Autore Topic: TTIP - Prove di post democrazia  (Letto 1058 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Angelo

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 3270
  • Sesso: Maschio
TTIP - Prove di post democrazia
« il: Aprile 28, 2015, 14:10:44 pm »
Da leggere.


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14983

DI GEORGE MONBIOT

monbiot.com

Quando un governo propone di abbandonare uno dei principi di giustizia fondamentali, sarebbe meglio ci fosse una ragione potente. L’uguaglianza è largamente ignorata di fronte alla legge. Ne siete sicuri? Beh leggete questo articolo e giudicate voi stessi 

Il governo inglese, come quello degli Stati Uniti e altri 13 stati membri dell’UE, vogliono istituire un sistema giudiziario separato, solo per le corporations. Mentre noi dovremo sempre subire processi di fronte a corti d’appello, le corporations nell’UE e negli USA potranno denunciare i governi di fronte a un tribunale di avvocati aziendali. Potranno, inoltre, sfidare le leggi che non gradiscono e anche ricevere un risarcimento milionario se pensano che quest’ultime possano influenzare i loro "profitti futuri".



Sto parlando del progetto Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) e delle sue misure sugli accordi riguardo la disputa tra investitore e stato. Se sembra incomprensibile, allora l’obiettivo è stato raggiunto: la comprensione pubblica è da considerarsi letale per il tentato colpo di stato aziendale.

Il TTIP è descritto in genere come un accordo commerciale. Ma mentre nel passato gli accordi commerciali cercavano il protezionismo ora cercano la protezione. In altre parole, una volta promosso il libero commercio  e rimosse le tasse sul commercio (tariffe), ora promuovono gli interessi del capitale transnazionale declassando la difesa della salute umana, il mondo naturale, i diritti dei lavoratori e dei poveri e la vulnerabilità di fronte alle pratiche predatrici delle aziende.

Il trattato proposto è stato descritto dall’eminente professore del governo Colin Crouch come “post-democrazia nella sua forma più pura”.

La post-democrazia si riferisce alla nostra politica della bomba al neutrone in cui le vecchie strutture, come elezioni e parlamenti, rimangono in piedi ma sono del tutto svuotate da potere politico. Il potere si è spostato ad altri forum, poco propensi a discussioni pubbliche: “piccoli circoli privati dove un’élite di politici fa affari con gruppi di interesse aziendale.”

L’accordo riguardante le dispute tra investitori e stato significa permettere alle corporations di denunciare i governi per leggi che pensano possano influenzare negativamente i loro profitti.

L'azienda del tabacco Philip Morris sta al momento denunciando l’Australia e l’Uruguay, con trattati simili, per i loro tentativi di scoraggiare il fumo.  Ciò descrive le regole proposte dagli Stati Uniti sul considerare pacchetti senza disegni o scritte come “fuorilegge”: se la TTIP va avanti, aspettatevi una sfida.

Le multinazionali, come i responsabili naturali, possono usare i tribunali per difendere i loro interessi.  Ma, visti i trattati attuali, l’accordo riguardo alle dispute tra investitori e stato fa in modo che queste si riferiscano a tribunali all’estero che operano in segreto, senza salvaguardia di base operando come terzi, revisioni giudiziarie e diritti d’appello. Come nota Colin Crouches, questo non è solo il post-democrazia, questo è “post-legge”.

Mercoledì, il TTIP sarà largamente dibattuto nella Camera dei Comuni. Le negoziazioni del prossimo mese saranno rinnovate tra gli Stati Uniti e gli UE. Quindi ci si immagina che il nostro governo abbia ormai cercato di giustificarlo.

C’è solo una possibile giustificazione per un sistema giudiziario separato: un fallimento dei tribunali esistenti tanto da mettere a repentaglio i diritti legali dei business.

Ma quindi qual’è il sistema giudiziario che discrimina ingiustamente le corporazioni: quello degli Stati Uniti o quello europeo?

Ho posto questa domanda (su Twitter) al segretario economico Vince Cable, al deputato, Lord Livingstone e al leader Conservatore del parlamento europeo, Syed Kamall. E risuonato il silenzio. L’ho chiesto in questa rubrica, tre volte. Niente. Ho chiesto al dipartimento economico per telefono. Dopo un tentativo dal capo del dipartimento di convincermi che ci fosse qualcosa che non andava nel sistema statunitense e un conseguente fallimento nella spiegazione di cosa ciò possa essere, mi ha rilasciato questa dichiarazione: “La protezione dell’investitore è necessaria visto che i tribunali domestici non sono la tipica strada perché essi cerchino rimedio”. Non la tipica strada? Sarebbe questo il problema?

