Autore Topic: Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"  (Letto 16358 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #15 il: Marzo 10, 2015, 16:49:22 pm »
se questo è un uomo


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Offline Angelo

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #16 il: Marzo 10, 2015, 22:43:33 pm »
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11765472/Scuola--progetto-della-Serracchiani-.html

Lo Stato, e dunque l’istruzione pubblica, dovrebbe astenersi da molte cose, in particolare dal «riorganizzare» i pensieri dei bambini che vanno all’asilo. Ma come raccontava ieri Laura Tonero su Piccolo di Trieste, lavare i cervelli dei bambini, facendone degli adulti progressisti in miniatura, è un suo vizietto. Sentite qua: «Il Gioco del rispetto - Pari e dispari mira a verificare le conoscenze e le credenze di bambini e bambine su cosa significa essere maschi o femmine, a rilevare la presenza di stereotipi di genere e ad attuare un primo intervento che permetta loro di esplicitare e riorganizzare i loro pensieri, offrendo ai bambini anche un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale».

Questo involuto saggio di imbecillità pedagogica lo si deve a un’iniziativa - mai che se ne stiano quieti a far giocare in modo intelligente i bambini e basta - del Comune di Trieste, che ha recepito una «sperimentazione» cofinanziata dalla Regione Friuli presieduta da Debora Serracchiani. Vittime della sperimentazione che deve scalzare il «punto di vista tradizionale» (e quale sarebbe?): 45 asili di Trieste, nei quali è stato distribuito il kit del Gioco del rispetto col suo relativo manuale, dal quale abbiamo tratta la cretinata sopracitata. Cretinata che non si limita al «primo intervento per riorganizzare i pensieri», ma espone le attività che devono scongiurare "gli stereotipi di genere". Poiché l'obiettivo è inculcare che le sensazioni e percezioni dei bambini e delle bambine sono uguali (ma sì, creiamo l'automa, il bambino unisex astratto: che percepisce una e una sola sensazione per ciascuno stimolo), anzi per «rinforzare questa sensazione» avverte il manuale - non sia mai che qualche bimbo o bimba percepisca diversamente - «i bambini/e possono esplorare i corpi dei loro compagni, ascoltare il battito del cuore a vicenda o il respiro». E più avanti: «Ovviamente i bambini possono riconoscere che ci sono differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell’area genitale».

Ora: immaginatevi una classe d’asilo, con i bambini che si auscultano, si esplorano, riconoscono le differenze genitali, così, spontaneamente, liberamente per imposizione didattica, con la maestra o il maestro che li guarda dall’alto della cattedra o sorveglia il «gioco» sfilando tra i banchi, partecipando anche lui inevitabilmente all’esplorazione, e rispondete: questo è un gioco o una fantasia malata? La psicologa e l’insegnante che hanno approntato il «kit ludico-didattico» del Gioco del rispetto, ritengono che la visita corporale convincerà i bambini che le difformità puramente fisiche (idealisticamente ridotte a scarto, a «punto di vista tradizionale») non creano disuguaglianze di genere perché, previa la riorganizzazione del pensiero precedente, emozioni sensazioni e percezioni sono uguali.

Infine per condizionare i più riottosi, ecco l’esperimento comportamentale, la rieducazione spacciata per gioco del Se fossi: bambini e bambine vengono invitati a travestirsi con abiti «diversi dal loro genere di appartenenza» (ma non eravamo tutti uguali, organi riproduttivi a parte? Gli abiti non sono solo stereotipi di genere?) e «giocare così abbigliati». Il travestitismo, che è una cosa seria e ha radici psichiche profonde e complesse, spacciato ai bambini dell’asilo come un gioco qualunque. Molti genitori delle scuole dell’infanzia coinvolte dal progetto si sono ribellati. Sandra Savino, coordinatore regionale di Forza Italia, ha annunciato un’interrogazione parlamentare. A noi preme solo che tutti i responsabili di questa «sperimentazione», dal governatore Serracchiani in giù, si ritirino a vita privata il più presto possibile.

