Autore Topic: Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.  (Letto 52523 volte)

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Offline Angelo

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #45 il: Aprile 12, 2015, 21:03:22 pm »
Angelo, leggendoti pare che Fikasicula/Eretica sia un' agente segreta al soldo della NATO per destabilizzare il governo di Putin e distruggere il genere maschile, Eddai!! :D

Concordo con Cosmos, anche se comunque non è una nemica, i nemici della questione maschile sono ben altri e altre, e inoltre più che una femminista vera e propria, è un' attivista queer. Una femminista vera e propria crede nella Sorellanza di Genere, lei non ci crede.

Allora forse io scrivo 2+2 fa 4 e qualcuno capisce 2+2 fa 25...

Allora, Fikasicula non è pagata dalla NATO e io non ho mai scritto che è pagata dalla NATO. Fikasicula adesso scrive per il fatto quotidiano e non credo che lo faccia a gratis. Fikasicula ha fatto conferenze in giro per l'Italia (ci sono prove video) e credo che siano lontane dall'isola italiana in cui vive (quindi, chi paga questi viaggi? ).
In secondo luogo, il femminismo E' PAGATO DA :

STATO ITALIANO

ONU

ENTI PRIVATI ed AZIENDE PRIVATE

GRUPPI FINANZIARI LEGATI AI POTENTATI USA (GEORGE SOROS)

Fare associazioni che vengono finanziate dallo Stato e dai privati è una realtà dell'ITALIA ed è una cosa  che penso anche tu sappia.Quindi se un gruppo di femministe fa un'associazione e ha dei locali da gestire e fa delle attività che poi vanno a finire come programmi scolastici nelle scuole italiane (vedi ideologia gender nelle scuole italiane) CHI PAGA?

Se lo Stato Italiano ha un ministero delle pari opportunità che paga soggetti per fare lezioni gender nelle scuole, chi manda secondo te?
Manda le femministe.

Il paperino che fa le lezioni nei licei chi lo paga?

Questo articolo lo hai letto? Hai visto chi paga le FEMEN? O per te sono pure io un complottista?

https://aurorasito.wordpress.com/2014/01/24/la-femen-legate-allestrema-destra-ucraina-e-ai-think-tank-degli-usa/

Questa certa Gloria Steinem che ha lavorato per la CIA è o non è una femminista?


IL CEDAW CHE FAS HA SOSTENUTO E' STATO FATTO A "GRATIS"?


Quanti altri esempi vuoi? Quanti DOCUMENTI VUOI?

In ultimo...

FIKASICULA PER TE E COSMOS ( E PER ALTRI CHE ADESSO NON HANNO ANCORA PRESO POSIZIONE) NON E' UNA NEMICA.

PER ME E' UNA NEMICA. PERCHE' HA COLLABORATO CON I SCUOI SCRITTI, LE SUE AZIONI, LE SUE PROTESTE, ALLA MERDA CHE ADESSO C'è IN ITALIA.
E NON E' UN'OPINIONE MIA. E' UN FATTO.

PERCHE', TE LO RICORDO, FIKASICULA LOTTA PER I SEGUENTI OBBIETTIVI (VERIFICABILI DA CIO' CHE LEI STESSA SCRIVE) :

1)Fikasicula DIFENDE LE LEZIONI GENDER NELLE SCUOLE. --> https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/03/12/trieste-le-bugie-sul-gioco-del-rispetto-e-la-risposta-delle-curatrici/ + http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/11/lideologia-gender-non-esiste-lomofobia-si/1492997/ +

2) FIKASICULA E' FAVOREVOLE ALLA NEOLINGUA FEMMINISTA E AL VOCABOLARIO DI GENERE FATTO DI STRONZATE COME L'ASTERISCO E LA CHIOCCIOLA.

3) FIKASICULA E' FAVOREVOLE ALLA CULTURA FEMMINISTA IMPOSTA PER LEGGE NELLE  SCUOLE ---> http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/22/prevenzione-stupro-passa-per-conoscenza-sessualita/1526108/  + http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/02/cosimo-pagnani-contro-il-femminicidio-serve-prevenzione-e-cultura/1245854/

4) FIKASICULA ERA (POI LA PAURA LE HA FATTO CAMBIARE IDEA) FAVOREVOLE ALLE LEGGI CONTRO I PADRI SEPARATI.

5) FIKASICULA CI HA CHIAMATI :FASCISTI, MISOGINI, REAZIONARI, BIGOTTI, VIOLENTI ETC. ETC.

6) FIKASICULA SEGUE LE TEORIE POLITICHE DEI MONDIALISTI PUR SPACCIANDOSI PER "ANTIFASCISTA" , "LIBERTARIA" E PUTTANATE VARIE.
Ti metto dei video di un filosofo, Diego Fusaro (non a caso le femministe lo odiano... che "caso" ).






7) FIKASICULA E' L'EVOLUZIONE DEL FEMMINISMO IN SALSA "MODERNA". PUò PRENDERE PER IL CULO GLI STUPIDI, GLI INGENUI MA NON ME.









8) FIKASICULA, COSì COME TUTTI I SOSTENITORI DEL FEMMINISMO, DELLE IDEOLOGIE ANTIUMANE, DELLA FALSITA' , DELL'ABBUFFARSI SULLE SPALLE DEGLI ALTRI , DEI DITTATORI, DEI CRIMINALI, DEI FAUTORI DEI DOPPI STANDARD NON SONO MIEI AMICI. E IO NON CAMBIO IDEA. PERCHE' NON SONO UN MASCHIOPENTITO E PERCHE' NON HA SENSO CONSIDERARE "AMICO" UNO CHE CONTINUA IMPERTERRITO A SPUTARE MERDA SUGLI UOMINI O SU QUELLI CHE LA PENSANO COME ME.



9) NON PENSAVO CHE AVESSE TUTTI QUESTI AMICI QUI. NATURALMENTE NON CONSIDERO MIEI AMICI GLI AMICI DELLA FIKASICULA. SPERO SIA CHIARO.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Jason

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #46 il: Aprile 12, 2015, 22:45:53 pm »
Va bè per te è pagata dallo Stato, dall' ONU; dai potentanti USA,ecc, libero di pensarlo, però io mi soffermerei sui contenuti. Io non ho mai sentito Fusaro denunciare la criminalizzazione antimaschile. E su questo aspetto che la questione maschile emerge o non emerge. Il resto è fuffa. Passo e Chiudo.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Frank

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #47 il: Aprile 12, 2015, 23:58:38 pm »
Angelo
Citazione

7) FIKASICULA E' L'EVOLUZIONE DEL FEMMINISMO IN SALSA "MODERNA". PUò PRENDERE PER IL CULO GLI STUPIDI, GLI INGENUI MA NON ME.

Proprio così.
Tra l'altro, c'è da dire che in certi suoi post, Fikasicula si rifà in gran parte ai post di uomini che scrivono (ed hanno scritto) nei vari blog e forum dedicati alla q.m.
Quella non è certamente farina del suo sacco.

Offline vnd

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #48 il: Aprile 13, 2015, 12:14:30 pm »
Allora forse io scrivo 2+2 fa 4 e qualcuno capisce 2+2 fa 25...

Allora, Fikasicula non è pagata dalla NATO e io non ho mai scritto che è pagata dalla NATO. Fikasicula adesso scrive per il fatto quotidiano e non credo che lo faccia a gratis. Fikasicula ha fatto conferenze in giro per l'Italia (ci sono prove video) e credo che siano lontane dall'isola italiana in cui vive (quindi, chi paga questi viaggi? ).
In secondo luogo, il femminismo E' PAGATO DA :

...
9) NON PENSAVO CHE AVESSE TUTTI QUESTI AMICI QUI. NATURALMENTE NON CONSIDERO MIEI AMICI GLI AMICI DELLA FIKASICULA. SPERO SIA CHIARO.

Concordo con tutto quello che scrivi.
Anche io sono sorpreso che certi deliri femministi (finti anarco libertari) siano tenuti in tanta considerazione.
O è un limite mio e si tratta di una manovra tattica che potrebbe tornare ad esserci utile o altri, che un tempo definivo "genuflessi", stanno prendendo l'ennesima cantonata
Vnd [nick collettivo].

