Ottima idea, anche se funzionano solo con i boy scout, per le scampagnate.
Be', non proprio, perché per quanto riguardo gli uomini ha sempre funzionato.
(Purtroppo, aggiungo; ma, del resto, questo non è un mondo
perfetto.)
Di certo non funzionerebbe con le donne, ed è per questo che le suddette andrebbero separate dagli uomini, proprio per evidenziare la loro inettitudine...
Poi è chiaro che non accadrà mai, né qui né altrove; né oggi né domani.
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In merito riporto un post scritto anni fa, da un
vecchio della Q.M., su U3000.
Ma l'esclusione femminile, anche ipotizzando una eguale prestanza ed efficienza bellica di una donna (tutta da verificare dal momento che le "soldato Jane" sono delle favole che risultano improbabili anche se raccontate dai migliori registi di Hollywood), è motivata da almeno altri due aspetti:
- la presenza di donne in situazioni di rischio distrae e disarticola i cosiddetti "male bond" (legami maschili) che sono alla base della compattezza e saldezza morale dei reparti sottoposti allo stress di combattimento. L'istinto cavalleresco maschile (che essendo un istinto e ben poco razionalizzabile) porta inevitabilmente il soldato maschio a sacrificarsi per la soldatessa femmina, anche a detrimento del risultato operativo complessivo che si vorrebbe raggiungere.
- la possibilità che delle soldatesse cadano nelle mani di un nemico VERAMENTE cattivo e spietato, getterebbe nel panico la pubblica opinione, con risultati devastanti. Si pensi alla cagnara mediatica originatasi in Occidente ai tempi della cattura della maestrina dell'Illinois, Jessica Lynch, finita per sbaglio fuori strada, in mano al nemico: Per liberarla sono state impegnate forze, soldi ed energie assolutamente spropositate.
Un "esercito di Jessica Lynch" rappresenterebbe una sicura rovina per qualunque nazione.
E' altresì vero che eserciti solo maschili sono sempre esistiti, hanno funzionato e funzionano benissimo per quello che devon fare.
Eserciti solo femminili non sono mai esistiti, sono semplicemente improponibili perché non funzionerebbero.
E' così difficile capire che questa asimmetria ha dei validi fondamenti antropologici e che - tecnologia o meno - è folle non tenerne in debito conto?
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E ancora.
http://antifeminist.altervista.org/risorse/femmine_esercito_us.htmIl Caso Contro le Donne in Combattimento
L'autore di un nuovo libro sostiene che le donne non dovrebbero essere al fronte
di Martha Brant, Newsweek Web Exclusive - 24 Ottobre 2007
Kingsley Browne, professore di legge alla Wayne State University di Michigan, ci ha fatto il callo ad essere chiamato un maschio-sciovinista. In un precedente libro sosteneva che le differenze biologiche fra i sessi—piuttosto che l'ingiustizia—fossero la spiegazione del perchè esistesse il soffitto di cristallo. Il suo nuovo libro, "Co-Ed Combat: Nuove Prove che le Donne non Dovrebbero Combattere le Guerre della Nazione", che uscirà l'8 Novembre, sostiene che le donne non sono fisicamente e psicologicamente adatte al combattimento. La sua argomentazione: la loro presenza al fronte arriverebbe perfino a mettere in pericolo le nostre stesse forze armate. Browne ha spiegato le sue opinioni a Martha Brant, di NEWSWEEK. Ecco alcuni estratti:
NEWSWEEK: Ci sono donne nelle missioni aeree e nella marina, ma ancora non prestano servizio nella fanteria. C'è qualche possibilità che le donne combatteranno un giorno nelle truppe di terra ?
Kingsley Browne: E' una questione che potrebbe venir influenzata dalle elezioni presidenziali del 2008. Se ne è discusso durante i dibattiti dei Democratici, e i candidati hanno espresso dei dubbi sull'esclusione delle donne da ogni posizione all'interno dell'esercito.