Giordano Teodoldi
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #17 il: Marzo 11, 2015, 21:25:59 pm »
Forse dovrebbe andare nella sezione documenti. Spero serva e sia d'aiuto a qualche genitore che avrà i figli turbati da queste azioni pedofile mascherate dalla "lotta al bullismo", dalla "lotta all'omofobia" e amenità varie. 
Mi prendo la piena responsabilità di quello che scrivo. Si tratta di documenti depravati che inevitabilmente faranno dei guai nella psiche dei bimbi. Ricordo agli occasionali lettori, che sono documenti REALI . Troverete i nomi e cognomi anche di famose FEMMINISTE oltre che di gente che ogni giorno è a favore dei diritti LGBTQ e delle adozioni di bimbi anche per le coppie omosessuali,transessuali etc.
Il limite è passato. Anche gli animali si sacrificano per i propri figli. Queste "linee educative" sono rivolte a BIMBI DELL'ASILO. AI VOSTRI FIGLI.

Fate la vostra scelta cari lettori, care madri e cari padri: se vi sputeranno in faccia da adulti per non averli sottratti da questo schifo sarà il minimo. In quanto alle ideatrici, ai legislatori che hanno permesso questo vi dico solo una cosa...

VERRA' IL GIORNO... E non sarà l'8 settembre 1943 dove farete finta di non aver visto niente e di non aver partecipato a nulla.


Adesso, veramente disgustato da tutte queste "personalità femministe o femministoidi" che HANNO FIRMATO, AIUTATO, SOTTOSCRITTO, APPOGGIATO, LEGIFERATO, vi passo l'articolo di giornale che tratta di questo argomento. La fonte è  "Il Giornale" ma troverete le stesse cose anche su altri giornali (repubblica, corriere, etc. ).

http://www.ilgiornale.it/news/politica/bimbi-travestiti-bambine-leggete-documento-choc-che-regola-1103904.html

Il gioco del "gender" finanziato dal Comune di Trieste vuole cambiare la cultura di genere, i bambini dovrebbero giocare con le bambole, le femminucce alla guerra oltre a toccarsi per capire che le sensazioni sono uguali e nominare i genitali.


Non solo: le maestre ed i piccoli si travestono da uomo e da donna. Il sito del Giornale pubblica in anteprima le linee guida e le schede dei giochi, previste, ma non ancora attuate da 19 scuole d’infanzia triestine.

CONTENUTI CORRELATI
La follia dei "giochi gender": bimbi travestiti da bimbe
Così i lettori potranno farsi un’opinione senza filtri e commentare il discusso progetto.

Oggi alle 17 genitori ed organizzatori del “gioco del rispetto” si incontrano all’asilo triestino i Cuccioli. Il primo ad aver aderito all’iniziativa provocando la denuncia di un papà, che ha sollevato il caso. “Dopo aver letto le linee guida e partecipato ai corsi di formazione abbiamo deciso di fare, eventualmente e con il consenso dei genitori due soli giochi, il memory dei mestieri e la fiaba Red and blue, che ci sembrano rispecchiare la nostra impostazione con i bambini. Gli altri no, neppure in futuro” dichiara a il Giornale, Caia Venier, la coordinatrice della scuola d’infanzia.

Una scelta oculata tenendo conto dei contenuti del manuale e delle schede di diversi giochi. Gli organizzatori spiegano nelle linee guida che la scuola dovrebbe assumersi “un ruolo attivo e trasformativo della cultura anche di genere”. Una specie di nuovo ’68 sul tema delicato della figura e ruolo di uomo e donna, che parte dai bambini di tre anni. Alcuni passaggi fanno pensare quasi ad un lavaggio del cervello dei più piccoli: “E’ di fondamentale importanza intervenire a livello preventivo sugli aspetti culturali ed educativi che tendono a creare stereotipi di genere”. Secondo l’Associazione Goap, partner dell’iniziativa, tutti i mali vengono della cultura patriarcale, che bisogna cambiare “agendo precocemente sulle nuove generazioni offrendo loro modelli più egualitari e liberi dagli stereotipi di genere”.

Nel mirino la naturale predisposizione delle bambine a giocare con le bambole ed i bambini con fucili e pistole. Secondo gli organizzatori del gioco “è molto importante che l’insegnante si ponga quale figura contro-stereotipica per bambini/e e che permetta loro di mettere da parte le cosiddette “differenze di genere”, spesso frutto di costruzioni sociali piuttosto che di differenze reali, per promuovere (…) una nuova visione del maschile e del femminile”.

