Autore Topic: fini e le donne  (Letto 10874 volte)

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Offline Animus

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Re: fini e le donne
« Risposta #30 il: Aprile 05, 2010, 11:22:41 am »
Che strano, quando sono stato io a fare del sarcasmo non mi hai accolto con fiori di loto:

Ops dimenticavo, "lui può", è un intellettuale...

:rolleyes:


Stavo per scrivelo.
Bravo.
 ;)
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #31 il: Aprile 05, 2010, 11:33:30 am »
Stavo per scrivelo.
Bravo.
 ;)

Non mi sono mai sognato di dire che siano inferiori a chicchessia. Se la lettrice Cristina Di Bortolo avesse letto il mio articolo con “un minimo di cervello” avrebbe capito che, al contrario, considero la donna, meglio: la femmina, molto più vitale del maschio. È lei, che procrea, la protagonista del gran gioco della vita (quello reale, non quello virtuale) mentre il maschio è un fuoco malinconico e transeunte animato da un oscuro istinto di morte

Sei sicuro che non sia un maschio pentito?

:shifty:


Offline Animus

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Re: fini e le donne
« Risposta #32 il: Aprile 05, 2010, 15:04:18 pm »
Non mi sono mai sognato di dire che siano inferiori a chicchessia. Se la lettrice Cristina Di Bortolo avesse letto il mio articolo con “un minimo di cervello” avrebbe capito che, al contrario, considero la donna, meglio: la femmina, molto più vitale del maschio. È lei, che procrea, la protagonista del gran gioco della vita (quello reale, non quello virtuale) mentre il maschio è un fuoco malinconico e transeunte animato da un oscuro istinto di morte

Sei sicuro che non sia un maschio pentito?

:shifty:



francy7x, io non ho mai trovato nessuno, nemmeno Rino, sul quale concordo in toto, il 100% di quello che scrive.
Facciamo come a scuola, se di uno "scrittore" si condivide il 60% , vuol dire che lo si condivide a sufficienza, e dal momento che trovo concordanza con almeno l'80% dei concetti che espone, per me, va più che bene.
 
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Offline ilmarmocchio

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Re: fini e le donne
« Risposta #33 il: Aprile 05, 2010, 17:38:13 pm »
Io ho subito reputato importantissimo l'Articolo di Fini. Confermo e rilancio ritenendo ottima anche la sua replica.
Il suo articolo e' stao uno scoppio, che ha provocato furibonde repliche e , sopratutto, ha richiamato l'attenzione sulla QM, e questo 'e essenziale.
la sua replica mi piace, perche' con ironia, ridicolizza il furore femminista provocato dal suo primo scritto.
Le repliche piccate e scomposte , segnalano un siluro arrivato sotto la linea di galleggiamento :lol:

Fini :il maschio è un fuoco malinconico e transeunte animato da un oscuro istinto di morte.

Puo' essere : cio' non lo rende meno essenziale, in quanto la morte e' precondizione della vita, e poi e' il sentore della morte che ha sempre spinto a migliorare e a " cercare" qualcosa oltre la mera contingenza. Il solo istinto di vita delle donne, porterebbe alla stasi e alla morte per estinzione. faccio un esempio : in una isola del canada misero delle alci. Esse prosperarono, senza nemici naturali. ma propserarono troppo, distruggendo tutta l'erba e cominciando a morire di fame. Dovettero essere introdotti i lupi, che riportarono la situazione in equilibrio. Il maschio potrebbe essere il lupo, non meno essenziale delle alci.

ogni maschio bennato di fronte alla scelta fra la donna e la guerra non ha dubbi: sceglie la guerra (e persino il calcio, che ne è una metafora).

Sembra essere una contraddizione, ma non e' cosi' : solo l'uomo che sa stare senza donne, e' quello che sta meglio con loro, e che loro valutano di piu'.

P.s . 800 commenti all'articolo di Fini ci confermano che la qm sta conquistando l'attenzione dei piu'. Forse il femminismo e' nella stessa situazione dei tedeschi vicino  a stalingrado : stava per sfondare, ma lo slancio era alla fine.

Offline Giulia

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Re: fini e le donne
« Risposta #34 il: Aprile 05, 2010, 19:47:56 pm »
Mah, questa contro-replica nel complesso non mi piace. Uomini che creerebbero le scienze e letteratura come sorta di compensazione causata dal non poter dare la vita (leggasi in questo caso, rimanere incinti). Uomini che gradiscono più il calcio alle donne -a meno che non ci si riferisca a una compagna dispotica e fastidiosa, s' intende- e che sono sgravati dall' obbligo di "doverle scopare" per cui avrebbero raggiunto l' Eden. Se già nel suo primo articolo c'era qualche punto ambiguo, qui purtroppo questi sono diventati meno marginali e più preponderanti.
Preferisco fingere di non averlo letto, e che il tutto si sia fermato al primo articolo  :(
ma si capiva anche nell'altro che dice tutto e il contrario di tutto per tenere i piedi in due staffe,  la doppiezza di questo uomo mi da la nausea...

