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L'ordine dei Giornalisti promette denunce per la tv del dolore: Barbara D'Urso trema
Femminicidi, infanticidi, violenze e scomparse misteriose dal tragico epilogo, il tutto condito da dettagli intimi e privati degli sfortunati protagonisti e servito in tv la domenica dopo pranzo o in un normale pomeriggio di un giorno qualunque. E proprio quell'aggettivo, "normale", fa riflettere su quanto ormai siamo abituati alla spettacolarizzazione di certe tragedie che ci entrano in casa e prendono il caffè con noi.Il confine tra informazione e show è sempre più labile, in alcuni casi invisibile, e proprio contro tutto questo si stanno scagliando i giornalisti, "spodestati" da soubrette varie che si avvalgono del diritto di cronaca, ignorando completamente le regole deontologiche di un mestiere che poco ha a che fare con il loro. La denuncia contro la tv del dolore arriva direttamente dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, che sulla sua pagina Facebook non risparmia critiche: "Basta soubrette, ora le denunciamo - si legge nel lungo post - Senza distinzioni di genere (il sinonimi al maschile non lo conosco) o di reti sulle quali si esibiscono. L'informazione è materia delicata. Basta con l'occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico. L'esecutivo dell'Odg nazionale ha deciso che, senza eccezione alcuna, denuncerà alle magistratura per esercizio abusivo della professione giornalistica quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all'informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti".Il messaggio è chiaro e i destinatari, indirettamente, anche. Il riferimento a Barbara D'Urso è abbastanza lampante, come hanno intuito centinaia di utenti, assolutamente d'accordo con Iacopino. Ultimamente il web, ma non solo, ha condannato spesso i servizi di "Domenica Live" o "Pomeriggio Cinque", giudicati da una grande fetta di pubblico invadenti e indelicati con la vita privata dei protagonisti dei più recenti fatti di cronaca nera. Ultimo esempio il caso Elena Ceste, seguito dettagliatamente nei programmi della D'Urso che ha anche intervistato il presunto amante della donna. E se qualcuno ha ancora qualche dubbio sul coinvolgimento della conduttrice nelle parole e nei provvedimenti promessi da Iacopino, è lo stesso giornalista a rispondere su Facebook: "La signora D'Urso non è iscritta all'Odg". Quando si dice "le basi del mestiere"...