Autore Topic: Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione  (Letto 5699 volte)

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Offline Vicus

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Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« il: Giugno 05, 2015, 02:03:29 am »
Propongo alcune note (che andrò ampliando nel tempo) per un'azione politica volta a far recepire le istanze della Questione Maschile.
Il recente astensionismo alle elezioni è un segnale positivo: i partiti tradizionali non convincono più.
Queste note non devono intendersi come la promozione di metodi illegali, ma vogliono proporre nuove modalità di partecipazione democratica.

1. Nessuno risolverà i problemi degli uomini al posto loro.
È frequente un atteggiamento passivo di attesa di qualche partito o candidato, che risolva la situazione al nostro posto. Tuttavia, è troppo tardi per negoziare posti in Parlamento o strapuntini ministeriali. È troppo tardi anche per portare le istanze della questione maschile nei partiti o tra gli elettori.
È necessario un passo preliminare, riaffermare la verità sui diritti degli uomini calpestati e sul femminismo, altrimenti la macchina totalitaria applicherà a fondo il suo programma: ridurre gli uomini a schiavi senza valore.
Se i qmisti hanno diritto a opinioni differenti, hanno egualmente diritto a metodi di azione differenti.

2. Riscrivere le regole
Dobbiamo definire noi le regole del gioco, non il femminismo. Riscrivere le regole significa ridefinire i limiti del femminismo mostrando la sua impotenza di fronte a metodiche agili, per infrangere la prigione di vetro del politicamente corretto.
I tabù femministi si affrontano anche con l'irriverenza per porne in luce l'illegittimità. In tal modo si spezza l'incantesimo della narrazione anti-maschile e si riporta la verità al centro.

3. La creazione di situazioni
E’ necessario aggirare la trafila burocratica per creare situazioni concrete in cui i diritti degli uomini abbiano spazio e visibilità: centri di aiuto ai padri separati, associazionismo, ecc.

4. Coinvolgere le emozioni
E’ importante coinvolgere le emozioni della gente, dando risalto a storie di uomini dal forte impatto emotivo.
A questo tipo di approccio, il femminismo burocratizzato sarebbe capace di reagire solo con un discorso disumanizzato e legalista di frasi fatte: "diritto alla scelta", "emancipazione", eccetera (Continua)
« Ultima modifica: Giugno 21, 2015, 18:09:17 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #1 il: Giugno 05, 2015, 07:47:42 am »
i padri separati sono molto attivi
più che mettere in piedi altre iniziative secondo me dovremmo:
1 aiutare le associazioni di padri separati già attive
2 favorire il superamento della conflittualità, del personalismo e dell'individualismo rancoroso che permea queste associazioni
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Offline Vicus

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #2 il: Giugno 05, 2015, 08:07:48 am »
i padri separati sono molto attivi
più che mettere in piedi altre iniziative secondo me dovremmo:
1 aiutare le associazioni di padri separati già attive
2 favorire il superamento della conflittualità, del personalismo e dell'individualismo rancoroso che permea queste associazioni
Sono idee anche per le iniziative esistenti
Sul punto 2 tornerò in seguito. Può servire basare l'azione sul principio di sussidiarietà: nessuna pretesa di monopolio, ma iniziative indipendenti ed agili su temi condivisi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #3 il: Giugno 06, 2015, 01:21:38 am »
5. Non riforme, ma rifondare una cultura in cui ci sia spazio per l’uomo
L'efficacia delle iniziative a favore della questione maschile non deve giudicarsi immediatamente in termini di risultati positivi: deve innanzitutto valutarsi in termini di trasgressione dell'ordine stabilito.
Trasgredire significa combattere il meccanismo di riproduzione delle norme oppressive, delle ineguaglianze, delle ingiustizie. È operare una deviazione simbolica dalla "normalità" imposta da un modello.
L'etica maschile di domani non può che venire dal superamento dei modelli attuali di gestione politica e sociale: la trasgressione politica procede dall'identificazione dei problemi sociali che non possono essere risolti nell'ambito delle strutture o delle istituzioni esistenti.
L'idea di candidature politiche favorevoli alla questione maschile come preliminare alla trasformazione della società è oggi un controsenso. Gli strumenti politici messi a nostra disposizione dalla democrazia non devono essere messi al servizio della conquista di apparati, ma utilizzati per sviluppare pratiche alternative a quelle del modello dominante.
Non si tratta di opporsi frontalmente al potere vigente, ma di creare multiple situazioni concrete di resistenza e di riconquista democratica che permettano innanzitutto di ristabilire la verità nell'opinione pubblica.
E' una tattica simile a quelle delle 'rivoluzioni colorate', dei flashmob, iniziative irriverenti ma pacifiche per sensibilizzare le persone.
Ciascuna di queste situazioni e azioni sociali contribuisce allo smantellamento della società femminista che denunciamo.
Non si tratta di ricercare un'ipotetica "rottura" politica nella presa di controllo di organi di potere, ma ad aumentare la nostra influenza tramite la costruzione "qui e ora" di una contro-società, di una nuova forma di vita civile e sociale. La politica diviene allora l'emergere dalla moltiplicazione di progetti che emanano da questa contro-società, autentico contro-potere che crea dei punti di resistenza non aggirabili e irreversibili.
Non si tratta di lottare contro gli “eccessi del sistema”, ma di mettere in atto di nuovi modi di azione legali che aggirino il sistema.
Soltanto in ultimo sarà opportuno creare legami tra queste differenti forme di azioni per un'azione collettiva più coordinata.
La legge e il potere, se sono davvero democratici, devono riflettere lo stato della vita reale della società. Il nostro problema non è che il potere sia corrotto e arbitrario, ma la società che riflette questo potere: il nostro compito di uomini liberi è creare dei legami di solidarietà, di libertà e amicizia che si riflettono in una nuova struttura di potere. Il senso della libertà si riacquista con le pratiche di liberazione.
« Ultima modifica: Giugno 21, 2015, 18:22:10 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online freethinker

