Autore Topic: Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)  (Letto 35918 volte)

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Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #120 il: Giugno 30, 2021, 01:01:38 am »
https://timesofsandiego.com/military/2021/06/07/high-court-rejects-san-diego-mens-rights-groups-challenge-to-all-male-draft/?fbclid=IwAR2s4ZQrCVQ3v8SRLq1qstOGovKUa_I2mXg40VaN78_B-Lyy9XMaulmuSLk

Citazione
L'Alta Corte respinge la sfida del San Diego Men's Rights Group al Draft tutto maschile
di Reuters
7 giugno 2021

La Corte Suprema degli Stati Uniti lunedì ha rifiutato di ascoltare una sfida da parte di un gruppo per i diritti degli uomini di San Diego al requisito nazionale che gli uomini, ma non le donne, si registrino per il progetto militare all'età di 18 anni, concentrandosi sul fatto che la politica violi la garanzia della Costituzione che le leggi si applichino allo stesso modo a tutti.

I giudici hanno respinto l'appello della Coalizione nazionale per gli uomini- sostenuta dall'American Civil Liberties Union - di una sentenza della corte inferiore che sostiene la politica. La causa aveva lo scopo di invalidare una legge statunitense del 1948 che obbligava solo gli uomini a registrarsi per un potenziale servizio militare.

La giustizia liberale Sonia Sotomayor ha rilasciato una dichiarazione in cui ha fatto nota che una commissione istituita dal Congresso l'anno scorso ha raccomandato di porre fine al progetto solo maschile e che il Congresso potrebbe agire su di esso.

Sotomayor scrisse che la "deferenza di lunga data della corte al Congresso su questioni di difesa nazionale e affari militari mette in guardia dal concedere la revisione mentre il Congresso valuta attivamente la questione".

La giustizia liberale Stephen Breyer e il conservatore Brett Kavanaugh firmarono il parere di Sotomayor.


Respinse il ricorso, i giudici lasciarono in vigore la sentenza della Corte suprema e un precedente della Corte Suprema del 1981 che aveva confermato la legge in parte perché alle donne a quel tempo era vietato servire in ruoli di combattimento nelle forze armate.

Il Pentagono nel 2013 ha revocato il divieto ufficiale alle donne in combattimento. Gli avvocati dell'ACLU avevano sostenuto che non aveva molto senso che, alla luce di tale cambiamento di politica, le donne non fossero tenute a registrarsi per il progetto insieme agli uomini.

Il progetto militare fu interrotto nel 1973 in mezzo al tumulto dell'era della guerra del Vietnam. Ma gli uomini sono ancora tenuti a registrarsi e possono essere sanzioni per il rifiuto.

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Il gruppo per i diritti degli uomini e due individui - James Lesmeister, uno studente laureato con sede in Texas, e Anthony Davis, che vive a San Diego, - nel 2013 hanno citato in giudizio il Selective Service System, l'agenzia federale che gestisce il database. Essi sostenevano che il requisito solo maschile equivaleva a una discriminazione sessuale in violazione della promessa costituzionale di pari protezione ai sensi della legge.

"Il requisito di registrazione non ha uno scopo legittimo e non può resistere all'esigente controllo che le leggi basate sul sesso richiedono", hanno detto gli avvocati dell'ACLU nei documenti giudiziari.


Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Gray Miller, con sede in Texas, nel 2019 si è pronunciato a favore dei querelanti e ha dichiarato la legge incostituzionale. La 5a Corte d'Appello del Circuito degli Stati Uniti con sede a New Orleans nel 2020 ha invertito quella sentenza, affermando che i tribunali inferiori erano vincolati dalla decisione della Corte Suprema del 1981 che sostiene la politica.

La legge del 1948 impone agli uomini, sia cittadini statunitensi che residenti permanenti legittimi, di iscriversi al Selective Service System all'età di 18 anni. Ai sensi della legge, se esiste un progetto, le informazioni di registrazione sarebbero utilizzate per convocare persone di età compresa tra i 18 e i 25 anni per il servizio militare.

L'ultima bozza di chiamata fu tenuta alla lotteria nel 1972. Durante la presidenza di Richard Nixon, la coscrizione attiva terminò formalmente l'anno successivo - rispettando uno dei suoi impegni di campagna - e nacque l'esercito volontario.