Il cavallo di battaglia è il “gender transformative” dell’Organizzazione mondiale della sanità, che non vuol dire cambio di sesso, ma assieme a linee guida europee rischia di stravolgere cultura, valori e tradizioni legati alla famiglia e alla figura naturale dell’uomo e della donna.

Alcune proposte di giochi per i bambini dell’asilo sembrano innocenti, ma altre, leggendole da genitore comune, possono sollevare pesanti perplessità e far suonare un campanello d’allarme sull’impatto in asilo.

Il gioco “Ristrutturare, rinominare, rigiocare” per piccoli dai 3 ai 6 anni si pone come obiettivo di “”spezzare” l’idea che la casa sia per le bambine, il castello per i bambini, ecc. (…)”. Su un cartello “saranno raffigurati sia un maschio che una femmina con una bambola in braccio”. In un altro gioco viene chiesto ai più piccoli “Perchè ai maschi piacciono questi giochi e alle femmine altri? Se anche le femmine provassero a fare giochi da maschi e viceversa cosa succederebbe?”.

Il “Momento magico, storie per mettere in discussione il genere” è dedicato ai bambini di 5/6 anni. I maschi sono raffigurati in un castello blu dove “devono giocare a calcio o alla lotta” come se fosse imposto. Le femmine in un castello rosa costrette da un incantesimo “ a prendersi cura tutto il giorno delle bambole”. L’insegnante/folletto dotata di poteri magici rompe gli incantesimi “per trasformare i giochi che solitamente fanno bambini e bambine”.

Un’altra scheda del progetto si intitola “Anche la maestra si traveste” interpretando “il/la meccanico/a, il/lamedico/a, l’infemiere/a, ecc.”.. I travestimenti, “anche con vestiti normali, da maschio e femmina” sono il pezzo forte del gioco “Se fossi” per piccoli da 3-6 anni. L’evoluzione proposta, che lascia più che perplessi alcune mamme e papà, riguarda “lo scambio di ruoli tra tutti i componenti della scuola: i bambini con le bambine /scambiandosi i vestiti laddove è possibile e imitandosi), la maestra con i bambini e viceversa”. L’idea è coinvolgere pure cuochi, bidelli e genitori in una specie di Carnevale no gender.

Un altro gioco scottante è “Se io fossi te: un po’ diversi un po’ uguali, l’importante è che siamo pari”. Ai bambini di 5/6 anni con esercizi fisici e rilassamento viene fatto notare che le sensazioni e le percezioni “sono uguali per i corpi dei maschi e per i corpi delle femmine”. Lo sdoganamento del gioco del dottore prende forma con “i bambini/e (che) possono esplorare i corpi dei loro compagni/e (utilizzare uno stetoscopio se si riesce a reperirlo), ascoltare il battito del cuore a vicenda…”. La descrizione del gioco aggiunge che “ovviamente i bambini/e possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell’area genitale”. Per questo bisogna “nominare senza timore i genitali maschili e femminili”. Come insegnamento all’asilo non è male.

Uno degli ultimi giochi si intitola “Le mamme e i papà”. Seduti in cerchio bambini di 5/6 anni parlano di cosa fanno gli adulti a casa. Attraverso una tabella si indica se mamma o papà lava i piatti, stende i panni, cucina, legge il giornale, telefona e così via. Alla fine l’insegnante apre il dibattito ed invita i piccoli “ad immaginare il mondo al contrario: che effetto potrebbe fare?”












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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #18 il: Marzo 11, 2015, 21:32:03 pm »
Qui invece, cari lettori, cari padri e care madri, vi linko i documenti. Ci sono i nomi e i cognomi. Vi figurano famose femministe. Provvederò a dare loro la pubblicità che si meritano. Perchè queste femministe si son sempre vantate della loro "bontà". E IO NON LE DIMENTICO.

