Autore Topic: Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.  (Letto 8034 volte)

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #30 il: Luglio 19, 2015, 21:14:36 pm »
Aggiungo inoltre che il problema immigrati sarà sentito particolarmente al nord e non sono affatto contento di questo. Al sud, c'è un "parastato" che non ha niente a che fare con i non pochi soggetti onesti (tra cui, perdonatemi la presunzione, c'è il sottoscritto) ma che "controlla" il territorio da possibili attacchi terroristici. Al nord, economicamente più sviluppato, il "parastato" è meno diffuso.
Quello che scrivi qui secondo me è giusto, cioè: ad es. se qualcuno sceglie Napoli per il G8, (1994)  non possiamo certo pensare che sia perchè Napoli è la città più sicura e "legalizzata" d'Italia; però, se ci si mette d'accordo con le organizzazioni che la controllano, in quella città non entra nemmeno uno spillo senza che  si venga a sapere. E non entra nemmeno un terrorista, perchè gli tagliano "le parti sporgenti" prima che si renda conto di essere in Italia. E' il famoso controllo del territorio, che ha i suoi lati positivi e negativi.
Purtroppo per il sud, però, con l'Europa diventano molti di più i lati negativi, in quanto gli altri paesi non accetteranno che l'Italia del sud continui ad esportare in primis la criminalità organizzata; inoltre tale fenomeno ha un costo non indifferente per il PIL nazionale, e anche lì l'europa ha il suo peso nel ragionamento.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #31 il: Luglio 19, 2015, 22:00:41 pm »
Diciamo che la lotta tra camorra ed EU è una lotta tra due camorre differenti. Ma sempre di camorra si tratta. Una la trovi per strada a Napoli e la noti "subito" partendo dalle cose "spicciole" (il parcheggiatore abusivo, la sentinella, etc.) , un'altra invece va in tv, non è eletta da nessuno e addirittura è vista come modello positivo (anche se "nel segreto" toglie la scorta a "Ultimo" ). 
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #32 il: Luglio 19, 2015, 22:36:37 pm »
Intanto nella vicina Acerra (NA) , paese confinante al mio,  altri immigrati son stati cacciati via.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/altra-rivolta-contro-i-profughi-residenti-cacciano-immigrati-1153372.html

Anche Acerra in rivolta contro i profughi: residenti cacciano immigrati
Nella notte gli abitanti sono scesi in strada per contestare l'arrivo dei profughi che avrebbero dovuto alloggiare nel quartiere. Dopo momenti di tensione gli immigrati sono stati trasferiti


Claudio Cartaldo - Dom, 19/07/2015 - 19:43

Un'altra rivolta dei cittadini italiani contro l'arrivo dei profughi. Ci sono stati momenti di tensione, questa notte, ad Acerra (Napoli), per l'arrivo di un pullman con a bordo alcune decine di immigrati, che dovevano essere alloggiati in alcune villette nella periferia.


L'arrivo del pullman di stranieri ha scatenato le ire dei residenti, che sono scesi in strada chiedendo cercando di impedire la sistemazione degli immigrati. Alcuni letti e materassi sono stati accatastati all'esterno in segno di protesta, proprio come è accaduto a Quinto (Treciso) nei giorni scorsi. Di questi, quasi tutti erano provenienti dal centro Africa e molti di loro erano sbarcati sulle coste italiane solo da qualche giorno.

Del tutto compresibile, dunque, la preoccupazione degli abitanti per le condizioni igienico-sanitarie nel quartiere. Considerando che le residenza dove sarebbero dovuti finire i profughi sono poste proprio a ridosso del parco cittadino, in una nuova zona residenziale appena finita di costruire. Al fianco degli abitanti, anche alcuni militanti di Casapound: "Solo la pronta reazione spontanea della cittadinanza - si legge nel comunicato - ha impedito che questa situazione andasse a gravare in un quartiere dove non esiste un presidio di polizia, non c'è alcun servizio se non un piccolo bar e che è già martoriata dalla presenza di un vicino campo rom".

Sul posto sono intervenuti gli agenti del locale commissariato, che hanno sedato gli animi. Gli immigrati dovevano essere accolti da una cooperativa, che ha in affitto alcune villette nel parco residenziale, e che ha vinto un bando di gara per l'accoglienza. I residenti hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il sindaco Raffaele Lettieri, il quale ha spiegato di non essere a conoscenza dell' arrivo dei migranti, in quanto non è stata fatta alcuna comunicazione al Comune.

I migranti, intanto, sono stati spostati in un centro di accoglienza a Giugliano. Una vittoria per i cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di essere coinvolti in queste decisioni.



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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #33 il: Luglio 19, 2015, 22:59:29 pm »
Intanto, un sindaco Pd, un soggetto che su facebook segue la moda da zerbiniello femminista e pro lezionigender di colorarsi il profilo con l'arcobaleno, minaccia di aggredire Salvini. Naturalmente, trattandosi di un femminuccio femminista, non fa nulla e poi ritratta parzialmente.
Ecco la faccia e il nome del femminuccio femminista ---> Gianluigi Ubiali





Qui il profilo colorato alla moda femminista ---> https://it-it.facebook.com/gianluigi.ubiali

Qui il femminuccio ha messo la sua busta paga, con relativi dati...  :shifty:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/10/01/foto/l_aula_lo_attacca_il_vicesindaco_mette_online_la_sua_busta_paga-43651880/1/

http://www.ilgiornale.it/news/politica/vicesindaco-pd-minaccia-salvini-posso-fargli-male-1153377.html

Vicesindaco Pd minaccia Salvini: "Posso fargli male"
Gianluigi Ubiali, vicesindaco di Mozzo (Bergamo) si scaglia contro la visita di Salvini a Eraclea, minacciando di "agire" con violenza contro il leader della Lega

Matteo Salvini va ad Eraclea per controllare la situazione dell'immigrazione in Veneto, e i politici locali del Pd minacciano di prenderlo a botte.


Mentre sulla pagina del leghista compaiono le foto dei profughi sui balconi a sollazzarsi, nelle bacheche virtuali del Pd si scrivono le minacce.