La Coalizione nazionale per gli uomini ha affermato che costringere uomini ma non donne a registrarsi è "un aspetto della disponibilità maschile socialmente istituzionalizzata" e aiuta a rafforzare gli stereotipi che rafforzano quelli che ha definito pregiudizi contro gli uomini in custodia dei figli, divorzio, condanna penale, benefici pubblici, servizi di violenza domestica e altri settori.

L'amministrazione del presidente Joe Biden ha difeso la legge del 1948, così come l'amministrazione del suo predecessore Donald Trump.


L'amministrazione biden aveva esortato la corte a non prendere in considerazione il ricorso, notando non solo che il Congresso sta già valutando se cambiare la registrazione tutta maschile, ma anche che c'erano domande sul fatto che gli sfidanti avessero una posizione legale adeguata per citare in giudizio.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #121 il: Luglio 05, 2021, 02:40:46 am »
Dice il solito italiano medio:
"Solo in Italia succedono certe cose!"
Ah no, cazzo, siamo in Ucraina...

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/07/03/ucraina-soldatesse-con-i-tacchi-alle-prove-di-parata-polemica_0e400151-2292-4ed6-8e68-e535823563b2.html

Citazione
Ucraina: soldatesse con i tacchi alle prove di parata, polemica
Critiche da Parlamento e social per 'idea idiota e dannosa'

  Soldatesse ucraine con i tacchi che si esercitano per una parata militare: il ministero della Difesa di Kiev ha diffuso ieri le immagini delle donne che marciano perfettamente allineate indossando scarpe a mezzo tacco invece dei tradizionali stivali ed è subito scoppiata la polemica.

    La parata in questione, riporta il Guardian, è quella del mese prossimo, che segnerà il 30mo anniversario dell'indipendenza del Paese dopo il crollo dell'Unione Sovietica.

"Oggi, per la prima volta, l'esercitazione si svolge con scarpe con i tacchi", ha commentato la cadetta Ivanna Medvid, secondo quanto riporta il sito di informazione del ministero della Difesa, ArmiaInform. "È leggermente più difficile rispetto agli stivali dell'esercito, ma ci stiamo provando", ha aggiunto Medvid.

    Tuttavia, l'idea non è piaciuta a diverse parlamentari vicine all'ex presidente Petro Poroshenko, che hanno invitato il ministro della Difesa ad indossare scarpe con i tacchi alla parata. "È difficile immaginare un'idea più idiota e dannosa", ha detto Inna Sovsun, del partito Golos, sottolineando che le soldatesse ucraine - come gli uomini - rischiano la vita e "non meritano di essere derise".
    Oltre 31.000 donne prestano servizio nelle forze armate ucraine, di cui oltre 4.000 sono ufficiali. La scelta delle calzature ha suscitato un'ondata di critiche anche sui social media. "La storia di una parata con i tacchi è una vera vergogna", ha detto su Facebook il commentatore Vitaly Portnikov, sostenendo che alcuni funzionari ucraini hanno una mentalità "medievale". Un altro commentatore, Maria Shapranova, ha accusato il ministero della Difesa di "sessismo e misoginia": "I tacchi alti sono una presa in giro delle donne imposta dall'industria della bellezza", ha scritto.

E pensare che in qualsiasi Paese basterebbe creare dei battaglioni esclusivamente femminili e addestrati solo da femmine.
Ovviamente battaglioni in cui alle femmine deve essere imposto sia l'obbligo del taglio dei capelli, che quello di andare (realmente) al fronte in caso di guerra.
In questo modo la si finirebbe una volta per tutte anche con la storia delle "molestie/violenze sessuali" nelle caserme.
I maschi da una parte e le femmine dall'altra.
Fine dei problemi.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #122 il: Luglio 05, 2021, 04:05:06 am »
E anche fine delle femmine (e dei battaglioni femminili). Per loro, ci vorrebbe il generale Patton: "in prima linea finirai!"
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #123 il: Luglio 05, 2021, 20:22:22 pm »
E anche fine delle femmine (e dei battaglioni femminili). Per loro, ci vorrebbe il generale Patton: "in prima linea finirai!"