Offline COSMOS1

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #49 il: Aprile 13, 2015, 12:56:06 pm »
Angelo: gli attacchi viscerali non portano da nessuna parte
Fikasicula non ha mai trovato amici qui dentro (quelli che avevano simpatie per lei se ne sono andati): puoi facilmente verificare con un minimo di ricerca sul forum
quello che serve è: documentare, ragionare, argomentare

noi non copieremo mai le femministe nel loro delirio misandrico: se è falso che "tutti gli uomini sono colpevoli", altrettanto è falso che "tutte le donne sono colpevoli" ma anche che "tutte le femministe sono stupide e/o in malafede" ...
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Angelo

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #50 il: Aprile 13, 2015, 16:03:46 pm »
Angelo: gli attacchi viscerali non portano da nessuna parte
Fikasicula non ha mai trovato amici qui dentro (quelli che avevano simpatie per lei se ne sono andati): puoi facilmente verificare con un minimo di ricerca sul forum
quello che serve è: documentare, ragionare, argomentare

noi non copieremo mai le femministe nel loro delirio misandrico: se è falso che "tutti gli uomini sono colpevoli", altrettanto è falso che "tutte le donne sono colpevoli" ma anche che "tutte le femministe sono stupide e/o in malafede" ...

Non è viscerale come attacco. E' ostinato ma è  ragionato, calcolato. Io non mollo di un solo millimetro su Fikasicula. 2+2 fa 4 . Sempre. Non è un'opinione, è un fatto.
Su Fikasicula io ho messo i suoi scritti come prova, dei documenti. Fikasicula appoggia ideologicamente tutto il fecciume che ha portato gli uomini ad essere dei cittadini di serie B. E' un fatto, non è un'opinione. Perchè FaS ha collaborato al rapporto ombra CEDAW tanto da essere ringraziata per il contributo. Ed è un fatto, verificabile e verificato in precedenza. Fikasicula poi appoggia le teorie educative gender e noi sappiamo cosa sono. E' un fatto, non è un'opinione. L'unica differenza tra una femminista alla fikasicula e una alla Dworkin (o alla Pini) è che la prima lo mette nel culo agli uomini parlando di antifascismo, antisessismo, una lacrimuccia e un po' di finto "antisistemismo" mischiato con il terzomondismo d'accatto animalaro, la seconda invece lo mette nel culo "senz a sputazz" * .

Quindi, FIKASICULA NON E' UNA FEMMINISTA CHE RAGIONA. E ANCHE QUESTO E' UN FATTO.

ATTENENDOSI SEMPRE AI FATTI, FIKASICULA E' TORNATA PARZIALMENTE SULLE SUE POSIZIONI SOLO SULLA QUESTIONE "PADRI SEPARATI" MA è evidente che anche lì è stato un calcolo opportunista e legato a motivi molto "fisici" e "terreni"...

Io all'inizio pensavo solo che VeroMummio fosse amico di Fikasicula, poi vedendo che qualcuno scrive:

Angelo, leggendoti pare che Fikasicula/Eretica sia un' agente segreta al soldo della NATO per destabilizzare il governo di Putin e distruggere il genere maschile, Eddai!! :D

Concordo con Cosmos, anche se comunque non è una nemica, i nemici della questione maschile sono ben altri e altre, e inoltre più che una femminista vera e propria, è un' attivista queer. Una femminista vera e propria crede nella Sorellanza di Genere, lei non ci crede.

Nella vita reale ho conosciuto una sola femminista a cui ho "stretto la mano". La pensava come me soltanto che ostinava a definirsi femminista e le spiegai che già il termine femminista è errato se si crede nella parità tra uomini e donne.

La femminista, tralasciando il caso dell'unica femminista a cui ho "stretto la mano" (caso più unico che raro e dove sussisteva solo la colpa di non capire che il termine femminista è errato poichè è speculare a maschilista)  si trova, ed è un fatto non un'opinione, nelle seguenti situazioni:

1) è in malafede

2) è ignorante

3) non ha un livello intellettuale sufficiente a capire che 2+2 fa 4

Io non ho mai detto che le donne sono tutte colpevoli. Ma le femministe lo sono. E lo sono in vario modo ed in varia gravità. E anche questo è un fatto, non è un'opinione.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #51 il: Aprile 13, 2015, 18:44:56 pm »
Ecco un altro esempio di tecnica di abbindolamento femminista. L'autrice è la stessa Eretica/Fikasicula definita da alcuni "una che ragiona"...
In rosso metterò i miei interventi ad alcune frasi. Il finale del pezzo della femminista "Eretica" naturalmente vira verso un'educazione "gender" ad ulteriore conferma che Eretica appartiene alla categoria di femministe che fanno finta di essere "soft"... Naturalmente con gli uomini dotati di Etica, Logica e Memoria tali subdole strategie non servono a nulla.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/13/per-sessualita-stereotipi-raccontiamoci/1586347/

“Gli uomini sono tutti maiali”.
“Cercano solo un buco”.
“Se li lasci fare sono tutti potenziali stupratori”.
“La penetrazione è una violazione del corpo delle donne perciò è stupro”.
“Il consenso di una donna a cui piace il sesso con un uomo perverso è sempre relativo”.
“Gli uomini dovrebbero essere educati a una sessualità che non dimentichi il lato emozionale, l’affettività”.
“Gli uomini che vanno a prostitute sono squallidi e malati”.
“Un uomo non dovrebbe mai chiedere a una donna di praticare la fellatio”.

Queste sono solo alcune frasi prese a caso dai social o da dichiarazioni di alcune sedicenti femministe. NON SONO SEDICENTI FEMMINISTE, SONO TUE AMICHE. Quando certi uomini le leggono non hanno altro modo per rispondere che non sia l’uso di stereotipi sessisti e lesbofobi. Di solito, infatti, questi pensieri vengono attribuiti a femministe con i baffi, lesbiche e bruttine. Perché la mentalità maschilista è dura a morire e così lo è quella che fabbrica stereotipi sessisti nei confronti della sessualità maschile.

A certe discussioni prendono parte alcuni uomini che si sentono messi profondamente in discussione e piuttosto che sbarrare il passo a questa sequela di sciocchezze dichiarano di essere diversi, con desideri più puliti, sessualità ripassata in lavatrice, asciugata al sole e con l’aria di campagna e con un lavaggio del cervello per cancellare i pensieri sconci.

Di fondo resiste non solo la leggenda dell’uomo nero che veniva diffusa per controllare la sessualità delle donne attraverso lo strumento della paura, ma anche il pregiudizio secondo cui la donna sarebbe sempre e solo passiva rispetto alla sessualità. Noi non godiamo, non ci piace e se diciamo che ci piace allora non la diciamo giusta. Come certi maschilisti anche chi dice di volerci difendere non fa altro che ridurre tutto all’esistenza di un buco attorno al quale, per puro caso, esiste anche una persona.

Noi non abbiamo anima, volontà, capacità, libertà di scelta. Siamo in catene e anche la nostra vagina lo è. Le donne non potranno mai essere consenzienti rispetto a pratiche “sporche”, perché le donne, si sa, sono diverse. Loro si emozionano, tengono in mano il loro piccolo fazzoletto e lo lasciano cadere in terra nella speranza che un nobile cavaliere lo raccolga. Fosse per le donne saremmo fermi al rossore conseguente al baciamani. Candide e pure e tutte quante a mettere al mondo figli perché l’unica ragione per cui si pensa che noi facciamo sesso è la voglia immensa di riprodurci.

“Gli uomini pensano tutti alla stessa cosa”.
“Loro sono diversi. Noi sappiamo amare”.
“Noi siamo più sensibili. Forse i gay sono sensibili quanto noi”.
“Quando noi facciamo sesso lo facciamo col cuore. Quando loro fanno sesso ragionano con le parti basse”.
“Noi siamo più razionali. Loro sono emotive, isteriche”.
“L’uomo deve pensare al bene sociale e le donne alla casa e ai figli”.
“Non farei mai con mia moglie quello che faccio con la mia amante”.
“Noi siamo più intelligenti e loro sono più intuitive.”

Cioè: noi siamo visionarie, lagnose, mestruate, piangenti, e loro sono freddi, insensibili, sessualmente voraci. Da qui il pregiudizio secondo cui se tu, donna, non fai sesso con il tuo compagno gli fai un gran torto perché lui ne avrebbe bisogno più di te. Tu invece puoi stare in astinenza nei secoli dei secoli perché tutto quel che ti interessa è solo fare figli e crescerli. Ed è così che le donne riescono a tenere in riga gli uomini, questi scapestrati, facendoli diventare padri e santificandoli invece che lasciarli a vivere una vita fatta di perversione e stupri.

C’è chi è convinto che lo stupro sia perfino la conseguenza dell’astinenza sessuale. E se le donne in astinenza non fanno lo stesso sembrerebbe la riprova del nostro minore appetito e non della valenza di genere che caratterizza lo stupro. Quello di cui sto parlando è un quintale di stereotipi che aleggia sulle nostre teste, che ripetiamo ogni giorno, inserendo frasi amene dentro i nostri discorsi, veicolando parole imparate ovunque, ripetendo atteggiamenti che abbiamo visto altrove.

La sessualità sbagliata è sempre fonte di errori di relazione. Lo è l’errata convinzione che questi stereotipi corrispondano a verità. Lo è il fatto che maschilismi e convinzioni di alcune donne (LE FEMMINISTE PIU' SINCERE DI TE?) sono esattamente speculari e si incontrano nel determinare che vi sia una graduatoria tra uomini e donne, bisogni e desideri, parole e pensieri.