È successo oggi, sulla pagina Facebook di Gianluigi Ubiali, vicesindaco Pd di Mozzo, un comune in provincia di Bergamo. "Amici... - scrive Ubiali sui social - c'è Salvini che sta facendo il suo show ad Eraclea. Agisco?". Dicendosi "disgustato" per la presenza del leader del Carroccio (sintomo della democraticità dei politici Pd), aizzava così le risposte degli amici su Facebook. "Agisci", scrive Massimo. "Massacralo", aggiunge Rina.

E così Gianluidi Ubiali rincara la dose: "Non sono un violento, ma con questo potrei diventarlo. E credo di potergli fare male".

In serata il vicesindaco ha fatto una piccola retromarcia, dicendosi pronto domani a parlare con il suo sindaco delle conseguenze politiche delle sue parole d'odio contro Matteo Salvini.
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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #34 il: Luglio 19, 2015, 23:08:16 pm »
Intanto nella vicina Acerra (NA) , paese confinante al mio,  altri immigrati son stati cacciati via.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/altra-rivolta-contro-i-profughi-residenti-cacciano-immigrati-1153372.html

Anche Acerra in rivolta contro i profughi: residenti cacciano immigrati
Nella notte gli abitanti sono scesi in strada per contestare l'arrivo dei profughi che avrebbero dovuto alloggiare nel quartiere. Dopo momenti di tensione gli immigrati sono stati trasferiti


Claudio Cartaldo - Dom, 19/07/2015 - 19:43

Un'altra rivolta dei cittadini italiani contro l'arrivo dei profughi. Ci sono stati momenti di tensione, questa notte, ad Acerra (Napoli), per l'arrivo di un pullman con a bordo alcune decine di immigrati, che dovevano essere alloggiati in alcune villette nella periferia.


L'arrivo del pullman di stranieri ha scatenato le ire dei residenti, che sono scesi in strada chiedendo cercando di impedire la sistemazione degli immigrati. Alcuni letti e materassi sono stati accatastati all'esterno in segno di protesta, proprio come è accaduto a Quinto (Treciso) nei giorni scorsi. Di questi, quasi tutti erano provenienti dal centro Africa e molti di loro erano sbarcati sulle coste italiane solo da qualche giorno.

Del tutto compresibile, dunque, la preoccupazione degli abitanti per le condizioni igienico-sanitarie nel quartiere. Considerando che le residenza dove sarebbero dovuti finire i profughi sono poste proprio a ridosso del parco cittadino, in una nuova zona residenziale appena finita di costruire. Al fianco degli abitanti, anche alcuni militanti di Casapound: "Solo la pronta reazione spontanea della cittadinanza - si legge nel comunicato - ha impedito che questa situazione andasse a gravare in un quartiere dove non esiste un presidio di polizia, non c'è alcun servizio se non un piccolo bar e che è già martoriata dalla presenza di un vicino campo rom".

Sul posto sono intervenuti gli agenti del locale commissariato, che hanno sedato gli animi. Gli immigrati dovevano essere accolti da una cooperativa, che ha in affitto alcune villette nel parco residenziale, e che ha vinto un bando di gara per l'accoglienza. I residenti hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il sindaco Raffaele Lettieri, il quale ha spiegato di non essere a conoscenza dell' arrivo dei migranti, in quanto non è stata fatta alcuna comunicazione al Comune.

I migranti, intanto, sono stati spostati in un centro di accoglienza a Giugliano. Una vittoria per i cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di essere coinvolti in queste decisioni.

Manca però il nome della cooperativa... Non li mettono quasi mai. Forse perchè composte da gente femminista o parafemminista (con parafemminista intendo fintoumanisti, pro Rom, sinistrati, zerbinoidi, radical chic,etc)?
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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #35 il: Luglio 20, 2015, 15:06:14 pm »
Red, oggi la criminalità organizzata, ' ndrangheta in primis, sta al nord e a Roma.  E' finita l' epoca delle lupare.  Consiglio anche un libro: "'Ndrangheta Padana", di Enzo Ciconte.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #36 il: Luglio 20, 2015, 17:22:51 pm »
Ecco che escono le femministoidi in difesa degli zingari e dei profughi...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/voi-razzisti-siete-stronzi-nuovo-idolo-sinistra-fa-razzista-1153596.html

"Voi razzisti siete stronzi". Il nuovo idolo della sinistra fa la razzista con gli italiani

"Avete rotto il cazzo con la storia che 'gli italiani c'hanno bisogno prima, gli zinghiri ricchi tutto pagato'".

Lei, Francesca Iacono, 22enne di Padova, dice di essere povera. Lo ha scritto su Facebook, aggiungendo di non sentirsi scavalcata da rom e profughi: "I migranti non mi stanno togliendo il pane di bocca - scrive - le popolazioni rom e sinti non hanno più diritti di me".

Opinione leggitima, ma che mette sotto lo zerbino le altrettanto legittime proteste degli italiani che non riescono ad ottenere il posto gratuito all'asilo perché nelle graduatorie vengono scavalcati in povertà da rom, profughi e immigrati. Non è una storiella raccontata dai razzisti, ma una verità in gran parte d'Italia. Perché avrebbe "rotto il cazzo" chi con dignità ha piazzato delle tende davanti ad un casale che l'Italia ha ristrutturato per poi donarlo all'accoglienza dei profughi e non a loro?

Non è razzismo chiedere al governo di dare prima la casa a chi è cittadino in questo Stato e in questo Stato paga o ha pagato le tasse, quando aveva un lavoro.

Nel post Francesca ha raccontato la sua esperienza di ragazza di Alghero in Sardegna, poi studentessa fuorisede a Padova. "Una famiglia umile, con una povertà normale e gestibile". Ticket gratuiti, la richiesta per la casa popolare, i "corsi Oss offerti dalla regione, ma a Sassari senza avere i soldi per la benzina per raggiungere il capoluogo". E poi ancora i lavori della madre a 2.50 euro l'ora, la macchina di quinta mano e i libri in comodato d'uso. Nulla da dire.