Ovvio, ma è altrettanto chiaro che gli stessi uomini "di potere" non lo permetteranno mai.
Per dire: la possibilità che delle soldatesse cadano nelle mani di un nemico veramente cattivo e spietato, getterebbe nel panico l'opinione pubblica, con risultati devastanti.
Figuriamoci poi se migliaia di soldatesse tornassero a casa mutilate o dentro alle bare.
Basta ricordare la cagnara mediatica originatasi in Occidente ai tempi della cattura della maestrina dell'Illinois, Jessica Lynch, finita per sbaglio fuori strada, in mano al nemico: per liberarla furono impegnate forze, soldi ed energie assolutamente spropositate.
Un "esercito di Jessica Lynch" rappresenterebbe una sicura rovina per qualunque nazione, ma è per questo che sarebbe "bellissimo" vederle al fronte, da sole e senza uomini sempre pronti a parargli il deretano...



@@

PS: un altro motivo per cui in ambito militare le femmine non dovrebbero stare in mezzo ai maschi, è il seguente: la presenza di femmine in situazioni di rischio distrae e disarticola i cosiddetti "male bond" (legami maschili) che sono alla base della compattezza e saldezza morale dei reparti sottoposti allo stress di combattimento. L'istinto cavalleresco maschile (che essendo un istinto è ben poco razionalizzabile) porta inevitabilmente il soldato maschio a sacrificarsi per la soldatessa femmina, anche a detrimento del risultato operativo complessivo che si vorrebbe raggiungere.


Offline Vicus

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #124 il: Luglio 05, 2021, 23:03:35 pm »
Esatto, è la dimostrazione che le forze armate sono sempre più un inutile programma d'impiego per femmine per distogliere, ci vuole poco a capirle, dal loro ruolo di donne. Sulla Vespucci le loro mansioni si riducono a fare nodi e temini sull'eguaglianza di genere.

L'esercito funziona se lavora come una squadra, le donne favoriscono l'individualismo che porta a sbandare le truppe.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #125 il: Febbraio 19, 2023, 16:34:40 pm »
https://www.corriere.it/opinioni/23_febbraio_02/londra-air-force-accusata-maschi-bianchi-discriminati-8c14d0cc-a31b-11ed-8688-ef37c5959b22.shtml

Citazione
Londra, Air force accusata: maschi bianchi discriminati
Luigi Ippolito
| 02 febbraio 2023
Pur di arruolare più donne e persone di colore, finiva per bocciare i candidati troppo pallidi e di sesso maschile, anche se erano i più qualificati

L’intento era lodevole, il risultato forse un po’ meno. La leggendaria Raf, la Royal Air Force , ossia l’aviazione militare britannica, è finita nella bufera perché si è scoperto che portava avanti una «discriminazione positiva» ai danni dei maschi bianchi: in pratica, pur di arruolare più donne e persone di colore, finiva per bocciare i candidati troppo pallidi e di sesso maschile, anche se erano i più qualificati.

Una politica che, secondo il presidente della Commissione Difesa di Westminster, Tobias Ellwwod, rischiava di avere «un impatto materiale sulla performance operativa della Raf»: in altre parole, di minarne la capacità di combattimento. Addirittura, la persona preposta al reclutamento, che pure era una donna, la capitana di squadrone Elisabeth Nicholl, si è dimessa per il suo disaccordo con queste pratiche, dopo aver identificato almeno 160 casi di discriminazione ai danni di maschi bianchi. Le Forze Armate britanniche, nella spinta ad assecondare la diversità nei loro ranghi, si sono date l’obiettivo di arrivare ad almeno il 30% di donne o persone di colore entro la fine di questo decennio: ma la Raf è andata addirittura oltre, proponendosi il traguardo del 40%. Solo che per raggiungere questa soglia finiva letteralmente per lasciare a terra i piloti migliori.

