Autore Topic: Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)  (Letto 36435 volte)

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Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #135 il: Giugno 28, 2024, 20:49:47 pm »

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Online Frank
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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Reply #116 on: May 24, 2020, 10:40:32 AM »
Quote
Quote from: Frank on June 13, 2019, 21:25:13 PM
Non sono parole mie; ma le riporto ugualmente.


Quote
Le prove fisiche attitudinali per l'ingresso nelle FFAA distinguono ovvero alla lettera discriminano fra uomini e donne, poiché ai primi sono richiesti parametri più elevati che alle seconde, naturalmente per favorire l'aumento della presenza femminile. Si tratta di una misura di per sé iniqua, poiché prevede una diversità per categorie in un concorso pubblico, ed irrazionale totalmente sul piano dell'efficienza bellica, poiché fa entrare nell'esercito, nell'aviazione, nella marina persone di sesso femminile con capacità atletiche inadeguate ad un contesto bellico. Ad esempio, la simulazione dell'armamento di una mitragliatrice per un uomo richiede un manubrio di 20 kg in un tempo massimo di 60 secondi, per una donna un manubrio di 10 kg (la metà!) in un tempo massimo accresciuto ad 80 secondi. Le conseguenze di questo nel caso di operazioni militari sono evidenti. / Buon ultimo, il personale che esegue quotidianamente lo sparo a salve sul Gianicolo proviene dal reggimento d'addestramento del Comando Artiglieria! Allora una donna del reggimento d'addestramento del Comando Artiglieria non è capace di tirare una corda del cannone (un obice, mi pare dal video) ed azionare il percussore? E' come se un membro, ad esempio, di un reparto di fanteria fosse incapace di caricare un fucile, o se un carrista si rivelasse impotente a sollevare il portellone di un carro armato, od un alpino di marciare in montagna. E' fuori da ogni logica militare e da ogni possibile giustificazione.




Quote
Alcuni dati antropologici. In oltre il 90 % delle civiltà conosciute, passate od attuali (il riferimento è al famoso atlante etnografico di Murdock, che cataloga le civiltà conosciute dalla più remota antichità sino a pochi anni fa), le donne non combattono. Nelle rimanenti, se e quando lo fanno, hanno un ruolo limitato. Restando in anni recenti ovvero in guerra moderna, donne furono impiegate in reparti da combattimento nell'Armata Rossa nel secondo conflitto mondiale, nell'esercito israeliano nella prima guerra nazionale. Dopo questi conflitti, in cui le donne furono adoperate per estrema esigenza di personale, gli stati maggiori d'entrambi gli eserciti decisero sulla base dell'esperienza acquisita di toglierle dai reparti di combattimento. Lasciamo da parte il fatto che le donne sono state fatte entrare nei reparti di combattimento Usa contro il parere degli ufficiali operativi e degli addestratori e per pura volontà politica. Etc. La questione poi non si limita all'aspetto atletico, poiché anche quello psicologico ha una sua rilevanza. Ad esempio, le donne soffrono maggiormente in media della cosiddetta "battle neurosis" ovvero lo "stress da combattimento". che si può considerare l'usura psicologica indotta dal combattere.

Offline bluerosso

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #136 il: Luglio 19, 2024, 20:23:49 pm »
Posto qui perché pur non appartenendo ai ranghi militari la problematica è la medesima

https://www.corriere.it/esteri/24_luglio_14/attentato-a-trump-le-agenti-donne-il-caos-e-le-polemiche-sulla-gestione-dell-evacuazione-227bfdd7-b395-405b-86ce-312765eeaxlk.shtml


Negare, negare, negare sempre
Anche se si coprono di ridicolo in ambito operativo, anche se dopo insistenti e feroci pretese di ricoprire ruoli di vertice nella vita pubblica, da cui sarebbero sempre state escluse (a sentir loro) per pregiudizio misogino...nessuno si permetta di giudicarle
Anche dopo un fallimento totale, protette come sono dallo scudo accusatorio dell'immancabile “sessismo maschilista” guai a chi si permette

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #137 il: Luglio 19, 2024, 23:02:11 pm »


 Semmai, c'è il sessismo femminista!