Se Francesca non si sente scavalcata dagli immigrati, buon per lei. "Sono un'italiana che vive da secoli al di sotto della soglia di povertà - scrive su Facebook - e no, i migranti non mi stanno togliendo il pane di bocca". Frasi sufficienti per diventare in poco tempo l'idolo della sinistra che urla al razzismo degli altri e lo compie nei confronti degli italiani. Una sinistra che condivide il pensiero di chi chiama "stronzi" chi crede "alle minchiate di Salvini" e sulla sua pelle vive il disagio della povertà senza alcun aiuto dallo Stato. Ripeto, non è razzismo dire: "Prima gli italiani". È buonsenso. Sarebbe lodevole politica di uno Stato che prende le difese dei suoi cittadini e quando può accoglie gli altri.

A Casale San Nicola non c'erano razzisti, non c'erano "stronzi". C'erano "profughi" anche lì: profughi a casa loro. Quattro milioni di italiani sotto la soglia di povertà sono un dato reale che un Paese non può non prendere in considerazione. Non basta elevare a eroina una di questi che dice di non sentirsi scavalcata dai profughi, dimenticando chi invece si sente scaricato dallo Stato in cui vive.

"Scusa Sara, sono di sinistra e pongo la solidarieta'al primo posto - scrive Efisio Loddo in risposta al post di Francesca - ma ho famiglia e so quanto costa garantire solo il pane giornaliero. Bene, non ho mai capito come fanno i rom a girare tutto il giorno con macchine e furgoni, avere sempre i denti in oro e accertati conti in banca a vari zeri". Poi conclude: "Non c'entra nulla il razzismo".

Chissà se Francesca darà dello "stronzo" pure a lui.
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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #37 il: Luglio 20, 2015, 18:36:28 pm »
Italia 2015 - Nei pressi di Roma... Il pensare solo alla pagnotta a fine mese, senza rispettare quello su cui si è giurato, alla fine produce solo schifo. E lo schifo aumenta e cresce...

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #38 il: Luglio 20, 2015, 18:55:12 pm »
In provincia di Treviso, il prefetto donna, tale Maria Augusta Marrosu, già era famosa prima della schifezza che ha tentato di fare con la "sistemazione" di clandestini (andata male grazie alla giusta e ferma reazione degli abitanti locali che hanno difeso le proprie case). 
Guardate questa campionessa cosa aveva fatto qualche mese fa...

http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/05/28/news/prefetto-cacciato-per-il-cane-marrosu-non-sono-arrogante-1.11509850

TREVISO. Dopo la cacciata del prefetto Maria Augusta Marrosu e della sua cagnolina Olga dalla cena dell'asparago, lunedì sera al ristorante “Grave di Papadopoli” a Cimadolmo, imbarazzo e polemiche dividono Treviso. Il prefetto ha parlato ieri, per la prima volta, dichiarandosi tranquillo e negando di avere usato toni arroganti con i gestori. «Non è neppure servito che obiettassi che c'è una legge che consente di tenere con sé un cagnolino se non disturba. Ho manifestato tutta la mia irritazione e me ne sono andata, senza minacciare nessuno perché sono l'opposto di una rappresentante istituzionale arrogante», commenta Marrosu.
Parole che sembrano non aver toccato minimamente Maurizio Bassetto, proprietario del locale e protagonista del singolare battibecco. «Dalle 7 del mattino il mio telefonino non ha fatto altro che squillare», commenta, «mi hanno scritto ristoratori, sindacati di polizia e sindaci della zona dicendomi “Sei il mio mito”. Non ho paura di nessuna denuncia, non mi piace l'arroganza e una come quella che ho subìto non l'avevo mai vista». Botta e risposta.
Ma ecco che lo screzio irrompe in piena campagna elettorale e la piccola Olga, trenta centimetri di bassotto misto a pincher, diventa a tutti gli effetti un caso politico. Andrea Zanoni, candidato alle regionali per il Pd grida al boicottaggio: «Trovo gravemente scorretto impedire l’accesso al proprietario con il proprio cagnolino, tenuto dentro a una cuccia a tracolla, soprattutto se non si ha ben evidenziato il divieto», dice, «perciò ritengo utile invitare tutti i cittadini che hanno un cane, tutti coloro che amano gli animali e tutti quelli che sono per il rispetto delle leggi, a boicottare questo ristorante, dove la correttezza e le buone maniere non sono di casa, facendo passaparola con amici e conoscenti».
Apriti cielo. Mentre molti animalisti applaudono, voci dal Pd si alzano contro il sabotaggio. Il primo a smarcarsi è Daniele Ceschin, altro candidato in corsa per palazzo Balbi, invitando tutto il suo partito a prendere le distanze dalla proposta di Zanoni, definita una «scomposta ricerca di visibilità». «Non si tutelano i diritti degli animali e non si fanno gli interessi del territorio con i boicottaggi», ha commentato Ceschin, rincarando poi la dose: «Costruire una contrapposizione tra un'attività commerciale e il sacrosanto rispetto per gli animali, è strumentale e politicamente miope. Ancora più politicamente sciocco incitare i cittadini a un vero e proprio boicottaggio: non serve a nessuno».
Per Mauro Michielon, già parlamentare leghista e assessore di Ca' Sugana, tutto si riduce a una questione di buon senso.
Lo sostiene da politico ma, prima ancora, da proprietario di Rudy (cagnolino di razza shih tzu). «Se c'è una regola va rispettata», commenta, «quando noto che all'ingresso di una pasticceria c'è un divieto, il mio cane lo lego fuori. La premessa sono l'educazione e il rispetto delle norme»

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http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/07/18/news/caccia-il-prefetto-riceve-la-visita-dei-nas-1.11796839

Caccia il prefetto, riceve la visita dei Nas
Due mesi fa: Marrosu era entrata nel ristorante con la cagnolina nella borsa, il titolare non gradì e la allontanò
di Serena Gasparoni