È sicuramente vero che i militari sono ancora un club di maschi bianchi, con tutte le conseguenze negative che ne derivano : due piloti delle Frecce Rosse (l’equivalente delle nostre Frecce Tricolori) sono stati cacciati di recente con l’accusa di misoginia e molestie sessuali, la Marina ha lanciato un’inchiesta su assalti sessuali sui sottomarini nucleari e centinaia di reclute donne alla prestigiosa accademia militare di Sandhurst hanno denunciato di essere state vittime di abusi. Per cui certamente molta strada resta ancora da fare: ma siamo sicuri che la via migliore sia scegliere i piloti sulla base di criteri «politici» e non sulla sola capacità di abbattere gli aerei nemici?

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #126 il: Febbraio 19, 2023, 16:37:11 pm »
Dice il solito italiano medio:
"Solo in Italia succedono certe cose!"
Ah no, cazzo, siamo in Ucraina...

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/07/03/ucraina-soldatesse-con-i-tacchi-alle-prove-di-parata-polemica_0e400151-2292-4ed6-8e68-e535823563b2.html

E pensare che in qualsiasi Paese basterebbe creare dei battaglioni esclusivamente femminili e addestrati solo da femmine.
Ovviamente battaglioni in cui alle femmine deve essere imposto sia l'obbligo del taglio dei capelli, che quello di andare (realmente) al fronte in caso di guerra.
In questo modo la si finirebbe una volta per tutte anche con la storia delle "molestie/violenze sessuali" nelle caserme.
I maschi da una parte e le femmine dall'altra.
Fine dei problemi.


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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #127 il: Febbraio 19, 2023, 16:41:41 pm »
Alé... ci risiamo

https://www.nonsolomarescialli.it/sopravvissute-il-programma-di-raitre-inizia-dal-caporal-maggiore-vittima-di-molestie/


@@

Parole scritte da Rino Barnart molti anni fa e pubblicate su uomini3000.


Citazione
Se alle femmine interessasse il servizio militare avrebbero chiesto (e quindi ottenuto) la costituzione di due diverse sezioni dell'esercito, perfettamente separate dalla base al vertice. Ipotesi però mai ventilata in nessun paese dell’Occidente. Come mai?

Hanno preteso di entrare negli eserciti esistenti imponendo la promiscuità per ragioni che hanno a che vedere direttamente con il loro potere sugli uomini (sessuale ed etico/legale), in questo caso per procedere anche là all’erosione dell'autonomia maschile con la demolizione della loro separazione psicoemotiva.

Lo scopo – esplicitato nella letteratura femminista ma non ancora annunciato alle grandi masse, per evidenti ragioni – consiste nella distruzione dei c.d. “ambiti riservati maschili”, quei luoghi nei quali la relazione tra gli uomini è limpida e pulita, nella quale godono della libertà morale (e perciò interiore ed esteriore) in quanto liberi dalla seduzione femminile e dall’intimidazione che deriva dalla paura dei ricatti e delle denunce.

Quella promiscuità (voluta) è esattamente il terreno sul quale germinano non solo discriminazioni, molestie e stupri veri (ma, elevata la denuncia, come possono esservene di falsi?), ma soprattutto quelli inventati.  Quelle offese, previste e scontate,  non sono effetti collaterali, sbavature inattese, ma uno degli scopi di quella imposizione.  Rappresentano infatti una fonte insostituibile (e inesauribile) di carburante per il men-pushing e costituiscono (insieme a quelli scolastici e nel mondo del lavoro) una minaccia contro la pulsione maschile al mantenimento della propria autonomia emotiva e perciò morale sul piano universale.

Servono per schiacciare l’intero genere maschile con la colpa, la vergogna e la paura.

"Discriminazioni", "molestie" e "stupri" in ambito militare fanno parte del bottino che il femminismo raccoglie da quella promiscuità voluta precisamente con questo scopo. Una razzia praticata tanto in guerra che in pace, indifferentemente.

Quei delitti “accadranno” anche nel neo-promiscuo esercito Italiano. Basta attendere.

Perché tutto questo? Perché anche le donne sono cattive.

Certo, c’è chi la pensa diversamente.

R. B.

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Citazione
Se alle femmine interessasse il servizio militare avrebbero chiesto (e quindi ottenuto) la costituzione di due diverse sezioni dell'esercito, perfettamente separate dalla base al vertice. Ipotesi però mai ventilata in nessun paese dell’Occidente. Come mai?



