Autore Topic: Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini  (Letto 4519 volte)

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Alberto1986

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Non è sempre facile essere genitore, per chi nutre convinzioni in contrasto con lo spirito del tempo. Soprattutto se la scuola pubblica veicola un messaggio incompatibile con le convinzioni etiche personali.
È il caso dei genitori di un tredicenne piacentino, che hanno chiesto l'esonero del figlio dal percorso di «educazione alla sessualità e all'affettività» Viva l'amore promosso dalla regione Emilia-Romagna. E si sono visti negare l'esonero dalla scuola.
Incontriamo Paolo e Amalia (i nomi sono di fantasia, per tutelare la privacy del ragazzo ancora minorenne) in un bar alla periferia di Piacenza, all'ora dell'uscita dagli uffici. «A ottobre ci è stato presentato un progetto di educazione sessuale - spiegano davanti a un caffè - Con l'esplicita premessa che sarebbe stato facoltativo». Il libretto distribuito alle famiglie contiene istruzioni molto esplicite, con tanto di illustrazioni, sull'uso dei contraccettivi maschili e femminili, sezioni dedicate alla masturbazione e questionari sulle trasformazioni «gradevoli o sgradevoli» della pubertà. E Viva l'amore non si limita a spiegare come evitare malattie veneree o gravidanze indesiderate: affronta anche i temi dell'identità e delle discriminazioni di genere.
Ai ragazzi di terza media si chiede senza mezzi termini se condividano o meno il «modello di uomo e di donna» proposto in famiglia. L'obiettivo esplicito è quello di combattere gli «stereotipi di genere».
I pensierini proposti ai giovani lettori suonano così: «Pensavo che per crescere bene servissero un padre e una madre. Invece ho amici con genitori separati, single o addirittura omosessuali! Quel che conta è volersi bene». Oppure: «Mia madre è tutta casa e lavoro, non esce mai con le amiche. Da grande non vorrei essere così!».
Amalia e Paolo non ci stanno, chiedono che il figlio sia esentato. Per la preside, però, «l'esonero non è previsto». Citando la Cassazione, scrive che «la scuola può legittimamente impartire un'istruzione non pienamente corrispondente alle convinzioni dei genitori». La famiglia, costretta ad accettare che il ragazzo partecipi, non chiede di cancellare il corso per tutti. Per chi non frequenta l'ora di religione c'è un insegnamento alternativo: perché questa disparità? Lo chiediamo alla preside della media «Italo Calvino». Dopo molte resistenze, ci riceve: il progetto, dice, è stato approvato secondo tutte le regole e si svolge «in un clima di serenità». Aggiunge però che «la scuola non può assecondare tutte le richieste dei genitori»: «Se un padre non crede all'evoluzionismo, non posso cambiare il programma di scienze». Eppure Amalia spiega che l'anno scorso era stata la stessa preside a raccontarle dell'esonero di alcune ragazze dall'ora di musica, incompatibile con la loro etica familiare. Il figlio di una famiglia agnostica può non frequentare il corso di religione, mentre l'esonero dal corso di «educazione alla sessualità» impossibile?
Interpellata, la preside abbozza: «La questione è complicata», dice. Poi ammette che «esiste un vuoto» legislativo in merito agli esoneri dalle attività extracurriculari. Alla fine Andrea, con alcuni compagni, viene esentato dal corso: nelle ore dedicate a Viva l'amore si trasferisce in altre classi. Il dirigente scolastico provinciale, Luciano Rondanini, spiega che ci vuole flessibilità, «bisogna tener conto delle contrarietà delle famiglie». Per i genitori non è una vittoria in piena regola, ma è già qualcosa. Quelle lezioni Andrea non le seguirà. Resta però un interrogativo: se l'esonero era possibile, perché tentare di imporre «l'amore» del corso citando addirittura la Cassazione?

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ultima-follia-scuola-entra-nel-programma-lora-autoerotismo-1107203.html?mobile_detect=false[/i]
« Ultima modifica: Marzo 22, 2015, 00:29:26 am da -Alberto86- »

Offline Vicus

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #1 il: Marzo 22, 2015, 01:16:23 am »
Avevo letto tempo fa in diversi articoli che non si allestivano alberi di Natale a scuola per non offendere i musulmani e compagnia cantando.
Sarebbe interessante sapere cosa succede nelle classi con rilevante percentuale di magrebini, ovvero se in quelle classi dell'ora di gender neppure si parla.
« Ultima modifica: Aprile 02, 2015, 07:17:24 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline gabriel

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #2 il: Aprile 01, 2015, 23:55:03 pm »
mah...
concordo sulla difficoltà e sulla discriminazione
=si deve poter decidere che fare studiare ai propri figli

detto ciò io spiegherei direttamente al figlio che le parti discriminatorie del programma di educazione sessuale sono cazzate
mentre gli spiegherei esattamente come funziona la sessualità
alla fine i programmi di questo tipo sono nati per questo:
i genitori (IMHO in errore) non spiegavano nulla sul sesso ai figli
e poi la figlia "rimaneva incinta" :D
ma fatele prendere la pillola al posto di lamentarvi (risponderei)
solo due cose sono certe, le tasse e la morte.
tutto il resto è "forse"

Online Frank

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #3 il: Aprile 02, 2015, 00:13:17 am »
Avevo letto tempo fa in diversi articoli che non si allestivano alberi di Natale a scuola per non offendere i musulmani e compagnia cantando.
Sarebbe interessante sapere cosa succede nelle classi con rilevante percentuale di magrebini, ovvero se in quelle classi dell'ora di gender neppure si parla.