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-CARTE.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Manuale%20Schede%20di%20gioco_slim.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-IL%20GIOCO%20DEL%20RISPETTO_Linee%20Guida%202_slim.pdf

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/documenti/1426079229-RED%20%26%20BLUE_slim.pdf
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #19 il: Marzo 11, 2015, 23:07:57 pm »
giustissima osservazione
All'estero già parecchi lo fanno.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #20 il: Marzo 11, 2015, 23:20:42 pm »
Vicus, anche le scuole private dovranno avere corsi gender come quello di Trieste. I genitori che non si adegueranno saranno perseguiti penalmente, come è accaduto in Germania. L'europa impone all'Italia e l'Italia di Renzi deve rispondere. Renzi risponderà di sì e nelle scuole ci saranno tali corsi. In tal modo, anche i ciechi vedranno i danni delle teorie femministe applicate all'educazione.

http://www.tempi.it/germania-io-finito-in-carcere-perche-mia-figlia-ha-saltato-due-ore-di-ideologia-gender-e-ora-tocca-a-mia-moglie#.VQC_33yG9N0


Germania. «Io, finito in carcere perché mia figlia ha saltato due ore di ideologia gender. E ora tocca a mia moglie»

«È una strana sensazione: a scuola fanno violenza sui tuoi figli, poi viene segnalata un’assenza di due ore al provveditorato, di punto in bianco diventi un criminale, un poliziotto arriva alla tua porta e vieni arrestato davanti ai tuoi bambini». L’8 agosto 2013 il sangue di Eugen Martens «si è riempito di adrenalina». Quel giorno il padre di nove figli (foto © famiglia Martens) residente a Eslohe, piccolo comune della Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania, è stato «rinchiuso in galera per 24 ore». È finito in carcere perché la figlia Melitta di 10 anni si è rifiutata di partecipare alle elementari a due ore di educazione sessuale, durante le quali si insegnano pratiche sessuali, masturbazione, ideologia gender e molto altro. La moglie di Eugen, Luise, finora ha scampato il carcere ma è solo questione di tempo: appena finirà il periodo di allattamento del nono figlio «l’arresto avrà luogo, come ci ha detto il poliziotto pochi giorni fa». I giornali tedeschi hanno definito i coniugi Martens “estremisti cattolici”, ma come testimonia a tempi.it Eugen, raccontando la sua incredibile storia, «noi come famiglia non siamo né cattolici né estremisti. Estremisti sono quelli che cercano di distruggere i nostri bambini attraverso la sessualizzazione precoce e l’ideologia del gender».
germania-martens-famiglia-ideologia-gender-scuola1Eugen, perché sua figlia ha saltato due ore di educazione sessuale?
Prima che iniziasse la lezione, nostra figlia di dieci anni ha detto alla maestra che lei non voleva partecipare perché si sentiva a disagio. Allora è intervenuta la preside, che ha obbligato Melitta a partecipare contro i suoi sentimenti di bambina. Dopo averla sgridata, la preside si è infuriata, l’ha afferrata per il braccio o per il vestito e ha tentato di trascinarla in aula. Una seconda maestra si è avvicinata e ha aperto la porta. Anche gli altri bambini in classe si sono spaventati, perché le strilla della preside si sentivano fin dentro l’aula.
Poi cos’è successo?
Melitta ha dovuto trascorrere quell’ora di lezione in sala professori e così una bambina che era stata sempre elogiata per la buona condotta è diventata improvvisamente una pessima ragazzina agli occhi della preside.
Non ne avete parlato con la scuola?
Certo, prima che succedesse tutto questo. Siamo andati dalla preside per chiederle che nostra figlia fosse esonerata dai corsi di educazione sessuale ma non è stato possibile. Non c’è stata nessuna pietà, è questione di obbligo scolastico.
eugen-luise-martens-germania-gender-scuolaPer le famiglie dei bambini che saltano la scuola la legge tedesca prevede la multa e perfino il carcere.
Dopo una seconda ora saltata, la scuola ha segnalato il nostro caso al provveditorato e ci è stata comminata un’ammenda per l’infrazione: 50 euro a mio carico e altri 50 a carico di mia moglie.
E perché è finito in carcere?
Perché non ho pagato.
Non poteva farlo e basta?
Pagare la multa significa ammettere una colpa. L’ammenda in udienza è passata da 50 a 30 euro ma noi crediamo di non aver commesso alcun reato.
Era mai stato in carcere? Che effetto le ha fatto finire in prigione perché sua figlia ha saltato due ore di scuola?
È una sensazione strana. A scuola fanno violenza sui tuoi figli, tu protesti e ti ritrovi a dover pagare una multa. Poiché non ti senti colpevole, non paghi e poco dopo la polizia è già alla porta (foto sopra) e un ufficiale ti sventola sotto il naso un mandato di arresto rosso, sul quale non compare neanche la firma del giudice.