Tuttavia il discorso riguarda anche l'Oriente e non solo l'Occidente.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #128 il: Febbraio 19, 2023, 19:51:37 pm »
E non è un caso che Elvira Banotti, femminista radicale entrava sfacciatamente nei negozi dei barbieri per uomini e lì restava. Per protesta. Cosa gliene fregava di un luogo dove le donne non c'erano e perciò non potevano essere nè oppresse nè maltrattate nè discriminate? Perchè quello era un ambito maschile, appunto. Da espugnare e annientare. Oggi abbiamo l'orrenda pratica da parte di tanti barbieri di assumere assistenti femmine. A me questa cosa è sempre parsa fastidiosa. Quando mi taglio i capelli le femmine non le voglio tra i piedi.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #129 il: Febbraio 19, 2023, 19:52:28 pm »
Da decenni in occidente (in altri luoghi non so) si discute e dibatte sul ruolo e l'apporto delle donne nelle forze armate.
Fiumi di parole e di inchiostro (e di bit) che nel frattempo vengono superati dalla realtà dei fatti, dato che sempre più donne entrano negli eserciti e ricoprono anche ruoli di vertice.
Per una precisa strategia politica dei governi.
Poi scoppia la guerra in Ucraina.
Un conflitto "vero", feroce, brutale, distruttivo e foriero di pericoli catastrofici per il mondo intero (guerra nucleare).
E che cosa accade?...le donne vengono messe al riparo e gli uomini costretti ad arruolarsi e a combattere.

End the argument

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #130 il: Febbraio 19, 2023, 22:12:55 pm »
Da decenni in occidente (in altri luoghi non so) si discute e dibatte sul ruolo e l'apporto delle donne nelle forze armate.
Fiumi di parole e di inchiostro (e di bit) che nel frattempo vengono superati dalla realtà dei fatti, dato che sempre più donne entrano negli eserciti e ricoprono anche ruoli di vertice.
Per una precisa strategia politica dei governi.
Poi scoppia la guerra in Ucraina.
Un conflitto "vero", feroce, brutale, distruttivo e foriero di pericoli catastrofici per il mondo intero (guerra nucleare).
E che cosa accade?...le donne vengono messe al riparo e gli uomini costretti ad arruolarsi e a combattere.

End the argument

 E le femministe ucraine? Ovvio: a rivendicare i ruoli e i lavori di cura per loro e per le donne. Non il servizio militare. Mica sono sceme.

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #131 il: Febbraio 19, 2023, 23:48:55 pm »
Il che la dice lunga su quanto diffuso sia il ginocentrismo in tutto il mondo, da Occidente a Oriente, altro che società androcentriche, dove gli uomini detterebbero legge.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #132 il: Novembre 18, 2023, 02:20:33 am »
Una domanda a tutti voi: qualcuno ha visto per caso una soldatessa tra le truppe israeliane che stanno conquistando e perlustrando Gaza? Io no! Chissa poi perche? Boh!

Offline bluerosso

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #133 il: Giugno 26, 2024, 14:53:04 pm »
Una domanda a tutti voi: qualcuno ha visto per caso una soldatessa tra le truppe israeliane che stanno conquistando e perlustrando Gaza? Io no! Chissa poi perche? Boh!


https://www.infobae.com/it/2022/04/17/come-funziona-il-battaglione-caracal-lunita-di-combattimento-dellesercito-israeliano-dove-le-donne-sono-la-maggioranza/
.
Fanno pattugliamenti sui confini con Egitto e (a volte) anche Giordania, occupandosi quasi esclusivamente di contrabbando e malavita
Una sorta di polizia militare in pratica
Guardiamo in faccia alla realtà: nessun paese assennato al mondo autorizzerà i reparti femminili al combattimento ravvicinato
Mai
E perché poi?...aggiungerei
Al di là della (sacrosanta) provocazione sul fasullo paritanesimo femminista chi mai vorrebbe affidare la difesa militare del proprio paese ad un consistente numero di reparti femminili?
Il grigioverde femminile è roba da tempo di pace
Serve a fare i film ed i telefilm
I servizi televisivi o giornalistici (come questo)
Per combattere le guerre servono gli uomini
Ieri. Oggi. Domani.



