Fonte :
http://it.avoiceformen.com/suggerito/giustizia-penale-discrimina-contro-gli-uomini/La giustizia penale discrimina contro gli uomini
In tutto il mondo la giustizia penale condanna soprattutto uomini: negli USA sono uomini il 92% dei condannati; in Spagna sono il 93%, in Germania e Regno Unito sono il 95%, in Italia sono il 96%, in Francia sono il 97.5%, in Polonia sono il 97%.
Gli USA sono il paese con la minore disparità di genere, e anche il paese in cui i giuristi hanno accesso a dati che consentono di indagare le cause della disparità. Infatti il sistema giudiziario USA, accusato di discriminare contro i neri, monitora il proprio operato pubblicando precise statistiche.
Numerosi giuristi hanno così scoperto che la discriminazione di genere è circa 6 volte maggiore della discriminazione razziale. Ma, mentre il razzismo viene esecrato, il femminismo viene accettato.
E così la probabilità che una persona condannata finisca in carcere a Chicago è: 18% per le donne bianche, 32% per le donne nere, 48% per gli uomini bianchi, 55% per gli uomini neri.
«Gli uomini ricevono condanne del 63% più severe delle donne. Le donne arrestate hanno una probabilità significativamente minore di venire rinviate a giudizio, e due volte maggiori di evitare la galera se condannate».
[Sonja B. Starr, “Estimating Gender Disparities in Federal Criminal Cases”, University of Michigan Law and Economics Research Paper (2012) 12-018].
La discriminazione di genere è del 60% per il reato di “assalto aggravato”, del 70% per il “furto con scasso”, del 75% per il “furto” [USBJS, NCJ-105743, “Sentencing Outcomes in 28 Felony Courts”].
Per il reato di violenza domestica, vanno in prigione l’83% degli uomini condannati ed il 57% delle donne. La sentenza media è di 91 mesi per gli uomini e di 42 per le donne.
Per il reato di possesso di droga, trovata su persone senza condanne precedenti, vanno in prigione il 34% degli uomini ed il 17% delle donne. Se un marito ed una moglie gestiscono un traffico di droga, è prassi che l’uomo venga arrestato e la donna messa in prova. [D.D. Butler, “Males Get Longer Sentences”, Transitions 10 (1990)].
maschio-colpevolePer gli omicidi, la pena carceraria è 12.6 anni più lunga se è il condannato è uomo. [M. Zingraff, R. Thompson, “Differential Sentencing of Women and Men in the USA”, International Journal of the Sociology of Law 12 (1984) 401].
Negli omicidi familiari, un uomo che uccide la moglie riceve in media una condanna a 17 anni, mentre 6 anni è la condanna media ricevuta da una moglie che uccide il marito. Il 16% delle mogli e l’1.6% dei mariti condannati evitano la galera. [1994 Bureau of Justice Statistics analysis, come riportato in M. Weiss, C. Young, “Feminist jours prudence. Equal rights or Neo-Paternalism?”, Policy Analysis 256, Cato Institute, 19/6/1996].
Una condanna alla pena di morte per omicidio è 5 volte più probabile se l’assassino è uomo piuttosto che donna. [Christina Sterbenz, “Why the Death Penalty in America is Sexist”, Business Insider, 6/9/2013]. Secondo altre statistiche è 20 volte più probabile. [Si veda US. Dep. of Justice, Bureau of Justice Statistics, NCJ-29921 (1990)].
In Georgia, USA, una condanna alla pena di morte per omicidio è 2.5 volte più probabile se la vittima è una donna piuttosto che un uomo. È 14 volte più probabile se la vittima è una donna bianca piuttosto che un uomo nero.
Ogni anno circa 1900 donne commettono omicidi negli USA, circa il 90% delle loro vittime sono uomini, ma nessuna donna ha mai ricevuto la pena di morte per aver ucciso “solo” un uomo. [W. Farrell, “The Myth of Male Power”].
23 persone sono state riconosciute innocenti dopo l’esecuzione, e tutti e 23 erano uomini.
Dopo l’incarcerazione, una condannata donna ha una probabilità maggiore del 59% di venire liberata prima di scontare tutta la pena rispetto ad un uomo. Le prigioni femminili, spesso ricavate da scuole, sono più confortevoli di quelle maschili.
«I risultati sono consistenti con le ricerche precedenti: le donne imputate ricevono sentenze più lievi degli uomini, anche dopo aver tenuto in conto di fattori legali, extra-legali e contestuali. Le donne hanno maggiore probabilità di ricevere la concessione delle attenuanti rispetto agli uomini. [...] Le differenze di genere hanno peso diverso a seconda del reato e della razza. [...] Il livello di educazione gioca un ruolo importante nella decisione di incarcerare uomini, mentre avere figli gioca un ruolo importante nella gravità delle sentenze inflitte alle donne. [...] Pubblici ministeri e giudici sembrano usare i loro poteri discrezionali per tener conto delle circostanze familiari – ma non quando gli imputati sono uomini. Fra gli uomini single, avere figli aumenta molto le condanne, mentre fra gli uomini sposati avere figli non produce differenze significative». [Jill. K. Dorner, dissertation “Explaining the Gender Gap in Sentencing Outcomes: An Investigation of Differential Treatment in U.S. Federal Courts”]
Quando commissioni governative USA si occupano di discriminazioni di genere, inevitabilmente si tratta di commissioni di femministe pagate dal governo. Le paladine dell’eguaglianza di genere e dell’anti-sessismo hanno lamentato che le donne vengono mediamente incarcerate più lontano da casa. Ed infatti le donne condannate sono così poche che le prigioni femminili sono rare e quindi più lontane: questa è l’unica discriminazione che le femministe vedono.
E questi sono i dati USA: il paese in cui la discriminazione contro gli uomini è minore.
E questi sono i dati relativi alla giustizia penale: nella giustizia civile, nelle cause di separazione che oppongono uomini e donne, la discriminazione è tale che la magistratura aiuta madri abusanti a maltrattare i figli, pur di non affidarli ai loro papà.