Me lo chiedo anch'io...

Offline Angelo

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #4 il: Aprile 02, 2015, 01:38:07 am »
Fin quando il magrebino, il tunisino, l'egiziano non capiscano quello che c'è scritto nei testi (e non il titolo) non dicono niente.

Se poi capiscano quello che veramente c'è scritto potrebbe succedere questo...

-  00:11

Ma c'è da tener presente che poi i razzisti avranno di che ridire... Ma diranno poco, salvo il caso in cui debbano difendere "la donna" insegnante...
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #5 il: Aprile 02, 2015, 07:26:21 am »
mah...
concordo sulla difficoltà e sulla discriminazione
=si deve poter decidere che fare studiare ai propri figli

detto ciò io spiegherei direttamente al figlio che le parti discriminatorie del programma di educazione sessuale sono cazzate
mentre gli spiegherei esattamente come funziona la sessualità
alla fine i programmi di questo tipo sono nati per questo:
i genitori (IMHO in errore) non spiegavano nulla sul sesso ai figli
e poi la figlia "rimaneva incinta" :D
ma fatele prendere la pillola al posto di lamentarvi (risponderei)
Non è vero che i genitori d’antan non parlavano di sessualità ai figli. E’ una delle tante falsificazioni della realtà, usata come alibi per una politica dell’”educazione” sessuale che ha solo prodotto aborti in numero incalcolabile.
La (pretesa) educazione sessuale si riduce a travestimenti e “giochi di ruolo”: impossibile trovarci un messaggio “buono”. Gli adolescenti sono tendenzialmente avventati e contestatari, possono al massimo recepire l’invito alla promiscuità contenuto in simili corsi, mentre il messaggio sulla prevenzione scivola come l’acqua. Basta vedere i risultati nulli delle lezioni contro alcolismo o droga.
L’informazione sulla contraccezione fa già parte da molto tempo dei programmi scolastici, ma come ha già detto un sociologo, la migliore educazione sessuale è un bel documentario sull’aborto. Un insegnante ha recentemente mostrato un video educativo in classe ed è stato licenziato, diversamente da quanto avviene per i corsi gender.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #6 il: Aprile 03, 2015, 05:17:27 am »
Fin quando ci saranno persone come questa qui

http://www.internazionale.it/opinione/chiara-lalli/2015/03/31/teoria-gender-diritti


e fin quando saranno prese come "sagge" ed "illuminate" ci saranno sempre dei provoloni pronti a correre dietro l'ultima moda egoista spacciata per "lotta ai diritti".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online Cassiodoro

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #7 il: Aprile 03, 2015, 10:02:34 am »
Citazione da:  
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ultima-follia-scuola-entra-nel-programma-lora-autoerotismo-1107203.html?mobile_detect=false[
 ........i temi dell'identità e delle discriminazioni di genere.
....................
Mia figlia minore frequenta la terza media, ha partecipato ad una "uscita scolastica" non ben precisata.
Al suo ritorno le ho chiesto come era andata.
In pratica era una visita presso qualche associazione che hanno illustrato agli scolari la storia di un ragazzino omosessuale che si è suicidato per le continue vessazioni dei compagni di scuola, da lì sarà partito poi il discorso sulle identità e delle discriminazioni di genere.
Per fortuna questi discorsi non hanno attecchito alla (lucida) mente di mia figlia, ma mi hanno dato la possibilità di parlare con lei per ricordarle che, se volevano parlare di suicidi, sono molto di più gli uomini "normali" che si suicidano rispetto agli omosessuali, perchè la pressione sociale e le aspettative sono fortissime sugli uomini.
Anche le vittime di bullismo non sono solo i ragazzini che sembrano effeminati, ma basta un lieve difetto fisico, l'obesità, l'eccessiva magrezza o le orecchie a sventola per subire vessazioni, scherzi o essere resi ridicoli di fronte ad altri studenti, fenomeno che lei ha ben presente frequentando ancora la scuola, e chi si suicida è perchè non ha la forza mentale di resistere e rispondere con le dovute maniere alle provocazioni.