Ora 11.15: al ristorante “Grave di Papadopoli”, meglio conosciuto come “Da Maurizio”a Cimadolmo arrivano i Nas. Maurizio Bassetto fa spallucce e dice «me l’aspettavo».
Una sorta di “regolamento di conti”, fa intendere il ristoratore affatto sorpreso, dopo che il 26 maggio scorso aveva fatto gentilmente uscire dal locale il prefetto Maria Augusta Marrosu, il marito ma soprattutto la cagnolina Olga, nascosta nella borsetta. Nel locale non sono ammessi animali: irremovibile Bassetto non aveva fatto sconti, nemmeno al prefetto.
Il prefetto Maria Augusta Marrosu
Il prefetto Maria Augusta Marrosu
In suo soccorso sono sopraggiunti sul posto 5 venetisti del Life, poi i Carabinieri di San Polo. È stato redatto un verbale con le irregolarità rilevate. Le conseguenze? O una multa, l’ipotesi peggiore la chiusura. E’ accaduto ieri mattina: quando gli uomini dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità (Nas) sono giunti in via Cav. di Vittorio Veneto Maurizio Bassetto non era presente.
Maurizio Bassetto
Maurizio Bassetto
Hanno dovuto attendere il suo arrivo prima di iniziare i controlli di rito. «Ho chiesto per quale partita Iva fossero venuti ad effettuare il controllo, e li ho spiazzati», spiega Bassetto. In suo “soccorso” sopraggiungono sul posto cinque amici nonchè venetisti del Life. I toni si scaldano soprattutto quando i cinque pretendono di seguire gli uomini dei Nas ad ogni passo nel corso dell’ispezione all’interno del ristorante e alla richiesta di identificazione presentano il loro passaporto veneto. «Eravamo lì solo per vigilare sulle ispezioni in corso» dice Daniele Quaglia del Life. Una situazione tesa al punto che i Nas richiedono l’intervento dei Carabinieri di San Polo di Piave che una volta arrivati placando gli animi e fanno in modo che l’ispezione possa volgere al termine.
«Loro hanno fatto il loro lavoro per carità. Guarda caso l’ultima ispezione risale a circa 9 anni fa. Qualche pensierino l’ho fatto naturalmente a quanto avvenuto con il prefetto. Ma io l’ho detto fin dall’inizio che m’avrebbero mandato il controllo. La cosa più di tanto dunque non mi stupisce. Mi preoccupa piuttosto che mi facciano chiudere l’attività». Quando il prefetto venne fatto accomodare all’esterno del locale nel maggio scorso qualcuno riferì che Marrosu avrebbe pronunciato frasi del tipo «bisogna farlo chiudere questo locale», da lei poi prontamente smentite. Dopo l’ispezione i Nas hanno redatto il loro verbale.

«Devo ancora leggerlo le carte le ho lì, ma mi hanno sequestrato 20 chili di carne e hanno segnalato il fatto che manca l’autorizzazione Usl. Ma non ce l’ho da due annii», continua Bassetto, «Non riesco ad ottenerla solo a causa di un inghippo burocratico legato al fatto che per loro il ristorante farebbe parte del settore turismo anziché del commercio». Ora si tratterà di capire quali le conseguenze di questo verbale. Potrebbero limitarsi ad una multa o nella peggiore delle ipotesi potrebbe essere disposta la chiusura del locale. Un incubo che si ripeterebbe per Bassetto. «Già capitò nel ’94, spesi cento milioni delle vecchie lire, fui costretto a ricorrere al Tar ma alla fine mi diedero ragione».

L’ennesima grana dopo lo scorso 26 maggio quando la storia del ristoratore che caccia il prefetto e il suo cagnolino dal ristorante era sulla bocca di tutti. Alcuni dalla parte di Bassetto. Altri, tra cui l’attivista del Pd, Andrea Zanoni proposero di boicottare il locale. Strascichi di quell’episodio si possono rintracciare ancora su Tripadvisor. Elena di Montegrotto Terme scrive, «Ho visto far alzare una signora a metà cena perché la cameriera ha visto che nella sua borsetta c’era un cagnolino. È una vergogna, non ho visto trattare così neanche i ladri». La donna con il cagnolino nella borsetta era il prefetto Marrosu. «Sapevo che questo controllo sarebbe arrivato», conclude Bassetto, «basta non mi facciano chiudere».

<------ MARIA AUGUSTA MARROSU - Prefetto
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« Risposta #39 il: Luglio 20, 2015, 19:06:02 pm »
Piena solidarietà a Maurizio Bassetto.
Neanche io sopporto questa "moda" odierna di far entrare i cani ovunque, che peraltro è uno specchio dei tempi.


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« Risposta #40 il: Luglio 20, 2015, 20:48:22 pm »
Alfano il coglione, ha colpito ancora.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/alfano-abbraccia-immigrati-e-attacca-italiani-indifesi-c-chi-1153458.html

Citazione
Alfano abbraccia gli immigrati e attacca gli italiani indifesi: "C'è chi spera nell'incidente"

Il ministro dell'Interno contro i governatori del Nord: "Nessuna Regione può sottrarsi all'accoglienza". Poi accusa chi si ribella: "Soffiano sul fuoco..."
Sergio Rame - Lun, 20/07/2015 - 08:46
commenta

"Se le regioni del Nord avessero collaborato, alcuni disguidi ce li saremmo risparmiati...

E se alcune frange non avessero alimentato la tensione, alcune immagini televisive non sarebbero esistite". L'allarme immigrazione e l'emergenza sicurezza sono le prime preoccupazioni di tutti gli italiani, ma anche gli ultimi problemi nell'agenda del ministro degli Interni Angelino Alfano. Che, in una intervista alla Stampa, torna ad abbracciare gli extracomunitari e, al tempo stesso, ad attaccare i cittadini rimasti soli: "C'è chi soffia sul fuoco sperando nell'incidente. E la mancata collaborazione con alcune regioni esaspera il clima rendendo complicate situazioni gestibili".

