Autore Topic: Quella incredibile coerenza della Terragni...  (Letto 1425 volte)

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Offline Angelo

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Quella incredibile coerenza della Terragni...
« il: Luglio 10, 2015, 21:30:37 pm »
Beh, come sapete la Terragni rappresenta il peggio (o quasi) del femminismo. Stavolta però non la citerò per il femminismo ma per l'incredibile "coerenza"... Proprio una faccia di bronzo 'ste femministe... Che indecenza, che luridime...

Ecco l'articolo. Sotto all'articolo, in caratteri belli grossi, un "particolare" del suo blog, messo sempre in evidenza.

http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2015/07/10/renzi-al-telefono-con-il-generale-adinolfi-letta-e-un-incapace-serve-un-ragionamento-diverso-e-berlusconi-ci-sta/

Non dimenticherò facilmente il 13 febbraio 2014, giorno della decapitazione del premier Enrico Letta da parte della direzione Pd. In particolare, chissà perché, mi è rimasto impresso il lirico intervento di Anna Paola Concia, che citò addirittura la grande poetessa Emily Dickinson.
Solo qualche giorno prima Enrico Letta era stato in direzione a raccontare i suoi programmi di governo, offrendo in effetti un saggio di notevole debolezza. Ma nessuno avrebbe immaginato che sarebbe stata questione di ore. In verità il neoeletto segretario del Pd Matteo Renzi aveva molta, moltissima fretta di diventare primo ministro: lui ha sempre molta, moltissima fretta per tutto. Eletto segretario a dicembre, a gennaio già manovrava freneticamente per giubilare Letta, “un incapace” da rimuovere grazie a un accordo con Silvio Berlusconi, “sensibile a fare un ragionamento diverso”. Il ragionamento diverso era la premiership Renzi. Delle molte cose antidemocratiche che abbiamo visto e continuiamo a vedere nel nostro Paese, questa mi sembra in assoluto la più antidemocratica. Uno che decide di fare il premier e manovra attivamente per diventarlo senza mai essere passato dal voto.
Il piano è ben raccontato da una telefonata dell’11 gennaio del 2014 tra Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, intercettata dalla magistratura nel corso dell’inchiesta relativa alla CPL Concordia. L’intercettazione è diffusa oggi da Il Fatto Quotidiano. Renzi spiaga al generale Adinolfi di voler mandare Enrico Letta alla presidenza della Repubblica per toglierlo dal governo. Giorgio Napolitano è però contrario a questo progetto, perché dovrebbe dimettersi da capo dello Stato nel 2016, e non a inizio 2015 come riteneva di fare. Qui i passaggi salienti della telefonata.
Renzi: E sai, a questo punto, c’è prima l’Italia, non c’è niente da fare. Mettersi a discutere per buttare all’aria tutto, secondo me alla lunga sarebbe meglio per il Paese perché lui è proprio incapace, il nostro amico. Però…
Adinolfi: È niente, Matteo, non c’è niente, dai, siamo onesti.
Renzi: Lui non è capace, non è cattivo, non è proprio capace.E quindi… però l’alternativa è governarlo da fuori…
Adinolfi: Secondo me il taglio del Presidente della Repubblica
Renzi : Lui sarebbe perfetto, gliel’ho anche detto ieri.
Adinolfi: E allora?
Renzi: L’unico problema è che … bisogna aspettare agosto del 2016. Quell’altro non c’arriva, capito? Me l’ha già detto
Renzi: E poi il numero uno anche se mollasse… poi il numero uno ce l’ha a morte con Berlusconi per cui… e Berlusconi invece sarebbe più sensibile a fare un ragionamento diverso. Vediamo via, mi sembra complicata la vicenda.
Adinolfi : Matteo, intanto t’ho mandato una bellissima cravatta.
Renzi : Grazie.
Adinolfi: Sì sì, certo certo.
Renzi: Quell’altro 2015 vuole andar via e … Michele mi sa che bisogna fare quelli che… che la prendono nel culo personalmente… poi vediamo magari mettiamo qualcuno di questi ragazzi dentro nella squadra… a sminestrare un po’ di roba.
A fine telefonata Renzi anticipa come Berlusconi sia disponibile a fare un “ragionamento diverso”. Il patto del Nazareno verrà siglato pochi giorni dopo questa telefonata, accelerando la caduta di Enrico Letta.
Ma la vera notizia è un’altra. E cioè -mi sbaglio?- che anche di fronte a queste rivelazioni, probabilmente grande parte del Paese continuerà a fare spallucce e a ritenere sacrosanto o quanto meno accettabile che “per il bene dell’Italia” uno di fatto si autonomini Presidente del Consiglio dei Ministri, levando di mezzo “un incapace”, e perfezionando il tris dei governi non eletti (nemmeno Monti e Letta lo erano) con una manovra di spregiudicatezza superiore. Il quarto, se ce ne sarà uno, volendo potrebbe essere anche più spregiudicato. E forse solo allora potremo comprendere fino in fondo, se ancora non l’abbiamo capito, qual è il prezzo che si paga rinunciando all’esercizio delle prerogative democratiche.


Marina Terragni*
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*membro della Direzione nazionale del PD
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Re:Quella incredibile coerenza della Terragni...
« Risposta #1 il: Luglio 11, 2015, 17:46:18 pm »
Chiedo scusa ma non ho capito dove sarebbe l'incoerenza. Per come la penso la cosa grave dell'insediamento del governo Renzi è più che non essere stato quest'ultimo eletto (non c'è l'elezione a suffragio universale) ha fatto dimissionare Letta senza un passaggio parlamentare ma solo perché lo voleva la maggioranza del partito. Come e peggio delle innumerevoli crisi al buio che ci sono state in Italia.

Offline Angelo

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Re:Quella incredibile coerenza della Terragni...
« Risposta #2 il: Luglio 11, 2015, 18:15:08 pm »
Chiedo scusa ma non ho capito dove sarebbe l'incoerenza. Per come la penso la cosa grave dell'insediamento del governo Renzi è più che non essere stato quest'ultimo eletto (non c'è l'elezione a suffragio universale) ha fatto dimissionare Letta senza un passaggio parlamentare ma solo perché lo voleva la maggioranza del partito. Come e peggio delle innumerevoli crisi al buio che ci sono state in Italia.

Marina Terragni è membro nazionale del PD e pur restando nel PD afferma che Renzi (del PD) è al potere in maniera non democratica (cosa vera) ma la stessa Terragni, a parte la critica, resta ATTACCATA CON IL CEMENTO alla poltrona di un partito (il PD) colpevole di essere eletto in maniera antidemocratica.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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