In un altra occasione, durante lo svolgimento dei compiti a casa, doveva rispondere alla domanda sul libro: "Quali sono i Paesi dove le donne vivono male"... le ho suggerito di scrivere "Quelli in cui vivono male anche gli uomini" ma lei, e sua madre, non ha voluto per non rischiare di prendere un brutto voto o inimicarsi la professoressa, preferendo assecondare ed elencare i Paesi quali Afghanistan, Ciad ecc... comunque ha capito che in ogni caso sono Paesi in cui nessun uomo occidentale vorrebbe vivere.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Angelo

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #8 il: Aprile 14, 2015, 00:10:55 am »
Un altro articolo che smaschera le teorie gender... Orizzonti cupi per le femministe, ma per adesso è una sensazione...
Altri soggetti non maschilisti stanno scoprendo il legame tra femminismo e teorie gender... Poi vedremo chi ancora "sarà orgogliosa di dichiararsi femminista", senza dimenticare "quei moderati che premono dal nord Africa" e dalle zone di guerra...  :shifty:

FaS, mi raccomando... Dopo aver letto non dimenticatevi le pillole per il fegato in pezzi. Altrimenti poi state male e non scrivete più le femministate...Se poi non vi leggo, come faccio a farmi una grassa risata?

http://www.eurasia-rivista.org/ideologia-gender-e-globalizzazione/22165/

Quest’articolo è nato dall’incontro con Pro Vita, un associazione che promuove iniziative in difesa della famiglia naturale e della vita. Relatori dell’incontro: l’ambasciatore russo Aleksej Komov, del Congresso Mondiale delle Famiglie presso l’ONU e Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita. (1)
Per famiglia naturale s’intende l’unione stabile di un uomo e di una donna, destinata alla procreazione e alla cura della prole. L’essenza demoniaca e socialmente distruttiva dell’ideologia gender si manifesta nella negazione della famiglia. Aristotele insegna che la famiglia è la base della società umana, perché è la prima forma di comunità che l’uomo ha costituito per poter sopravvivere; seguono poi comunità più grandi, come la città e lo Stato. L’uomo è quindi un animale politico (zoon politikon) un essere “sociale” destinato a vivere in comunità.
Nella nostra società liberista e libertaria, la famiglia naturale è minacciata da condizioni socio – economiche e da modelli culturali ostili, che ne impediscono la formazione e la sopravvivenza: ideologia di genere, femminismo, consumismo, precarizzazione del lavoro, bassi salari, ritmi di vita incompatibili con le esigenze famigliari, taglio dei servizi pubblici (asili, assegni familiari, alloggi per le giovani coppie, ecc).
Una concezione anarcoide e iconoclasta della libertà è il male dell’Occidente, il cancro che lentamente consuma la nostra decadente civiltà. Satana non è omosessuale ma libertario e liberista, induce l’uomo a ribellarsi a ogni legge e limite, al fine di soddisfare i propri desideri e deliri di onnipotenza. Il demonio ci sussurra con tono mellifluo: «Dio non esiste, tu sei il vero Dio, tutto ti è permesso». «Vietato vietare» era lo slogan sessantottino che ha minato la base morale e politica della nostra società: aborto, eutanasia, manipolazioni del corredo genetico e mercificazione della gravidanza, liberalizzazione delle droghe, contestazione globale. Nulla è assoluto tutto è relativo (famiglia, sesso, nazione). Il neoliberismo, farà propria questa concezione anarcoide e iconoclasta di libertà applicandola all’economia. Non esistono comunità e doveri sociali, ma solo individui che agiscono in funzione dei propri interessi e desideri, mossi da una mano invisibile che alla fine realizza il bene comune (la somma degli interessi e desideri individuali), il mercato è la divinità alla quale immolare le nostre esistenze.

La bestia dell’Apocalisse mostra il suo vero volto, creare il caos: sovvertendo le leggi di natura, espressione della volontà divina e le basi della civiltà umana.

L’ideologia di genere (in inglese gender) ideata dallo psichiatra americano John Money, sostiene che la famiglia naturale e l’identità sessuale non sono immutabili ma relative, possono essere modificate o ignorate, in base ai desideri del singolo o ai progetti di “ingegneria” sociale. Padre e madre sono parole prive di senso, esistono solo genitori A e B. Tutto questo è funzionale al progetto di omologazione imposto dalla globalizzazione che mira a cancellare ogni forma d’identità e di comunità. Un mutamento antropologico che trasformerà il genere umano in un gregge anonimo, i neoschiavi del mondo globalizzato, diafane creature: consumiste, asessuate, individualiste, competitive, apolitiche, atee, nomadi, drammaticamente sole. (2)

Per globalizzazione o mondializzazione, s’intende l’eliminazione di ogni barriera alla circolazione delle merci, dei capitali e delle persone al fine di creare un unico mercato mondiale di modello neoliberista. Per fare questo è necessario avviare un processo di omologazione diretto a cancellare ogni forma di appartenenza e identità (nazione, comunità locali, religione, ideologia politica, etnia, famiglia e sesso).