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #4 il: Giugno 06, 2015, 09:27:44 am »
Vicus, la trovo un'ottima idea; tutti i punti sono validi, ma quello che secondo me sta alla base di tutto è il punto 5.
Molti oggi iniziano a percepire che viviamo in una società disumanizzata e, anche per le persone meno attente, è diventato difficile fingere che tutto vada bene. Per fare un esempio, leggevo pochi giorni fa su internet i commenti alla notizia che i centri commerciali/ipermercati sono in crisi in Italia: la quasi totalità dei commenti diceva che trova questi posti tristi e che avrebbe preferito tornare ai rapporti umani che aveva quando andava a fare gli acquisti nei “negozietti sotto casa”...In maniera vaga e imprecisa, molti cominciano a percepire che qualcosa non quadra, nel quadro della società come è dipinto dai media globalizzati-femministizzati: i conti non tornano, ci deve essere altro.

E qui arrivo ad un altro principio fondamentale espresso nel quinto punto: ristabilire la verità. E' fondamentale perchè viviamo nell'epoca della menzogna e soprattutto nell'epoca in cui le menzogne sono presentate come incontrovertibili, scolpite nella roccia come verità assolute.

Una di queste verità assolute ci dice che ci sono stupri in continuazione, femminicidi a go-go, che le strade sono cosparse di cadaveri di donne barbaramente trucidate dai loro partner, chi oserebbe dubitarne? Chi non sarebbe d'accordo sui centri anti-violenza (e sulle ricche sovvenzioni relative?)
E chi oserebbe dubitare della serietà della ricerca scientifica anticancro in mano a gente come Veronesi? Oppure dell'impegno che i vari fornitori  di energia mettono nel cercare di farvi consumare meno energia, quell'energia che ESSI  vendono a carissimo prezzo? Sarebbe come se un fabbricante di casse da morto volesse farvi credere di essere impegnato a lavorare per l'allungamento della vita media: una barzelletta! Ristabilire la verità è un'urgenza indifferibile, in tutti i campi e la verità non è mai comoda!

Infine, Vicus, quello che dici a proposito di legge e libertà mi ricorda molto le idee di Frederic Bastiat nel suo libro dal titolo “The Law” (si trova faclimente in rete), sopratutto sul fatto che Il senso della libertà si riacquista con le pratiche di liberazione.
Su tutto il resto sono in perfetta sintonia ;)
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Vicus

