C'era anche stato QUESTO.
Pistoia. Dovrà scontare tre anni di Reclusione, LA DONNA che, Martedì 3 Giugno 2014, gettò dell'Acido Muriatico in faccia ad un noto Commerciante di Quarrata, Alessio Gori, 59 anni. E, alla fine della Detenzione, dovrà essere Ricoverata in una Struttura Psichiatrica per farsi curare.
Così ha Stabilito, Venerdì 9, la Sentenza del Giudice per le Indagini Preliminari Giuseppe Tredici, al termine dell'Udienza con Rito Abbreviato nei confronti di Nicoletta Schiavone, 53 anni Pratese, accusata di Tentate lesioni Gravissime.
Che la donna soffrisse di gravi problemi psichiatrici, era emerso già poco dopo l'aggressione al Commerciante. Ai Carabinieri che l'avevano fermata, infatti, non aveva saputo spiegare coerentemente il perchè del proprio gesto. AlLA PROPRIA VITTIMA, aveva, però, gridato di volersi vendicare di un antico sgarbo, ricevuto tanti anni prima.
La possibile ragione l'aveva fornita, il giorno dopo, L'AGGREDITO: con quelLA DONNA, si era ricordato, era uscito un paio di volte, quando aveva vent'anni. Una breve frequentazione, seguita da quattro decenni di silenzio. Nulla, insomma, che potesse spiegare la grave aggressione subita dal Commerciante il Pomeriggio di Martedì 3 Giugno 2014.
Un'AGGRESSIONE che, solo per la prontezza di riflessi di Alessio Gori, non aveva prodotto danni rilevanti. Quando Nicoletta Schiavone, dopo essere entrata nella di lui Merceria agli Olmi, l'aveva avvicinato con una scusa, gettandogli, poi, l'Acido Muriatico contenuto in una bottiglietta che si era portata dietro, Gori raccontò di essere corso in bagno, di essersi tolto la maglia e i pantaloni. e di essersi sciacquato subito la faccia. << Pensavo di morire, mi bruciava tutto e non riuscivo a respirare, mi mancava l'aria. >>, raccontò, poi, il Commerciante. In quel modo, Gori riuscì ad attenuare l'effetto dell'Acido che finì col procurargli solo una temporanea irritazione ad un occhio. Ma IL GESTO delLA Schiavone avrebbe potuto procurargli danni ben più gravi: di quì, l'Imputazione di Tentate Lesioni Gravissime. Oltretutto, LA DONNA, la Sera stessa delL'AGGRESSIONE, rientrata a casa, aveva telefonato alLA PROPRIA VITTIMA, alle 23,30, minacciandolo: << Questa volta, ti è andata bene; ma la prossima non sarà così! >>.
Decisiva, poi, nel Processo, la Consulenza del Medico che ha Esaminato le Condizioni Psichiche dell'Imputata. La donna è stata riconosciuta possedere una ridotta Capacità di Intendere e di Volere, sufficiente, comunque, a NON cancellarne del tutto l'Imputabilità. La stessa Consulenza ha anche ribadito la Pericolosità Sociale di Nicoletta Schiavone, che, ieri, non era presente all'Udienza.
Anche da queste conclusioni, ha preso le mosse la decisione del Giudice Tredici: tre anni di Reclusione, e, alla conclusione di questi, Ricovero in una Struttura Psichiatrica.