In cima ai pensieri di Alfano non ci sono certo le emergenze che tolgono il sonno a milioni di italiani. I continui arrivi sulle coste, i centro di accoglienza al collasso, lo smistamento dei profughi e, non ultima, l'emergenza sicurezza. Nel fine settimana sono state violentate in pieno giorno due ragazzine, una su un treno regionale per Pisa, l'altra in un parco nel centro di Reggio Emilia. In entrambi i casi gli stupratori sono due immigrati. Eppure, dopo giorni di silenzio, il titolare del Viminale concede una lunga intervista alla Stampa per lodare la manovra sulle tasse anncunciata da Matteo Renzi: "Contribuisce al completamento del programma di centrodestra. Il taglio delle tasse va ad aggiungersi all’ eliminazione dell’ articolo 18, alla responsabilità civile dei magistrati, al taglio di sei miliardi dell’ Irap, al sostegno alla natalità e agli investimenti sulla sicurezza. Avevamo chiesto e fortemente voluto un intervento sulla tassazione della prima casa. E lo vogliamo anche sull’Imu agricola". Una lode sperticata al premier per imbonire gli italiani infuriati e fargli credere che il governo Renzi è di centrodestra. "Siamo noi che ci stiamo avvicinando agli obiettivi della sinistra o ciò a cui stiamo assistendo è la realizzazione del nostro storico programma? - si chiede Alfano - la manovra fiscale è solo la prosecuzione della visione del precedente governo a cui ho partecipato. E faccio una proposta: perchè Forza Italia e tutti i segmenti dell’ ex Pdl non votano con noi?".

In tema di immigrazione e sicurezza, di certo, Renzi e Alfano sono quanto di più lontano ci sia dalla cultura di centrodestra. Non solo nelle soluzioni prese. I due non li avvertono nemmeno come un problema. Lo dimostra il fatto che nell'intervista alla Stampa Alfano concede poche battute dopo aver pontificato sul taglio delle tasse e aver ciancionato sul Rosario Crocetta e l'affaire Sicilia. E, quando si mette a parlare di immigrazione, lo fa solo per attaccare i governatori di centrodestra. "Le regioni del Sud si fanno già carico degli sbarchi, soprattutto la Sicilia - tuona - nessuno può sottrarsi al principio dell'equa distribuzione".


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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #41 il: Luglio 20, 2015, 20:53:34 pm »
Questa neanche la commento, ché è meglio...

http://www.piovegovernoladro.info/2015/07/17/litalia-deve-darci-1-500-euro-scoppia-la-protesta-dei-migranti-dirigente-assediata-maresciallo-ferito/

Del resto questa è gente che proviene da paesi evolutissimi,
http://www.lastampa.it/2012/04/09/esteri/viaggio-nella-corruzione-africana-XJJdqrrcsXxb0Rm8zITkoJ/pagina.html
Citazione

Viaggio nella corruzione africana
Un fenomeno che nel Continente Nero è più diffuso della malaria
09/04/2012

Lorenzo Cairoli

Ricordo che quando intervistai Marcello Faraggi sul film denuncia che aveva girato in Camerun sulla chicken-connection - l’83,5% dei polli congelati che dall’Europa e dal Brasile sbarcavano in Camerun non erano commestibili - mi confidò che buona parte del suo budget si era volatilizzato in mance e bustarelle. “Il guaio è che la prime volte perdevo il conto delle mance che avevo distribuito. In fondo, era sempre poco. Briciole. Ma a fine serata quando mi mettevo davanti al pc scoprivo di aver dilapidato una fortuna”. Quando si tratta di chiedere mance o mazzette, gli africani sono ricchi di fantasia.

I parcheggiatori di Nairobi, in barba alle camicie che sfoggiano con la scritta ‘Corruption is Evil,’ anzichè incassare i soldi del biglietto, preferiscono intascare i ‘soda money’, i soldi per comprarsi da bere, una tangente che consente a chi la paga di poter parcheggiare abusivamente e a prezzo scontato – una soda in Kenya costa intorno ai 50 centesimi. In Congo, se qualcuno vuole alleggerirti le tasche ti chiederà, in un francese flautato: ‘quelque chose de sucré’ da bere. Nelle carceri congolesi il vitto dei prigionieri è a carico dei familiari. Quando un parente porta il cibo, le guardie pretendono una tangente – dai 1000 ai 1500 franchi congolesi se il parente porta il cibo, senza cibo, dai 300 ai 500 franchi. A Freetown, in Sierra Leone, hanno invece un modo più poetico di spillarti i soldi. Da chi ti cambia il denaro al tassista che si scapicolla per portarti in orario in aeroporto, al momento del commiato tutti, ma proprio tutti, ti ricorderanno: ‘Don’t forget your friend’.

La corruzione in Africa e' piu' diffusa della malaria. Negli anni scorsi Transparency International individuo' nel Camerun di Paul Biya lo stato più corrotto di tutto il continente africano. Un paese dove senza bustarelle non si può abbattere un albero, non si viene promossi a scuola, non si entra all’Università, non si viene ricoverati in ospedale. Perfino in obitorio bisogna corrompere qualcuno. Altrimenti scaraventano a terra il defunto, gli rubano i vestiti, non lo restituiscono alle famiglie per il funerale. In Camerun la spazzatura brucia a cumuli nelle strade perchè il presidente lamenta di non avere soldi per pagare i netturbini ma ne ha a sufficienza per vivere da sibarita in Europa, per regalare cliniche private in Germania alla moglie Chantal, intascando i proventi della corruzione di cui il Camerun è primatista mondiale e del saccheggio criminale e scellerato delle foreste in cambio di legname pregiato (di cui noi italiani siamo i primi acquirenti).

