Autore Topic: Il vero scontro:capitalismo occidentale,contro familismo levantino  (Letto 1532 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Il vero scontro:capitalismo occidentale,contro familismo levantino
« il: Settembre 26, 2014, 15:20:10 pm »
Il capitalismo è nemico della famiglia,perchè la famiglia è la prima fonte di inefficienza nel sistema produttivo.
Secondo me la contrapposizione capitalismo-comunismo è stata una copertura  ai 2 mondi veri che si scontrano:

Da una parte le società capitalistico-occidentali,dall'altra le società-familistico-tribali-levantine,l'Italia non è ''occidente'',è una terra di confine fra questi 2 sistemi.

Da una parte le società capitaliste occidentali sono società basate su una relazione ''impersonale'',basata esclusivamente sul denaro,dunque l'individuo è valutato in termini economici,per quello che può dare,ma al di fuori del suo contesto ''familiare''.
Questo sistema è ovviamente più meritocratico,e soprattutto più efficiente,perchè se le persone vengono piazzate nei cda non in rapporto a chi conoscono,ma in rapporto al ritorno economico per l'azienda.

Il denaro spersonalizza i rapporti,perchè il criterio dell'utile spinge a ignorare i legami famigliari,ma a valutare il valore individuale,perchè è questo a garantire il profitto.

Dunque pregi e difetti,da una parte abbiamo società dove il rapporto familiare e umano è centrale,anche nella transazione economica,dall'altra abbiamo società che per eliminare l'inefficienza costituita da una forte presenza della famiglia nella società ci si scagliano contro,con i mezzi che posseggono (in primis il femminismo).

Faccio degli esempi per spiegare perchè il rapporto famigliare e umano è fonte di inefficienza produttiva,contrapponendo un paese capitalistico occidentale,a uno familistico-mediorientale.

Il pil è un'identità contabile,in cui al numneratore c'è il numero degli scambi di denaro,al denominatore c'è il tempo,dunque più scambi vengono ottenuti nel tempo più l'economia sarà florida.

Se vado in un mercato in Europa o negli Stati Uniti,i prezzi sono prefissati,nessuno contratta,o ti va bene e compri,oppure te ne vai,questa regola dal mercato della frutta si estende a qualsiasi altro mercato,da quello delle azioni,a quello delle materie prime,chi vuole comprare compra a prezzi fissati su scala mondiale e su cui non c'è margine di contrattazione.
Questo aumenta a dismisura il numero delle transazioni,perchè accresce il volume degli acquirenti,dal momento che il prezzo è quello che vedi sul monitor,puoi acquistare anche su internet con la rapidità di un clic,SALTANDO LA RELAZIONE UMANA.
Questo meccanismo che noi chiamiamo ''mercato'' dando per scontato che sia eguale per tutti in realtà nei paesi levantini è profondamente diverso.
Il mercato in occidente taglia la relazione umana,per cui il prezzo non è più una trattativa fra 2 individui,ma una funzione matematica di rapporto fra gli individui che vendono un determinato bene,e quelli che lo vogliono acquistare.

Se prendiamo un paese mediorientale è tutto diverso,nel mercato è centrale la trattativa,l'occidentale che compra senza trattare è spennato,ma in molti casi comprare senza trattare è visto quasi come un atto di mancanza di rispetto del cliente nei confronti del commerciante.
La trattativa qui è indispensabile alla fissazione del prezzo,e la trattativa richiede TEMPO.
Durante la trattativa le 2 parti arrivano a un accordo,ma per arrivare ad un accordo entrano in una relazione personale,il fatto stesso che il commerciante protesti, di fronte all'ingenerosa offerta del cliente,asserendo che lui ha dieci figli da mantenere,è vista in occidente come un atteggiamento da ''terroni sentimentali'',una ''napoletanata''...
E contrariamente a coloro che protesteranno tacciando quest'accusa di razzismo,io affretto a ribadire,che invece si tratta della verità,perchè l'Italia è,almeno in parte un paese familistico-levantino.

Nel paese levantino,il denaro è strumento delle relazioni personali,e le relazioni personali sono fonte di denaro.

Ma tutto ciò determina un calo di efficienza,perchè se le questioni economiche,sono in rapporto alle relazioni sociali,aggiungiamo alle relazioni personali,la velocità di scambio sarà enormemente ridotta.

