Riflettevo sulla frase del titolo e non la trovo scorretta.
Fra molte specie animali, soprattutto i predatori, i maschi e le femmine vivono separati. I maschi gironzolano in gruppo, o da soli, e vanno a trovare le femmine saltuariamente. Questo riguarda i felini, non so i canidi. Sembra una caratteristica degli animali diversi dalle bestie d'armento, quindi diciamo anche diversi dall'uomo allevato a suon di film, computer, supermercati, latte, comodità...
Certo, se rimettessero la leva obbligatoria maschile non farebbero danni. Tanto ormai le guerre le combattono comunque i professionisti e per lo più guidando i droni. Però al tempo stesso avremmo più uomini, più disciplina. Io non ne ho usufruito e da studente posso dire che me ne pento. Il servizio di leva mi avrebbe fatto uscire un po' più i testicoli.
Così, per quanto riguarda la distinzione della scuola. Se non mi sbaglio gli insuccessi maschili a scuola cominciarono con l'avvento delle scuole miste. Ho una teoria al riguardo. Se è vero che nei mammiferi lo stimolo sessuale proviene dalla donna e provoca una risposta da parte dell'uomo (il che fa molto pensare relativamente al problema della "consensualità" della donna), allora può darsi che il sempre maggior numero di studenti maschi, specialmente adolescenti, distratti da un ipersessualismo pornodiretto e assenti durante le lezioni, potrebbe dipendere dal fatto che nelle scuole si trovano studentesse ed insegnanti donne. Leggevo un articolo del corriere di qualche anno fa: il primo che trovate cercando su google " scuole separate maschi femmine corriere ". Maschi con insegnanti maschi e femmine con insegnanti femmine. Sembrerebbe un buon principio. D'altro canto, se il maschio non riceve un'educazione dal Padre, biologico o simbolico (come l'insegnante), ha poche speranze. Le femmine probabilmente non hanno lo stesso problema. Così mi sembra che un progetto scolastico di questo tipo avrebbe effetti estremamente positivo.
Veniamo al punto. Anche dal punto di vista dell'etologia umana più spicciola, vale il principio che le femmine civettano fra loro dei maschi con cui hanno a che fare e i maschi borbottano fra loro delle femmine con cui hanno a che fare. Alle scuole superiori, almeno, facevamo così. Anche se abbiamo sempre questa tendenza a parlare di donne in presenza di donne. Abbiamo questa tendenza a proporre i "modelli" del maschile e del femminile e subito, se il femminismo allunga l'orecchio, veniamo accusati di stereotipia. Non solo, pensiamo al passato. Il femminismo nasce dalla lettura dei classici occidentali, non c'è dubbio. Li chiamarono "ideologia patriarcale" perché non capirono un accidente: ricordo che a lezione di filosofia una mia compagna chiamò maschilista Pitagora ed il mio professore le disse "evidentemente non hai capito nulla". Ma questo non sarebbe avvenuto se alle donne non fosse stato concesso di leggere quei classici. Il loro significato autentico, ben diverso da un significato "maschilista", non avrebbe subito travisamenti e interpretazioni falsanti. Allora mi viene in mente che forse la questione maschile deve svilupparsi in un modo ulteriore. Forse dovremmo avere una facciata pubblica, nella quale proponiamo temi sociali in maniera del tutto neutrale, senza tenere più di tanto conto dei concetti del maschile e del femminile; oppure tenendo conto del concetto del maschile tralasciando completamente la parte del femminile; occupandoci della salute maschile nella società e null'altra. Oltre a questa facciata pubblica dovremmo avere poi una facciata privata, nella quale discutere apertamente, senza censure, di temi più importanti ed aventi anche una certa portata teoretica oltre che etica. Io ho in mente qualcosa del genere e se vedo che rispondendo a questo post mi date appoggio apro un blog sulla questione maschile con questo tema di fondo. Che dite?