Un altro paese spaventosamente corrotto e' la Nigeria forse il paese più petroliocentrico del pianeta, visto che il 95% delle sue entrate provengono tutte dal settore petrolifero, ma di queste, solo il 10% finisce in tasca alla popolazione. Il 60% viene predato, rubato, estorto, quel che rimane lo trivella la corruzione. E con le briciole lasciate dalla malavita e dal malgoverno si costruiscono scuole, strade e ospedali per i nigeriani. Nuhu Ribadu e' un Giovanni Falcone nigeriano che ha dichiarato guerra alla corruzione in uno dei paesi più marci della terra. Quattro anni di lotta senza quartiere, convinto, come predicava Falcone che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Messo a capo del EFFC (Economic and Financial Crimes Commission) dal presidente Olusegun Obasanjo, Ribadu ha trascinato in tribunale più di mille corruttori facendone condannare più di un quarto, tra cui il suo diretto superiore, Tafa Bolagun, l’Ispettore Generale delle Forze di Polizia Nigeriane. E’ stato implacabile persecutore dei corruttori delle aziende straniere, ha vinto il World Bank’s 2008 Jit Gill Memorial Award for Outstanding Public Service per la sua lotta contro la corruzione, è uscito illeso da due attentati, ha collezionato in quattro anni più di quattromila minacce di morte. I nigeriani lo chiamano lo Zar o l’Obama di Nigeria. Nell’immaginario collettivo è una via di mezzo tra un Eliot Ness e un Robin Hood dalla pelle nera. Quando era a capo del EFFC stimò che la Nigeria dal giorno della sua indipendenza ad oggi s’era mangiata 380 miliardi di dollari in corruzione. Se quei soldi fossero stati investiti adeguatamente, la Nigeria adesso avrebbe un tenore di vita superiore a quello di quasi tutti gli stati europei. Invece è un paese a pezzi, misero, quasi medioevale, dove la maggior parte della popolazione non ha più sei ore di elettricità a settimana, né acqua nelle case. Prima del boom petrolifero, l’economia nigeriana ruotava tutta intorno all’agricoltura. Il paese era leader nel campo dell’esportazione del cacao, della gomma, della canna da zucchero e delle arachidi. Era il paradiso degli “oil rivers”, primo produttore ed esportatore mondiale di olio di palma. Con l’avvento del petrolio, tutto quello che prima esportava oggi lo importa.

Un altro paese incredibilmente corrotto e' il Gabon, feudo della famiglia Bongo - il padre Omar lo ha vessato per quasi mezzo secolo, adesso ci pensa suo figlio Ali' - un paese di nemmeno un milione e mezzo di abitanti ma dal sottosuolo straordinariamente sovraffollato di ricchezze – oltre al petrolio, manganese, oro, uranio e ferro, senza contare il legname delle foreste con i pregiatissimi okoumé e ozigo e le spettacolari piantagioni di caffè e di cacao. Nella capitale Libreville si ammassa la metà della popolazione del paese. E' una delle città più care del mondo, una Miami dalla pelle d’ebano e dall’accento francese con nights, casinò, grandi hotel che si affacciano sull’oceano, banche che applicano commissioni sui cambi da usura, auto a noleggio e taxi più cari che in Europa, droga ovunque, soprattutto marjiuana e un tasso di corruzione tra i più alti del continente. Secondo gli analisti la ricchezza del suo sottosuolo e la bassa densità di popolazione rende il Gabon uno dei paesi più ricchi del mondo ma più della metà del suo milione e mezzo di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà. Perché i Bongo, nonostante i faraonici contratti spuntati alle compagnie petrolifere francesi, hanno regalato alla loro gente nights e prostituzione, hotel a cinque stelle e una feroce censura dei media, corruzione e servizi sociali scadenti, malversazione di fondi pubblici e ospedali da terzo mondo. E infatti, per il suo cancro all’intestino Omar Bongo scelse di curarsi e di morire in una clinica privata di Barcellona. Che è una costante dei dittatori africani, in carica o esiliati, quella di morire all’estero perchè in decenni di regime non sono stati capaci di costruirsi uno straccio d’ospedale appena appena decente dove farsi curare. Il dittatore togolese Eyadéma Gnassingbé morì d’infarto mentre veniva trasferito all’estero per le cure. Il tanzaniano Nyerere morì di leucemia in un ospedale di Londra. Il guineano Ahmed Sékou Touré morì a Cleveland durante un’operazione al cuore. La lista è lunghissima, con un’eccezione, il camerunese Biya che ha fatto costruire e intestare alla moglie una sibaritica clinica privata… in Germania, però 
per cui è giusto che le loro richieste siano immediatamente soddisfatte.

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #42 il: Luglio 21, 2015, 17:16:38 pm »
Ecco che, puntuale come l'influenza di stagione, arriva lo zerbinoide più famoso del web a "pontificare"... Non ti preoccupà Zerbinoide, tempo al tempo... Non potrai sempre avere il culo parato dai tuoi amichetti del PD... Intanto ricordo ai lettori occasionali come sei fatto fisicamente, TI MERITI PUBBLICITA'... Qualche romano, forse tuo compaesano, deve sapere a chi rivolgersi per "esser edotto sull'antirazzismo" ? Pubblico il video in cui spieghi ai "maschi" perchè pisciare seduti... E' un tuo video.


http://www.imille.org/2015/07/quanto-ancora-saremo-razzisti/

Per quanto ancora saremo razzisti?

DA RAOUL MINETTI – 20/07/2015
PUBBLICATO IN: DIRITTI & SOCIETÀ
di Lorenzo Gasparrini.

Uno dei problemi culturali più gravi che il nostro paese dovrebbe affrontare è cercare di capire per quanto ancora la nostra società sarà ancora una società a maggioranza razzista.

Non è più il caso, infatti, di domandarsi se lo è, ma solo fino a quando lo sarà.

Venerdì 17 luglio sul sito del Corriere della Sera era possibile godersi questo video, quasi due minuti e mezzo di puro delirio razzista, luoghi comuni e ignoranza presi come credo civile di un gruppo di cittadini italiani. In rapida sequenza, i momenti salienti:

1) il video si apre con l’inno nazionale. Cosa celebrano queste persone? Cosa spinge – dato che non si tratta di un evento sportivo né istituzionale – a cantare l’inno di Mameli? Di quale rappresentanza nazionale si vorrebbe parlare e farsi carico?

2) Una signora con la bandiera tricolore in mano, che sarà la protagionista del video, dice «ci stanno deturpando l’Italia». I profughi, deturpare? E come potrebbero, costantemente seguiti dalle autorità e costretti in diversi luoghi protetti? Allora forse non si parla di profughi, ma di non-italiani in genere? E come la deturperebbero? Non è dato sapere.

3) Stacco sul “solito” striscione scritto a caratteri fascisti. Una costante, a Roma, dove ci sono razzismo, populismo, ignoranza e strumentalizzazione.

4) «l’Italia è piena», come no. Di cosa? Di profughi certamente no: basta documentarsi, i dati sono istituzionali. Di ignoranti, ipocriti e gente in malafede sì, sicuramente lo è.

