I concetti di "forte e "debole" possono avere significati diversi e non oggettivi. Per esperienza personale posso dire che per le donne è importante quello che loro percepiscono come "forte o "debole".
Per dire, uno potrebbe avere anche uno status elevato (per lui o oggettivamente), ma questo status non viene percepito minimamente da certe donne.
Un nobel per la fisica o la letteratura potrebbe essere considerato un "debole" e, viceversa, uno che possiede una catena di macellerie (quindi si presume ricco) come "forte".
meglio parlare di "sicuro" e "insicuro"? Le cose sono un po' più complicate con l'idea di sicurezza e di capacità decisionale che oggi si assume come caratteristica che le donne devono, più che assumere, pretendere. Se prima bastava essere un uomo sicuro e con progettualità (quali che siano, anche sbagliate o negative, come nel caso dei delinquenti) oggi la donna "pretesa con le palle" e chiamata a competere con l'uomo vorrebbe un uomo sicuro di sé, ma che da l'idea di dipendere dalla sicurezza femminile.
Un po' come se al vecchio "vai avanti tu che io seguo" (metafora dell'uomo che dovrebbe affrontare avversità e pericoli anche per la propria donna e famiglia) adesso si pretende di stare davanti, ma con un uomo che è pronto a saltare immediatamente davanti nel caso di situazione avversa, che naturalmente con la modernità può anche non essere la perdita della vita o l'incontro con il mammuth da cacciare, ma la perdita della sicurezza economica minima per sopravvivere o addirittura, salendo sulla piramide di Maslow, del successo o dell'approvazione. Non so se mi sono capita.