Dunque la relazione personale è inefficiente,ed è inefficiente non solo negli scambi economici,ma anche nella produzione:
se io metto a fare determinati lavori che richiedono capacità specifiche,i miei amici o famigliari,è ovvio che l'azienda in cui lavoro non potrà che scontare l'incapacità di coloro i quali sono lì in virtù della relazione personale.
La famiglia dunque è nemica dell'efficienza,perchè è la fonte primaria di rapporti di relazione personale che intralciano le funzioni economiche,mettendo incompetenti nei ruoli chiave,non dobbiamo dunque stupirci che sia vista con il fumo negli occhi dal capitalismo moderno.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Vicus

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Re:Il vero scontro:capitalismo occidentale,contro familismo levantino
« Risposta #1 il: Settembre 26, 2014, 16:33:12 pm »
Secondo me il discorso si potrebbe ampliare a società basate sull’alfabeto e la meccanizzazione, che tendono ad un’organizzazione impersonale e burocratica e società tribali-organiche.
La tecnologia attuale favorisce queste ultime, le stesse multinazionali assumono sempre più il carattere di famiglie tribali.
La famiglia tribale-feudale è stata dissolta dal nazionalismo (capitalista o comunista), creato dalla stampa.
Il feudalesimo era un sistema di lealtà collettive legato a un’immagine condivisa, non molto diversamente dalla multinazionale moderna.
Gli individui frammentati dell’organigramma aziendale si sono ora fusi in un’immagine comune di coinvolgimento di gruppo, il nuovo conglomerato post-alfabetico.
Come la “nazione” individualista, persino le vecchie forme di business sono confluite in un vasto tribalismo sotto l’impatto delle nuove tecnologie, non più meccaniche ma organiche.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Il vero scontro:capitalismo occidentale,contro familismo levantino
« Risposta #2 il: Settembre 30, 2014, 16:24:02 pm »
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Secondo me il discorso si potrebbe ampliare a società basate sull’alfabeto e la meccanizzazione, che tendono ad un’organizzazione impersonale e burocratica e società tribali-organiche.

Non comprendo pienamente la tua distinzione.

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La tecnologia attuale favorisce queste ultime, le stesse multinazionali assumono sempre più il carattere di famiglie tribali.

Ma,non è esattamente così,tu ti stai focalizzando sul fattore identitario,mi sembra di capire,cioè tu vedi l'azienda come una nuova tribù,perchè l'uomo si identifica più in lei,che non nella nazione.

Io non parlo tanto di un fatto identitario,ma di un modo di procedere:
la multinazionale,non può,comportarsi come una tribù in cui conta solo ''chi conosci'',''di chi sei figlio'',perchè diversamente fallirebbe.
Per cui io ho contrapposto al capitalismo ''impersonale'',in cui esiste una certa meritocrazia,basata appunto sulla legge del profitto (chi non vale affonda l'azienda),non il comunismo,ma il familismo,e la sua versione mediorientale,la tribù.
Certo poi nel mondo moderno esistono dei vari fenomeni ''pseudotribali'',uno di questi è il partito politico,ma il capitalismo limita di molto i margini di manovra della politica,quando si dice che i politici sono i camerieri dei banchieri,si afferma il tramonto di una realtà antropologica ''la tribù-famiglia'',a discapito della logica di relazioni impersonali del denaro.

Poi è chiaro che anche in America dove c'è diciamo così,uno dei capitalismi più ''puri'',esistono le buone conoscenze,solo che sono meno importanti,e nella misura in cui diventano importanti,in quella stessa misura una società non si può più definire capitalista.
Molti ''capitalisti'' moderni,come il fondatore di amazon,constatano questo,la fine del capitalismo e il ritorno di un neo-feudalesimo basato sulle conoscenze-relazioni personali.

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La famiglia tribale-feudale è stata dissolta dal nazionalismo (capitalista o comunista), creato dalla stampa.

Creato dal denaro,più che dalla stampa,la stampa è uno strumento del capitale.
Il nazionalismo è una delle crisalidi intermedie che il capitalismo si è lasciato alle spalle nel suo processo trasformativo,finchè il nazionalismo è servito,a dissolvere appunto altre identità particolari,è stato utilizzato,quando non serviva più è stato dismesso.

E' sarà così anche per il femminismo io credo,ora è l'alabarda con cui il capitale cerca di fare a pezzi la famiglia,ma quand sarà pronta la riproduzione ''completamente'' artificiale,utero compreso,sarà dismesso.