5) «e i documenti?», come se non fossero trasferiti lì appunto anche per documentare chi sono.

6) «ma noi quando c’è stata la guerra siamo scappati?», è forse la frase più vile di tutte, nonché quella che meglio dimostra in quale stato versa, nella mente dei nostri concittadini, la storia d’Italia.

7) «i cinesi non pagano le tasse, non mòrono mai» è invece il “premio speciale della critica”: cosa c’entrano i cinesi? Cosa c’entrano le loro tasse? Possibile che ancora si creda alla leggenda gomorriana del container peino di cadaveri? Solo in Italia poteva avere successo l’idea di un libro per smentire i luoghi comuni su un intero popolo. Ma solo in Italia, probabilmente, fioriscono così rigogliosi i pregiudizi.

8) «a noi chi ci accoglie?» beh signora, evidentemente qualcuno lo fa, se nel 2014 gli emigrati residenti sono stati più degli immigrati residenti – cosa che la dice lunga anche sulla tanto sbandierata “invasione”. Forse andrebbe fatta qualche altra giusta considerazione di politica anche interna, invece di generalizzare a vanvera, no?

Non fanno in tempo a passare ventiquattr’ore da questo edificante siparietto di “pubblica opinione” sul fenomeno dell’immigrazione che il Corriere cartaceo pubblica una vignetta di Giannelli che pare proprio fatta apposta per gettare benzina sul fuoco. Lui ovviamente, perché ormai tutti Je suis Charlie, stava solo facendo satira; intanto quella opinione pubblica ben rappresentata dal video del giorno prima s’è certamente rispecchiata nella famiglia italiana che torna dalle ferie e trova l’invasore straniero che si gode i suoi beni. E siccome tutti Je suis Charlie allora tu che critichi la vignetta sei un censore oppressore liberticida. E non diciamo a chi usa una parola vecchia come fascismo che improperi arrivano. Eppure a usare propriamente questa parola ci si vedrebbe dentro un’idea di nazione mai maturata democraticamente, un problema culturale che riguarda l’uso pubblico della storia, un razzismo che prova a darsi basi ideologiche, la crisi degli ideali sociali, la demagogia, un neocolonialismo accattone, il maschilismo ridicolo, e ancora di più la miserabile tattica politica di chi vuole guadagnare consensi con la violenza contro i poveri.

Quelle stesse cose che domenica 19 luglio sempre il Corriere racconta, facendo la cronaca di una giornata a dir poco paradossale; nella quale ci si trovano perle come «Noi non siamo razzisti! Noi proteggiamo solo il nostro territorio dagli extra-comunitari!», militanti di partiti di destra,  «Io sono per l’accoglienza, a casa mia lavorano tre romeni», fascisti del terzo millennio in cerca di visibilità, funzionari di polizia che anni fa erano in piazza Alimonda a incolpare innocenti, campi profughi per i senzatetto italiani, passaggi di sigarette tra agenti e immigrati.

Per quanto ancora tutto questo sarà considerato una normale cronaca, una normale espressione di una parte dell’opinione pubblica di un paese civile?

Riconoscere la diversità non è razzismo. È un dovere che abbiamo tutti. Il razzismo però deduce dalla diversità degli altri uomini la diversità dei diritti (Giuseppe Pontiggia).




Il video dove il soggetto femministuccio spiega perchè i "maschi" dovrebbero pisciare seduti.

- dal minuto 08:26


Qui il video osceno che l'omino del no che
" Nella vita obbedisce pazientemente alla dott.ssa *******; attività questa che svolge solo per amore e quindi non gli viene retribuita se non con altrettanto amore, stima e gratitudine. Come tutte le altre che svolge. *

http://utenti.quipo.it/villaleague/redazione.htm *

reputa pieno di "razzismo".

---> FONTE "IL FATTO QUOTIDIANO" , quindi una fonte di ispirazione femministoide.

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #43 il: Luglio 21, 2015, 17:24:58 pm »
Ecco che, puntuale come l'influenza di stagione, arriva lo zerbinoide più famoso del web a "pontificare"... Non ti preoccupà Zerbinoide, tempo al tempo... Non potrai sempre avere il culo parato dai tuoi amichetti del PD... Intanto ricordo ai lettori occasionali come sei fatto fisicamente, TI MERITI PUBBLICITA'... Qualche romano, forse tuo compaesano, deve sapere a chi rivolgersi per "esser edotto sull'antirazzismo" ? Pubblico il video in cui spieghi ai "maschi" perchè pisciare seduti... E' un tuo video.


http://www.imille.org/2015/07/quanto-ancora-saremo-razzisti/

Per quanto ancora saremo razzisti?

DA RAOUL MINETTI – 20/07/2015
PUBBLICATO IN: DIRITTI & SOCIETÀ
di Lorenzo Gasparrini.

Uno dei problemi culturali più gravi che il nostro paese dovrebbe affrontare è cercare di capire per quanto ancora la nostra società sarà ancora una società a maggioranza razzista.

Non è più il caso, infatti, di domandarsi se lo è, ma solo fino a quando lo sarà.

Venerdì 17 luglio sul sito del Corriere della Sera era possibile godersi questo video, quasi due minuti e mezzo di puro delirio razzista, luoghi comuni e ignoranza presi come credo civile di un gruppo di cittadini italiani. In rapida sequenza, i momenti salienti:

1) il video si apre con l’inno nazionale. Cosa celebrano queste persone? Cosa spinge – dato che non si tratta di un evento sportivo né istituzionale – a cantare l’inno di Mameli? Di quale rappresentanza nazionale si vorrebbe parlare e farsi carico?

2) Una signora con la bandiera tricolore in mano, che sarà la protagionista del video, dice «ci stanno deturpando l’Italia». I profughi, deturpare? E come potrebbero, costantemente seguiti dalle autorità e costretti in diversi luoghi protetti? Allora forse non si parla di profughi, ma di non-italiani in genere? E come la deturperebbero? Non è dato sapere.

3) Stacco sul “solito” striscione scritto a caratteri fascisti. Una costante, a Roma, dove ci sono razzismo, populismo, ignoranza e strumentalizzazione.