Un modo per liberarsi di queste cattive tracce d’umanità che generalizza è l’educazione sessuale, quella che parla di generi lasciando che le identità preziose sostituiscano pregiudizi e stereotipi sessisti. Perché prima di continuare in questa baruffa di insulse convinzioni dovremmo guardarci in faccia e raccontarci quel che siamo. Cominciamo a farlo a partire da qui e ora. Se volete. Non sarebbe utile per tutt*? SAREBBE UTILE PER TE E LE TUE COMARI SPARSE NEI CENTRI FEMMINISTI, CHE HANNO STUDIATO STRONZATE COME LE TEORIE GENDER, STUDI DI GENERE, SANITA' DI GENERE, SESSUALITA' DI GENERE, LEGISLAZIONE DI GENERE, ETC.ETC. IN MODO DA FARE QUATTRINI ED INCULCARE FIN DALLA PIU' TENERA ETA' LE STRONZATE FEMMINISTE E PRO GENDER. PER TUA SFORTUNA, PUR SE TUTTI  I MEDIA, I PENNIVENDOLI, L'EUROPA, LE DIRETTIVE EUROPEE DICONO QUELLO CHE TU DICI, SEMPRE PIU' PERSONE SANNO CHE IL FEMMINISMO = DOPPI STANDARD DISCRIMINANTI PER L'UOMO = SOLDI STATALI PER PROGETTI PERVERSI NELLE SCUOLE= MERDA SPACCIATA PER CIOCCOLATO. MI DISPIACE, GLI ALLERGICI AUMENTANO, MA LA MERDA RESTERA' SEMPRE MERDA E PUZZERA' SEMPRE DI MERDA.
P.S. E' INUTILE IL FINALE IN CUI CHIEDI AI LETTORI DI PARTECIPARE AL DIBATTITO, TU CENSURI PURE Lì. RISPARMIAMI L'IPOCRISIA DA FEMMINISTA '68INA. e' INUTILE CON ME, PUO' ANDARE BENE SOLO PER I MASCHIETTI DA CORTILE CHE FREQUENTI.

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #52 il: Aprile 13, 2015, 18:54:36 pm »


Un modo per liberarsi di queste cattive tracce d’umanità che generalizza è l’educazione sessuale, quella che parla di generi lasciando che le identità preziose sostituiscano pregiudizi e stereotipi sessisti. Perché prima di continuare in questa baruffa di insulse convinzioni dovremmo guardarci in faccia e raccontarci quel che siamo. Cominciamo a farlo a partire da qui e ora. Se volete. Non sarebbe utile per tutt*? SAREBBE UTILE PER TE E LE TUE COMARI SPARSE NEI CENTRI FEMMINISTI, CHE HANNO STUDIATO STRONZATE COME LE TEORIE GENDER, STUDI DI GENERE, SANITA' DI GENERE, SESSUALITA' DI GENERE, LEGISLAZIONE DI GENERE, ETC.ETC. IN MODO DA FARE QUATTRINI ED INCULCARE FIN DALLA PIU' TENERA ETA' LE STRONZATE FEMMINISTE E PRO GENDER. PER TUA SFORTUNA, PUR SE TUTTI  I MEDIA, I PENNIVENDOLI, L'EUROPA, LE DIRETTIVE EUROPEE DICONO QUELLO CHE TU DICI, SEMPRE PIU' PERSONE SANNO CHE IL FEMMINISMO = DOPPI STANDARD DISCRIMINANTI PER L'UOMO = SOLDI STATALI PER PROGETTI PERVERSI NELLE SCUOLE= MERDA SPACCIATA PER CIOCCOLATO. MI DISPIACE, GLI ALLERGICI AUMENTANO, MA LA MERDA RESTERA' SEMPRE MERDA E PUZZERA' SEMPRE DI MERDA.
P.S. E' INUTILE IL FINALE IN CUI CHIEDI AI LETTORI DI PARTECIPARE AL DIBATTITO, TU CENSURI PURE Lì. RISPARMIAMI L'IPOCRISIA DA FEMMINISTA '68INA. e' INUTILE CON ME, PUO' ANDARE BENE SOLO PER I MASCHIETTI DA CORTILE CHE FREQUENTI.
[/u]



Proprio per evitare accuse di "complottismo" , di "odii personali" ,metto a conoscenza di tutti i lettori la veridicità del sottolineato. La fonte è la stessa. Guardate chi va a fare i corsi nelle scuole... Guardatevi i video, i PATROCINATORI, e poi, mi riferisco a quelli che considerano Fikasicula "una che ragiona" ... Cambiate idea. 2+2 fa sempre 4. Rischiate di dover difendere cose false.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/12/educazione-al-genere-mappa-delle-buone-pratiche-nelle-scuole-italiane/619814/

Nelle scuole italiane ci sono buone pratiche per educare gli studenti e le studentesse al “genere”. Con questo termine si intendono tutte le lezioni e gli incontri che cercano di rompere gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini. Questi stereotipi – secondo i quali, ad esempio, le donne sarebbero destinate a svolgere certe mansioni, come essere dedite alla cura dei figli, degli anziani e della casa, e gli uomini invece fatti per il lavoro che produce reddito e la carriera – sono contenuti anche nei libri di testo. Lo dimostrata Irene Biemmi, ricercatrice universitaria, che ha analizzato dieci manuali per le scuole primarie e ha condensato il suo lavoro nel libro “Educazione sessista, stereotipi di genere nei libri delle elementari”.


video di Francesca Martelli
Tiene corsi di educazione al genere partendo dall’analisi dei messaggi che arrivano dai media Lorella Zanardo, autrice de “Il corpo delle donne“, che dai suoi centinaia di interventi con le studentesse e gli studenti ha tratto il libro “Senza chiedere il permesso”. “Negli incontri, che spesso avvengono in scuole difficili, lavoro da sola oppure con un team di esperti di media – spiega Zanardo – Registriamo quotidianamente i programmi che le ragazze e i ragazzi guardano, come ad esempio “Uomini e donne” (trasmissione televisiva in onda su Canale 5 dal lunedì al venerdì alle 14.45, ndr), e poi li analizziamo, senza criticarli ma dando indicazioni su come viene usata la telecamera, come vengono fatte le inquadrature, che rappresentazione viene data degli uomini e delle donne. Quando gli studenti e le studentesse vedono che usiamo un linguaggio a loro familiare, quello delle immagini appunto, si aprono, si mettono in discussione. Ci accorgiamo che sono curiosi, avidi di apprendere nuovi punti di vista, spesso incapaci di esprimere i pensieri che hanno”.

Molti corsi sono stati tenuti in Toscana, dove Zanardo ha realizzato il progetto “Nuovi occhi per i media”, durante il quale ha formato 15 figure in “media education” che a loro volta hanno tenuto lezioni a 16mila studenti in due anni. Anche in Trentino Zanardo e il suo team hanno formato 15 esperti, neolaureati, che insegneranno educazione ai media e al genere in 100 scuole della Regione. “Metà del nostro lavoro è volontario, l’altra metà invece viene finanziata da enti e associazioni. Il problema è che riusciamo a soddisfare soltanto una piccola parte delle richieste”. Zanardo aggiunge poi che ci sarebbe bisogno di corsi di genere che al loro interno si occupino nello specifico di educazione sessuale, vista l’ignoranza persistente che regna tra i giovani nonostante l’invasione di pornografia che arriva anche da Internet. “E questo lo dico da madre di figli che frequentano le scuole a Milano, in cui parlare di questi temi è ancora tabù”.

Proprio di educazione alla sessualità e al genere si occupa l’associazione “L’ombelico” che ha diversi progetti a Milano e a Roma. A Milano “L’ombelico” ha organizzato in più di 60 classi, per un totale di 12 scuole primarie, l’iniziativa “Parole dette e non dette”, per prevenire le violenze sessuali e fornire consapevolezza sul proprio corpo. “Ragioniamo su cosa vuol dire essere maschi e femmine, su come ci rapporta alla sessualità anche in base alle diverse età, su come si crea il rispetto di sé e degli altri”, spiega Stefania Girelli, educatrice e coordinatrice dell’associazione. Un altro progetto, in corso a Roma, dal titolo “E se non fosse la cicogna? Le parole che aiutano grandi, piccoli e piccole a parlare di sessualità” è diretto ai genitori dei bambini che vanno agli asili nido, per aiutarli a combattere gli stereotipi di genere che si propongono, anche a livello inconscio, già dai primi mesi di vita. “Abbiamo deciso di iniziare dai genitori che hanno bimbi così piccoli perché è necessario che sviluppino presto consapevolezza rispetto a certe tematiche. Dagli incontri nelle scuole primarie, infatti, ci siamo accorti che i bambini di 9 e 10 anni sono già a contatto con la pornografia, che fruiscono attraverso siti porno e videogiochi collegati con chat, nell’inconsapevolezza totale delle famiglie”, dice Girelli. “L’ombelico” ha attivato poi il progetto “Io sono speciale”, un corso di educazione alla sessualità, alle scuole Baricco di Torino, Micca di Milano e Rovani di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. L’anno prossimo, invece, partiranno a Milano e Concorezzo, provincia di Monza e Brianza, corsi di formazione per insegnanti e genitori. Nel loro lavoro gli operatori de “L’ombelico” ispiriamo al documentario “Bomba libera tutti”.