germania-bambini-ideologia-gender-scuola3In che senso?
Si rifanno a una sentenza del tribunale che però non è stata firmata da un giudice. Allora chiedi ai poliziotti di identificarsi, ma loro si rifiutano. Per quel che ne sapevo, potevano essere tre criminali e non degli ufficiali. La verità è che insegnanti, giudici e poliziotti esercitano un arbitrio illimitato: questa è la Germania oggi.
Come si è sentito in quel momento?
È difficile spiegarlo, i sentimenti si accavallano. Quando realizzi che i poliziotti, così come i giudici, agiscono arbitrariamente, dapprima il sangue ti si riempie di adrenalina. Ma non ci si può fare nulla e ci si lascia arrestare davanti ai propri figli.
L’arresto ha avuto conseguenze?
Non sulla mia vita lavorativa. Anche i nostri figli hanno superato bene la cosa, anche se su di loro avrà sicuramente delle conseguenze.
germania-bambini-ideologia-gender-scuola2Tutti i genitori di bambini che saltano due ore di scuola vengono arrestati come lei?
No, il problema infatti è che mia figlia ha saltato educazione sessuale. I fatti parlano da soli. Attraverso quelle lezioni vengono perseguiti degli interessi.
Che cosa ha spinto davvero sua figlia Melitta a rifiutare di entrare in classe?
È stata una normale reazione infantile. La bambina sapeva che cosa sarebbe accaduto in quella lezione e non si sentiva a proprio agio.
Lei continua a ripetere che durante le ore di educazione sessuale si fa “violenza sui bambini”. Che cosa intende?
Non sono io che lo dico. Quello che succede lo ha spiegato bene ad esempio Die Welt, come molti altri giornali [Eugen Martens fa riferimento a questo articolo del quotidiano tedesco che rivela come in tante scuole elementari della Germania si insegna ai bambini attraverso libri di testo molto espliciti l'utilizzo del preservativo, modi diversi per designare i genitali femminili, come soddisfare le lesbiche «usando la lingua», che cos'è un orgasmo, la masturbazione, i diversi orientamenti sessuali, la possibilità di cambiare genere, eccetera. Il tutto attraverso illusrazioni che non lasciano niente all'immaginazione (ne trovate alcune in pagina) e appositi kit con preservativi, oltre a peni e vagine di legno o peluche, ndr].
Come hanno reagito gli altri genitori della scuola quando è stato arrestato?
Né loro né gli insegnanti hanno fatto niente.
germania-bambini-ideologia-gender-scuolaE sua moglie?
Pochi giorni fa è venuto un poliziotto a casa nostra. Ci ha avvertito che anche lei verrà arrestata dopo il periodo di allattamento. Non c’è un giorno prestabilito. Luise aveva già ricevuto dalla procura di Arnsberg un invito a presentarsi in carcere entro una settimana. Siccome non si è presentata spontaneamente nel carcere di Gelsenkirchen, è arrivata la polizia per l’arresto, pur sapendo che Luise stava ancora allattando.
Ha paura per sua moglie e la sua famiglia?
Ci sono momenti di debolezza in cui si viene colti dalla paura, soprattutto quando ci si concepisce da soli. Ma noi non siamo soli perché non si tratta della mia famiglia e basta. Il problema è globale, di tutta la società. Io, la mia famiglia e molte altre siamo contenti di trovarci nel mezzo di questa bufera, anche se questo ha un prezzo.
Quale prezzo?
Chiunque dica la verità deve fare i conti con le calunnie. Appena qualcuno esce dal gregge, la stampa interviene per metterlo a tacere. Così i giornali ci hanno definiti “cattolici estremisti” ma noi come famiglia non siamo né cattolici, né estremisti. Gli estremisti sono quelli che cercano di distruggere i bambini attraverso la sessualizzazione precoce e l’ideologia del gender.
germania-gay-gender-besorgte-elternLei dice che “tante altre” famiglie sono nella vostra situazione ma sui giornali non se ne parla granché.
Non siamo gli unici, anche se è vero che i media cercano di farla passare così. Nella cerchia di Paderborn ci sono ad esempio tante famiglie che non sono d’accordo con la sessualizzazione dei bambini nella scuola elementare e all’asilo. Per questo hanno trascorso molte settimane in carcere. La stampa tace consapevolmente.
Lei ha raccontato la sua esperienza più volte durante le proteste pubbliche organizzate dall’associazione Besorgte Eltern. Migliaia di persone hanno partecipato. Pensa che scendere in piazza serva a qualcosa?
Il nostro obiettivo è fermare la sessualizzazione precoce dei bambini. I nostri figli hanno diritto a un’infanzia spensierata, libera e pura. È molto importante fare rete per protestare pubblicamente insieme perché questa cosa riguarda tutti i bambini, non solo i miei. Solo se ci si mette insieme, si è abbastanza forti per non essere messi a tacere facilmente. Ognuno deve dare il suo contributo.


