Vorrei solo gentilmente sapere il parere di Massimo sulla divisione che ho fatto...
Quale soddisfazione essere citato e invitato a commentare!
Vedrò di non deludere: è vero, sono tre cose molto differenti. Attenzione però: oggi sono arrivate a coincidere in Occidente appunto perchè
i poteri forti intendono puntare sulle donne sia come fattore di stimolo ai consumi sia per indebolire per contrappeso la famiglia nucleare in
quanto è l'unico ostacolo al trionfo del capitalismo assoluto perchè in essa non vi sono logiche economiche ma solidaristiche e l'individuo
senza più l'appoggio della famiglia che una volta lo sosteneva è più debole e quindi più ricattabile, disposto ad accettare salari più bassi,
orari di lavoro più lunghi, minore protezione sindacale, eccetera. Ergo, per sgretolare la famiglia, ma senza rivelare lo scopo dell'operazione
bisogna puntare sulla donna, il suo diritto alla carriera, alla libertà, alla sessualità e via discorrendo. Il potere femminile è più malleabile, anzi complice del turbocapitalismo e del consumismo, il matriarcato lo si è di fatto creato giuridicamente con leggi pro donna che rendono
l'uomo perennemente alla mercè delle pretese della moglie e delle perenni minacce di divorzio (con quello che ne consegue per l'uomo).
Il femminismo è il braccio politico e lo strumento di pressione del quale i poteri forti si servono per sgretolare la famiglia grazie alle libertà femminili. Fino a ieri, esisteva un potere femminile in famiglia, ma occulto e che doveva fare i conti con il potere maschile e che era
comunque fortemente condizionato, frenato e contenuto dal patriarcato. Ma non c'era nè il femminismo nè il matriarcato. Oggi invece si assiste alla contemporanea presenza (e potenza) di tutte queste tre componenti. Non c'è da stare allegri.