Autore Topic: Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)  (Letto 36413 volte)

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Offline bluerosso

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #150 il: Luglio 21, 2024, 19:14:03 pm »
https://it.wikipedia.org/wiki/Orna_Barbivai#cite_note-jpost-3

Prima donna a raggiungere il grado di ufficiale generale (brigata) nel 2011 e il comando della Manpower Directorate (AKA) dove ha trascorso tutta la sua carriera
"L'AKA è l' organismo delle Forze di difesa israeliane che ha la responsabilità della pianificazione e del coordinamento del posizionamento e del movimento delle risorse umane all'interno delle IDF, della pianificazione e della gestione di tutte le risorse umane militari e della responsabilità del benessere di tutti i membri del servizio"

Nello slang militare queste strutture sono quelle in cui confluiscono gli "imboscati", quelli con le aderenze

Nella stessa pagina la leader dell'opposizione israeliana Tzipi Livni dichiara:
"Non c'è rango troppo pesante per le spalle di una donna, e non c'è dubbio che il Brig.-Gen. Barbivai è stata nominata per il suo talento"

A conferma che la dialettica femminista (Israele è uno dei suoi bastioni) il suo linguaggio, le sue modalità comunicative, il suo frasario, sono i medesimi a qualsiasi latitudine

Offline bluerosso

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #151 il: Luglio 21, 2024, 21:25:08 pm »
Dalla notte dei tempi i gradi di comando negli eserciti si guadagnano sul campo di battaglia, nei combattimenti


https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4074563,00.html

Le IDF nominano la prima donna maggiore generale
Il generale di brigata Orna Barbivai sarà promosso e guiderà la direzione del personale delle IDF

La ex portavoce dell'IDF e Membro della Knesset Miri Regev (Likud), che ha avviato una legge che obbliga l'IDF a nominare donne ai suoi vertici, ha accolto con favore la decisione: "Non ho dubbi che questa nomina aprirà le porte a molte donne ufficiali che desiderano salire più in alto nella catena di comando. Spero che questa nomina non si riveli una cosa una tantum"

Membro della Knesset Dr. Einat Wilf (Independence) ha riecheggiato il sentimento, dicendo che ha accolto con favore "questo precedente desiderato nella storia dell'IDF. Spero che questo sia solo l'inizio e che presto vedremo sempre più donne in posizioni chiave nell'apparato di difesa".

---
Questi i profili delle due donne sopramenzionate

https://it.wikipedia.org/wiki/Miri_Regev
https://it.wikipedia.org/wiki/Einat_Wilf

Online Frank

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #152 il: Luglio 22, 2024, 01:21:21 am »
Queste parole le scrisse la defunta antropologa femminista Ida Magli, ben 28 anni fa.
"I maschi e le donne"... ma vabbè.