Nel nuovo ordine mondiale creato dalla globalizzazione: gli Stati nazionali e i poteri locali sono sostituiti da organismi sovranazionali legati agli Stati Uniti (la superpotenza vincitrice della guerra fredda) gli unici soggetti idonei a governare un mondo globalizzato; i popoli sono formati da masse anonime di produttori-consumatori, atomi manipolabili nel comportamento e nei valori. (3) L’incubo orwelliano diventa realtà.

Pierpaolo Pasolini, omosessuale e intellettuale di sinistra, già negli anni 70, denunciava in Scritti Corsari (1975), il processo di omologazione-degradazione indotto dalla società dei consumi: «Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno, a “tempi nuovi”, ma a una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche. Era impossibile che gli italiani reagissero peggio di così a tale trauma storico. Essi sono divenuti in pochi anni (specie nel centro – sud) un popolo degenerato, ridicolo, mostruoso, criminale. Basta solo uscire per strada per capirlo». E continua: «Ho visto dunque con i miei sensi il comportamento coatto del potere dei consumi ricreare e deformare la coscienza del popolo italiano, fino a un’irreversibile degradazione. Cosa che non era accaduta durante il fascismo, periodo in cui il comportamento era completamente dissociato dalla coscienza». (4) Chissà cosa direbbe il poeta friulano, oggi che la globalizzazione ha esteso all’intero Pianeta, il processo di omologazione-degradazione da lui denunciato.

Il legame tra ideologia di genere e globalizzazione, si manifesta non solo a livello ideologico, ma anche a livello istituzionale. L’ideologia di genere è sostenuta dalle stesse lobby e istituzioni che appoggiano la globalizzazione: politici della sinistra progressista e della destra liberista (Cameron, Obama, Hollande, Renzi, Boldrini, Scalfarotto, Vendola, Garfagna, Hillary Clinton, ecc.) giornalisti, intellettuali e artisti di fama internazionale (da Madonna a Elton John) imprese multinazionali (Ikea, le imprese legate al cambiamento del sesso, alla procreazione artificiale e all’aborto farmaceutico – pillola del giorno dopo), gli esponenti dell’alta finanza (Gates, Soros, Rockfeller), il governo degli Stati Uniti attraverso le proprie ambasciate, la Corte Europea dei diritti dell’Uomo, la maggioranza dei parlamenti e dei governi dell’Unione Europea, il parlamento europeo e perfino l’Unicef. (5) Quest’ultima sostiene: «la messa in atto di leggi che certifichino il riconoscimento legale dei legami familiari dei genitori LGBT e dei loro figli». (6) A benedire le unioni omosessuali sono anche le chiese cristiane: valdese, metodista, battista, luterana e parte di quella anglicana. Contrarie a dette unioni sono la chiesa cattolica e quella ortodossa, la parte tradizionalista delle chiese protestanti, l’Islam, i movimenti e i partiti tradizionalisti e identitari.

Le organizzazioni LGBT e le istituzioni che sostengono l’ideologia di genere cercano di imporla attraverso una campagna d’indottrinamento e di censura.

L’indottrinamento, prevede il controllo dei mass-media e un programma educativo rivolto a promuovere l’omosessualità nelle scuole. Al Liceo Giulio Cesare di Roma è stato dato da leggere ad adolescenti di seconda superiore il libro di Melania Mazzucco: Sei come sei che descrive nei particolari (odori, sapori, sensazioni) un rapporto orale tra due ragazzi in uno spogliatoio. Oppure i libri distribuiti negli asili del Veneto, e poi tolti per la rivolta dei genitori, i titoli si commentano da soli, “E con Tango siamo in tre”, “Perché hai due mamme” e via dicendo. (7) Oggi, come nel 68, la scuola abiura alla funzione pedagogica per assumere quella ideologica.

La censura prevede l’introduzione del reato di omofobia e il boicottaggio delle opinioni contrarie al pensiero dominante.
Il reato di omofobia punisce ogni atto di violenza e di discriminazione verso gli omosessuali e i transessuali, con pene che vanno dai sei mesi ai sei anni. Una norma che non è stata creata per tutelare gli omosessuali dalla violenza e dalle discriminazioni (a tale scopo basterebbe applicare il codice penale e l’articolo 3 della costituzione italiana che garantisce la parità dei cittadini); ma per soffocare ogni voce contraria all’ideologia di genere. Il reato di omofobia appartiene alla categoria dei reati di opinione. In Germania Eugene Martens ha scontato un giorno di prigione per essersi rifiutato di portare la figlia alle lezioni di genere. Oggi la pena è di un giorno, ma in futuro potrebbe essere di un anno, tutto dipenderà dalla forza delle lobby omosessuali. (8) Discorso analogo per le unioni di fatto, lo scopo di detto istituto è quello di introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso e non è quello di tutelare una relazione tra persone non sposate e non legate da vincolo parentale. Per quest’ultime basterebbe l’istituto giuridico della procura adattandolo alle loro esigenze affettive.