E’ promosso dall’Unione donne in Italia (Udi) il progetto attivo da quattro anni a Modena, finanziato con il contributo della Fondazione cassa di risparmio di Modena e tenuto da Serena Ballista e Judith Pinnock, educatrici e autrici dei manuali “Bellezza femminile e verità, modelli e ruoli nella comunicazione sessista” e “A tavola con Platone”. Le scuole coinvolte quest’anno sono Venturi e Selmi di Modena e l’intera scuola media di Nonantola. “Facciamo dei laboratori di quattro incontri, di due ore ciascuno, che hanno come scopo il contrasto alla violenza di genere, che può sfociare, come dimostrano i tristi casi di cronaca riportati dai media, nel femminicidio – spiega Pinnock. – Inoltre ci occupiamo del tema della pubblicità sessista. Da parte delle studentesse e degli studenti, in genere, le reazioni ai nostri interventi didattici sono positive”. Le Udi di tutta Italia, all’interno della campagna “Immagini amiche”, hanno organizzato incontri di confronto in molte altre scuole d’Italia ma quello di Modena resta il solo con valore didattico. “Al Selmi – continua Pinnock – l’anno scolastico 2011/2012 è finito con temi su tracce legate alle tematiche di genere, che poi sono stati regolarmente valutati”.

La Provincia di Milano ha invece avviato il progetto – promosso dalla consigliera di Parità uscente Tatiana Biagioni – “Impari a scuola” che lo scorso anno ha coinvolto gli istituti milanesi Pisacane e Poerio, Beltrami, Molinari, Cfp Terragni. Attraverso tre incontri di due ore ciascuno ha formato gli insegnanti per fare in modo che l’educazione di genere venisse integrata con il resto delle materie come storia, storia dell’arte e italiano. Inoltre in alcune scuole, come al liceo tecnologico Molinari, sono stati creati dei moduli ad hoc per sensibilizzare gli studenti e le studentesse sulle tematiche di genere che hanno portato alla realizzazione di un video in cui, attraverso interviste, si dà uno spaccato di quali sono i ruoli all’interno delle famiglie degli alunni, e di un progetto di toponomastica.


Anche la Provincia di Monza ha aderito al progetto: nella scuola Elisa Sala, dopo il primo anno di sperimentazione, è stato inserito nel piano di studi un modulo permanente dedicato alle questioni di genere. Oltre alla formazione dei docenti, ci sono progetti anche per i genitori. Dopo una resistenza iniziale, sono in molti quelli che hanno partecipato agli incontri, durante i quali è stato proiettato il video “Ma il cielo è sempre più blu”.

Un’altra iniziativa, che deve ancora partire, si chiama “La filosofia è maschia” rivolto alle scuole superiori, ideato da Fiammetta Mariani, specializzanda in filosofia alla Sapienza di Roma, in collaborazione con Lorenzo Gasparrini, dottore di ricerca in Filosofia estetica sempre alla Sapienza. L’obiettivo del progetto è di offrire una “controdidattica” di genere in grado di fornire strumenti critici a ragazzi e ragazze su temi e questioni urgenti. “Il punto di partenza – racconta Mariani – è la decostruzione della didattica filosofica legata al pensiero della tradizione e mai sdoganata da una sostanziale narrazione patriarcale che esclude le donne”. Il progetto ha partecipato al contest di finanziamento dell’Associazione italiana per l’educazione demografica.

di Stefania Prandi | 12 giugno 2013
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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #53 il: Aprile 13, 2015, 19:01:51 pm »
Pare che adesso nessuno più difende la Fikasicula o sono ancora io "quello eccessivo"?
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #54 il: Aprile 13, 2015, 19:19:26 pm »
 :doh:
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Angelo

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #55 il: Aprile 13, 2015, 19:36:29 pm »
La tipa definita erroneamente "una che ragiona" è favorevole al transumano. Lo scrive lei, non è un'opinione mia.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/01/24/cyber-donna-si-diventa/

La questione fila, non ti sembra? Dice la paziente accanto a me che prova a spiegarmi come sia normale accettare di correggere problemi di salute con interventi e integrazioni fisiche. Un pezzo qui e un altro là, perché ormai non siamo più corpi al “naturale” ma, come diceva Donna Haraway, siamo cybercorpi sui quali prima o poi sarà posto un timbro di copyright. Si dilunga molto, la Haraway, sulla questione dei brevetti dei quali sembra non importare nulla a nessuno. I farmaci sono brevettati e se tu puoi produrlo a prezzo inferiore in un altro luogo non puoi farlo, anche se si tratta di un farmaco salvavita. C’è una guerra senza fine attorno al fatto che le industrie si aggiudicano l’esclusiva di quel che a te serve per campare, di modo che, poi, tu sarai costretta a pagare un prezzo preciso. E se ti serve un bypass, qualunque cosa ti renda una cyberuomo o una cyberdonna, fatto di carne e macchina, quel pezzo è brevettato, lo vende una sola industria e immaginate questo cosa voglia dire per chi deve pagare, che siano enti pubblici o persone.
Allora la paziente mi ricorda queste cose in modo semplice. In realtà parla d’altro e nella mia mente trovo risorse intellettuali per chiamare le cose con altre parole. Ripenso a quel che mi ha dato il femminismo in tanti anni, quante batoste, soprattutto dal punto di vista umano, quante delusioni e quanti strumenti che mi sono stati utili per andare oltre, per guardare più lontano. Ed è strano che poi vi siano femministe, alcune, che mi impongano di non usare quegli stessi strumenti per volare alto, sempre di più.
Come potrei trovare un senso alla mia maturità, la precarietà del mio fisico, altrimenti? Come potrei trovare l’orgoglio di essere quel che sono, fatta di umili mancanze e orgogliose presenze. Chiudo gli occhi, mentre il farmaco scorre nelle mie vene, e trovo nella mente i volti di queste, tante, donne, che in un modo o nell’altro, emergono dal passato e dai miei saperi e mi regalano una danza fatta di parole e di senso. Si, tutto questo ha senso.
Vedo le parole di queste donne scritte sul mio corpo. Sono donne che posso considerare amiche, anche se hanno cento, duecento, mille anni, e non potrò avere mai l’onore di abbracciarle e ricordarmi, assieme a loro, di essere parte di un tutto. Sono le mie compagne, assieme a tantissimi compagni di intelletto, che non mi lasceranno mai sola, ed è questa la cosa che mi piacerebbe far capire a chi ha meno anni di me. L’espressione di chi condivide pezzi di esperienza e umanità non sono mai imposizioni. Tu prendi quello che ti serve e fallo tuo, cambialo, stravolgilo, personalizzalo, perché nel femminismo non c’è nulla di statico e dogmatico.
Quanta laicità ho trovato nelle parole lette che mi hanno restituito speranza quando pensavo che di speranza di cambiamento non ce n’era. Invece se leggete sermoni di persone che vogliono cambiarvi, che non vi fanno sentire a vostro agio, che vi negano la libertà delle vostre scelte, sappiate che quella cosa lì, non c’entra con il femminismo di cui parlo io. Quello che mi fa compagnia è lo stesso sapere che mi permette di non essere una vittima, di rivendicare con orgoglio e passione ogni mia scelta e di non guardare al passato e anche alle esperienze negative con rancore, odio, che cancellerebbe la mia vita, il mio senso dell’ironia, il mio sguardo sul futuro, la mia indole visionaria che mi permette di guardare lontano, mettendo assieme pezzi che per altr* sono solo frammenti senza significato.
Non fosse per le intuizioni di cui ho letto mi sentirei davvero sola, persa tra mediocri citazioni e accademiche, grigie, interpretazioni. Mi sentirei come davanti un muro che non viene giù neanche se lo prendo a testate. Invece il femminismo di cui parlo è una strada aperta, perché altre prima di me, e io con loro, hanno scavato, lottato, hanno puntellato gallerie profonde entro le quali puoi raggiungere i tuoi obiettivi. Dicono che le donne non sanno edificare, scavare, fare lavori pesanti. Ma non è pesante il lavoro svolto finora? Non è “edificare”, costruire, creare, quel che è stato fatto?
Io non avrei trovato le parole, non avrei neanche conosciuto tanti sorrisi, tanti dubbi, i pensieri pesanti, l’intimità di donne e persone che quando raccontavano la loro esperienza mi hanno aperto un mondo, lo hanno reso un po’ più mio. E come odio il fatto che ci sia chi usa il femminismo per chiudere porte invece che aprirle, per segnare censure, limitazioni, inibizioni, a quelle che hanno voglia di autodeterminarsi a modo proprio. Come odio le matrone che inducono sensi di colpa e senza curarsi della enorme mole di conoscenza che abbiamo il dovere di lasciare ad altre in eredità, fanno diventare il femminismo una religione gretta, statica e ottusa, fatta di comandamenti, imposizioni, e atteggiamento inquisitorio.
Penso alle compagne che mi porto in testa e mi consola il fatto che sono esistite e che non hanno niente a che fare con quello di cui parlo. C’è la paziente che insiste nel dirmi che non tutte nasciamo perfette e che ci sono due tipi di donne: quelle che perfezionano se stesse, attraverso la scienza, per ragioni di salute e quelle che invece lo fanno per vanità. Non riesco a spiegarle come vorrei che questa divisione tra cybercorpi perbene e quelli per male, mi pare come la divisione moralista tra madri e mogli e puttane. Mi chiedo chi le ha messo in testa questa cosa e però penso che alla fine è già un progresso che le donne, le persone, accettino di vedere modificata la loro “natura” biologica per andare incontro alle proprie esigenze. Che importa se lo fanno per campare, per essere madri, per andare oltre i propri limiti, senza rassegnarsi di quel che altrimenti a loro resterebbe. In altri tempi chi accettava di veder modificato il proprio status corporeo sarebbe stato messo al rogo.
Un giorno forse accetterà anche il fatto che ciascuna può voler diventare quel che le piacerà, ché donne si diventa e che puoi voler diventare donna, essendo uomo, o uomo essendo donna, o qualunque altra cosa ti piacerà e non per questo potrai essere stigmatizzat@ in negativo. Io che sono nata in un corpo di donna, intrappolata in una cultura che mi voleva donna solo in un certo modo, infine ho trovato nelle parole delle mie amiche del passato il modo per accettarmi e diventare altro. Non è poca cosa, se ci pensate bene. Sono più io, come quelle altre hanno provato ad avvicinarsi un po’ di più al desiderio che riponevano nel loro futuro. Voler sentire il proprio odore e somigliarsi è una faccenda davvero complessa e importante. Tante donne dovrebbero poter capire quel che vive una trans, ad esempio, perché anche noi siamo in continua trasformazione, lottiamo per diventare quel che ci serve o che desideriamo e incontriamo tanti ostacoli, così come ne incontrano gli uomini che hanno esigenza di non piegare la loro vita ai modelli prevalenti.
Anche per oggi la mia giornata è finita. Immagino di essere stata catapultata in un mondo e un tempo futuro. Cybercorpo che non scinde il personale dal politico. Per alcune è una zavorra, per me è la chiave che mi permette di comprendere gli altri esseri umani dando importanza a ciascuno di loro. Con la mia certezza di essere persona e le mie compagne di viaggio che hanno reso possibile il fatto che io possa essere vista in quanto tale. Persona, senza obblighi di genere, non donna, non uomo. Persona. Cybercorpo.[/size]
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #56 il: Aprile 14, 2015, 21:20:37 pm »
Un'altra foto presa dal profilo della "femminista che ragiona"... Qui chiede l'aiuto degli immigrati per proteggere le italiane dai "maschi" maschilisti italiani...

