Autore Topic: Femminismo e pedofilia, l'ONU li supporta nelle scuole  (Letto 1170 volte)

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Offline Angelo

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Femminismo e pedofilia, l'ONU li supporta nelle scuole
« il: Ottobre 17, 2014, 19:17:24 pm »
Parto da questo articolo, a mio avviso inquietante:

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tema-choc-elementari-uccideresti-mamma-o-pap-1060278.html

Tema choc alle elementari: "Uccideresti mamma o papà"?
Il pm: "Atti inopportuni, ma non c'è reato". In una scuola vicino a Ivrea le maestre facevano strani riferimenti sessuali e chiedevano massaggi agli alunni


Ivan Francese - Ven, 17/10/2014 - 12:15
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La storia è incredibile e inquietante allo stesso tempo: bimbi di terza elementare chiamati a scrivere un tema dal titolo "Chi uccideresti prima, tua madre o tuo padre?" Succedeva nella scuola elementare di un paese vicino ad Ivrea, in Piemonte, dove due insegnanti sono finite nella bufera per il loro comportamento nei confronti degli alunni.


Già, perché, come racconta La Stampa, le strane richieste delle maestre non si fermavano a quel titolo di tema fuori luogo: le due si sarebbero rivolte ai bimbi con strani riferimenti alla sessualità dei loro genitori ("Succede quando papà si intrattiene con le prostitute lungo la strada") e una delle due avrebbe anche chiesto agli alunni di massaggiarle il collo, dandosi il cambio ogni dieci minuti.

Questi ed altri episodi - documentati anche dalle telecamere nascoste installate dai carabinieri, da aprile in poi -  hanno spinto i genitori di alcuni dei piccoli studenti a presentare diverse denunce.

Ma qui arriva il particolare che forse colpisce di più in tutta questa vicenda: la Procura ha ritenuto che non ci fosse alcun elemento penalmente rilevante e ha chiesto di archiviare il caso.

Il pm Chiara Molinari, spiega il quotidiano torinese, ha ritenuto solamente "inopportuni" gli atteggiamenti delle due insegnanti, senza ravvisarvi alcun illecito penale. I comportamenti delle due maestre, insomma, dovrebbero essere giudicati solo dal Provveditorato, a cui sarebbe spettata la decisione relativa ad eventuali provvedimenti disciplinari.

Contro questa decisione è arrivata immediatamente un'istanza, presentata dagli avvocati delle famiglie, contro la richiesta di archiviazione. Ora toccherà al Tribunale di Ivrea decidere se le due maestre vadano effettivamente "cacciate", come chiedono a gran voce i genitori degli alunni.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:Femminismo e pedofilia, l'ONU li supporta nelle scuole
« Risposta #1 il: Ottobre 17, 2014, 19:25:22 pm »
Già, perché queste coperture?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Femminismo e pedofilia, l'ONU li supporta nelle scuole
« Risposta #2 il: Ottobre 17, 2014, 21:57:26 pm »
Vicus, dovrebbero far leggere "Il Mondo Nuovo" di Aldous Huxley e capirebbero il perchè di certe perversioni diventate "normalità" in Occidente.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Femminismo e pedofilia, l'ONU li supporta nelle scuole
« Risposta #3 il: Ottobre 17, 2014, 22:51:05 pm »
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/5/19/IL-CASO-Il-trucco-dell-Europa-per-legalizzare-pedofilia-e-incesto/393561/

Il precedente governo ha aderito sei mesi fa a un progetto sperimentale del Consiglio d’Europa per la lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Ora l’Unar (ovvero l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito all’interno del Dipartimento per le Pari Opportunità) ha pubblicato le linee guida per l’applicazione dei princìpi contenuti nella Raccomandazione CM/REC (2010) 5 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, volta a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere: “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)”.
Il documento – basato sul presupposto, determinato da una precisa visione del mondo, che l’uomo non sia stato creato maschio o femmina e che non esista una legge o un diritto naturale precostituito, ma solo degli usi e costumi che si evolvono col tempo – formalmente si propone di sollecitare le diverse istituzioni del Paese ad approntare le misure idonee a contrastare ogni forma di discriminazione nei confronti di soggetti di qualsiasi orientamento sessuale (obiettivo assolutamente condivisibile). Ma a leggerlo con attenzione si scopre che nei fatti il vero obiettivo è quello di parificare, cioè mettere sullo stesso piano, sia dal punto di vista culturale che giuridico, tutte le opzioni sessuali così come le coppie omosessuali o le “nuove famiglie” rispetto a quelle etero.
E questo attraverso misure, soprattutto di carattere educativo e culturale attuate fin dalla prima infanzia, che di fatto finiscono per “sponsorizzare” e promuovere tali orientamenti o opzioni. L’obiettivo ultimo già si conosce: permettere che tutti abbiano gli stessi diritti e quindi possano sposarsi, costituire delle normali famiglie, adottare dei bambini e un domani (molto prossimo) poter avere dei figli propri accedendo all’inseminazione artificiale in “combinato disposto” con l’utero in affitto, eccetera.
Chi scrive non ha problemi ad ammettere che, limitatamente ai punti appena esposti, considera l’attuale “discriminazione” nei confronti dei suddetti soggetti giusta (una cosa che dovrebbe molto far riflettere è che, ove la legge sull’omofobia fosse già stata approvata così come “raccomandato”, tale dichiarazione avrebbe il valore di autodenuncia determinando il possibile avvio di un procedimento penale). Ma cosa vuol dire discriminare?
Vuol dire distinguere, differenziare, scegliere. Allora la discriminazione non è un male in sé, ma lo diventa quando essa è priva di valide ragioni e di senso. Se ad esempio impediamo ad un non vedente di pilotare un aereo noi lo stiamo discriminando ma, facendolo per una più che sacrosanta ragione, quella discriminazione sarà giusta. Altrettanto non si potrebbe dire se impedissimo allo stesso soggetto di salire a bordo del velivolo come passeggero. In questo caso la discriminazione sarebbe irragionevole e quindi ingiustificata.
....
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Femminismo e pedofilia, l'ONU li supporta nelle scuole
« Risposta #4 il: Ottobre 17, 2014, 23:40:01 pm »
Vicus, dovrebbero far leggere "Il Mondo Nuovo" di Aldous Huxley e capirebbero il perchè di certe perversioni diventate "normalità" in Occidente.
Non mi pare ci siano nel Mondo Nuovo, in cui vige solo una promiscuità perbenista.
Ora l’Unar (ovvero l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito all’interno del Dipartimento per le Pari Opportunità)
Il Ministero per le Pari opportunità ora è anche il Ministero del Gender. Smentendo i reality builders che vorrebbero far passare l'idea di una QM in salsa LGBT.
Citazione da: Angelo
Ma a leggerlo con attenzione si scopre che nei fatti il vero obiettivo è quello di parificare, cioè mettere sullo stesso piano, sia dal punto di vista culturale che giuridico, tutte le opzioni sessuali
Non penso si tratti di parificare. Per sdoganare il gender bisogna obliterare l'uomo (maschio) così come lo conosciamo, come ha fatto il femminismo. E ' necessario costruire uno zerbino 2.0, senza il quale l'indifferenza verso l'orientamente sessuale, visto come trascurabile preferenza personale, non potrebbe passare. E i metodi sono gli stessi: educazione sin dai primi anni e rieducazione degli adulti, dall'accademia al luogo di lavoro.
« Ultima modifica: Ottobre 18, 2014, 02:01:44 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.