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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #21 il: Marzo 11, 2015, 23:40:21 pm »
In Italia, come in altri paesi, si può studiare da privatisti e -per ora- non c'è il carcere se non si partecipa a queste lezioni.
« Ultima modifica: Marzo 12, 2015, 01:53:16 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #22 il: Marzo 12, 2015, 00:57:40 am »
Penso che da privatisti sia una libertà temporanea - molto temporanea-  o che sia possibile a chi abbia molti danari.
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Alberto1986

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #23 il: Marzo 12, 2015, 01:03:30 am »
Io credo che se il popolo, genitori in primis, non bloccherà subito con le cattive queste gravissime imposizioni scolastiche, troveranno facilmente il modo di non far sfuggire nessuno dalla dittatura pedofilo-femminista "gender". La storia insegna che dalla dittatura non sfugge nessuno senza ribellarsi.

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« Risposta #24 il: Marzo 12, 2015, 01:19:12 am »
Già c'è un'opposizione piuttosto determinata, come è determinata l'eurocrazia nell'imporre il gender.
Citazione da: Angelo
Penso che da privatisti sia una libertà temporanea - molto temporanea-  o che sia possibile a chi abbia molti danari.
Non parlo tanto di scuola privata, onerosa e sempre più "parificata". Ci sono per esempio famiglie che si associano per insegnare a turno a mini-classi di figli di amici.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #25 il: Marzo 12, 2015, 01:30:16 am »
Io credo che se il popolo, genitori in primis, non bloccherà subito con le cattive queste gravissime imposizioni scolastiche, troveranno facilmente il modo di non far sfuggire nessuno dalla dittatura pedofilo-femminista "gender". La storia insegna che dalla dittatura non sfugge nessuno senza ribellarsi.

C'è un problema... E non è l'eventuale reazione violenta. Il problema è che c'è un numero non troppo basso di genitori che è felice di tali "attività scolastiche". Prova su facebook su qualche pagina che sostiene queste teorie di genere. E' sconcertante. Cioè molti genitori (spero una minoranza, ma ho dubbi pure su questo)  non trovano niente di strano in queste attività scolastiche ma se queste stesse "attività scolastiche" le facesse un soggetto non legato alla scuola lo squarterebbero su due piedi. E' questa la cosa sconcertante. Per loro è già realtà il fatto che 2+2 fa 5 se lo dice il Tg delle 20:00. 
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #26 il: Marzo 12, 2015, 02:15:51 am »
Se volete inquietarvi nel vedere certe cose, c'è la pagina facebook delle ideatrici di tali azioni immonde.

Eccola qui.

https://www.facebook.com/giocodelrispetto?fref=ts

Non ho parole. Guardate quanti soggetti sono favorevoli. Guardate le loro argomentazioni.