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1429038864./808377729229389/?type=1&theater
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #57 il: Aprile 14, 2015, 22:26:42 pm »

Offline Angelo

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #58 il: Aprile 18, 2015, 19:43:47 pm »
Guardate come si "ricicla"... Purtroppo per lei, IO NON DIMENTICO. Quindi, caro "Giorgio" non mandare le letterine a chi ha lavorato contro di te. E' vero che non tutti hanno memoria, ma io i TENTATIVI DI RICICLAGGIO NON LI SOPPORTO. LI SMASCHERO. Ah, Eretica, non cancellare. Serve a poco. Sai, esistono quelle macchinette che fanno "click"...  ;) Un salutone  :lol: :lol: :lol: :lol:

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/04/18/sono-separato-perche-non-posso-rifarmi-una-vita/

Mi chiamo Giorgio e ho 44 anni. Sono separato e padre di due figli. Io e la mia ex moglie ci siamo separati perché per dieci anni non abbiamo fatto che litigare. Tranne brevi momenti di pace, che coincidevano con il tempo in cui abbiamo avuto i bambini, poi è sempre stato un inferno. L’avrei lasciata prima ma volevo stare accanto ai figli e sapevo che se mi fossi allontanato lei non mi avrebbe reso la vita facile.
Le ho lasciato la casa, di cui pago il mutuo. Non era giusto togliere ai bambini il posto in cui sono cresciuti. Lei tutto sommato è una buona madre e ho cercato di raggiungere un accordo buono per entrambi. Quando lei lavora vado io a prendere i bambini a scuola. Li accompagno a casa, resto con loro fino a quando lei non viene e poi vado a dormire nel mio monolocale di periferia, praticamente uno sgabuzzino che è poi l’unica cosa che posso permettermi.
Devo passare a lei il mantenimento dei miei figli e se contate anche il mutuo capite che non mi resta molto. Io non mi sono lamentato finché i rapporti tra me e lei sono rimasti civili. Poi lei si è messa con un altro. Non vivono insieme ma dorme con lei molto spesso. Vive le giornate in casa con i miei figli e io devo competere con lui che sta con loro più di quanto non ci stia io.
Non voglio che lei resti sola per tutta la vita ma avrei sperato che fosse più discreta. Almeno fino all’adolescenza dei figli. Questa intrusione io la vivo male e anche sforzandomi non posso non pensare che mentre io pago il mutuo e le do i soldi per i figli poi sono loro a godersi queste cose.
Questo succedeva un po’ di tempo fa. Arriviamo a oggi.
Ho chiesto a lei di sistemare la cosa, perché io non dovessi sentirmi un intruso in quella casa e con i bambini. Lei per un po’ ha interrotto le sue abitudini ma poi ha ricominciato. Anzi mi portò una proposta per rivedere gli orari di visita, tutto scritto nero su bianco, perché non si sa mai. Sai, mi disse, i nostri rapporti potrebbero guastarsi e quindi è meglio scrivere tutto.
Gli orari che mi proponeva erano incredibili. Non dovevamo più giostrarci secondo le nostre compatibilità ma eventualmente bisognava spartirsi giorni, quando lei sapeva benissimo che io non avevo lo spazio per farli dormire da me e non c’era neppure la mia famiglia che mi potesse aiutare perché vivono in un’altra città. Quindi le ho detto che non si poteva fare. Lei rispose che la sua offerta era in linea con la legge e che se io non ero in grado di tenere i figli per alcuni giorni ero io a rinunciare. Non era lei a impedirmelo.
Coscienza a posto a parte lei si assicurò che io restassi stretto in un angolo, arrabbiatissimo, impotente. Pensai di tornare a vivere con i miei, ma c’era troppa distanza e al limite avrei potuto portare lì i bambini per le vacanze ma non per qualche giorno a settimana. Cosa bisogna fare in questi casi?
L’accordo era che io pagavo il mutuo e, rispetto alla cifra proposta, avrei dato un po’ meno per i figli che comunque avevano un tetto e le cure necessarie. Come potevo trovare un equilibrio senza soldi? Dovevo rapinare una banca? Svaligiare un appartamento? Farmi prestare soldi dalla mia famiglia? Come se non bastassero già i soldi dati per mezzo anticipo per la casa.
Io non nascondo il fatto che ho pensato a cose molto brutte. Ho pensato al suicidio, sono stato depresso. Ho pensato di obbligare la mia ex moglie ad accettare quel che proponevo io e ho anche pensato altre cose che non è giusto dire. Pensieri che mai avrei pensato di poter fare. Mai avrei immaginato di poter maledire qualcuno e di sentirmi così in trappola. Non voglio essere compatito e non mi interessa essere coccolato nella mia commiserazione. Voglio solo spiegare che nelle separazioni ci sono più parti in causa e in genere ci rimette chi, in buona fede, pensa di poter fare tutto al meglio.
Quando stavo così male ho incontrato una donna, la mia attuale compagna. Tra il mio stipendio e soprattutto il suo siamo riusciti a prendere un piccolo appartamento in affitto con una stanza per i bambini. Così riesco a tenerli qualche giorno in più e non mi sento un reietto come altri nella mia stessa situazione.
Può sembrare un clichè ma è semplicemente un pezzo di realtà che tant* preferiscono ignorare. Sono sopravvissuto e se non avessi trovato questa donna non sarei riuscito a vedere i miei figli per più di mezza giornata nel week end.
I rapporti con la mia ex moglie sono sempre tesi, in special modo adesso che le ho chiesto di vendere la casa per dividere a metà il ricavato. Credo di aver pagato abbastanza e di meritarmi un’altra possibilità. Lei si è ricostruita un pezzo di vita. Il suo nuovo compagno ha un appartamento e se anche non l’avesse comunque lei ha i suoi che vivono in città. Io invece non ho appoggi e non posso chiedere soldi a nessuno.
L’avvocato mi ha già detto che per il tribunale la casa resta assegnata alla persona che ha in affido i figli. Sono i bambini che hanno diritto a quella casa, ma ora sono un po’ cresciuti e conoscono la nostra situazione. Perché non si può provare a fare qualcosa per migliorare la vita di tutti?
Ditemi, mi sbaglio se rivendico il diritto di rifarmi una vita senza perdere il contatto con i figli?
Ps: è una storia vera. Grazie a chi me l’ha raccontata. Ogni riferimento a cose, fatti e persone è puramente casuale.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #59 il: Aprile 18, 2015, 19:47:53 pm »
Vedi "Giorgio" , l' "Eretica" in questione scriveva cose così :