Citazione
"MA PUO' ESSERE UN SEGNO DI CRISI"
"Il maschio è in crisi? Si cade in un macroscopico equivoco se non si traduce questa affermazione nel suo significato reale: l'Occidente è in crisi. Maschi e creatività culturale sono la stessa cosa. Istituzioni, valori, idee, politica, religione, scienza, arte, ossia tutto l'assetto di una società umana - quella occidentale - mostrano ogni giorno di più di essere logori, esauriti. Se ne deduce perciò il contrario di quello che le inchieste vorrebbero far intendere: le donne vanno bene perché il mondo va male. Si può anzi andare oltre, e riconoscere (sempre che io non venga linciata prima) che il mondo va male anche perché la presenza massiccia delle donne nelle istituzioni le conserva in una pseudo-vita che impedisce di cambiarle, di imboccare decisamente la via per uscire dalla crisi. Naturalmente il termine "crisi" va inteso in un'accezione dinamica, non soltanto negativa. Lo stato di crisi sarebbe anzi il più adatto per abbandonare il vecchio modo di essere e crearne uno nuovo, se appunto non ci fosse il contrappeso apparentemente positivo della presenza fattiva delle donne. Una brevissima riflessione su questi temi è indispensabile per capire quello che sta avvenendo. Un lungo e ricchissimo ciclo culturale - quello iniziato con l'Illuminismo e l'affermazione del Soggetto - si è concluso realizzandosi nel suo contrario, nell'annientamento del Soggetto. Si tratta della conseguenza negativa di un percorso concettuale che ha le sue basi nel cristianesimo e che accompagna, con la sua falsità logica, tutti gli errori della nostra storia: far coincidere il simbolico con il concreto. Il socialismo, partendo dall'uguaglianza degli individui-soggetti, ha perseguito (e persegue) un'uguaglianza concreta, "fisica", che, non soltanto è allucinatoria, ma non può realizzarsi se non con la privazione di qualsiasi libertà, in quanto nessun essere vivente è uguale all'altro. Anche le donne, quindi, giunte all'uguaglianza proprio con il socialismo, si sono ritrovate, come tutti, deprivate della possibilità di esprimere intelligenza, creatività, invenzione di nuovi saperi e di nuove istituzioni. Ma, visto che hanno raggiunto (e stanno raggiungendo) alcuni beni a lungo desiderati e mai posseduti in precedenza, non riescono a criticarli, e non si accorgono dello stato involutivo di quasi tutto quello di cui vengono in possesso. Non esercitano perciò nessuna spinta verso la trasformazione della realtà e hanno rinunciato perfino ai princìpi libertari sbandierati durante il femminismo. E' come se avessero, invece, infiltrato iniezioni di cemento negli edifici istituzionali traballanti, diventando così la base della "conservazione" in tutti i campi. Le ragazze sono più brave dei maschi a scuola, rivelano le inchieste. Visto, però, che la scuola è un cadavere, del tutto inutile sia per il sapere che per la vita, i più bravi sono maschi che ne percepiscono il vuoto e la respingono. Tuttavia è difficile anche per loro cambiarla proprio perché c'è la massa femminile a impedirne il tracollo. Se passiamo dagli studenti agli insegnanti, la situazione è la stessa. Esiste ormai uno strumento quasi infallibile per misurare lo stato di salute, e prevedere il futuro di una professione o di una istituzione: se il numero delle donne è crescente, si tratta di un istituto sulla via del tramonto. Le forze armate sono in crisi? Arrivano le donne, apprestandosi anche lì, grate dell'onore, a diventare le più brave della classe. I maschi abbandonano la teologia e l'insegnamento della religione, luoghi sterili di pensiero e di potere? Ecco le donne occupare le aule delle Università Pontificie, vuote di maschi, pronte a imparare quel nulla che servirà a insegnare il nulla. La Chiesa, però, sul sacerdozio non molla. Sa che, con le donne, il sacerdozio perderebbe il suo potere. Perfino il Parlamento si lamenta che "la sua centralità è a rischio". Ma i prodromi della sua inevitabile fine erano visibili da tempo al nostro strumento di misura: due donne presidenti della Camera, senza un motivo al mondo salvo il fatto che erano donne. Non sarà che anche il governo, il primo con tre ministri donne...?".


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Citazione
Arrivano le donne, apprestandosi anche lì, grate dell'onore, a diventare le più brave della classe.

Le "più brave della classe"...
Vabbè...

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #153 il: Luglio 22, 2024, 03:46:59 am »
Moltissimi passaggi sono magistrali. C'è una caduta: "Un lungo e ricchissimo ciclo culturale - quello iniziato con l'Illuminismo" ma sembra essere uno stratagemma per acquietare il censore, perché subito dopo dice l'esatto opposto. L'unico che ha capito - da subito - l'Illuminismo oltre vuote chiacchiere è stato il Marchese De Sade, col suo estremo individualismo nichilista, antesignano della cultura liberale e anarchica dei secoli successivi.
La vera rivoluzione la fece Vico, autore sintomaticamente ignorato (come Joyce che vi si ispirò, v. immagine) dalla società ginolatrica


Oggi L'Amerigo Vespucci è piena di donne il cui compito è annodare stoffe (vele) e scrivere premiati temini sulla parità onde selezionare le più sciocche e conformiste. La stessa Marina Militare si dedica ad azioni... di "accudimento" umanitario e propaganda dei diritti della donna. Alcune navi sono infatti comandate da donne, prime della classe in banali pattugliamenti in tempo di pace.
Se Dio non voglia dovesse esserci una guerra, le nostre bellissime navi progettate e costruite da uomini saranno spazzate via, da mezzi ed equipaggi maschili ben altrimenti addestrati e motivati

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Marco21

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #154 il: Luglio 23, 2024, 05:58:14 am »
Per non dimenticare:


https://www.corriere.it/scuola/universita/18_ottobre_01/fisica-non-donna-gaffe-scienziato-cern-l-ira-fabiola-gianotti-68296dee-c567-11e8-994e-6382a2ca0409.shtml


Quando il fisico Strumia venne cacciato per aver fatto uno studio in cui dimostrava scientificamente che i discriminati nelle facoltà scientifiche sono gli uomini, e non certo le donne, che invece vengono spinte forzosamente verso qualcosa per cui non sono portate nemmeno lontanamente. Colpirne uno, per educarne 100. Nazifemminismo puro, che si basa sul diffondere il terrore. Chiunque si esprima diversamente rispetto alla narrazione unica, deve essere denigrato su tutti i giornali, messo alla gogna e licenziato da qualsiasi ruolo scientifico ed accademico. Una vera vergogna.

Si può essere d'accordo o meno con una idea, ma se quella persona viene espulsa e denigrata pubblicamente su tutti i giornali, come fosse un criminale, allora significa che davvero viviamo in un epoca di fascismo e nazismo mascherato e subdolo. Per questo il femminismo ha acquisito così tanto potere. Perchè tutti gli uomini sono ricattati e presi per le palle. E per questo hanno paura. Chi vuole fare la fine di Strumia?


In questo modo si impedisce che possa nascere un serio movimento maschile. Si impedisce che anche gli uomini più carismatici che avrebbero le doti e le qualità per far insorgere la popolazione maschile, siano così tanto ricattati, da non poter fare nulla.

Chi potrebbe fondare un movimento maschile, e riuscire a guidare una rivoluzione? Solo un uomo che oltre ad avere tutte le virtù morali necessarie, abbia anche un coraggio immenso, e abbia tutti i soldi che gli servono nella vita, per non dipendere da nessuno. Un uomo pronto a sacrificarsi totalmente, senza alcuna paura, inarrestabile, senza alcun interesse neppure per la propria vita, pronto a perdere tutto per un ideale e che sappia di essere nato solo con l'obiettivo di cambiare il mondo.

E' qualcosa di così raro, che ovviamente è del tutto impossibile. Per questo il femminismo avanza sempre di più, e gli uomini vengono bolliti a poco a poco, come nell'esperimento della rana bollita, che non si accorge di venire bollita, se la temperatura sale lentamente.

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #155 il: Luglio 23, 2024, 10:52:27 am »
Citazione
Chi potrebbe fondare un movimento maschile, e riuscire a guidare una rivoluzione? Solo un uomo che oltre ad avere tutte le virtù morali necessarie, abbia anche un coraggio immenso, e abbia tutti i soldi che gli servono nella vita, per non dipendere da nessuno. Un uomo pronto a sacrificarsi totalmente, senza alcuna paura, inarrestabile, senza alcun interesse neppure per la propria vita, pronto a perdere tutto per un ideale e che sappia di essere nato solo con l'obiettivo di cambiare il mondo.
Blondet scrisse qualcosa di simile anni fa, a proposito di un ipotetico uomo politico. Non aggiunse la 2° parte, ossia che un uomo così non esiste, o non dura come non sono durati i neppure tanto coraggiosi Berlusconi e Salvini, che dopo un'infinità di pressioni e (il primo) aggressioni hanno entrambi affossato il loro stesso governo.
Per chi non si conforma alle direttive c'è una macchina ben oliata fatta di spread, inchieste giudiziarie e ambasciatori ritirati (praticamente una dichiarazione di guerra).

In tale contesto non è affatto esagerato definire eroico il comportamento di Strumia, che ha compromesso la propria carriera per dire la verità, in un'epoca in cui tutti aprono bocca su ordine altrui e per tornaconto personale.

Il Corsera non è affatto nuovo a queste campagne, ANCHE contro siti maschili. Ricordo un articolo della 27° Ora, in cui citando vari interventi fuori contesto tra cui una mia frase ("le donne [di oggi] sono anaffettive"), ha tentato di associarci a mostri e str4gisti vari peraltro stranieri.

Per far danni liberamente, le donne devono non solo godere dell'impunità (o di pene molto alleggerite) ma essere perfino esenti da qualsivoglia critica che potrebbe destare il sonnacchioso "cittadino medio". Va da sé che nei Paesi emergenti queste campagne non ci sono, come non ci sono leggi antiuomo e separati che vivono in macchina, mentre l'Occidente non deve reagire al suo collasso pilotato: a partire dalla famiglia che è il pilastro di ogni società, agli stessi uomini che sono i custodi e i creatori della civiltà
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Offline Paol

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #156 il: Luglio 23, 2024, 11:43:31 am »


.... Paesi emergenti queste campagne non ci sono, come non ci sono leggi antiuomo e separati che vivono in macchina, mentre l'Occidente non deve reagire al suo collasso pilotato:.....
leggi antimaschili purtroppo ci sono anche in paesi emersi recentemente ed emergenti.Quando torno dalle ferie voglio cercare di postare al riguardo nella sezione apposta.Certamente ce ne sono in India, anche su base costituzionale, poi il "femminicidio" credo sia reato in vari paesi in America Latina. C'è è poi l' obbligo militare, solo per gli uomini, tranne che in pochi paesi, tutti in Occidente ( culturale).
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Offline Paol

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #157 il: Luglio 23, 2024, 11:52:18 am »
poi il "femminicidio" credo sia reato in vari paesi in America Latina.
secondo Wikipedia, per quel che vale, in 18 paesi dell'America Latina.
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Offline bluerosso

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #158 il: Luglio 23, 2024, 14:38:48 pm »
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/06/14/germania-il-piano-della-difesa-per-tornare-alla-leva-militare-selezioni-obbligatorie-per-i-18enni-maschi-primo-obiettivo-22mila-nuove-reclute/7586129/

-
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”
John Belushi - “Animal house”




https://www.ilsole24ore.com/art/in-germania-tre-opzioni-riattivare-servizio-leva-italia-salvini-apre-no-crosetto-AFKWyZyD

A Berlino 3 opzioni per riattivare il servizio di leva

A causa dei venti di guerra che soffiano sull’Europa, la riattivazione della leva obbligatoria, sospesa dal 2011, è un tema attualmente in discussione in Germania. E la Welt am Sonntag rivela le riflessioni in corso al Ministero della Difesa, guidato dal socialdemocratico Boris Pistorius , dove sono allo studio tre diverse opzioni per rafforzare l’esercito tedesco con l’aiuto di volontari in futuro.

La prima ipotesi
Stando al giornale, la prima opzione sarebbe «la più cauta», prevedendo soltanto che chi abbia compito 18 anni nella Repubblica federale riceva del materiale informativo. Volontariamente i destinatari potrebbero poi compilare un questionario online relativo alle valutazioni sulle «personali condizioni fisiche e psichiche e sulla personale motivazione» a un eventuale servizio nell’esercito, per poi poter procedere ad altre consulenze.

La seconda
Le seconda opzione prevede la reintroduzione della leva obbligatoria e dell’anno di servizio civile, che resterebbe volontaria solo per le donne. Una svolta in tal senso sarebbe la più utile per coprire il fabbisogno dell’esercito, che attualmente conta su 180.500 militari, mentre l’obiettivo è di arrivare a 203.000 unità, ma avrebbe un impatto maggiore sia sul piano normativo che logistico, si spiega nell’articolo.

La terza
La terza opzione prevede invece che l’anno di servizio militare o civile obbligatorio sia esteso a tutti i 18enni, senza distinzione di genere. Questo varrebbe però come servizio civile “generale”: nell’esercito come in altri istituzioni, vigili del fuoco, servizi sanitari e di protezione civile. La leva obbligatoria è stata sospesa nel 2011 dal governo di Angela Merkel sotto l’allora ministro della Csu Karl Theodor Zu Guttenberg. Nei giorni scorsi anche la Cdu di Friedrich Merz ha manifestato l’intenzione di riattivarla, seppure progressivamente.

Offline Vicus

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #159 il: Luglio 23, 2024, 14:52:23 pm »
Ogni scusa è buona per sfoltire uomini. Non potremo non adeguarci al diktat tedesco. Poi la leva non diventa "giusta" se viene resa obbligatoria per le donne
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Marco21

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #160 il: Agosto 03, 2024, 04:43:11 am »
Magari anche voi avete la stessa sensazione. Quando leggo di tutte queste schifezze, tutta questa spazzatura che sembra sommergere il mondo intero, questa società così squallida e sempre più incosciente, inconsapevole e primitiva, sento davvero di aver fatto qualcosa di terribile a Dio, per mandarmi in esilio su questo pianeta di imbecilli. Esiliato completamente, in un deserto sempre più arido, abitato da zombie sempre più squallidi e soprattutto squallidE. Una punizione così grande, deve pur avere una causa ed una colpa.
Spesso, l'osservare tutto questo male, mi porta a rivolgermi a Dio, dicendo: "Abbi pietà di me, ti prego. Lo so che presto mi porterai via da qui... non mi lascerai a lungo in questo posto, nel quale sono uno straniero. Quando decidi, io sono pronto".
A volte sento di gente che muore nel sonno... forse senza nemmeno accorgersene. Si addormentano, e si svegliano dall'altra parte. Sono chiaramente dei privilegiati. Si spera, che Dio sia clemente con noi.

Online fabriziopiludu

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #161 il: Agosto 03, 2024, 06:46:34 am »


 Qui, in C.A.U.P.., il Dottor Dario N. mi ha insegnato a non avere timore delle donne in Divisa; anche se han raggiunto il Grado di Capitano.

Offline Paol

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #162 il: Agosto 03, 2024, 17:09:38 pm »
Magari anche voi avete la stessa sensazione. Quando leggo di tutte queste schifezze, tutta questa spazzatura che sembra sommergere il mondo intero, questa società così squallida e sempre più incosciente, inconsapevole e primitiva, sento davvero di aver fatto qualcosa di terribile a Dio, per mandarmi in esilio su questo pianeta di imbecilli. Esiliato completamente, in un deserto sempre più arido, abitato da zombie sempre più squallidi e soprattutto squallidE. Una punizione così grande, deve pur avere una causa ed una colpa.
Spesso, l'osservare tutto questo male, mi porta a rivolgermi a Dio, dicendo: "Abbi pietà di me, ti prego. Lo so che presto mi porterai via da qui... non mi lascerai a lungo in questo posto, nel quale sono uno straniero. Quando decidi, io sono pronto".
A volte sento di gente che muore nel sonno... forse senza nemmeno accorgersene. Si addormentano, e si svegliano dall'altra parte. Sono chiaramente dei privilegiati. Si spera, che Dio sia clemente con noi.
Diceva Hume che la vita è una guerra di tutti contro tutti. La
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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #163 il: Agosto 03, 2024, 23:04:18 pm »

 Qui, in C.A.U.P.., il Dottor Dario N. mi ha insegnato a non avere timore delle donne in Divisa; anche se han raggiunto il Grado di Capitano.
Mi sa che ti ha insegnato male. Ma sei ancora in CAUP?!
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Soldatesse e donne in divisa (da carnevale)
« Risposta #164 il: Agosto 03, 2024, 23:06:54 pm »
Magari anche voi avete la stessa sensazione.
Sì. Di straniero in patria.
Citazione
Sono chiaramente dei privilegiati.
Solo se si pentono prima. Successe a McLuhan, la sera prima ricevette la visita inattesa di un sacerdote e, inaspettatamente (era l'ultimo dell'anno non una festa particolare), si confessò
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