Diciamo che le femministe possono essere pure appoggiate dalla massa. Si dimostrano una massa di "poco attenti" (per non dire altro) , ma diciamo che stanno spingendo da qualche decennio con le menzogne femministe.
Ma che dei genitori esultino per tali azioni immonde fatte a scuola, di nascosto, senza nessun dibattito democratico, in violazione della Costituzione, avallati da un governo non eletto (e siamo a tre , Monti , Letta, Renzi) sulla pelle dei loro bambini mi spiega perchè è giusto che vengano altri popoli, magari più rozzi, ma almeno ancora in grado di difendere i propri figli. 
Questi non sono italiani. Se questa è l'Italia, non ci sono parole. Io pensavo che quelli che avevano sotterrato tonnellate di rifiuti tossici nei territori dove loro stessi abitano intascando soldi erano degli esseri abominevoli oltre che stupidi. Ho visto che c'è di peggio, ossia che esistono esseri ancora più spregevoli.

http://www.youreporter.it/video_TRIESTE_I_GIORNALISTI_E_IL_GIOCO_DEL_DISPETTO

Oggi 11/03/2015, all'uscita dall'assemblea di chiarimento sull'ormai famoso "Gioco del Rispetto" tra i genitori, la scuola, il comune e le ideatrici del "gioco del rispetto", presso l'asilo "i cuccioli" di Trieste, i giornalisti presenti, accompagnati dal “Coordinatore regionale delle Sentinelle in piedi”, hanno tentato in tutti i modi di estorcere, come si vede nel video, commenti negativi contro il progetto del "Gioco del Rispetto" da parte delle mamme che, correndo per non essere intervistate, cercavano di raggiungere la macchina e rientrare dopo tre ore di assemblea, peraltro con applausi a scena aperta da parte dei genitori verso le ideatrici del progetto.
Questo piccolo contributo video è significativo di come la base (genitori) vorrebbe aderire pienamente al progetto, mentre la stampa e la politica giocano non al rispetto ma "al dispetto" e come dice un proverbio africano: "quando due elefanti lottano...l'erba soffre"

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Gilbert Keith Chesterton

Alberto1986

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #27 il: Marzo 12, 2015, 02:52:32 am »
....

Eccola qui.

https://www.facebook.com/giocodelrispetto?fref=ts

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Che immondo squallore. Link a blog femministi, uso di linguaggio femminista, complimenti verso Obanana che ha dichiarato di volere regalare giochi da maschio alle figlie femmine.... :sick:
E' il Mein Kampf femminista.
Noto che ci sono anche commenti di disapprovazioni (non sapremo mai quanti sono stati censurati). La maggioranza dei commenti d'apprezzamento mi pare provengano dalle solite femmine (come femmine sono le curatrici di questo schifo di progetto), gente legata alla militanza anti-cristiana nonchè legata alla solita estrema sinistra e molto probabilmente gente legata alle associazioni LGTB. La stessa merda di sempre, insomma.
Ripeto, qui non ci vuole il confronto o il dialogo: qui servono azioni di forza chiare e decise, soprattutto da quei genitori sani di mente che non hanno voce in capitolo sui media.

Offline Angelo

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #28 il: Marzo 12, 2015, 03:00:41 am »
Mi trovi d'accordo. Nutro profondi dubbi sul numero di genitori sani di mente rimasti.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Offline Vicus

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Re:Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"
« Risposta #29 il: Marzo 12, 2015, 06:21:35 am »
Chi fa quei commenti è probabilmente su qualche libro paga e restituisce il favore a chi gli ha trovato una "sistemazione". Si tratta molto spesso di imbucati nei media (dalla Rai a giornaletti locali) o di tirapiedi universitari (l'università è diventata un parcheggio per questa gente).
Citazione da: Alberto
Ripeto, qui non ci vuole il confronto o il dialogo: qui servono azioni di forza chiare e decise, soprattutto da quei genitori sani di mente che non hanno voce in capitolo sui media.
Concordo, e ritengo che l'unica azione efficace sia pacifica ma determinata. L'ideologia gender (appoggiata anche da ditte di armamenti) sta occupando con la forza tutti gli spazi possibili: dalla scuola al web, dalla legislazione alla giustizia (v. sentenze del TAR). Chi manifesta pacificamente viene provocato e aggredito. Gente come Barilla ha subito pressioni per aver detto che la sua clientela erano le famiglie.
Il terreno ideale per queste persone è l'acquiescenza e l'indifferenza. Solo se avremo consapevolezza e determinazione la spunteremo.



Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.