Corbyn e i suoi (falsi) "problemi" con le donne.
Il nuovo segretario del Partito Laburista Inglese Jeremy Corbyn è stato già attaccato oltre alla guerra nucleare scatenatali contro alla sua elezione dai “socialdemocratici” liberisti europei, perchè non avrebbe inserito abbastanza donne nel suo “governo ombra” o comunque in dicasteri di rilievo. La Repubblica ha dato subito visibilità a questo argomento come è ovvio essendo divenuto un giornale renzianissimo, critiche sono però giunte persino da ambienti laburisti ostaggio evidentemente della tanta cecità femminista che altrettanto permea ed è penetrata nel tessuto della sinistra europea da sempre, e non soltanto da giornali dei conservatori che hanno cercato di strumentalizzare la pressochè inesistente questione. E' stato come riportano le cronache soprattutto il Daily Mail a dedicare un intero articolo al fatto che Corbyn fosse rimasto “visibilmente imbarazzato” e si fosse rifiutato di rispondere alle domande in merito dei giornalisti alla conferenza stampa di presentazione del governo ombra, sul perchè fossero così poche le donne nominate nei suoi dicasteri -ombra. Passata la notte, il giorno dopo, sono apparsi nuovi nomi di donne evidentemente a sostituire uomini già individuati e ritenuti capaci per le responsabilità assegnateli. Questi i nomi: Angela Eagle, ministro ombra per il commercio, nominata anche segretario di stato e con il compito dunque di sostituire Corbyn in caso di sua assenza al consueto question time con il Primo Ministro designato Cameron, Heidi Alexander alla salute, Diane Abbott per lo sviluppo internazionale, Seema Malhotra numero due per il Tesoro. Lucy Powell, all'educazione, Rosie Winterton come capogruppo.
Il programma presentato dal parlamentare di lunghissimo corso del Partito Laburista e neo-segretario a 66 anni Corbyn, ha come primo obbiettivo di fare aumentare la paga minima di Stato, che adesso è di 6,5 sterline a 10 l'ora, e di realizzare “una campagna che sia basata sulla speranza, sull'inclusione, sulla democrazia e sulle opportunità per le nuove generazioni”. Oltre che -secondo il Daily Mirror- , “a combattere un progetto di legge messo in cantiere dal governo conservatore che non a caso e come sta accadendo in tutti i paesi della UE per direttiva delle sovranazionali istituzioni finanziarie e monetariste che la dirigono, si propone di far rendere più difficoltoso per il lavoratori formare un sindacato, e sempre più difficile per i sindacalisti l'organizzazione di uno sciopero atto a difendere i posti di lavoro, gli stipendi come le pensioni”, sempre secondo quanto riportato nell'editoriale. Questo progetto di legge che come l'attuale demenziale riforma del Senato in Italia è già approdato in discussione alla camera dei comuni, vorrebbe fare sì che solamente con più del 50% dei dipendenti di una società che partecipino al voto, lo sciopero possa essere dichiarato legale. Mentre attualmente non esiste alcun quorum. Un'idea che il sempre fedelissimo ai diktat e alle etero-direzioni UE e BCE Renzi, non potrà che presto fare anche sua. Intanto, le donne sono un'altra utile e immancabile arma di “distrazione di massa” che i fin da prima della sua clamorosa elezione, feroci oppositori di Corbyn anche interni al Partito Laburista e sono molti, hanno cominciato a strumentalizzare e ad utilizzare in maniera eclatante contro di lui con l'appoggio soprattutto dell'informazione legata ai conservatori come alla minoranza più centrista del partito già pronta alla fronda.