L'amore deve essere libero, se no che amore è?" mi sono sentita dire innumerevoli volte per giustificare un didimpegno rivendicato come valore. L'amore è libero, certo, ma l'altro esiste e si vola in due il volo ondivago è un volo solitario: Circola di questi tempi un'idea stravagante di liberta', non solo in una relazione amorosa, una liberta' da supermercato dove si sceglie un prodotto, lo si scarta, lo si cambia, se ne prendono diversi...L'altro non è una scatola di pelati eppure si accende la fantasia di poterlo trattare come una cosa essendo trattati come una persona e simmetricamente si è vinti dalla paura di essere trattati come una cosa pur essendo trattati come una persona. Questa fantasia e questa paura non hanno a che vedere con la liberta', ma con un atteggiamento consumistico che induce a confondere l'affascinante territorio della relazione con un suk mediorientale.Per amare è necessario sentirsi responsabili e la responsabilita' non è l'opposto della liberta' ma del disimpegno e significa farsi carico, sentirsi coinvolto. Da quale punto di vista quando parliamo d'amore? Credo soprattutto dal punto di vista morale. E che l'amore duri due mesi o tutta la vita non fa differenza. In una relazione mnolti sono disposti a mantenere, accudire, consigliare e credono così di assolvere alle loro responsabilita', ma non è detto che il senso morale entri in gioco. Il rispetto del sentimento dell'altro comne del proprio, la capacita' di mediare nelle divergenze, di essere solidali, di saper perdonare e talvolta dimenticare, la disposizione a risolvere e non ad aggravare le inevitabili crisi, la lealta' anche quando diventa scomoda, la voglia di dare felicita' e divertimento sono esempi del senso di responsabilita' in una relazione adulta. Quando ne ho constatato l'assenza non ho visto liberta' e spensieratezza, ma imbarbarimento e dolore.