La censura non si manifesta solo la repressione, ma anche con l’esclusione. Ogni opinione contraria all’ideologia gender è tacciata di “omofobia” e come tale va bandita dai mass media, dalle istituzioni scolastiche, dai circoli culturali, o boicottata sul mercato se si tratta di un’azienda (Barilla e Dolce e Gabbana).

Si fonda sull’indottrinamento e sulla censura il DDL Scalfarotto (vicepresidente del partito democratico) che prevede l’introduzione del reato di omofobia e dell’ideologia di genere nel nostro ordinamento. Considerazioni analoghe valgono per le direttive contenuta nella Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni sul sesso (2013-2015), voluta dall’ex ministro del Welfare (con delega alle Pari opportunità) Elsa Fornero.

Le politiche a favore dell’ideologia di genere sono promosse e coordinate dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimenti Integrazione e Pari Opportunità. L’UNAR si avvale della sola consulenza delle associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali). Questa scelta esclude le famiglie degli alunni dai programmi scolastici e dimostra lo spirito totalitario della politica gender.
Si deve all’UNAR, la diffusione di una trilogia di manuali, dal titolo: Educare alla diversità a scuola. Questi testi destinati alla scuola elementare, media inferiore e superiore, col pretesto di combattere le discriminazioni e promuovere l’educazione sessuale, indottrinano bambini e adolescenti: all’ideologia di genere, all’aborto, all’attività sessuale in età precoce.

La campagna d’indottrinamento e censura è preceduta dal vittimismo, la “cultura del piagnisteo” (Robert Hughes 1994). Le organizzazioni LGBT denunciano l’esistenza di un’emergenza omofobia, segnata da frequenti violenze e discriminazioni a danno di omosessuali e transessuali. Poco importa se i dati forniti dall’organismo interforze della Polizia di Stato e dei Carabinieri, l’OSCAD (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) smentisca detta emergenza, o la confinano al mondo della prostituzione, che spesso frequentano i transessuali autori delle denunciano. La relazione trasmessa al Parlamento dall’OSCAD, certifica che in più di tre anni di attività dell’osservatorio (settembre 2010 – dicembre 2013) sono pervenute all’OSCAD 83 segnalazioni (una media di 28 all’anno), relative complessivamente ad offese, aggressioni, lesioni, istigazione alla violenza, danneggiamenti, casi di suicidio e minacce relativi all’orientamento sessuale (un caso all’anno in media ogni 2 milioni di italiani). (9)

Solo creando una presunta emergenza “omofobia” è possibile giustificare politiche e norme degne di un regime totalitario, come lo sono le nostre sedicenti “democrazie”. Governi, che per tutelare i propri interessi conducono guerre imperialiste camuffate da crociate umanitarie (Libia, Afghanistan, Iraq, Serbia, Siria e Ucraina); che per coprire il disavanzo dei bilanci pubblici e di quelli delle banche private (frutto di politiche clientelari, irresponsabili e criminali) condannano i propri popoli a un futuro di miseria e di precariato.
Non dobbiamo odiare e discriminare gli omosessuali, hanno il diritto di vivere la loro vita come credono, chi siamo noi per giudicarli? Il nemico da combattere e da odiare è l’ideologia di genere e la canaglia giacobina che la sostiene, il loro distruttivo totalitarismo. Rendiamo onore agli omosessuali che rinnegano la follia gender. Gli stilisti Dolce e Gabbana, sono omosessuali ma hanno condannato le adozioni gay, mentre molti eterosessuali le sostengono (10).

Negli incontri tenuti da Pro Vita, la presenza dell’ambasciatore Alexey Komov non è stata casuale. La Russia di Putin ha sfidato il nuovo ordine mondiale, imposto dagli Stati Uniti e dai loro vassalli europei. Una sfida che è geopolitica e ideologica: geopolitica, il rifiuto dell’egemonia atlantica (Kosovo, Ossezia del sud, Siria e Ucraina); ideologica, la difesa dei valori tradizionali (famiglia, patria e religione). Valori che il Presidente Putin ha espresso nel discorso tenuto a Valdai (Russia) il 24 ottobre 2014. (11)

Putin difende l’identità cristiana: «In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) è nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apra una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale».

Putin, difende la famiglia naturale: «Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e anche sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di persone dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana.»

Putin difende il valore dell’identità nazionale minacciato dalla globalizzazione: «Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli.». E continua: «La sovranità, indipendenza e integrità territoriale della Russia sono incondizionate. Qui ci sono “linee rosse” che a nessuno è permesso scavalcare.».

L’attuale governo russo sostiene i valori tradizionali in politica interna ed estera. In politica interna, vieta la propaganda omosessualista e l’aborto dopo le 12 settimane di gravidanza, da sostegno materiale e psicologico alle donne che hanno difficoltà ad accettare la propria gravidanza, assegna un sussidio di circa 10.000 dollari per il secondo figlio, concede terreni alle famiglie con più di tre figli, stanzia fondi per la costruzione di 30.000 chiese e seicento monasteri, combatte gli oligarchi mafiosi e filoccidentali. (12) In politica estera difende la sicurezza nazionale, minacciata dall’allargamento ad est della Nato (Ossezia del Sud ed Ucraina) e dall’islamizzazione del Caucaso.