4) «l’Italia è piena», come no. Di cosa? Di profughi certamente no: basta documentarsi, i dati sono istituzionali. Di ignoranti, ipocriti e gente in malafede sì, sicuramente lo è.

5) «e i documenti?», come se non fossero trasferiti lì appunto anche per documentare chi sono.

6) «ma noi quando c’è stata la guerra siamo scappati?», è forse la frase più vile di tutte, nonché quella che meglio dimostra in quale stato versa, nella mente dei nostri concittadini, la storia d’Italia.

7) «i cinesi non pagano le tasse, non mòrono mai» è invece il “premio speciale della critica”: cosa c’entrano i cinesi? Cosa c’entrano le loro tasse? Possibile che ancora si creda alla leggenda gomorriana del container peino di cadaveri? Solo in Italia poteva avere successo l’idea di un libro per smentire i luoghi comuni su un intero popolo. Ma solo in Italia, probabilmente, fioriscono così rigogliosi i pregiudizi.

8) «a noi chi ci accoglie?» beh signora, evidentemente qualcuno lo fa, se nel 2014 gli emigrati residenti sono stati più degli immigrati residenti – cosa che la dice lunga anche sulla tanto sbandierata “invasione”. Forse andrebbe fatta qualche altra giusta considerazione di politica anche interna, invece di generalizzare a vanvera, no?

Non fanno in tempo a passare ventiquattr’ore da questo edificante siparietto di “pubblica opinione” sul fenomeno dell’immigrazione che il Corriere cartaceo pubblica una vignetta di Giannelli che pare proprio fatta apposta per gettare benzina sul fuoco. Lui ovviamente, perché ormai tutti Je suis Charlie, stava solo facendo satira; intanto quella opinione pubblica ben rappresentata dal video del giorno prima s’è certamente rispecchiata nella famiglia italiana che torna dalle ferie e trova l’invasore straniero che si gode i suoi beni. E siccome tutti Je suis Charlie allora tu che critichi la vignetta sei un censore oppressore liberticida. E non diciamo a chi usa una parola vecchia come fascismo che improperi arrivano. Eppure a usare propriamente questa parola ci si vedrebbe dentro un’idea di nazione mai maturata democraticamente, un problema culturale che riguarda l’uso pubblico della storia, un razzismo che prova a darsi basi ideologiche, la crisi degli ideali sociali, la demagogia, un neocolonialismo accattone, il maschilismo ridicolo, e ancora di più la miserabile tattica politica di chi vuole guadagnare consensi con la violenza contro i poveri.

Quelle stesse cose che domenica 19 luglio sempre il Corriere racconta, facendo la cronaca di una giornata a dir poco paradossale; nella quale ci si trovano perle come «Noi non siamo razzisti! Noi proteggiamo solo il nostro territorio dagli extra-comunitari!», militanti di partiti di destra,  «Io sono per l’accoglienza, a casa mia lavorano tre romeni», fascisti del terzo millennio in cerca di visibilità, funzionari di polizia che anni fa erano in piazza Alimonda a incolpare innocenti, campi profughi per i senzatetto italiani, passaggi di sigarette tra agenti e immigrati.

Per quanto ancora tutto questo sarà considerato una normale cronaca, una normale espressione di una parte dell’opinione pubblica di un paese civile?

Riconoscere la diversità non è razzismo. È un dovere che abbiamo tutti. Il razzismo però deduce dalla diversità degli altri uomini la diversità dei diritti (Giuseppe Pontiggia).




Il video dove il soggetto femministuccio spiega perchè i "maschi" dovrebbero pisciare seduti.

- dal minuto 08:26


Qui il video osceno che l'omino del no che
" Nella vita obbedisce pazientemente alla dott.ssa *******; attività questa che svolge solo per amore e quindi non gli viene retribuita se non con altrettanto amore, stima e gratitudine. Come tutte le altre che svolge. *

http://utenti.quipo.it/villaleague/redazione.htm *

reputa pieno di "razzismo".

---> FONTE "IL FATTO QUOTIDIANO" , quindi una fonte di ispirazione femministoide.


E te lo ripeto anche qui, piccolo ometto BUONO SOLO A FARE IL PAGLIACCETTO SUL WEB, SE TU NON DIMENTICHI "I MASCHILISTI" , IO NON DIMENTICO NESSUNO DI QUELLI COME TE. ADESSO TORNA AD OBBEDIRE AL PADRONE.

QUANDO I TUOI AMICI "ANTIFA'" HANNO BUTTATO LE UOVA SUL TRICOLORE SEI STATO ZITTO... ----> LE PAROLE NON LE AVEVI PERCHE' C'ERANO I TUOI AMICHETTI E LE TUE AMICHETTE FEMMINISTE... NON PREOCCUPARTI, MANGIA BENE E MANGIA TANTO. GODITI LE VACANZE. GODITI IL SOLE, IL MARE E I PIACERI DELLA VITA CHE TI SUDI BUTTANDO MERDA SUGLI UOMINI TRAMITE IL WEB E LE LEZIONCINE NELLE SCUOLE...


AVRAI TUTTA LA PUBBLICITA' CHE TI MERITI E RICORDATI CHE QUALCUNO DISSE CHE "LE PAROLE SONO PIETRE"...
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Re:Vecchi ma efficaci sistemi di sgombero.
« Risposta #44 il: Luglio 21, 2015, 18:36:31 pm »
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(Lorenzo Gasparrini)
Solo in Italia poteva avere successo l’idea di un libro per smentire i luoghi comuni su un intero popolo. Ma solo in Italia, probabilmente, fioriscono così rigogliosi i pregiudizi.

Già da questi commenti si evince chiaramente che razza di coglione è questo Gasparrini.
Personalmente ne ho le palle piene degli italiani esterofili, che ad ogni occasione ripetono come un mantra "solo in Italia succede questo, quello o quell' altro".
Tipi del genere li spedirei tutti in Corea del Nord.

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ps: tuttavia pure il Marchi (altro sinistroide anti-italiano) è tornato all' attacco...

http://www.uominibeta.org/editoriali/una-considerazione-scabrosa/#comment-356763