Potrà esistere la famiglia allora?
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Offline Vicus

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Re:Il vero scontro:capitalismo occidentale,contro familismo levantino
« Risposta #3 il: Ottobre 02, 2014, 02:35:46 am »
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Non comprendo pienamente la tua distinzione.
Storicamente le maggiori culture mondiali si dividono in:
Culture visuali, dove prevale il senso della vista. Sono basate sull'alfabeto fonetico e la stampa. Tendono alla burocrazia, alla standardizzazione degli individui e all'uso di macchine.
Culture orali, dove prevale la trasmissione orale della conoscenza: musica, poesia bardica e più recentemente audiovisivo. Tendono alla diversificazione degli individui e all'uso di tecnologie "organiche" (il computer è una di queste, non è una macchina).
La comunicazione orale unisce le persone in gruppi: lettura e scrittura invece, sono attività solitarie che favoriscono l'interiorità.
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Io non parlo tanto di un fatto identitario,ma di un modo di procedere:
la multinazionale,non può,comportarsi come una tribù in cui conta solo ''chi conosci'',''di chi sei figlio'',perchè diversamente fallirebbe.
Per cui io ho contrapposto al capitalismo ''impersonale'',in cui esiste una certa meritocrazia,basata appunto sulla legge del profitto (chi non vale affonda l'azienda),non il comunismo,ma il familismo,e la sua versione mediorientale,la tribù.
Una mentalità "tribale" non implica il declino della meritocrazia ma il cambiamento degli schemi associativi. Nelle società primitive non ci sono raccomandati perché metterebbero a repentaglio la sopravvivenza del gruppo.
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Molti ''capitalisti'' moderni,come il fondatore di amazon,constatano questo,la fine del capitalismo e il ritorno di un neo-feudalesimo basato sulle conoscenze-relazioni personali.
Secondo me questo non ha a che fare con la tribalizzazione della società. Quando una tecnologia o un assetto sociale divengono obsoleti, vengono recuperati dall'epoca successiva come un oggetto estetico, una forma d'arte.
Essendo il lavoro (anche intellettuale) nella sua forma attuale sempre più obsoleto per via dell'automazione, le vecchie mansioni, divenute irrilevanti, vengono recuperate in chiave estetica, come status sociale. Vedasi figlie di papà parcheggiate alla NASA.
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La famiglia tribale-feudale è stata dissolta dal nazionalismo (capitalista o comunista), creato dalla stampa.

Creato dal denaro,più che dalla stampa,la stampa è uno strumento del capitale.
È il capitale a essere figlio dell'alfabeto e della stampa. Quest'ultima permette la creazione di registri contabili e burocrazie, e tende a uniformare e classificare ogni aspetto della società. È la stampa a creare i prezzi fissi (invece della contrattazione delle società tribali che sta tornando in auge ad esempio con eBay): favorisce la creazione di cataloghi di merci prodotte e vendute in serie che rendono impossibile la contrattazione dei prezzi. Si noti che già in epoca romana esisteva un germe di società per azioni, poi abbandonato nel medioevo, quando l'uso della parola scritta era molto scarso in quanto non era più disponibile il papiro, supporto molto più a buon mercato della pergamena.
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Il nazionalismo è una delle crisalidi intermedie che il capitalismo si è lasciato alle spalle nel suo processo trasformativo,finchè il nazionalismo è servito,a dissolvere appunto altre identità particolari,è stato utilizzato,quando non serviva più è stato dismesso.
Il nazionalismo è stato creato sempre dalla stampa, che ha permesso di codificare e "vedere" (con il libro) la propria lingua nazionale. Prima della stampa le lingue nazionali semplicemente non esistevano, c'erano solo una molteplicità di dialetti non codificati.
Ma il limite all'estensione dei confini nazionali è proprio la lingua, ovvero difficilmente si tiene insieme una nazione che non parli la stessa lingua e il cui pensiero non possa essere uniformato da un linguaggio comune. Un esempio è il melting pot americano, sul punto di implodere a causa del fatto che non esistono più una cultura e una lingua comuni, dalla tv alla musica. Il solo linguaggio comune rimasto è forse la pubblicità.
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E' sarà così anche per il femminismo io credo,ora è l'alabarda con cui il capitale cerca di fare a pezzi la famiglia,ma quand sarà pronta la riproduzione ''completamente'' artificiale,utero compreso,sarà dismesso.
Concordo.
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Potrà esistere la famiglia allora?
Questo non dipende né dalla "storia", né dalla disponibilità di tecnologie per la riproduzione artificiale, ma è interamente nelle nostre mani. Se prevarrà una concezione economicistica dell'essere umano (inteso come tecnologia di produzione di altri esseri umani) la famiglia sparirà. Viceversa, se si ridarà valore all'essere umano in quanto tale e alla sua qualità della vita, la famiglia tornerà in auge.
« Ultima modifica: Ottobre 02, 2014, 11:08:21 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.