*spassoso il passaggio farlocco sulla “efficacia delle unità di genere misto” contenuto in uno studio redatto da un fantomatico “Dipartimento dell'Istruzione” statunitense nel 2015
Vorrei capire in quale scenario bellico hanno testato questa efficacia

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #134 il: Giugno 28, 2024, 20:47:41 pm »
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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Reply #45 on: August 12, 2018, 02:37:27 AM »
Quote

Quote
Donne soldato in prima linea? Meglio di no, ecco perchè
forze armate donne soldato

Roma, 9 ago – Quello delle donne soldato nelle Forze Armate è un argomento che divide sia l’opinione pubblica sia gli esperti del settore: assodato che le donne con le stellette sono una presenza più o meno fissa, sebbene con compiti nel tempo diversi, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale un po’ in tutti gli eserciti, ultimamente sono stati ri-sollevati alcuni dubbi in merito al loro utilizzo in ruoli combattenti di prima linea, occasione data dalla dichiarazione del Presidente Trump che in una serie di Tweet ha affermato “Dopo aver consultato i generali e gli esperti militari, siete avvisati che il governo degli Stati Uniti non accetterà né permetterà che individui transgender servano in alcuna unità dell’esercito. Il nostro esercito deve essere concentrato su vittorie schiaccianti e decisive e non può sostenere il tremendo costo medico e il disagio che i trangender nell’esercito comportebbero. Grazie.”

Prima di addentrarci nella questione vera e propria diamo uno sguardo a cosa succede in giro per il mondo. In Inghilterra ha destato polemica nel 2014 la volontà di rivedere la politica di impiego delle donne in armi entro il 2018 dando loro l’opportunità di avere esattamente lo stesso trattamento riservato agli uomini e quindi di essere schierate in prima linea in “close with and kill the enemy”. Sino ad oggi infatti nell’Esercito Inglese alle donne viene preclusa la possibilità di prestare servizio in corpi di fanteria o corazzati dove potrebbero essere coinvolte in scontri ravvicinati col nemico. Per fare un esempio: sì alle donne pilota, nella logistica, trasporti, artiglieria, sulle navi, perfino sui sottomarini ma nessuna donna in corpi speciali o in quei reggimenti destinati a compiti di prima linea. Ed in Israele, così spesso preso a modello di “integrazione di genere” in ambito militare? Beh innanzitutto bisogna sfatare un mito: se è vero che le donne israeliane devono fare il servizio militare così come gli uomini (sebbene della durata di 24 mesi a fronte dei 32 dei maschi), queste sino al 2000 venivano esclusivamente impiegate in ruoli marginali e non in combattimento. In quell’anno infatti è stato istituito il primo battaglione misto (chiamato Karacal) e così le donne hanno potuto accedere al 92% delle specialità e ruoli combattenti della IDF. Ed il restante 8%? Qui arriva la prima sorpresa, propedeutica alla trattazione vera e propria di questo articolo. Dopo vari test ed esperimenti sul campo l’Esercito Israeliano ha stabilito che le donne non potranno prestare servizio sui carri armati (che in israele è praticamente un corpo di élite) perché la maggior parte di loro non ha i requisiti fisici necessari. Avete capito bene, praticamente in quel di Tel Aviv hanno dimostrato una volta per tutte il vecchio adagio che dice “donna al volante…”, beh finitelo voi… Scherzi a parte, la motivazione dell’IDF per questa decisione è ben più seria e fondata: i medici dell’esercito israeliano hanno esaminato con dei test i carichi di lavoro per chi opera nei carri armati e hanno stabilito che integrare le soldatesse negli equipaggi sarebbe per loro dannoso. I test hanno dato risultati non soddisfacenti specialmente per quanto riguarda due ruoli che richiedono un notevole sforzo fisico: quello del pilota e quello del “loader”, che deve caricare le munizioni. Un ex ufficiale dell’esercito, Yoram Epstein, ha detto che “il tentativo di preparare le donne oltre i loro limiti fisici per il combattimento sul fronte, solo in nome dell’eguaglianza, potrebbe compromettere un ampio numero di soldatesse solo per trovare quella in grado di sostenere il carico di lavoro”.