NEWSWEEK: Se parla con gli ufficiali superiori dell'esercito, loro sono sempre molto favorevoli alla presenza di donne nei loro ranghi.
Kingsley Browne: Negli ultimi due decenni uno non va molto lontano nella carriera se non dimostra un impegno chiaro verso l'avanzamento delle donne. Ci sono un sacco di persone nell'esercito che pensano che l'idea di avere donne in combattimento sia orribile, ma dirlo apertamente rappresenterebbe un suicidio per la loro carriera. Molti pensano anche che non dovrebbero stare nemmeno nella marina e nell'areonautica.
NEWSWEEK: Lei fa un ulteriore passo avanti e sostiene che le donne non dovrebbero far parte nemmeno delle unità di supporto.
Kingsley Browne: Attualmente il Dipartimento della Difesa vieta alle donne di venir incluse nella fanteria, ma questa linea di condotta viene costantemente violata. Ci sono molte mansioni che le donne svolgono in Iraq e Afghanistan e dove il nemico tenta di attaccarle. Quando la "sparatoria" ha inizio, non devi essere in grado di fare solo ed esclusivamente la tua mansione. Se la tua unità di rifornimento viene colpita, allora devi rispondere al nemico. Il tuo lavoro potrebbe essere quello di "cuoca", ma improvvisamente la vita di qualcuno dipende dalla tua abilità di tirarlo fuori dalla linea di fuoco.
NEWSWEEK: Ma nell'esercito di oggi ormai conta il cervello tanto quanto i muscoli.
Kingsley Browne: I muscoli chiaramente contano ancora. I soldati di oggi spesso portano con sé 30kg di equipaggiamento. E ciò non include nemmeno il cibo, l'acqua e le batterie. E' una gran quantità di roba. Ricorda l'aereo spia EP3 che venne abbattuto in Cina ? Il pilota pesava 100kg. Disse che dovette usare ogni grammo della sua forza fisica per mantenere stabile il velivolo.
NEWSWEEK: Le donne generalmente non sono forti fisicamente quanto gli uomini. E psicologicamente ?
Kingsley Browne: Le donne stanno venendo colpite da disturbi di stress post-traumatico ad una percentuale più alta rispetto agli uomini. Sappiamo che le donne in generale soffrono maggiori effetti emotivi negativi in seguito ad un'aggressione fisica. Le indagini hanno mostrato che le donne nell'esercito, in particolar modo quelle che prestano servizio, non vogliono andare in combattimento. La percentuale delle donne arruolate sta calando, e ciò sembra esser collegato alla loro esposizione al combattimento.
NEWSWEEK: Quale "nuova evidenza" sta offrendo per mostrare che le donne non sono adatte alla guerra ?
Kingsley Browne: L'evidenza proviene dal campo della psicologia evolutiva, che riconosce come la mente umana sia il prodotto della nostra storia evolutiva. La ragione per cui agli uomini non piacciono le femmine soldato nelle situazioni pericolose è perchè non si fidano di loro quando ha inizio la "sparatoria", e ciò probabilmente ha a che fare col fatto che le donne non posseggono nessun segno che possa evocare fiducia negli uomini. E la fiducia è centrale per la coesione durante il combattimento. Gli uomini non dicono, "Questa è una persona che seguirei fino alle porte dell'inferno". Gli uomini non sono stati programmati per seguire le donne in situazioni di pericolo. Quando le seguono è dovuto in gran parte ad una reazione emotiva.
NEWSWEEK: Quando gli Afro-Americani si stavano integrando nelle forze armate venivano fatti molti argomenti simili sulla coesione delle unità.
Kingsley Browne: Le ragioni per cui le persone si oppongono alle donne in combattimento sono molto più legate alla diversità biologica, non sociale. L'integrazione delle diverse razze nell'esercito è stata in gran parte un successo. L'integrazione delle donne è molto più difficile, e ci sono molti motivi per ritenere che il problema non è risolvibile.
[ FONTE: NewsWeek ]
[ TRADUZIONE: Antifeminist.altervista.org ]