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #138 il: Luglio 20, 2024, 01:09:15 am »
Posto qui perché pur non appartenendo ai ranghi militari la problematica è la medesima

https://www.corriere.it/esteri/24_luglio_14/attentato-a-trump-le-agenti-donne-il-caos-e-le-polemiche-sulla-gestione-dell-evacuazione-227bfdd7-b395-405b-86ce-312765eeaxlk.shtml


Negare, negare, negare sempre
Anche se si coprono di ridicolo in ambito operativo, anche se dopo insistenti e feroci pretese di ricoprire ruoli di vertice nella vita pubblica, da cui sarebbero sempre state escluse (a sentir loro) per pregiudizio misogino...nessuno si permetta di giudicarle
Anche dopo un fallimento totale, protette come sono dallo scudo accusatorio dell'immancabile “sessismo maschilista” guai a chi si permette

Come ho già avuto modo di scrivere altrove, un paese (gli USA) che mette a capo di un'agenzia del genere una femmina (con tutto ciò che ne consegue) è un paese alla frutta.
Mancano solo il caffè e l'amaro.

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #139 il: Luglio 20, 2024, 01:14:02 am »
In certi ambiti, dove è richiesta una certa prestanza fisica, dovrebbero esserci solo uomini di alto livello.
Delle femmine non dovrebbe esserci nemmeno l'ombra, sia perché non possono eguagliare le prestazioni fisiche maschili, sia perché sono molto meno adatte a gestire certe situazioni anche dal punto di vista psicologico.
Piaccia o meno, lo si ammetta o no, il testosterone faceva, fa e seguiterà a fare la differenza.

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #140 il: Luglio 20, 2024, 01:26:44 am »
https://www.ilgiornale.it/news/politica/esercito-laccusa-generale-troppe-donne-standar-bassi-1365772.html

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Esercito, l'accusa del generale: "Troppe donne, standard bassi"
L'ex generale Marco Bertolini: "Servono atleti col fucile per correre con lo zaino". Poi l'affondo sulle donne: "Ingresso ideologico"

Claudio Cartaldo 18 Febbraio 2017 - 12:10
Esercito, l'accusa del generale: "Troppe donne, standard bassi"

Il generale Marco Bertolini ha 64 anni e le idee molto chiare sull'Esercito italiano del futuro. Diverso. Molto diverso da quello di oggi, che ha la pecca di avere soldati "anziani" e con troppe donne nelle sue fila. Incursore paracadutista, Bertolini è stato anche comandante della Folgore. Lo zaino sulle spalle lo ha portato in Libano, in Somalia, in Bosnia, Kosovo, Macedonia e Afghanistan. Un curriculum che, seppur in pensione, gli permette di poter dire la sua con cognizione di causa sulla realtà attuale delle forze armate italiane.

"Se non si cambia direzione - afferma Bertolini al Quotidiano nazionale - è destinato a diventare ancora più vecchio con possibili conseguenze sulla funzionalità. Con la fine della leva si è puntato troppo sui volontari in servizio permanente. Pochi volevano fare il soldato allora ed è stata giocata la carta della professionalizzazione. Sono arrivati molti giovani anche perché fare il soldato oggi con le missioni all’estero è più attraente. Poi il sostanziale blocco degli arruolamenti ha alzato l’età. E si invecchia con la divisa". E con un Esercito di "anziani" non si vince in guerra. Perché se nell'Aeronautica e nella Marina a prevalere sono le "tecnologie", il fante deve ancora saper combattere a terra: "servono un fisico sano, aggressività e fiducia in se stessi: il soldato deve essere un atleta col fucile" visto che "in condizioni operative deve correre con uno zaino di 30 chili sulle spalle".

"La fascia di età perfetta - spiega il generale - che contempla esperienza e fisico integro, è fra i 25 e 35 anni per le unità di manovra. Poi ci sono altri ruoli dove l’età può essere più alta". E le donne? Troppe. L'apertura al gentil sesso sarebbe stata un errore, non secondario: "Si usano standard più bassi rispetto ai maschi - spiega Bertolini - Così l’esercito ha una eccessiva presenza femminile. È sbagliato. Il problema è stato affrontato ideologicamente".

