Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l'Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.
A bene, quindi la definizione di femminicidio sarebbe l'omicidio volontario di femmine (non donne, altrimenti si parlerebbe di donnicidio
) qualsiasi movente ci sia dietro, al contrario di quanto le femministarde hanno sempre affermato.
In pratica si tratta di un delitto definito in termini di razzismo biologico, nella migliore tradizione nazista.
Ne prendiamo atto, basta che poi non cambiate la definizione a seconda di come vi fa comodo.
E basta che non vi offendete quando vi chiamiamo naziste.
Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.
Appunto, omicidi di femmine a prescindere dal movente.
Un concetto sesso-razzista e dunque nazista. Hitler sarebbe fiero di voi.
Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all'interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), "consolidando - sottolinea il dossier - un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell'omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l'11,1% delle vittime totali".
Ma come, tutta sta campagna martellante, tutto sto sfrucugliare i nostri maroni, per poi ottenere l'effetto contrario? Io ci vedo una relazione causale: piu' parlate di femmine come vittime, piu' la realta' si adegua alla vostra narrazione.
E soprattutto: voi che cianciate di parita', dovreste essere contente che anche in questo campo le percentuali del fenomeno si stanno muovendo verso il 50 e 50. Anzi, il vostro cruccio dovrebbe essere che le donne ammazzate sono ancora TROPPO POCHE al 35%!! Sti assassini maschi sono ancora troppo sessisti, si ostinano ad ammazzare ancora in maggioranza uomini invece di adeguarsi alle quota rosa!!