Gli americani invece, che da qualche anno hanno cominciato a dare alle donne soldato compiti di prima linea, sono andati oltre e nel 2013 hanno fatto uno studio sull’efficienza dei battaglioni misti in combattimento rispetto a quelli composti da soli uomini, ed i risultati sono stati… scontati. I Marines hanno infatti effettuato diversi test in cui i risultati dei team misti sono stati al di sotto della media rispetto a quelli composti da soli uomini. Entrando nel dettaglio, come si legge nel report, “All-male 0311 (rifleman) infantry squads had better accuracy compared to gender-integrated squads. There was a notable difference between genders for every individual weapons system (i.e. M4, M27, and M203) within the 0311 squads, except for the probability of hit & near miss with the M4” (Le squadre di fanteria “tutti uomini” hanno avuto una migliore accuratezza paragonata a quelle miste. C’è stata una notevole differenza tra generi nell’utilizzo di ogni sistema d’arma individuale eccetto nella probabilità di “colpito e mancato” con l’M4). E ancora “All-male infantry crew-served weapons teams engaged targets quicker and registered more hits on target as compared to gender-integrated infantry crew-served weapons teams, with the exception of M2 accuracy” (Tutti i team di soli uomini hanno ingaggiato i bersagli più velocemente e con maggior precisione rispetto a quelli misti fatta eccezione per la precisione con l’M2) e infine “All-male squads, teams and crews and gender-integrated squads, teams, and crews had a noticeable difference in their performance of the basic combat tasks of negotiating obstacles and evacuating casualties. For example, when negotiating the wall obstacle, male Marines threw their packs to the top of the wall, whereas female Marines required regular assistance in getting their packs to the top. During casualty evacuation assessments, there were notable differences in execution times between all-male and gender-integrated groups, except in the case where teams conducted a casualty evacuation as a one-Marine fireman’s carry of another (in which case it was most often a male Marine who “evacuated” the casualty)” (Ci sono state sensibili differenze tra i vari team composti da soli uomini o misti nella performance delle regole base del combattimento, affrontare gli ostacoli o evacuare i feriti […]). Il reportage dell’USMC dice anche che le donne soldato, rispetto agli uomini, hanno riportato un più alto tasso di ferite durante i test di combattimento.

Insomma, al netto della pregiudiziale di genere, qui qualcosa non quadra: se davvero uomini e donne devono far fronte agli stessi standard per entrare nelle Forze Armate teoricamente dovrebbero ottenere risultati simili nei vari test come quello effettuato dai Marines, e teoricamente dovrebbero essere in grado di guidare un carro così come un uomo, invece a quanto pare esistono dei limiti psico-fisici che differenziano l’uomo dalla donna e che vanno ad inficiare il livello di certe unità combattenti tanto che l’Esercito Israeliano ha deciso di precludere alle donne alcuni compiti operativi. A quanto pare il problema non è solo nella selezione (che dovrebbe essere più dura) come emerso anche da diversi studi approfonditi anche italiani (citiamo le parole di un volontario: “Io sono stato abituato a lavorare in un modo diverso. Quando vedi che non devi lavorare, o devi fare le cose piano, a me dà fastidio. Io mi devo muovere e se non mi muovo sono morto. Qui invece vedi ancora le ragazze che dopo tre mesi hanno ancora paura dell’arma; ci vorrebbe un corso più duro, specifico per loro”) ma anche un problema “di genere”, ovvero che, volenti o nolenti, una donna è diversa da un uomo e quindi non può assolvere certi compiti allo stesso modo di un uomo per delle precise limitazioni fisiche. In Italia c’è ancora chi sostiene che queste limitazioni fisiche verranno azzerate col tempo, ovvero una volta che l’addestramento mirato assesterà e appianerà le divergenze, ma se guardiamo a cosa succede da altre parti dove esiste una più lunga tradizione di donne soldato nelle FFAA bisogna ammettere che dopotutto anche il più duro degli addestramenti (come quello dei Marines) non può sopperire a delle limitazioni psicofisiche di genere.

Vittorio Sasso