Putin non è un santo, ma uno statista razionale e consapevole del proprio ruolo. Ha ereditato una nazione prostrata da una profonda crisi politica, sociale ed economica; conseguenza del fallimento dell’ideologia comunista e della sciagurata presidenza di Boris Eltsin (1991 – 1998) un ubriacone che vendette il Paese agli oligarchi e agli interessi stranieri. Putin, ha capito che una nazione non si fonda sul mercato, o su un concetto ipocrita di democrazia; ma sui valori tradizionali. Detti valori assicurano la rinascita nazionale e un futuro di pace e di prosperità.

L’accusa di omofobia mossa alla Russia da Stati Uniti ed Europa, è ipocrita e falsa: Falsa, perché in Russia esistono centinaia di locali per omosessuali è nessuno è condannato per tale orientamento; ad essere vietata è la propaganda omosessuale tra i minori, dai gay pride, alle lezioni gender negli asili e nelle scuole. Ipocrita, perché diretta a colpire un Paese “nemico” e non a difendere i diritti degli omosessuali; non a caso tale “accusa” risparmia i Paesi mussulmani alleati dell’Occidente (Arabia Saudita, Pakistan e Qatar) che infliggono agli omosessuali pene detentive e corporali, compresa la quella capitale. (13) Discorso analogo vale per il rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa che le citate nazioni quotidianamente calpestano. Se la Russia non è democratica, che cosa sono l’Arabia Saudita e il Qatar, dispotiche teocrazie e Stati “canaglia”, sostenitori del terrorismo islamico?

La Tv russa ha dedicato un documentario all’ideologia di genere. Una serie d’interviste e di riflessioni (anche a carattere religioso) sul tale fenomeno e sugli interessi che lo sostengono (il ruolo degli Stati Uniti e delle oligarchie politico – finanziarie). Il servizio è stato tradotto in italiano e diffuso tramite un DVD dal titolo: Sodom: La rivoluzione antropologica in atto. (14)

I diritti degli omosessuali sono un’arma di “distrazione di massa”, utile a distogliere l’attenzione della gente dai reali problemi del Paese: pressione fiscale, corruzione, crisi economica, inefficienza della pubblica amministrazione, taglio dei servizi pubblici, disoccupazione giovanile, precariato, criminalità e terrorismo islamista. Questi sono i veri problemi, non le pruderie genitoriali delle lesbiche o dei sodomiti; con i quali i politici sfilano durante il gay pride; nella speranza che questo gli aiuti a mantenere la loro sudicia poltrona.

Giorgio Da Gai

Note

1) Antonio Brandi e Alexey Komov, Hotel Maggior Consiglio – Treviso 31 gennaio 2015.
2) sulla relazione tra ideologia gender e globalizzazione:
- Enrica Perucchetti e Gianluca Marletta: Unisex. La creazione dell’uomo “senza identità”, Arianna editrice, Bologna 2014.
- Diego Fusaro: Ideologia gender e capitalismo. In http://www.lintellettualedissidente.it/corsivi/ideologia-gender-e-manipolazione-dellessere-umano/
3) Franco Cardini: La globalizzazione tra nuovo ordine e caos. Edizioni Il Cerchio 2005.
4) Pier Paolo Pasolini: L’articolo delle lucciole, in Scritti Corsari. Garzanti Editore 1990, p. 131.
5) Spiega Domenico Airoma, magistrato: «L’opera di demolizione della famiglia naturale è stata possibile: «con la lenta ma inesorabile erosione praticata attraverso l’interpretazione dei giudici, soprattutto quelli della Corte europea dei diritti dell’uomo, i quali hanno statuito che quell’articolo potrebbe voler dire che l’uomo e la donna hanno diritto di sposarsi non necessariamente fra loro bensì con chiunque. Poi si sono susseguite varie risoluzioni del Parlamento Europeo nella quali si è incominciato a stabilire che la priorità, l’emergenza comunitaria è l’intronizzazione del “genere” che è chiamato a sostituire il sesso in tutti i testi normativi; il “genere” come sesso desiderato, nulla di statico, quindi: ognuno è ciò che si sente. E il diritto ora deve rincorrere il sentimento, anche se la realtà continua a dire l’opposto». Leggi di Più: “Omofobia. Ideologia gender è legge del desiderio del più forte”. In: http://www.tempi.it/
6) Unicef Position Paper, 9 november 2014 : “Eliminating discrimination against children and parents based on sexual orientation and/or gender identity ”.
7) Sull’indottrinamento nelle scuole da parte delle Lobby LGBT e delle istituzioni:
- Roberta Barone Gender la “colonizzazione ideologica” nelle scuole
- Gianfranco Amato: Gender (D)istruzione: le nuove forme di indottrinamento nelle scuole. Edizioni Fede & Cultura.
8) Leone Grotti:“Io, finito in carcere perché mia figlia ha saltato due ore di ideologia gender. E ora tocca a mia moglie”. In: http://www.tempi.it/germania-io-finito-in-carcere-perche-mia-figlia-ha-saltato-due-ore-di-ideologia-gender-e-ora-tocca-a-mia-moglie#.VPSgh890weg
9) Fonte: http://www.uccronline.it/2014/04/09/i-dati-smentiscono-lomofobia/
10) Terry Marocco: Figli e famiglia la verità di Dolce e Gabbana. Panorama 16.3.2015. In: http://www.panorama.it/
11) Il Valdai International Discussion Club è un convegno internazionale (come l’atlantista Gruppo Bilderberg) dove si approntano temi di carattere geopolitico, economico e culturale. Detto convegno è promosso dalla RIIA Novosti e dal think tank governativo russo Council on Foreign and Defense Policy. Detto convegno si tiene a Valdai sul lago Valdaiskoe, nella zona di Novgorod, ricca di monasteri e memorie storiche dell’ortodossia.
Maurizio Blondet: “Che cosa ha detto Putin a Valdai”. In: http://www.comedonchisciotte.org/site/index.php
12) Antonio Brandi: “La rinascita del popolo russo”. Intervista ad Alexey Komov, Ambasciatore del Congresso Mondiale delle Famiglie presso l’ONU. Notizie Pro Vita, giugno 2014.
13) I rapporti omosessuali sono puniti con pene detentive, corporali, o con la pena di morte: Arabia Saudita, Iran, Nigeria, Mauritania, Pakistan, Sudan, Somalia, Somaliland e Yemen. In altre nazioni molte nazioni musulmane, la pena di morte è esclusa, ma sono previste pene pecuniarie, detentive e corporali: Bahrain, Qatar, Algeria e Maldive.
14) Il DVD non è commerciabile ma può essere richiesto all’associazione Pro Vita redazione@notizieprovita.it
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #9 il: Aprile 14, 2015, 01:30:50 am »
Citazione da: Angelo
La bestia dell’Apocalisse mostra il suo vero volto, creare il caos: sovvertendo le leggi di natura, espressione della volontà divina e le basi della civiltà umana.
Bestia dell’Apocalisse a parte, il sovvertimento di leggi elementari e la promozione di “trasgressioni” di ogni sorta, sono tecniche per l’affondamento controllato di società complesse.

Citazione da: Angelo
Essi sono divenuti in pochi anni (specie nel centro – sud) [ma ora anche al nord  :italia2:] un popolo degenerato, ridicolo, mostruoso, criminale. Basta solo uscire per strada per capirlo». E continua: «Ho visto dunque con i miei sensi il comportamento coatto del potere dei consumi ricreare e deformare la coscienza del popolo italiano, fino a un’irreversibile degradazione.
Ritratto accurato dell’Italia di oggi, salvo che la degradazione non è irreversibile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #10 il: Aprile 14, 2015, 19:29:25 pm »
Citazione
Pierpaolo Pasolini, omosessuale e intellettuale di sinistra, già negli anni 70, denunciava in Scritti Corsari (1975), il processo di omologazione-degradazione indotto dalla società dei consumi: «Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno, a “tempi nuovi”, ma a una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche. Era impossibile che gli italiani reagissero peggio di così a tale trauma storico. Essi sono divenuti in pochi anni (specie nel centro – sud) un popolo degenerato, ridicolo, mostruoso, criminale. Basta solo uscire per strada per capirlo». E continua: «Ho visto dunque con i miei sensi il comportamento coatto del potere dei consumi ricreare e deformare la coscienza del popolo italiano, fino a un’irreversibile degradazione. Cosa che non era accaduta durante il fascismo, periodo in cui il comportamento era completamente dissociato dalla coscienza». (4) Chissà cosa direbbe il poeta friulano, oggi che la globalizzazione ha esteso all’intero Pianeta, il processo di omologazione-degradazione da lui denunciato.

... mmm... Pasolini è morto il 2 novembre 1975, cioè quando il sottoscritto non aveva ancora cinque anni, per cui è ovvio che costui si riferisse all'Italia dei primi anni Settanta e, al massimo, di fine anni Sessanta.
Ed è qui che le cose non mi quadrano molto...
Dunque, se l'Italia di 40-45 anni fa era già uno sfacelo, quale sarebbe l'Italia alla quale noi uomini del XXI secolo dovremmo "rifarci" ?
Forse quella contadina del dopoguerra, ossia nel periodo in cui nel nostro Paese morivano sul lavoro il quadruplo degli uomini, rispetto ad oggi ?
Forse quella dell' epoca fascista ?
Insomma, quale ?
Per come la vedo io, e in base alla mia esperienza, l'Italia che ho conosciuto in gioventù non era affatto la schifezza descritta da Pasolini (perlomeno le Marche non lo erano affatto, come non lo era l'Emilia Romagna, la patria di mia madre). Anzi.
Altro discorso è l'Italia odierna, degenerata per tutta una serie di motivi.
Ragion per cui, sono del parere che le opinioni di certi intellettuali del passato, non vanno prese per oro colato, al pari delle puttanate degli intellettuali (?) odierni.