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/02/20/lessico-di-maschilisti-falsabusisti-padri-separati-come-riconoscerli/

Lessico di maschilisti, falsabusisti, padri separati (come riconoscerli)
Vi è capitato di cliccare mi piace su una pagina facebook che si chiama “no alla violenza sulle donne” o “femminismo” e parla male delle donne e delle femministe e non parla affatto di violenza sulle donne se non per giustificare i maltrattanti? Allora siete capitat* su pagine clone (fake) gestite da maschilisti, falsabusisti, padri separati.

Vi è capitato di intercettare un sito o un blog che riprende più o meno gli stessi nomi e che veicolano lo stesso genere di contenuti? Siete sempre su siti e blog gestiti dalle stesse persone.

Perché lo fanno? Trovate tutto scritto QUI e QUI (leggete con attenzione).

Vi è capitato di ricevere commenti anonimi di uomini molto desiderosi di parlarvi di padri separati o falsi abusi o femministe cattive? Si tratta sempre di loro.

Vi è capitato di ricevere commenti anonimi di donne molto desiderose di trattare gli stessi temi (solitamente sono amiche, nuove partner, familiari di padri separati e affini o – molto più spesso – sono nick name fasulli di uomini che si travestono da donne per veicolare le stesse cose)? Sempre loro.

Come riconoscerli?

Ebbene: hanno un lessico preciso, parole ricorrenti e argomenti che potete facilmente individuare alla prima lettura. A parte una serie di notizie in cui le donne commettono ogni sorta di nefandezza poi troverete un dizionario costante che vi andiamo a elencare. Dunque, prima di prendere sul serio, condividere, leggere, cliccare “mi piace” su una pagina, un link, o qualunque cosa, prima di imbarcarvi in conversazioni con persone in malafede che vanno a parare sempre e solo in un’unica direzione, prendetevi la briga di verificare.

Donne uccise – argomento ricorrente è il fatto che vengano uccise per:

a) aver tolto la custodia del figlio al padre;

b) per aver tolto soldi e casa al padre separato;

c) perché comunque lei era molto cattiva e in qualche modo se lo meritava;

d) perché lui, l’assassino, sarebbe stato vittima di sentenza ingiusta e dunque il delitto ne sarebbe una diretta conseguenza.

La loro soluzione? Ovviamente optare per la “responsabilità civile dei giudici”, l’obbligo dell’affido condiviso, la depenalizzazione dello stalking e di altri reati di violenza contro le donne, la punibilità delle madri.

Bambini uccisi (dai padri) – argomento ricorrente è il fatto che vengano uccisi per:

a) colpa della madre che avrebbe tolto la custodia di quei figli al padre;

b) colpa della madre che avrebbe esasperato il padre che sarebbe stato obbligato a sborsare il mantenimento;

c) colpa della madre che sarebbe stata presumibilmente affetta da Pas (una malattia inventata) e dunque avrebbe influenzato i figli nella relazione con il padre;

d) colpa della madre e basta, sempre e comunque, anche quando la madre era vittima di violenze.

La loro soluzione? Affidare il bambino al padre anche quando il padre è un violento, già condannato per violenze, ancora sotto processo per violenze, anche quando è il bambino che NON vuole vedere il padre e in quel caso si tira fuori la malattia inventata di nome Pas (sindrome di alienazione parentale).

Costoro hanno un lessico, hanno coniato dei neologismi, degli ossimori o paradossi. I termini sono stati diffusi a partire dai gruppi di padri separati e neomaschilisti americani, canadesi, poi europei. Anche anche modalità di strategia di inibizione e contenimento del dissenso che definiremo. Per esempio:

Misandria o Misandrica: termine inesistente ma a loro piace tanto. Sarebbe l’esatto opposto della misoginia. Quindi una misandrica secondo loro sarebbe una donna che odia gli uomini.

Male-bashing: sarebbe il pestaggio mediatico/culturale cui sarebbero sottoposti gli uomini. In opposizione al female-bashing o al gender backlash di cui sono vittime, come sappiamo, le donne.

Nazifemminista (nazifemminismo): un ossimoro. Un espediente comunicativo per demonizzare una figura che ha appeal. La femminista è una donna che lotta per la sua liberazione e per quella di chi non gode di condizioni di uguaglianza, donne, uomini, gay, trans, bambini, bambine. Intendendo loro rappresentarla come una “nazista” attuano una inversione semantica e categorizzano la positività di una lotta di resistenza e di liberazione facendola apparire come una lotta di potere per il dominio dell’umanità. Stronzate ai massimi termini, giacché le donne sono sottoposte a dominio – se volete – nazista e stanno ancora cercando di liberarsi in ogni angolo di mondo. Da precisare che la “nazifemminista” doc per costoro sarebbe anche presumibilmente lesbica e meriterebbe di subire un processo a Norimberga per ricevere punizioni per gli atroci delitti che avrebbe commesso. So che pensate che si tratta di follia pura ma sforzatevi di crederci e troverete su facebook e in giro per il web pagine e siti che scrivono davvero queste cose. La diffusione massiccia di note in cui si descrive perennemente l’estrema pericolosità delle femministe, quella che noi chiamiamo istigazione all’odio contro le femministe, è spesso accompagnata da commenti eccitatissimi da parte di uno o più individui che immaginano di poter ricorrere in modo lecito a forme violente di “eliminazione” delle femministe e di poter per questo ricevere perfino il plauso della società. Quando parlo di eliminazione, riferendomi a ciò che viene scritto in quelle pagine, forum, siti e blog, parlo di carcerazione, psichiatrizzazione (Tso o affini), e parlo, purtroppo, anche di omicidio ai danni delle femministe.

Maschiopentito o zerbino: è la maniera in cui classificano un uomo che si esprime in modo solidale con le donne o che comunque non si riconosce in una mascolinità da recupero del machismo alla padre padrone. Sono molto precisi in questo e lo zerbino è categoria inferiore a quella del maschio pentito ma entrambi vengono considerati traditori e nemici degli uomini. C’è una terza classificazione che viene riassunta nel concetto dei “dormienti”, gli addormentati da risvegliare, e tanto strepitare dei maschilisti, tanta invasione di ogni forum e ogni blog, servirebbe anche a far si che begli addormentati nel bosco vengano risvegliati dal bacio (omosessuale?) dei vampiri o degli zombies già in stato di veglia. Su questo comunque abbiamo preparato un approfondimento che potete leggere QUI.

Bigenitorialità: ogni loro blog sarà scritto, diretto e gestito in nome della bigenitorialità. Essa deriva da leggi e provvedimenti di riforma del diritto di famiglia che trattano di affido condiviso e che riassumono la genitorialità in divisione di case, momenti, modalità di mantenimento diretto, applicazione della Pas, condivisione dell’affido dei figli sempre, anche quando il padre è violento o comunque non ha alcuna relazione accettabile con il figlio. La Bigenitorialità viene intesa da costoro in forma adultocentrica, ovvero come diritto prioritario del padre e non del bambino.