Un modo per ringiovanire l'Esercito e renderlo migliore, secondo il generale, ci sarebbe.
Bisognerebbe soltanto puntare ad un "nucleo limitato di uomini in servizio permanente", coadiuvato da soldati in ferma breve di "4, 8 o 12 anni" da ricollocare successivamente in altri uffici. E poi "aggiungerei un numero limitato di giovani di leva".
)

Online Massimo

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #141 il: Luglio 20, 2024, 13:17:11 pm »
Frank, in Israele la leva è obbligatoria anche per le femmine, ma non mi pare che Tsa'hal (l'esercito di Israele) faccia così schifo. Tutt'altro!

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #142 il: Luglio 20, 2024, 13:43:52 pm »
Frank, in Israele la leva è obbligatoria anche per le femmine, ma non mi pare che Tsa'hal (l'esercito di Israele) faccia così schifo. Tutt'altro!

Anche in Corea del Nord la leva è obbligatoria per le femmine (oltre che per i maschi), quindi?*
Questo significa che le femminucce sono al livello degli uomini?
No, manco per il cazzo.**
Nondimeno sappi che io sono favorevolissimo ad eserciti esclusivamente femminili, finanziati, gestiti e addestrati da sole femmine, da spedire poi in qualche guerra di merda in giro per il mondo.
Cazzi loro.

-----------------

* Pur essendo obbligatoria anche per le femmine, lo è un numero di anni inferiore rispetto alla controparte maschile.

** Massimo, io sono stato un atleta, perciò conosco bene le differenze di forza, potenza, velocità e resistenza esistenti fra i due sessi, ragion per cui mi girano i coglioni ogni volta che sento parlare di "inclusione", "parità" e scemenze varie, che esistono e possono esistere solo nelle menti bacate delle femminucce moderne e di tutti gli scendiletto al loro seguito.

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #143 il: Luglio 20, 2024, 13:50:25 pm »
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Donne soldato in prima linea? Meglio di no, ecco perchè
forze armate donne soldato

Roma, 9 ago – Quello delle donne soldato nelle Forze Armate è un argomento che divide sia l’opinione pubblica sia gli esperti del settore: assodato che le donne con le stellette sono una presenza più o meno fissa, sebbene con compiti nel tempo diversi, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale un po’ in tutti gli eserciti, ultimamente sono stati ri-sollevati alcuni dubbi in merito al loro utilizzo in ruoli combattenti di prima linea, occasione data dalla dichiarazione del Presidente Trump che in una serie di Tweet ha affermato “Dopo aver consultato i generali e gli esperti militari, siete avvisati che il governo degli Stati Uniti non accetterà né permetterà che individui transgender servano in alcuna unità dell’esercito. Il nostro esercito deve essere concentrato su vittorie schiaccianti e decisive e non può sostenere il tremendo costo medico e il disagio che i trangender nell’esercito comportebbero. Grazie.”

Prima di addentrarci nella questione vera e propria diamo uno sguardo a cosa succede in giro per il mondo. In Inghilterra ha destato polemica nel 2014 la volontà di rivedere la politica di impiego delle donne in armi entro il 2018 dando loro l’opportunità di avere esattamente lo stesso trattamento riservato agli uomini e quindi di essere schierate in prima linea in “close with and kill the enemy”. Sino ad oggi infatti nell’Esercito Inglese alle donne viene preclusa la possibilità di prestare servizio in corpi di fanteria o corazzati dove potrebbero essere coinvolte in scontri ravvicinati col nemico. Per fare un esempio: sì alle donne pilota, nella logistica, trasporti, artiglieria, sulle navi, perfino sui sottomarini ma nessuna donna in corpi speciali o in quei reggimenti destinati a compiti di prima linea. Ed in Israele, così spesso preso a modello di “integrazione di genere” in ambito militare? Beh innanzitutto bisogna sfatare un mito: se è vero che le donne israeliane devono fare il servizio militare così come gli uomini (sebbene della durata di 24 mesi a fronte dei 32 dei maschi), queste sino al 2000 venivano esclusivamente impiegate in ruoli marginali e non in combattimento. In quell’anno infatti è stato istituito il primo battaglione misto (chiamato Karacal) e così le donne hanno potuto accedere al 92% delle specialità e ruoli combattenti della IDF. Ed il restante 8%? Qui arriva la prima sorpresa, propedeutica alla trattazione vera e propria di questo articolo. Dopo vari test ed esperimenti sul campo l’Esercito Israeliano ha stabilito che le donne non potranno prestare servizio sui carri armati (che in israele è praticamente un corpo di élite) perché la maggior parte di loro non ha i requisiti fisici necessari. Avete capito bene, praticamente in quel di Tel Aviv hanno dimostrato una volta per tutte il vecchio adagio che dice “donna al volante…”, beh finitelo voi… Scherzi a parte, la motivazione dell’IDF per questa decisione è ben più seria e fondata: i medici dell’esercito israeliano hanno esaminato con dei test i carichi di lavoro per chi opera nei carri armati e hanno stabilito che integrare le soldatesse negli equipaggi sarebbe per loro dannoso. I test hanno dato risultati non soddisfacenti specialmente per quanto riguarda due ruoli che richiedono un notevole sforzo fisico: quello del pilota e quello del “loader”, che deve caricare le munizioni. Un ex ufficiale dell’esercito, Yoram Epstein, ha detto che “il tentativo di preparare le donne oltre i loro limiti fisici per il combattimento sul fronte, solo in nome dell’eguaglianza, potrebbe compromettere un ampio numero di soldatesse solo per trovare quella in grado di sostenere il carico di lavoro”.

Gli americani invece, che da qualche anno hanno cominciato a dare alle donne soldato compiti di prima linea, sono andati oltre e nel 2013 hanno fatto uno studio sull’efficienza dei battaglioni misti in combattimento rispetto a quelli composti da soli uomini, ed i risultati sono stati… scontati. I Marines hanno infatti effettuato diversi test in cui i risultati dei team misti sono stati al di sotto della media rispetto a quelli composti da soli uomini. Entrando nel dettaglio, come si legge nel report, “All-male 0311 (rifleman) infantry squads had better accuracy compared to gender-integrated squads. There was a notable difference between genders for every individual weapons system (i.e. M4, M27, and M203) within the 0311 squads, except for the probability of hit & near miss with the M4” (Le squadre di fanteria “tutti uomini” hanno avuto una migliore accuratezza paragonata a quelle miste. C’è stata una notevole differenza tra generi nell’utilizzo di ogni sistema d’arma individuale eccetto nella probabilità di “colpito e mancato” con l’M4). E ancora “All-male infantry crew-served weapons teams engaged targets quicker and registered more hits on target as compared to gender-integrated infantry crew-served weapons teams, with the exception of M2 accuracy” (Tutti i team di soli uomini hanno ingaggiato i bersagli più velocemente e con maggior precisione rispetto a quelli misti fatta eccezione per la precisione con l’M2) e infine “All-male squads, teams and crews and gender-integrated squads, teams, and crews had a noticeable difference in their performance of the basic combat tasks of negotiating obstacles and evacuating casualties. For example, when negotiating the wall obstacle, male Marines threw their packs to the top of the wall, whereas female Marines required regular assistance in getting their packs to the top. During casualty evacuation assessments, there were notable differences in execution times between all-male and gender-integrated groups, except in the case where teams conducted a casualty evacuation as a one-Marine fireman’s carry of another (in which case it was most often a male Marine who “evacuated” the casualty)” (Ci sono state sensibili differenze tra i vari team composti da soli uomini o misti nella performance delle regole base del combattimento, affrontare gli ostacoli o evacuare i feriti […]). Il reportage dell’USMC dice anche che le donne soldato, rispetto agli uomini, hanno riportato un più alto tasso di ferite durante i test di combattimento.

Insomma, al netto della pregiudiziale di genere, qui qualcosa non quadra: se davvero uomini e donne devono far fronte agli stessi standard per entrare nelle Forze Armate teoricamente dovrebbero ottenere risultati simili nei vari test come quello effettuato dai Marines, e teoricamente dovrebbero essere in grado di guidare un carro così come un uomo, invece a quanto pare esistono dei limiti psico-fisici che differenziano l’uomo dalla donna e che vanno ad inficiare il livello di certe unità combattenti tanto che l’Esercito Israeliano ha deciso di precludere alle donne alcuni compiti operativi. A quanto pare il problema non è solo nella selezione (che dovrebbe essere più dura) come emerso anche da diversi studi approfonditi anche italiani (citiamo le parole di un volontario: “Io sono stato abituato a lavorare in un modo diverso. Quando vedi che non devi lavorare, o devi fare le cose piano, a me dà fastidio. Io mi devo muovere e se non mi muovo sono morto. Qui invece vedi ancora le ragazze che dopo tre mesi hanno ancora paura dell’arma; ci vorrebbe un corso più duro, specifico per loro”) ma anche un problema “di genere”, ovvero che, volenti o nolenti, una donna è diversa da un uomo e quindi non può assolvere certi compiti allo stesso modo di un uomo per delle precise limitazioni fisiche. In Italia c’è ancora chi sostiene che queste limitazioni fisiche verranno azzerate col tempo, ovvero una volta che l’addestramento mirato assesterà e appianerà le divergenze, ma se guardiamo a cosa succede da altre parti dove esiste una più lunga tradizione di donne soldato nelle FFAA bisogna ammettere che dopotutto anche il più duro degli addestramenti (come quello dei Marines) non può sopperire a delle limitazioni psicofisiche di genere.

Vittorio Sasso

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #144 il: Luglio 20, 2024, 14:08:30 pm »
Quote from: Frank on August 12, 2018, 09:49:02 AM
http://www.dailymail.co.uk/news/article-367755/Men-rough-train-Army-tells-women.html

Quote
Men are too rough to train with, Army tells women
By ANDREW WILKS, Mail on Sunday

Last updated at 09:48 06 November 2005


Should women train alongside men in the Army? Tell us below
The Army is abandoning mixed-sex training units because too many female recruits are getting injured trying to keep up with their male counterparts.

From next April, women will be placed in their own platoons and although the training regime will remain the same, it will be conducted at a pace 'sustainable and commensurate with their physical profile'.

Army chiefs hope the changes will greatly reduce drop-out rates among women after research showed female recruits are up to nine times more likely than men to be discharged through a training-related injury.

Dr James Bilzon, the Army Training and Recruitment Agency's senior scientific adviser, found that women are getting hurt as they try to match men in arduous drills and marches wearing full combat gear.

His research showed that, in general, women are less able to cope with the sudden introduction to the exhausting exercise regime demanded by the Army.

The most common complaints are stress fractures to the shin and thigh bones, and pelvic injuries caused by attempting to keep up with the longer stride patterns of men.

'Men are stronger and more robust and it's silly to pretend otherwise'

Dr Bilzon said: "There is a high incidence of training-induced overuse injuries and associated medical discharges among trainees with lower levels of aerobic fitness, particularly females."

He added: "Female recruits are three-to-four times more likely than males to be medically discharged with a training injury, a figure which may be as high as nine times in some training units."

The changes will end a decade of mixed platoons and are a rebuff to modernisers who insisted women soldiers should be treated equally.

Confirming the move away from mixed-sex training, Colonel David Eccles, Chief of Staff at the Army Training and Recruitment Agency, said: "From spring 2006 all initial training for the British Army will be organised along the lines of single-sex platoons at the Army Training Regiment at Pirbright."

Colonel Bob Stewart, who was awarded the Distinguished Service Order for his service in Bosnia in the early Nineties, said it was "hardly surprising" the Army could not train men and women together.

"Men are stronger and more robust and it's silly to pretend otherwise. It seems that at last the Army has woken up to the fact that women are different - something blatantly obvious to anyone," he added.

The Adult Learning Inspectorate, which assesses training standards for youngsters, had urged a rethink of the Army's 'gender-free' policy.

It found that shin bone fractures in women had risen from 12.6 per 10,000 personnel to 231.2 since the introduction of mixed-sex training, while all injuries among women rose from 467 to 1,113 per 10,000. Women currently serve alongside men in all aspects of Army life apart from infantry and tank units and last year 815 women enlisted.

Should women train alongside men in the Army? Tell us here




Quote
Gli uomini sono troppo duri per addentrarcisi insieme, l’Esercito racconta le donne.

L’Esercito sta abbandonando le unità di addestramento a sesso misto, perché troppe reclute femminili si stanno ferendo cercando di stare al passo con le loro controparti maschili
Dal prossimo aprile, le donne saranno posizionate nelle loro proprie pattuglie (plotoni) e, sebbene il regime dell’addestramento rimarrà il medesimo, sarà condotto ad un ritmo “sostenibile e commisurato con il loro profilo fisico”

Il capo dell’esercito spera che i cambiamenti ridurranno fortemente il tasso del ritiro tra le donne dopo che le ricerche hanno mostrato che le reclute femminili sono sopra di nove volte rispetto agli uomini nell’ essere congedate a causa delle lesioni collegata all’addestramento.

Il Dr James Bilzon, consulente scientifico senior del tirocinio nell’Esercito e dell’Agenzia di Reclutamento, ha scoperto che le donne si feriscono quando provano a confrontarsi con gli uomini nelle ardue esercitazioni e quando marciano indossando la completa attrezzatura da combattimento.
Le sue ricerche mostrano che, in generale, le donne sono meno capaci ad affrontare l’improvviso inserimento nel regime di estenuante esercizio richiesto dall’Esercito.

I più comuni disagi sono fratture da sforzo agli stinchi e al femore, e ferite pelviche causate dai tentativi di stare al passo con gli schemi di marcia (passo) più lunghi degli uomini.

Gli uomini sono più forti e più robusti ed è stupido pretendere altrimenti.

Il dr Bilzon ha affermato: “c’è una alta incidenza di lesioni dovute ad un eccesso di allenamento e conseguenti congedi medici tra i tirocinanti con livelli più bassi di esercizio aerobico, in particolare donne”.

Egli ha aggiunto: “Le reclute donne hanno tre o quattro probabilità in più rispetto agli uomini di avere congedi medici a causa di lesioni dovute all’addestramento, una cifra che può essere più alta fino a nove volte in alcune unità di addestramento.

I cambiamenti metteranno fine ad un decennio di plotoni misti e sono un rifiuto nei confronti dei modernizzatori che insistono sul fatto che le donne soldato dovrebbero essere trattate allo stesso modo.

Confermando l’allontanamento dall’addestramento misto, il Colonnello David Eccles, Capo dello Staff all’Agenzia dell’Addestramento e del Reclutamento dell’Esercito, ha detto: “dalla primavera del 2006 tutti gli addestramenti iniziali per l’Esercito Britannico saranno organizzati secondo le linee di plotoni di un solo sesso, nel Reggimento di addestramento militare a Pirbright".

Il Colonello Bob Stewart, che fu premiato con un distintivo per la distinzione in servizio per il suo servizio prestato in Bosnia, nei primi anni 90, disse che questo è stato “ difficilmente sorprendente” l’Esercito non potrebbe addestrare uomini e donne insieme.

“Gli uomini sono più forti e più robusti ed è stupido pretendere altrimenti. Sembra che al limite, l’Esercito si sia svegliato sul fatto che le donne sono differenti – una cosa così sfacciatamente ovvia a chiunque” ha aggiunto.

L’Ispettorato della Cultura per Adulti (?), che valuta gli standard di addestramento per i giovani, ha raccomandato un ripensamento della linea politica del “gender - free” (libero – genere) dell’Esercito.

Esso ha scoperto che le fratture degli stinchi nelle donne sono aumentate da 12.6 ogni 10.000 truppe a 231.2, dalla introduzione degli addestramenti misti, mentre tutte le lesioni sulle donne sono aumentate da 467 a 1.113 ogni 10.000.

Le donne adesso prestano servizio militare accanto agli uomini in tutti gli aspetti della vita nell’Esercito a parte rispetto alla fanteria e ai carristi e lo scorso anno si sono arruolate 815 donne
.

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #145 il: Luglio 20, 2024, 14:23:57 pm »
https://simonemaffioletti.com/2020/08/31/riusciresti-ad-entrare-nelle-forze-speciali-le-prove-di-italia-russia-e-usa/

Citazione
Riusciresti ad entrare nelle forze speciali?
Le prove di Italia, Russia e USA
Pubblicato da Simone Maffioletti 31 agosto 2020

Pubblicato in:LIVE LIFE, TRAIN HARDTag:allenamento corpi speciali, allenamento incursori, allenamento ingresso forze speciali, allenamento ussocom, bandi ammissione forze speciali, bando forze speciali, come superare le prove fisiche forze speciali, elenco prove fisiche forze speciali, esercizi corpi speciali, esercizi foze speciali, esercizi preparazione forze speciali, forze speciali, forze speciali italia, forze speciali russia, forze speciali usa, ingresso corpi speciali, ingresso incursori, navy seals allenamento, navy seals preparazione, prove fisiche navy seals, prove ingresso forze speciali, specnaz, specnaz allenamento, test ingresso forze speciali

Cosa serve per riuscire a superare le prove fisiche delle forze speciali nel mondo? E per rimanerci? L’allenamento delle Forze Speciali, che siano gli USSOCOM statunitensi o le Specnaz russe, prevede prove d’entrata spesso molto competitive e una routine costante e programmata incentrata su fattori comuni. Oggi ve ne parlo cercando di tralasciare miti e ‘sentito dire’.
Le forze speciali vengono chiamate anche “incursori”, nei film statunitensi sono i “berretti verdi”: si tratta di corpi scelti e addestrati per portare a termine operazioni ad alto rischio e muoversi in solitudine in territorio nemico. Ogni nazione prepara questo tipo di truppe militari attraverso allenamenti e test psico-fisici che prevedono standard molto elevati.

Tuttavia molto di quello che si dice, soprattutto sulla selezione iniziale, andrebbe rivisto.

Prove d’ingresso per le Forze Speciali italiane

Per chi fosse realmente interessato a paragonarsi alla preparazione necessaria, quello che deve fare è spulciare i vari bandi di entrata, diversi per ogni nazione e rilasciati ogni anno.

Il concorso 2020 per l’entrata nelle forze speciali dello stato italiano, per esempio, richiede a livello fisico il superamento delle seguenti prove:

corsa piana: 2000 mt. entro 8’20’’;
trazioni alla sbarra: minimo 10 in 1’ (impugnatura prona);
piegamenti sulle braccia (flessioni): minimo 30 in 1’;
piegamenti alle parallele: minimo 10 in 1’;
piegamenti addominali: minimo 40 in 1’;
marcia zavorrata: 10 km con zaino 10 kg entro 1h12’;
salita alla fune: 4 mt entro 1’45’’ (qualunque tecnica);
salto in alto: minimo 120 cm (qualunque tecnica);
prova di apnea: 15 mt lineari in uniforme da combattimento e servizi senza stivaletti;
prova di galleggiamento: minimo 5’ in uniforme da combattimento e servizi senza stivaletti;
prova di nuoto: 50 mt entro 2’15’’ in uniforme da combattimento e servizi senza stivaletti (qualunque stile).
A queste prove si aggiungono due settimane di test psicologici per testare la resistenza mentale dei candidati.

Prove d’ingresso per le Forze Speciali russe

Le forze speciali russe si sono in più occasioni dimostrate efficienti (per chi ne ha ricordo, anche troppo efficienti!), e su di loro girano in internet miti che le rendono il corpo d’assalto più difficile a cui accedere.

Non è così: questa informazione nasce soprattutto dal fatto, questo è vero, che la richiesta d’entrata è molto alta e spesso le prove si svolgono in competizione. Questo significa che i parametri che i bandi forniscono diventano molte volte solo indicativi di una preparazione base che però può essere assolutamente insufficiente se il livello medio degli altri richiedenti è molto più alto.

Lo stesso accade anche in altri paesi, Italia compresa, solo che spesso si decide di non dare importanza esclusivamente alle prove d’ingresso psico-fisiche ma di privilegiare il curriculum.

Vediamo le richieste fisiche base per essere ammessi nei corpi speciali russi:

Flessioni: 45 di seguito;
Trazioni alla sbarra: 10 di seguito;
Corsa 60m: 9′ 8”
Corsa 100m: 15”1
Corsa ad “elastico” da un punto ad un altro, 10 x 10 m: 28”5
Corsa 3 km: 14′ 30”
Corsa 1 km: 4’20”
5 km di sci di fondo:  28’00”
Le prove vengono completate da una visita medica necessaria per certificare la vostra resistenza corporea alle temperature particolarmente fredde.

Prove d’ingresso per le forze speciali americane

Le prove fisiche per entrare nelle forze speciali americane, i ‘Navy Seals‘, sono forse le più difficili, questo perché prevedono veri e propri percorsi e circuiti spesso condotti in diretta competizione, non singoli esercizi. Chi prova ad entrare può, perciò, avere una capacità tecnica e di resistenza molto elevata, e tuttavia non riuscire a gestire il cambiamento repentino del movimento o organizzare le energie in vista del circuito.

Le prove base, come da richiesta del concorso 2020, sono le seguenti:

nuoto (a rana) per 550 yards (circa 460 metri): 12′ 30″;
50 piegamenti sulle braccia in 2′;
50 addominali in 2′;
10 trazioni ad alta intensità;
corsa 1,5 miglia (2,4 Km): 10’59”
Tuttavia, pur essendo queste le richieste base del concorso, già il bando indica valori che sono più probabili per l’ammissione effettiva, rielaborandoli così:

Nuoto 550 yards: 8’25”;
98 piegamenti in 2′;
91 addominali in 2′;
21 trazioni alla sbarra in 2′;
corsa 1,5 miglia: 8’59”
Elementi in comune per essere pronti

I test per le differenti forze speciali differiscono molto tra loro, sia in intensità che in selezione, tuttavia possiamo dire che, in vista di una preparazione, ci sono elementi comuni.

Arrivare preparati a queste selezioni prevede un programma perfettamente stabilito e rispettato di (almeno, proprio a fare in tempi strettissimi) 6 mesi.
La preparazione non va mai saltata e trascurata: questo non solo per arrivare preparato fisicamente al concorso, ma anche per preparare la mente alle settimane di stress psico-fisico ininterrotto che seguiranno in caso di riuscita.
Non ci sono “esperti della preparazione dei militari“, definizione che alcuni utilizzano per aumentare le iscrizioni ai loro corsi. Arrivare pronti alle prove descritte è lavoro per coach, e specializzazioni particolari in tal senso non esistono proprio.
Nella preparazione dobbiamo sempre concentrarci maggiormente nella resistenza piuttosto che nella forza massimale.
Se il nostro obiettivo è proprio la riuscita dei test, non pensiamo troppo in generale: una volta raggiunta una base fisica elevata, concentriamoci nell’imparare la tecnica specifica delle prove richieste dal bando.
Distribuiamo il lavoro molto attentamente nella settimana. Le resistenze (intensa, media e resistenza alla velocità) vanno distribuite in tre giorni diversi, e nei restanti 3 giorni ‘feriali’ ci concentriamo sulla forza.
Ultimo consiglio: i carichi
Gli addestratori di tutte le forze speciali delle differenti nazioni concordano su una cosa fondamentale: l’addestramento verterà molto sull’importanza dei carichi.

Iniziare a preparare il corpo a un costante stress aggiuntivo del carico in tutte le circostanze avvicina il corpo all’ideale delle forze speciali.

Ogni allenamento viene dotato di attrezzature che vanno dai 10 ai 40 Kg.

“La resistenza fisica complessiva di un combattente medio può aumentare all’incirca due volte dopo un corso di formazione”

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #146 il: Luglio 20, 2024, 20:26:31 pm »
Sì ma poi organizzano prove "differenziali" per le femmine
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #147 il: Luglio 20, 2024, 20:58:17 pm »
Sì ma poi organizzano prove "differenziali" per le femmine

Appunto...
Perciò chi è il problema?
Ovviamente gli omuncoli che si trovano "in alto".
Sono loro ad aver permesso tutto ciò, da Occidente a Oriente.

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #148 il: Luglio 20, 2024, 21:06:11 pm »
Uno dei modi più semplici ed efficaci di indebolire un esercito e di imbottirlo di donne
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline bluerosso

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #149 il: Luglio 21, 2024, 19:05:31 pm »
La retorica delle donne nelle FFAA israeliae (IDF) esemplificata nella voce di wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nelle_forze_di_difesa_israeliane

...le donne nelle forze di difesa israeliane hanno avuto una presenza significativa nella scena politica del Paese fin dalla dichiarazione di indipendenza nel 1948

...nel 2014 le IDF affermarono che meno del 4% di donne si trovavano in posizioni di combattimento come fanteria leggera o piloti di elicottero/caccia, mentre la loro presenza si concentra statisticamente in posizioni di "supporto al combattimento"

...benché siano ufficialmente classificate soldati combattenti, le donne in ruoli di combattimento non sono dispiegate esplicitamente in situazioni di combattimento. Devono essere preparate a reagire se si presentasse una situazione di effettivo combattimento, ma non sono dislocate in zone in cui ci sia un alto rischio di combattimento. I tre battaglioni di fanteria "misti" (maschi e femmine) e le unità carri con equipaggi femminili sono impiegati in compiti di pattuglia ai confini nella valle del Giordano, e alle donne non è consentito far parte delle brigate di combattimento di prima linea nel caso di guerra


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Certo non si può dire che non godano di ottima stampa