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #5 il: Giugno 07, 2015, 00:37:37 am »
Grazie freethinker, invito tutti a commentare queste idee. Solo la discussione può migliorarle e aiutare a trovarne altre.
Citazione da: freethinker
Molti oggi iniziano a percepire che viviamo in una società disumanizzata e, anche per le persone meno attente, è diventato difficile fingere che tutto vada bene. Per fare un esempio, leggevo pochi giorni fa su internet i commenti alla notizia che i centri commerciali/ipermercati sono in crisi in Italia
E qui arrivo ad un altro principio fondamentale espresso nel quinto punto: ristabilire la verità. […] le menzogne sono presentate come incontrovertibili, scolpite nella roccia come verità assolute.
Lo status quo di una società antiumana si basa sulla menzogna, sulla distorsione della realtà imposta con la forza. Per vincere basta solo un forellino nella diga.
I centri commerciali non funzionano in tutta Europa perché, come tutto il resto, non tengono conto del tessuto sociale e pretendono di programmare la collettività a tavolino.
Citazione
Una di queste verità assolute ci dice che ci sono stupri in continuazione, femminicidi a go-go, che le strade sono cosparse di cadaveri di donne barbaramente trucidate dai loro partner, chi oserebbe dubitarne?
Ristabilire la verità è un'urgenza indifferibile, in tutti i campi e la verità non è mai comoda!
La verità è comoda per noi, perché è dalla nostra parte. Una delle chiavi del femminismo è la costruzione della realtà, rifacendosi abusivamente a principi formulati in maniera vaga e astratta. Parole come libertà, uguaglianza, pari opportunità, ecc. hanno un effetto paralizzante sulle coscienze e delegittimano automaticamente l’avversario.
Citazione
Infine, Vicus, quello che dici a proposito di legge e libertà mi ricorda molto le idee di Frederic Bastiat nel suo libro dal titolo “The Law” (si trova faclimente in rete), sopratutto sul fatto che Il senso della libertà si riacquista con le pratiche di liberazione.
Non si può attendere un partito o un candidato cui accodarsi. Attivisti si diventa con la pratica. ;)
« Ultima modifica: Luglio 31, 2015, 15:08:27 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline zagaro

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #6 il: Giugno 07, 2015, 09:56:13 am »
....................................

2. Riscrivere le regole
Dobbiamo definire noi le regole del gioco, non il femminismo. Riscrivere le regole significa ridefinire i limiti del femminismo mostrando la sua impotenza di fronte a metodiche agili, per infrangere la prigione di vetro del politicamente corretto.
I tabù femministi si affrontano anche con l'irriverenza per porne in luce l'illegittimità. In tal modo si spezza l'incantesimo della narrazione anti-maschile e si riporta la verità al centro.

..............................................
per avere una diade devi conoscere i due poli di dialettica.
ora il femminismo lo passiamo definire basta aprire un vocabolario ed almeno una pagina la troviamo (tanto che ormai parliamo di femminismi) ma dall'altro parte non troviamo un qualcosa che possiamo definire come delle linee guida di cosa possa essere il mondo maschile, troviamo solamente l'assenza di queste linee guida, ovvero l'altra parte della diade è 'una non esistenza', come se il mondo maschile non fosse anche questi una creazione dell'Umano ma una autoproduzione naturale. Volendo cercare elle definizioni al maschile,  al massimo troviamo la definizione negativa di 'machismo',  finendo per estendere questa defiizione a tutto il mondo maschile.
quindi l prima cosa è definire cosa significa 'mondo maschile', cosa significa 'pedagogia maschile', e così via

Offline Salar de Uyuni

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #7 il: Giugno 07, 2015, 10:44:08 am »
Citazione
per avere una diade devi conoscere i due poli di dialettica.
ora il femminismo lo passiamo definire basta aprire un vocabolario ed almeno una pagina la troviamo (tanto che ormai parliamo di femminismi) ma dall'altro parte non troviamo un qualcosa che possiamo definire come delle linee guida di cosa possa essere il mondo maschile, troviamo solamente l'assenza di queste linee guida, ovvero l'altra parte della diade è 'una non esistenza', come se il mondo maschile non fosse anche questi una creazione dell'Umano ma una autoproduzione naturale. Volendo cercare elle definizioni al maschile,  al massimo troviamo la definizione negativa di 'machismo',  finendo per estendere questa defiizione a tutto il mondo maschile.
quindi l prima cosa è definire cosa significa 'mondo maschile', cosa significa 'pedagogia maschile', e così via

Approfondisci il concetto,com'è che siamo arrivati a questo punto?
Perchè manca completamente una definizione del mondo maschile se  non in negativo,machismo maschilismo?
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline zagaro

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #8 il: Giugno 07, 2015, 21:03:10 pm »
Approfondisci il concetto,com'è che siamo arrivati a questo punto?
Perchè manca completamente una definizione del mondo maschile se  non in negativo,machismo maschilismo?

perchè nella storia si è creduto così naturale un determinato comportamento che al momento che si è formato il polo  'femminismo' non ha trovato un'altro polo 'maschilismo' e praticamente non si sta formando quell'endiade della società di 'maschio e femmina' ma in sua vece si sta formando una dialettica fra di 'preparata alla nuova epoca' e di 'allo sbaraglio alla nuova epoca'.