Falsi abusi e False accuse: sono altri temi ricorrenti che troverete in ogni pagina perché il nodo della questione sta nel fatto che i padri ai quali non viene riconosciuto l’affido condiviso talvolta sono stati colpiti da denunce. In generale poi raccontano di fenomeni, con dati statistici fasulli, ingigantiti e spesso rafforzati da notizie provenienti da altri Stati, che riguarderebbero le donne che per ottenere l’affido esclusivo del bambino inventerebbero accuse di stalking, violenza sessuale, finanche tentato omicidio (perché è chiaro che le donne amano accoltellarsi da sole) e pedofilia o incesto ai danni dei bambini. Da questi presupposti parte tutta la contestazione dei dati statistici sulla violenza sulle donne, il negazionismo sulla violenza, la demonizzazione e l’azione di discredito di tutte le donne che vengono stuprate, uccise, perseguitate e dei bambini o bambine che denunciano di aver subito un abuso. La diffusione di articoli misogini in cui si raccontano le presunte violenze compiute dalle donne. Da qui parte anche la necessità di chiedere la chiusura dei centri antiviolenza e dunque di screditarne l’operato che viene sempre descritto come parziale e atto a criminalizzare gli uomini per chissà quali piani di sterminio organizzato antimaschile.

Padri impoveriti: secondo costoro, a fronte delle cifre altissime di donne povere che non sanno dove sbattere la testa e non sanno come sopravvivere giacché spesso sono senza lavoro, reddito, immobili e punti di riferimento, non tutti i padri ma giusto quei cento che firmano le petizioni dei gruppi dei padri separati sarebbero poverissimi e farebbero la fila per mangiare alla Caritas. A fronte di questa denunciata povertà, ovviamente dipendente dall’avidità delle ex mogli che userebbero gli ex mariti come Bancomat per realizzare vacanze presso isole tropicali ad alto tasso erotico/avventuroso con altri maschioni di frontiera, i padri separati avanzano praticamente sempre l’esigenza di poter accedere a fondi pubblici, finanziamenti per la realizzazione e assegnazione di case da destinare a loro. Alle mamme e al resto dell’umanità sotto sfratto invece nada.

Mediazione familiare: è una qualifica riconosciuta con la legge 54/2006 sull’affido condiviso e attualmente è una professione privata da svolgersi sotto compenso che va dai 100/120 euro a seduta. Il mediatore familiare sarebbe colui che è formato per facilitare un conflitto tra due coniugi in via di separazione qualora la separazione risulta essere troppo conflittuale. In realtà è una specie di figura che si realizza per accrescere il numero di professionisti che si dedicano a tutto ciò e che esistono già gratuitamente presso le Asl pubbliche nei consultori familiari. I mediatori familiari sono avvocati e psicologi con una formazione che è fondata spesso sullo stesso credo dei padri separati e attualmente stanno spingendo affinché la professione privata diventi pubblica, con uso obbligatorio, assegnato alle separazioni per legge, con responsabilità che si realizzerebbero nello smantellamento, sostituzione e privatizzazione dei consultori familiari.

Pas o Sindrome di alienazione parentale: E’ una falsa sindrome non riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale, non contenuta nel DSM IV e fortemente sponsorizzata dai padri separati. Invenzione di Richard Gardner, il quale millantava un ruolo di docenza alla Columbia University e si è pubblicato libri che contengono svariate giustificazioni alla pedofilia, campava di consulenze in processi per incesto a favore degli accusati. La sua teoria si compone di otto punti attraverso i quali lui dimostrerebbe che le madri (dette malevoli) influenzerebbero i figli a tal punto da indurli a rifiutare i padri. I padri separati vorrebbero introdurre l’uso della Pas nei tribunali italiani attraverso il ddl 957 in discussione al senato. Nella pratica, la Pas sarebbe l’unica malattia per la quale viene decisa una “terapia” da un giudice invece che da un medico, ovvero: Il bambino si rifiuta di stare con il padre, perché ha subito violenza egli stesso o l’ha visto commettere violenza sulla madre o per altre ragioni di relazione conflittuale, il padre ottiene una perizia in cui si dice che quel bambino è stato condizionato dalla madre a pensare al padre come uomo cattivo, la madre viene giudicata “malata” e dannosa per il figlio e a quel figlio viene applicata quella che hanno chiamato la “terapia della minaccia” che consiste nel fatto che qualcuno lo minaccia di allontanarlo definitivamente dalla madre a meno che non accetti di restare con il padre. Qualora si rifiutasse o la madre non accettasse questo compromesso allora il figlio viene definitivamente sottratto alla custodia materna e consegnato al padre.

Calunnia femminista: è quella che secondo il loro punto di vista descriverebbe le femministe che si dedicano alla lotta contro la violenza sulle donne. In generale affermano che le femministe calunnierebbero il genere maschile, ovvero attribuirebbero agli uomini stupri che in realtà sarebbero stati compiuti da alieni atterrati da marte o attribuirebbero femminicidi e violenze che avverrebbero in modalità autoinflitta.

Società vaginale, vaginocrazia, sistema giudiziario vaginocratico: sarebbe la definizione della loro idea di società. Loro pensano veramente di vivere in modalità di accerchiamento da provvedimenti tutti dalla parte delle donne. Troverete scritto sempre, a rafforzare questa ipotesi, che le donne sono dappertutto (bisognerebbe abbatterle perché spariscano giacchè sono la metà della popolazione), che occupano tutti i posti di potere, che avrebbero ampia rappresentanza in ogni istituzione (???) e che l’intero sistema giudiziario sarebbe dalla parte delle donne (come si vede da tutte le sentenze che regalano libertà a stupratori e femminicidi considerando di scarsa pericolosità sociale la violenza sulle donne).

Pedo-femministe, negazioniste della PAS: la Pas è la loro religione, il loro angolo mistico, il loro ovest e il loro est al quale si inchinano all’alba e al tramonto per inneggiare alla cattiveria delle donne e al riconoscimento delle loro vittime, è il collante che unisce maschilisti, antifemministi, falsabusologi, padri separati, di ogni specie, tutti a consolidare l’idea di una malattia inventata trattando la materia, che dovrebbe essere scientifica e difatti scientificamente è rigettata, come fosse qualcosa cui credere per fede. Di contro coloro che affermano che la Pas non esiste diventano secondo loro “negazioniste” e avendo loro attribuito alla falsa malattia Pas le stesse caratteristiche coercitive di una azione pedofila (Pas sarebbe l’influenza esercitata dalla madre su un bambino per indurlo ad allontanarsi dal padre, ovvero una malattia inventata per definire una azione di influenza che può essere esercitata a tutti i livelli e da qualunque soggetto sociale nel mondo e sempre senza che vi sia bisogno di medicalizzare alcunchè e la pedofilia si compone invece di azioni fisiche prevaricanti e invasive che non stiamo qui a descrivere). Associare la NON-fede nella Pas, ovvero un atteggiamento laico verso la psichiatrizzazione autoritaria e coatta di atteggiamenti umani da ricollocare altrimenti, alla pedofilia è un altro espediente mirato a screditare le femministe che pedofile certamente non sono. Un mal riuscito sillogismo aristotelico per cui se la capra bruca l’erba e il cavallo pure allora si dirà che il cavallo è un ovino.

Wikipedia: non l’hanno inventata loro ma dagli Stati Uniti all’Italia il network è il principale luogo di revisionismo in chiave misogina e antifemminista. Maschilisti, falsabusisti e padri separati hanno preso a usare in modo massiccio anche l’enciclopedia online componendo lì i concetti sopradescritti per accreditarli e poi riutilizzando quelle voci come fonti da usare in giro per il web o perfino in tribunale. La manipolazione delle voci è a partire da femminismo, violenza di genere, femminicidio, sessismo, antisessismo, e via di questo passo fino ad arrivare a voci singole come quella sull’alienazione genitoriale in cui le uniche verità descritte sono le loro.

Querele: (ovvero del Fair Game) sono strumenti evocati (e usati) da questi soggetti parecchio litigiosi che ad ogni critica, obiezione, dubbio, opinione diversa dalla loro rispondono minacciando diffide e querele per reati di vario genere. Qualora nel corso di una qualunque discussione vi arrivassero minacce di querela, atte a intimidire la vostra libera espressione, per “diffamazione”, “calunnia”, “abuso di credulità popolare” e altre varie chicche di questo genere, bhé, si tratta di loro.

Dossieraggio: (ovvero del Fair Game) è metodo di queste persone ricavare informazioni su di voi costituendo un “registro” di “negazioniste della Pas” e di “oppositrici al vero affido condiviso”. Dei metodi utilizzati per raccogliere le informazioni sulle persone dossierate non è lecito sapere. Sappiamo però che i soggetti di cui sopra sono presenti a vario titolo e in vari modi anonimi nei profili facebook, nei forum, nella pagine, nelle mailing list, in qualunque luogo in cui chi si oppone alla loro causa si manifesti e anche privatamente discuta. Le persone contenute in quel particolare “registro” sono ovviamente spesso soggette a denigrazione pubblica.

Censura: QUI trovate un approfondimento su come e quando e perché viene censurato il pensiero delle donne da maschilisti, falsabusisti e simpatizzanti della causa dei padri separati. Squadrismo, cyberstalking, clonazione di pagine facebook, siti e blog sono tutti strumenti per fare tacere o togliere visibilità alle donne, alle femministe che lottano contro la violenza sulle donne.