Offline Animus

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Re: fini e le donne
« Risposta #35 il: Aprile 05, 2010, 20:46:32 pm »
ma si capiva anche nell'altro che dice tutto e il contrario di tutto per tenere i piedi in due staffe,  la doppiezza di questo uomo mi da la nausea...

Ma non è così Giulia, secondo me bisogna avere le nozioni necessarie per poter valutare la veridicità di quello che dice Fini, ed uno, anche quì mancano, due, anche chi le ha, preferisce girarsi dall'altra parte.

Poi Fini doppiogiochista?
Ma vaà....

Ha detto quello che doveva dire, in due volte (io infatti avevo scritto, non ricordo dove, forse su uominibeta, che mancava il concetto che "anche gli uomini sono una razza nemica", ed è intutile dire "se le donne non avessero reagito non avrebbe mai...", perchè lo sapeva benissimo la reazione che avrebbe provocato).

Il vero "doppio" è quello che ti dice solo una parte della verità, e non ti dice mai l'altra.
 ;)

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Offline Giulia

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Re: fini e le donne
« Risposta #36 il: Aprile 05, 2010, 22:00:18 pm »
Citazione da: Animus  link=topic=1240.msg11681#msg11681  date=1270493192
Ma non è così Giulia, secondo me bisogna avere le nozioni necessarie per poter valutare la veridicità di quello che dice Fini, ed uno, anche quì mancano, due, anche chi le ha, preferisce girarsi dall'altra parte.

Poi Fini doppiogiochista?
Ma vaà....
non è solo per ciò che dice su questi articoli.
Citazione
Ha detto quello che doveva dire, in due volte (io infatti avevo scritto, non ricordo dove, forse su uominibeta, che mancava il concetto che "anche gli uomini sono una razza nemica", ed è intutile dire "se le donne non avessero reagito non avrebbe mai...", perchè lo sapeva benissimo la reazione che avrebbe provocato).

è che stiamo proprio agli sgoccioli, quando l'unico principio di una questione  così complessa, ne rimane solo il disprezzo verso il genere opposto.poi certi discorsi subdoli mi fanno davvero pietà...secondo me non ha detto quello che doveva dire, ma come gli conviene dirlo.
Citazione
Il vero "doppio" è quello che ti dice solo una parte della verità, e non ti dice mai l'altra.
 ;)
appunto.

Offline madjakk

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Re: fini e le donne
« Risposta #37 il: Aprile 15, 2010, 14:18:04 pm »
Un commento trovato qui:

http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/commentiRub.asp?ID_blog=286&ID_articolo=61&ID_sezione=654&sezione=Voci%20Globali

Dopo due anni vissuti a Kabul, ho deciso di tornare a Mazar-i-Sharif. Erano cambiate molte cose, ma ancora di più lo ero io. Non vedevo più il mondo come una bambina. Ho rivisto Fatem,a la mia compagna di giochi. Nei miei ricordi, era sempre così viva e allegra. Ma adesso era sempre triste. E la mia gioia nel rivedere un’amica dell'infanzia si è trasformata in tristezza.

Fatema viveva felice, non sposata, con la famiglia, ma aveva superato i venticinque anni. Prima di quell’età la maggior parte delle donne afghane sono già sposate. La madre aveva combinato i matrimoni dei due fratelli e delle due sorelle. E poi aveva deciso di prendersi cura di Fatema. Così la diede in sposa a un vedovo abbastanza anziano da essere suo padre. Così facendo, distrusse il sogno di Fatema di studiare e sposare qualcuno di cui fosse innamorata.

«Hanno distrutto il mio futuro per via della mia età,» mi ha raccontato Fatema. «Pensavano che facendomi sposare un uomo ricco, questi mi avrebbe reso felice e mi avrebbe dato tutto quel che volevo. Ma si sbagliavano. La mia felicità non dipendeva dai soldi.»

Soffro nel vedere la mia amica in questo stato e non poter far niente per aiutarla perchè sono una donna. Sono preoccupata per le donne dell’Afghanistan. Giorno dopo giorno, la violenza contro di noi aumenta. Siamo vittime della nostra cultura. Io posso condividere qui la vicenda di Fatema, ma ci sono altre donne e ragazze che non possono raccontare le loro storie perché hanno paura.

Fino a quando le donne dovranno soffrire ed essere vittime della tortura? Fino a quando dovranno nascondere le loro lacrime di dolore? Fino a quando verranno date in matrimonio in cambio di denaro? È giusto che non abbiamo voce nel decidere il nostro futuro? Speravamo che un nuovo governo potesse cambiare la situazione in Afghanistan, ma è rimasto tutto come prima. Le donne vivono ancora in gabbie come schiavi. Devo raccontare il dolore della nostra gente e il dolore delle nostre donne. Ma è possibile spiegarlo a parole?

Dopo aver lasciato la casa di Fatema, ho visto una bambina che cercava di pulire un'automobile. La gente per strada rideva di lei. Ho pensato: perché questa bambina si trova per strada? Perchè invece non va a scuola? Come posso farla uscire da quel vicolo cieco? So che da sola non posso far nulla, ma come popolo dobbiamo iniziare da capo. Non dobbiamo permettere che nessuna ragazza sia vittima della sua famiglia. Dobbiamo dare alle donne il coraggio di far sentire le proprie voci e affermare il proprio valore. Non dobbiamo ignorare le donne quando parlano dei loro diritti.

Chi fermerà questi crimini contro le donne? Chi ascolterà le nostre voci? Chi ci prenderà per mano per condurci fuori da una via senz'uscita? Chi potrà capire il significato delle nostre lacrime? Chi porterà pace alle ragazze che stanno mendicando in strada?

Per tutte queste domande, ho una sola risposta. Il nostro Paese è uno dei più poveri al mondo perchè le donne vivono come schiave e non hanno parte attiva nella società. In quanto popolo ci siamo dimenticati di considerarci l'un l'altro come essere umani. Siamo tutti uguali. Le nostre mani insieme possono distruggere o costruire la nostra nazione. Se non ci proviamo noi, non ci sarà  nessuno ad aiutarci.


e poi certi giornalisti italiani, come massimo fini si permettono di scrivere articoli scriteriati contro le donne. come se anche da noi la violenza contro le donne non esistesse. guardando a kabul poi.... 
scritto da reta 14/4/2010 8:42

Logico no? Se in una parte del mondo le donne hanno dei problemi (e aggiungo: sicuramente non sono messe bene le donne in Afghanistan ma non è che gli uomini si scialino) non si può parlare delle donne in generale.

Offline Milo

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Re: fini e le donne
« Risposta #38 il: Giugno 20, 2010, 18:29:03 pm »
Due al prezzo di uno

di Massimo Fini

Le donne oggi lavorano in casa e in ufficio, mentre gli uomini faticano ad avere un ruolo e a dare senso di protezione alle proprie partner

Fino a non molti anni fa in famiglia lavorava uno solo, quasi sempre l'uomo, e bastava per mantenerla. Adesso devono lavorare tutti e due. Dal punto di vista dei "padroni delle ferriere" la cosa si presenta così: paghi due al prezzo di uno. Per cui viene il sospetto che l'emancipazione della donna e il femminismo siano stati un'invenzione di costoro. La donna è vittima di un'ulteriore fregatura. Perché deve fare un doppio lavoro, quello d'ufficio e quello di casa. Perché l'accudimento dei figli, nei primi mesi e anni, tocca pur sempre a lei, se li ha (l'Italia ha il più basso tasso di natalità al mondo). Così detta la Natura. Il bambino, nei primi mesi e anni, ha come punto di riferimento assoluto la madre nel cui corpo è restato per nove mesi e dal cui corpo è uscito. Per quanto si vada sempre più verso un mondo unisex, non si è ancora visto un uomo allattare al seno (che, sia detto di passata, è una delle immagini più poetiche e commoventi che possa offrire la Natura). Il momento del padre verrà più avanti, durante e dopo l'adolescenza.

Anche nel mondo preindustriale la donna lavorava. Si occupava prevalentemente delle faccende di casa ma in alcuni momenti topici della vita agricola, come la vendemmia, dava anche lei una mano sui campi. Ma non aveva l'angoscioso problema che ulcera ogni madre di oggi: a chi lascio i bambini mentre sono in ufficio? Le donne (e gli uomini) oggi lavorano lontano dalle loro abitazioni. Per cui sono costrette a ricorrere ad asili e babysitter, spendendo quanto guadagnano. Una partita di giro a ricavo zero. Ma sono contente di essere inserite anche loro, finalmente, nel meccanismo "produci, consuma, crepa". Gli uomini e le donne preindustriali lavoravano dove abitavano, i bambini, che ruzzavan sull'aia, erano sempre sotto controllo. E se una sera avevano voglia di uscire e andare a vedere una "compagnia di giro" (perché allora la gente del popolo andava a teatro, oh yes, a vedere spettacoli carnascialeschi ma anche Eschilo, Euripide, Sofocle, Aristofane che sono un po' meglio di "X Factor") c'era sempre una zia zitella o una domestica perché non c'era famiglia, per quanto modesta, che non avesse dei domestici in essa integrati.

Certo, oggi, anche l'uomo può dare una mano in casa. Ma questa faccenda di averci messo il grembiale non si è rivelata molto producente. La femmina un ruolo ce l'ha, gliel'ha dato Madre Natura. L'uomo no, ha dovuto costruirselo. Ma oggi non ha più occasioni per esercitarlo. Non c'è più la guerra dove provare il proprio coraggio (la guerra d'antan, dico, non quella odierna dei robot, tanto che vi partecipano anche le tipe, robb de matt), non c'è più il duello. La forza fisica, sostituita dalla tecnologia, non conta più nulla eccetera. E, senza ruolo, l'uomo non esiste. Così le ragazze, che sognano pur sempre il vir, il "principe azzurro" (lo si vede ai matrimoni dove tutte, non solo la sposa, versano fiumi di lacrime: la cosa le emoziona ancora) si trovano davanti un bambino (“Ricordati che in ogni uomo c'è un bambino che vuole giocare” scrive Nietzsche).

E ne rimangono deluse. Conosco molte trentenni, spesso belle, colte, eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall'Occidente) che fan una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per quella, gli uomini, di fronte all'aggressività femminile, stan diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il senso di protezione di cui hanno bisogno. Consiglio uno stage in Afghanistan. Troveranno degli uomini che le faranno rigar dritto, come meritano e come, nel fondo del cuore, desiderano.

Da il Fatto Quotidiano del 19 giugno

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2501059&yy=2010&mm=06&dd=19&title=due_al_prezzo_di_uno

Offline ilmarmocchio

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Re: fini e le donne
« Risposta #39 il: Giugno 21, 2010, 09:36:19 am »
Fini li ha messi sotto scacco : da una parte ha dato una botta al femminismo, dall'altra ha evidenziato il giochino del capitale ai danni dell'uomo comune. Siccome il legame c'e', i radical chic hanno incassato. Anche nei commenti, a parte le esagitate e qualche maschietto apallico , si nota un certo sconcerto

Offline Warlordmaniac

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Re: fini e le donne
« Risposta #40 il: Giugno 21, 2010, 11:31:21 am »
Due al prezzo di uno

di Massimo Fini

E ne rimangono deluse. Conosco molte trentenni, spesso belle, colte, eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall'Occidente) che fan una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per quella, gli uomini, di fronte all'aggressività femminile, stan diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il senso di protezione di cui hanno bisogno. 


Questo non mi sembra neanche Massimo Fini. Troppo deludente.

Offline ilmarmocchio

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Re: fini e le donne
« Risposta #41 il: Giugno 22, 2010, 09:19:36 am »
Non sarei cosi' drastico. E' il secondo missile che spara e l'effetto c'e'

Offline Ethans

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Re: fini e le donne
« Risposta #42 il: Giugno 22, 2010, 11:46:29 am »
Non sarei cosi' drastico. E' il secondo missile che spara e l'effetto c'e'

Anche secondo me, speriamo che continui a spararne altri e che qualcuno dell'elite giornalistica si aggiunga a lui... sarebbe un inizio...

Offline ilmarmocchio

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Re: fini e le donne
« Risposta #43 il: Giugno 23, 2010, 09:18:29 am »
Anche secondo me, speriamo che continui a spararne altri e che qualcuno dell'elite giornalistica si aggiunga a lui... sarebbe un inizio...

Quoto. ha scatenato una marea di commenti. Ovviamente molti sono inquadratai, ma tanti altri no, e comunque sene parla. Perche' il punto centrale e' quello : che se neparli. Altrimenti si fa come i mazziniani nel risorgimento : analisi politiche sopraffine, ma impatto sule reale, nullo

Offline Giulia

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Re: fini e le donne
« Risposta #44 il: Giugno 27, 2010, 13:10:07 pm »
Il bambino, nei primi mesi e anni, ha come punto di riferimento assoluto la madre nel cui corpo è restato per nove mesi e dal cui corpo è uscito. Per quanto si vada sempre più verso un mondo unisex, non si è ancora visto un uomo allattare al seno (che, sia detto di passata, è una delle immagini più poetiche e commoventi che possa offrire la Natura).
sto fini ci ha un modo di dire le cose troppo stucchevole e nostalgi-romantico...mah...i gusti son giusti...
o sarà che i sessantottini pentiti mi hanno un po' rotto...boh