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #9 il: Giugno 08, 2015, 21:00:36 pm »
L'ideale è creare un partito "generalista" ma con forte indirizzo antifemminista. Un po' come il PD col femminismo. Un tizio inglese voleva creare un partito degli uomini. Follia pura, non lo avrebbe votato nessuno, così come nessuno, salvo le femministe, ha votato il partito femminista svedese. Ci vorranno anni, ma questa è una soluzione. Almeno con la maggioranza in Parlamento, si potranno cancellare tutte le schifezze misandriche.

Ripeto, partito normale che si occupi di tutto, ma che sia anche antifemminista. Una sorta di imboscata. E ci si dovrebbe mettere d'accordo con gli antifemministi stranieri affinché loro facciano la stessa cosa nei rispettivi paesi.

Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Salar de Uyuni

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #10 il: Giugno 10, 2015, 16:53:28 pm »
Citazione
perchè nella storia si è creduto così naturale un determinato comportamento che al momento che si è formato il polo  'femminismo' non ha trovato un'altro polo 'maschilismo' e praticamente non si sta formando quell'endiade della società di 'maschio e femmina' ma in sua vece si sta formando una dialettica fra di 'preparata alla nuova epoca' e di 'allo sbaraglio alla nuova epoca'.

E tu ti sei formato un'idea del ''perchè''?
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #11 il: Giugno 10, 2015, 19:21:00 pm »
Non avevo letto il punto sulla menzogna. Il femminismo, come il nazismo coi protocolli di Sion, si basa sulla menzogna, appunto. Una delle tante sarebbe la teoria del complotto storico contro le donne, a cui nessuna persona sana di mente crede.

Questi movimenti hanno bisogno di un pretesto. Di creare il mostro per poi essere autorizzati a potergli fare la guerra.

Non a caso, c'è chi giustifica la misandria col fatto che gli uomini discriminano le donne.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline zagaro

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #12 il: Giugno 10, 2015, 19:26:17 pm »
E tu ti sei formato un'idea del ''perchè''?

perchè fin agi anni 50,epoca di diffusione della pillola.

sesso e procreazione erano due sinonimi. solo alla prostituta erana permesso socialmente discindere  i due termini dell'equazione.
questo comportava l'istituzione di tutta una serie di comportamenti sociali.
non ultimi i comportamenti di 'sterilizzazione' dell'impotenza maschile.
non dimenticare che dire 'cornuto' è un sinonimo di 'impotente' ed in una società dai simboli fallici è peggio di una bollatura.
e in molte società anche non mediterranee si usava appendere il lenzuolo della prima notte, che ufficialmente riguardava la donna, ma in realtà era unasorta di certificato per il maschio

Offline Vicus

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #13 il: Settembre 13, 2015, 02:00:17 am »
La rivelazione della verità e la denuncia della menzogna sono un'arma potente dell'azione trasgressiva della mentalità dominante.
Occorre denunciare le reti femministe, i loro finanziatori e la loro infiltrazione nelle istituzioni (centri antiviolenza): chi segue le vie oblique della collusione e del parassitismo non teme nulla più della luce.
È quindi essenziale ottenere delle vittorie simboliche nel campo dell'informazione, lontano dagli apparati, dai partiti e dalle illusioni parlamentari.
Occorre utilizzare al meglio il dinamismo del tessuto associativo. Troppo spesso, ciò che manca all'efficacia di queste molteplici azioni di resistenza e di riconquista è una visione strategica, una conoscenza dell'avversario e un'attitudine a creare alleanze e agire in rete.
« Ultima modifica: Settembre 28, 2015, 04:43:22 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Questione Maschile e politica: nuovi spunti di riflessione
« Risposta #14 il: Settembre 28, 2015, 04:44:50 am »
Si dice spesso che gli uomini non possono molto contro il femminismo sostenuto dal potere civile ed economico. La mondializzazione ha però evidenziato due attori antagonisti: il potere economico del mercato, associato al potere politico degli Stati, e il potere culturale della società civile. Quest’ultimo non è privo di mezzi contro il primo, che teme e ostacola il consolidamento di sacche di resistenza culturale.
E’ solo in quest’ambito che può, e deve, situarsi l’impegno maschile. Gli uomini devono dedicarsi in primo luogo al cambiamento culturale della società, perché se non c’è alla base una mentalità favorevole al cambiamento, quest’ultimo non sarà possibile o poggerà su fragili basi.
Prima di ogni cambiamento legislativo, bisogna puntare a modificare la percezione che il pubblico ha di valori presentati come positivi, per poi poter stabilire nuovi codici e norme sociali.
Per esempio, la pressione mediatica sottopone la nostra società a numerose mode, che si traducono in atti con l’adozione di comportamenti individuali, che non sono altro che il riflesso dei valori dominanti. “Lanciare una moda” è una delle strategie per far desiderare di imitare un atteggiamento sociale proposto come positivo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.