Per ora è tutto.

Se ci suggerite altri termini vi aiutiamo a decodificarli e così potrete utilizzarli come punto di riferimento per scoprire se le pagine alle quali cliccate vi piace sono o non sono gestite da maschilisti e padri separati.

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http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/02/07/ma-che-noia-sti-antifemministi-del-piano-di-rinascita-neomaschilista/


Ma che noia ‘sti antifemministi! (Del piano di rinascita neomaschilista!)
Update: le reazioni degli antifemministi a questo post.

Com’è possibile che non ci sia un solo luogo in cui questi ultracorpi arrivano a tenere banco sugli stessi argomenti di sempre. Burocrazia e numeri, spostare l’attenzione, un po’ più in là, le cifre delle statistiche delle donne morte, che pure se gliele contiamo in faccia una a una per loro sono sempre troppo poche e allora dicono che quando proprio non gli riesce di negare che quel cadavere è di femmina che se l’è cercata e che è colpa sua perché – vado a memoria e cito la nota pagina fasulla gestita da maschilisti, misogini e padri separati No alla violenza sulle Donne – lei compirebbe atti così orribili da indurlo a fare una follia.

Li trovi ovunque e sono sempre gli stessi nomi. Vanno da Lorella Zanardo, poi sul blog Un altro genere di Comunicazione, poi da Loredana Lipperini, poi vanno da MenoePausa, poi vengono da noi e qui sbattono duro perché li ricacciamo fuori, ma altri arrivano, poi passano dal blog gestito dall’uomo che non è un antifemminista, lo chiamano maschiopentito, poi passano dal gruppo facebook di Maschile Plurale, poi li vedi a commentare su un articolo del Fatto Quotidiano, Poi gira che ti rigira, non si sa perché, tornano da noi e li ricacciamo fuori dalle ovaie. E vanno avanti così da anni e anni e se nessuno li paga per fare la via crucis delle sette sorelle e dei fratelli intelligenti che stanno in giro per il web non si capisce di che cosa campano.

Sono squadristi e siamo così stanche di dover ogni giorno riaffermare una verità che sfugge perché fanno di tutto per distorcerla e poi collaborano oramai pure le riviste femminili e metti un articolo, a firma di una donna, che gira che ti rigira, ti parla di crisi d’abbandono del maschio e della sua scarsa capacità di sopportazione e poi ci infila a forza quei poveri padri separati che se non li si infila oramai lo sanno, o per la pagnotta, o per il fatto che sono stanche pure loro di essere subissate di commenti, infine cedono, si lasciano usare e usano e dicono, e affermano e nascondono, e si rendono colluse, complici, perché di collusione qui si tratta.



Come si può affermare, per esempio, che il disgraziato violento che ha buttato il figlio nel fiume Tevere lo abbia fatto per colpa della sua ex moglie? Solo uno che ha parecchi problemi può dire una cosa del genere. Ebbene, sulle pagine facebook gestite da maschilisti e padri separati non si dice altro.

E pure Lipperini che se fa un programma in radio finisce per ricevere tremila messaggi dello stesso tenore e poi vai sulla pagina delle seconde spose, infuriate con le prime, che è tanto bello incazzarsi tra donne mentre lui fa il pascià, dove c’è il tipo che a caratteri cubitali scrive: c’è un articolo tal dei tali, andate in massa a commentare. E loro subito, obbedienti, vanno e poi tornano a riferire. Ho detto questo, ho scritto quello, e sai non me l’hanno pubblicato, così l’altro gli fa “e tu insisti” e quello dice, si, ma certo, figurati se mollo, piuttosto le denuncio, minaccio di andare alla postale, piuttosto io le faccio scoppiare, fino a che non mi mandano ‘affanculo.



Dopodiché qualcuno non gli pubblica i commenti e loro urlano alla censura. Commenti su commenti, addestrati ad avere l’ultima parola, fino a farti schiattare di noia e di fastidio. Oppure quel vaffanculo infine arriva e allora eccoli a gridare allo scandalo, le femministe cattive, quelle donne arpie, sono da ricovero, sono da Tso, ché dovete sapere che loro per ogni cosa invocano la psichiatria e che massima aspirazione per loro è il tuo ricovero dietro le sbarre e in manicomio. Oppure, ancora, intimidiscono dicendo che se non li pubblichi ti denunciano per reati vari e snocciolano numeri da codice penale per ottenere spazio. Ne abbiamo a centinaia di minacce di questo tipo perché alla fine le abbiamo pubblicate in tante e quelle non pubblicate le abbiamo condivise e viste e sappiamo tutto. Ed è quello che subiamo da TRE ANNI!

E ‘sti cazzi, che noia gli antifemministi, che sono petulanti, infidi, minacciosi, volutamente ambigui, con quell’idea di evangelizzare il web, con lo stesso piglio degli integralisti di altre barriere, pronti a dichiararti guerra per ogni cosa, comunque mai disposti a cambiare idea, ché vengono per dirti cose precise e per disseminare il web della loro opinione. Così scrivono.

Non è un dibattito. No. E’ una guerra tra gente che vuole condizionare l’opinione pubblica, che interferisce con chiunque e che come piano strategico ha quello di azzerare ciò che nei luoghi di donne viene detto. Non è una fantasia. Lo anno scritto. Lo abbiamo perfino documentato. Lo abbiamo denunciato.

Di che parliamo allora? Se quelle come noi che fanno comunicazione non spiegano alle altre e agli altri di cos’è fatta la comunicazione che vanno a leggere, noi che ci stiamo a fare?

Nota bene: alla vostra sinistra potete vedere un esempio di come è stato pianificato il piano di rinascita neomaschilista (abbiamo comunque una ampia documentazione che lo dimostra!).

L’esperto del settore, che poi ha familiarità con la falsa pagina NO alla Violenza Sulle Donne e con una serie di altre pagine, spiega ad un profano che di siti ce ne sono un’infinità. “Ne abbiamo un centinaio… capisci?” – dice, e poi continua “se due anni fa cercavi violenza donna trovavi solo roba femminista” – e per femminista costui intende cifre vere, dati reali, commenti di condanna della violenza sulle donne e non di giustificazione del carnefice come nelle pagine maschiliste viene fatto. Insomma poi conclude: “sul web… quello (l’impianto mediatico) è stato AZZERATO.” e lo scrive in maiuscolo per meglio far capire. Perché l’obiettivo ultimo di tante clonazioni e tante azioni di disturbo era L’AZZERAMENTO.

Esiste uno, più d’uno, un tot di neomaschilisti che vivono ogni giorno con l’obiettivo di AZZERARE l’opinione delle femministe, di prenderti per sfinimento, di inquinarti le discussioni. Tant’è che ad un certo punto, noi, quando abbiamo capito di che pasta erano fatti questi individui, abbiamo preso tutto e abbiamo denunciato e di commenti inclusi nei nostri contesti ne abbiamo presi zero perché qualunque molestia diventava e diventa cyberstalking.

Un Cyberstalking continuo, pressante, fatto di mille elementi, di controllo, innanzitutto, per farti intendere, come dice il tizio screenshottato in alto, che siamo accerchiate e l’abbiamo sentita intatta questa sensazione di accerchiamento, perché loro sono nei profili facebook di donne e femministe e chiedono l’amicizia con account fasulli, sono iscritti nelle nostre mailing list e ci controllano, sono lì a verificare ogni parola che ci diciamo e si permettono di sfotterci e di tanto in tanto con un nick fasullo buttano la loro pappa sui padri separati e infine se non dai spazio ti fanno sapere che hanno parlato di te, altrove, in uno dei tanti siti clonati, possibilmente nel clone del tuo blog, e ti mandano il trackback e ti inviano una mail e ne fanno tante che non ve lo potete immaginare.

Ma il punto è che quello a cui ci hanno costrette, in tante, è il fatto di stare a difendere i nostri fortini, mentre noi facciamo iniziative, mentre inventiamo cose, mentre la nostra creatività e i nostri progetti vanno avanti, mentre abbiamo le nostre vite da vivere, andiamo avanti e lottiamo, anche per difenderci da questa gente che fa crociate sante, in nome di un dio improbabile e in nome dell’affido condiviso e della Pas. Un esercito che non ha pace fintanto che noi non abbiamo più spazio per esprimere la nostra opinione. Questo è il loro piano e questo è quello che stanno facendo.

E noi ci rivolgiamo sempre alle persone di buon senso, comunque la pensiate, questi estremismi, questi fanatismi, non fanno bene. Non fanno bene a nessuno. Vi rendete conto che ora basta, si?

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Posted in FaceAss, Misoginie, Muro del Riso, R-esistenze.

By fikasicula   – febbraio 7, 2012
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton