conducente di ogni atto della vita, i cui tempi vengono scanditi, assolutamente, dagli atti religiosi - ramadan, venerdì in assoluto riposo e tutti in moschea, chiamata del muezzin ( a mezzo megafoni potentissimi, o talvolta a voce) 5 volte al giorno per l'adhan (le preghiere giornaliere).
Questo ti fa capire come la religione (che ti ricordo costituisce giurisprudenza) attraversa intensamente ogni giorno la vita di questa gente. Nei fatti, allora, erano in molti che cercavano di sottrarsi a questo.
Molto sommariamente:
Il Libano, perchè era stato fino a poco prima un paese molto occidentale (all'inizio si vedevano raramente "hijab" per strada e le ragazze erano piuttosto "occidentali", tanto per capirci).
L'Egitto (nel nord) era più o meno nella stessa falsariga....ma non nel sud, man mano che scendevi giù la presenza religiosa era sempre più presente ed assoluta regolatrice di vita.
Lo stesso in Algeria, causa una certa "francesizzazione" (una specie di amore-odio per la Francia: i francesi hanno saputo lavorare benissimo....) il nord un pò "occidentale" e man mano che si andava a sud (prima di "sbattere" contro il deserto) c'era una maggiore "presenza" religiosa a regolare la vita minuto per minuto (i berberi sono un caso tutto a parte).
Ma cosa significa (in quel periodo) essere regolati dala vita religiosa? Non soltanto preghiere islamiche ovviamente.
Ma una gestione della famiglia in cui l'uomo reclama il suo primato non in forza del suo essere ma da tutti gli insegnamenti dell'islam che regolano meticolosamente (assolutamente meticolasamente) la vita sociale ma sopratutto quella in famiglia al quale l'uomo fa ricorso,...
....ma con l'assenso della donna stessa...perchè una determinata "sura" anche lei se la ripete migliaia e migliaia di volte nel corso della sua vita, fin quando non si cementifica nel suo cervello (una sorta di programmazione neurolinguistica, se vogliamo)
In breve allora avevamo donne che passavano dalla proprietà di padre e fratelli alla proprietà maritale, spesso precombinata. Ma allora ancora la donna godeva della libertà di poter "discutere", con le dovute prudenti maniere, aveva cioè un minimo potere di mediazione in generale e poteva contare anche sulla bonarietà di carattere dell'uomo.
Adesso non è più così, la regola religiosa si è fatta assai più stringente, causa le "primavere arabe" che hanno lasciato mano libera a tutta una serie di allegre compagnie, come i "fratelli mussulmani" che altro non sono che il braccio d'azione dell'Arabia Saudita che finanzia loro e tutte le peggiori correnti "salafite", ma che erano già attive (anche se meno visibili) sin dal finire degli anni '60.
Ma cosa vuol dire questo oggi? Vuol dire che prima, per esempio, nella vicinissima Tunisia una donna poteva andare tranquillamente al mare in costume da bagno, oggi viene riempita di botte a mai finire con il compiacente "occhio-occhi" chiusi delle autorità e dei maschi di casa.
Ma per fare un riferimento attuale e rispondere alla tua ultima domanda, ti dirò che (per motivi che non posso riferire) mi son ritrovato a dover immergermi nell'ambiente islamico di Londra, molto simile a quello che oggi possiamo riscontare in tutto il medio-oriente. Ti citerò un episodio, fra tanti.
Allora....una ragazza (mussulmana).....italiana....sposata con un algerino (mussulmano) ingegnere (!) laureatosi in Inghilterra, si ritrova con dei problemi di salute. Naturalmente essendo donna (al contrario di un uomo) può essere visitata soltanto da un medico mussulmano. La terapia farmacologica deve però essere NECESSARIAMENTE supportata da attività regolare di nuoto.
Occorre una piscina, una struttura pubblica. Che si fà , come ci si comporta? Semplice, ci si rivolge al bravo imam. Il quale, sulla scorta delle sue conoscenze religiose, sentenzia: ovviamente non può frequentare una comune piscina pubblica dove nell'acqua si bagnano anche gli uomini. Occorre una piscina islamica, soltanto per donne....e c'è. Lì la donzella potrà praticare
tutto il nuoto che vuole ma adeguatamente vestita, velo compreso.
La disgraziata si accorse presto che fare "vasche" vestita era....difficoltoso. Tornata dall'imam ha spiegato la cosa....
....in risposta (e giustamente), l'imam disse che il "comandamento" era che fosse vestita che altrimenti avrebbe fatto torto a dio e suo marito. Se proprio non ce la faceva poteva rinunciare, non poteva certo pretendere che per guarire dovesse scontentare in un colpo solo dio ed il marito.
Il marito....ingegnere appresa la notizia, concordò con l'imam.
Io personalmente l'ho letta così: "non ti puoi curare? cazzi tuoi, osserva la religione e rispetta tuo marito...ti piacerebbe spogliarti, vero...puttanella?"
Non ho pietà per questa ragazza: ha voluto essere mussulmana? Bene, che ne sconti le conseguenze..nessuno glielo ha imposto. Non mi dispiacerebbe sapere che sia deceduta.
Certo, puoi smettere di essere mussulmana....solo che per l'apostasia nel mondo islamico è prevista la morte....e te la danno, quando possono... è solo questione di tempo (oppure ti fanno suicidare, per quanto riguarda le donne).
Ovviamente la ragazza in questione non ha alcun potere decisionale questo spetta al marito o in mancanza al padre, fratello etc. o l'imam, in quanto maschi.
Allora, capirai come gli imam siano strettamente addentro alla vita delle famiglie che loro seguono, e come il potere di condizionamento ed orientamento che hanno puntoxpunto sia veramente enorme.
Ciò di cui ho descritto si riferisce a 3 anni fa.
Ma mentre prima questo, nel medio-oriente aveva una diffusione disomogenea e a "macchia di leopoardo", man mano che si scendevano gli strati sociali adesso ne abbiamo una diffusione abbastanza omogenea anche nei più alti strati sociali, le eccezioni sono appunto tali.
Ma tutto questo si badi bene, è avvalorato non dalle umoralità dell'imam o del maschio di turno, ma dalla lettura delle "sacre scritture", non è costruito al momento o secondo comodi propri.
Dalla possibilità di decisione della donna in frangenti estremi come scelta di salute, puoi desumere quale sia il rapporto uomo donna (ma potrei raccontarti altre divertenti amenità su questo).
Dalla capacità di intervenire di un imam nelle scelte e nella vita delle famiglie affidategli puoi desumere come possa operarsi un controllo ed orientamento capillare. Ti ricordo che gli imam non sono a loro volta indipendenti. Il sistema e' pressochè piramidale (al solito).