Nella Camera dei Comuni, Zac Goldsmith MP ha chiesto al ministro del commercio di nominare le occasioni negli ultimi cinque anni in cui le compagnie europee e statunitensi sarebbero state discriminate davanti alle corti d’appello nell’Atlantico. Ecco la riposta: “il governo non ha accesso a informazioni di questo tipo”.

La Commissione Europea discute che “la ragione principale per cui si è deciso di adottare un meccanismo ISDS è perché in molti paesi gli accordi sugli investimenti non sono direttamente applicabili nei tribunali domestici.” Forse. Ma nessuno di questi paesi è nel blocco commerciale proposto. Una condizione nell’alleanza UE è “una magistratura efficiente e indipendente” con “garanzie legali di applicare procedure giuste”(13). Quale sarebbe un provvedimento atto a proteggere gli investitori in stati fallimentari che accettano di firmare trattati tra l’UE e gli USA?

David Cameron ha invece provato una diversa argomentazione. All’incontro G20 dell’anno scorso, disse “abbiamo firmato accordi commerciali su accordi commerciali e non c’è mai stato un problema in passato.” (14)
Si, fino ad ora siamo stati fortunati; più fortunati di altre nazioni in Europa che finora sono state denunciate 127 volte sotto clausole di altri trattati tra investitore e stato (15). La Repubblica Ceca, la Slovacchia e la Polonia hanno dovuto pagare abbastanza soldi per aver assunto 380.000 infermieri in un anno (16). I casi investitore-stato stanno aumentando rapidamente (17): cominciando a capire il potere che è stato concesso loro, le multinazionali sposteranno il mirino dalle nazioni deboli a quelle forti.

Nessuno provvederà a fornire una giustificazione, perché nessuno può farlo. Per proteggere il capitale transnazionale da un rischio che non esiste, i nostri governi stanno abbandonando irresponsabilmente il principio di uguaglianza davanti alla legge.

Penso che potremo vincere questa battaglia. L’abbiamo vinta prima quando il trattato che ora chiamano TTIP si chiamava Accordo Multilaterale sull’Investimento (18, 19). Dopo un’imponente reazione pubblica fu indebolito nel 1998. Ora ci stanno riprovando, con un nome diverso.

Due petizioni hanno già raccolto 2.5 milioni di firme (20-21). In risposta, l’UE ha rilasciato concessioni fin modo frenetico. Per la prima volta nella sua storia, ha reso pubbliche le sue posizioni di negoziazione (22). Ha lanciato un consultazione riguardo all’accordo sulla disputa investitore-stato (anche se nonostante siano passati 6 mesi non ha ancora pubblicato i risultati) (23)*; promesso protezioni per servizi pubblici (24) e proposto di migliorare il sistema di arbitrato all’estero (25) - mentre non riesce ancora a spiegare cosa non vada nei tribunali che abbiamo di già. Queste sono concessioni disperate di un’organizzazione che sa che le porte si stanno chiudendo: se non può assicurare un accordo prima delle prossime elezioni statunitensi il TTIP cessa di esistere probabilmente.

Quindi continuate a marciare, continuate a firmare, continuate a partecipare alle campagne che insieme vogliono il TTIP (26). Chiedetevi se, in un’età di ecocidio, banche del cibo e collasso finanziario, abbiamo bisogno di più o meno protezione dalle pratiche industriali predatrici.

Questa è una distruzione irresponsabile e ingiustificata dei nostri diritti. Possiamo combatterla.

George Monbiot

Fonte:  www.monbiot.com

Link: http://www.monbiot.com/2015/01/13/trade-secrets/

14.01.2015

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Hajar Mounir

 

NOTE

 

1. http://blogs.ft.com/brusselsblog/2014/10/23/leaked-letter-14-ministers-take-on-juncker-over-trade/

 

2. http://www.nytimes.com/2014/02/28/opinion/krugman-no-big-deal.html

 

3. http://www.ippr.org/juncture/democracy-at-a-ttiping-point-seizing-a-slim-chance-to-reassert-democratic-sovereignty-in-europe

 

4. http://www.independent.co.uk/news/business/analysis-and-features/big-tobacco-puts-countries-on-trial-as-concerns-over-ttip-deals-mount-9807478.html

 

5. http://civitas.org.uk/newblog/2014/08/big-tobaccos-11bn-uk-attack-could-send-eu-us-deal-up-in-flames/

 

6. http://www.ippr.org/juncture/democracy-at-a-ttiping-point-seizing-a-slim-chance-to-reassert-democratic-sovereignty-in-europe

 

7. http://www.monbiot.com/2013/11/04/a-global-ban-on-left-wing-politics/

 

8. http://www.monbiot.com/2013/12/02/managing-transparency/

 

9. http://www.monbiot.com/2014/11/04/a-gunpowder-plot-against-democracy/

 

10. By email, 12th January 2015.

 

11. http://www.parliament.uk/business/publications/written-questions-answers-statements/written-question/Commons/2014-11-20/215459

 

12. http://trade.ec.europa.eu/doclib/html/151916.htm

 

13. See Chapter 23: http://ec.europa.eu/enlargement/policy/conditions-membership/chapters-of-the-acquis/index_en.htm

 

14. https://www.gov.uk/government/speeches/david-cameron-press-conference-g20-brisbane-australia

 

15. https://www.foeeurope.org/hidden-cost-eu-trade-deals

 

16. https://www.foeeurope.org/hidden-cost-eu-trade-deals

 

17. http://www.economist.com/news/finance-and-economics/21623756-governments-are-souring-treaties-protect-foreign-investors-arbitration

 

18. http://www.monbiot.com/1997/04/15/making-government-redundant/

 

19. http://www.monbiot.com/1998/08/13/running-on-mmt/

 

20. https://stop-ttip.org/

 

21. https://secure.38degrees.org.uk/page/s/eu-ttip-petition#

 

22. http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1230

 

23. http://trade.ec.europa.eu/consultations/index.cfm?consul_id=179

 

24. http://trade.ec.europa.eu/doclib/press/index.cfm?id=1115

 

25. http://trade.ec.europa.eu/doclib/html/151916.htm

 

26. https://stop-ttip.org/about-the-eci-campaign/
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 3270
  • Sesso: Maschio
Re:TTIP - Prove di post democrazia
« Risposta #1 il: Maggio 31, 2015, 17:46:42 pm »
Ecco gli italiani che hanno firmato per il TTIP

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=807821829300929&set=a.428886533861129.1073741829.100002193574047&type=1&hc_location=ufi

Nella foto compare una donna, tale Alessia Maria Mosca. Ho fatto una rapida ricerca e guardate un po' che "coincidenza"...

http://it.wikipedia.org/wiki/Alessia_Mosca

Attività parlamentare[modifica | modifica wikitesto]
Nel corso delle due legislature alla Camera dei Deputati tra le proposte che ha presentato sono state approvate e sono diventate leggi:

- la Legge 21 aprile 2011, n. 62, per l’istituzione di case-famiglia protette e per favorire i rapporti tra detenute madri e figli minori;

- la Legge 11 marzo 2011, n. 25, volta a fornire un’interpretazione autentica del comma 2 dell’articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili.

- la Legge 12 luglio 2011, n. 120 (legge “Golfo-Mosca”), sull’inserimento di quote di genere nei consigli di amministrazione di società quotate e a partecipazione pubblica;

- la Legge 23 novembre 2012, n. 215, per la promozione dell’equilibrio della rappresentanza dei generi nei consigli e nelle giunte provinciali;

- la Legge 30 dicembre 2010, n. 238 (legge “Controesodo”), per l’istituzione di incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia e contrastare la fuga di cervelli;

- la Legge 24 dicembre 2012, n. 234, sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, di cui è stata relatrice.









E' una femminista, ha fatto leggi femministe e adesso sottoscrive accordi che danneggiano l'Europa e l'Italia a beneficio degli USA. SERVE DEGLI USA SONO LE FEMMINISTE. E questa ne è un'ulteriore prova. NON SARETE DIMENTICATE.

P.s. Guardate la femminista cosa dice sull'Ucraina... MA CHE COINCIDENZA...


e GUARDATE COME SI VANTA DELLE LEGGI FEMMINISTE E ANTIUOMO. "BRAVA" FEMMINISTA SERVA DEGLI USA E DEI SERVI DEI SERVI.

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21253
  • Sesso: Maschio
Re:TTIP - Prove di post democrazia
« Risposta #2 il: Maggio 31, 2015, 21:09:13 pm »
Può suonare complottista, ma è vero alla lettera: le donne - non solo le femministe - sono la testa di ponte privilegiata delle multinazionali e delle ONG, dal laboratorio all'aula parlamentare, dove il loro docile conformismo - alla faccia dell'autodeterminazione femminile - è insostituibile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.