Offline Angelo

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #11 il: Aprile 14, 2015, 19:52:28 pm »
... mmm... Pasolini è morto il 2 novembre 1975, cioè quando il sottoscritto non aveva ancora cinque anni, per cui è ovvio che costui si riferisse all'Italia dei primi anni Settanta e, al massimo, di fine anni Sessanta.
Ed è qui che le cose non mi quadrano molto...
Dunque, se l'Italia di 40-45 anni fa era già uno sfacelo, quale sarebbe l'Italia alla quale noi uomini del XXI secolo dovremmo "rifarci" ?
Forse quella contadina del dopoguerra, ossia nel periodo in cui nel nostro Paese morivano sul lavoro il quadruplo degli uomini, rispetto ad oggi ?
Forse quella dell' epoca fascista ?
Insomma, quale ?
Per come la vedo io, e in base alla mia esperienza, l'Italia che ho conosciuto in gioventù non era affatto la schifezza descritta da Pasolini (perlomeno le Marche non lo erano affatto, come non lo era l'Emilia Romagna, la patria di mia madre). Anzi.
Altro discorso è l'Italia odierna, degenerata per tutta una serie di motivi.
Ragion per cui, sono del parere che le opinioni di certi intellettuali del passato, non vanno prese per oro colato, al pari delle puttanate degli intellettuali (?) odierni.


Non che io stimi così tanto gli intellettuali moderni, non che io stimi Pasolini però qualcosa di vero c'è nelle parole di Pasolini. Mi spiego e preciso: sono classe '83 quindi già in pieno schifo femminista e in piena epoca di esaltazione dello stile di vita americano (prendendo naturalmente il peggio che viene da lì e non il buono che pure c'è, anche se è poco, a mio avviso).

Quale Italia prendere come riferimento? Bella domanda.
Nulla o quasi dell'Italia politica, ma ho decine di scrittori, poeti, filosofi, artisti, architetti, dai quali prendere "qualcosa" come riferimento, valori, ideali .
L'Italia del dopoguerra era povera, ma aveva dignità (mi baso sui racconti di parenti, amici, documentazioni varie, etc. ). Per me i "guai" cominciano dal '68, dal voler "fare gli americani" , dal voler fare i "moderni", o più semplicemente dal "volere avere troppo".
Preciso che nei movimenti '68ini non tutto era marcio, ma alla fine quasi tutto è "stato reso marcio".
Sintetizzo, forse sbagliando, ma hanno ammazzato e denigrato gli ideali, cosa può rendere un paese migliore se uccidi gli ideali? Nulla.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #12 il: Aprile 14, 2015, 20:14:59 pm »
Il problema grosso è che tutto questo schifo non di origine italiana , ma viene importato dagli USA e fa parte dell'agenda globalista ( USA, OCSE, FMI, ecc ).
Una parola sull'articolo 3 della nostra costituzione : molto bello il primo comma

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

molto male invece il 2 comma grazie al quale è possibile tutto e il contrario di tutto, a cominciare da quote rosa, ecc

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Non ci vuole molto a capire che al 2 comma fu una concessione al PCI , el cui nefaste conseguenze si stanno manifestando oggi.
Rappresenta inoltre una contraddizione : se tutti gli individui sono uguali, il pieno sviluppo della persona umana si realizzerà di per se.
Altrimenti ( come è ovvio ) non sono uguali

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #13 il: Aprile 14, 2015, 20:31:33 pm »
Il problema grosso è che tutto questo schifo non di origine italiana , ma viene importato dagli USA e fa parte dell'agenda globalista ( USA, OCSE, FMI, ecc ).

Ed è proprio per questo che l'Italia di 45 anni fa, non poteva ancora essere lo schifo descritto da Pasolini, proprio perché certa merda statunitense non aveva ancora fatto breccia in Italia - come in altri paesi europei.

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Re:Piacenza: lezioni coattive di autoerotismo e "gender" ai bambini
« Risposta #14 il: Aprile 14, 2015, 20:34:39 pm »
Nulla o quasi dell'Italia politica, ma ho decine di scrittori, poeti, filosofi, artisti, architetti, dai quali prendere "qualcosa" come riferimento, valori, ideali .

Tuttavia i politici italiani del dopoguerra erano ben altra cosa rispetto a quelli odierni, perché venivano dalla guerra e dalla fame.
E' la prosperità, il benessere, che poi fa degenerare e rammollire l'uomo, in Italia come altrove.