A differenza del cristianesimo il buddismo considera il sesso sempre dannoso (peccato=danno a se stessi), in quanto impedisce il raggiungimento del Nirvana e comporta un'espiazione con cicli di rinascite.
Nel cattolicesimo, il sesso tra persone sposate, anche abbondante ed eventualmente "creativo" è considerato una benedizione, anzi ha un valore sacro, non solo biologico, ponendo in risalto la figura dell'uomo e del padre, che è legata a valori simbolici.
No il buddismo considera l'attaccamento ai piaceri materiali sempre dannoso per il raggiungimento del nirvana, senza particolare accanimento o riferimento alla sola sfera sessuale.
Ad esempio, un monaco buddista che voglia cercare di raggiungere concretamente il nirvana e' tenuto a rinunciare tanto al sesso quando all'affetto e alla semplice COMPAGNIA di una moglie, perche' anche l'attaccamento sentimentale e' una forma di attaccamento alle cose terrene.
Ma a parte questo, tu guardi troppo l'aspetto teorico o letterale del buddismo, quando cio' che conta e' il tipo di morale e di societa' che produce. E' ovvio che il percorso per cercare di raggingere il Nirvana e' riservato a pochi individui fortemente orientati agli obiettivi spirituali, cosi' come la vita ascetica e monastica e' riservata a pochi tra i fedeli cristiani, e lo stessi dicasi per la rinuncia ai beni terreni chiesta da Gesu' agli apostoli e poi praticata da pochi individui ispirati come ad es. S. Francesco.
Di contro, la maggioranza degli individui buddisti segue una morale dove c'e' un forte rispetto per gli anziani (perche' piu' avanti nel ciclo di rinascite), per i monaci (perche' piu' avanti nel percorso spirituale) e per le autorita' in generale (perche' nei paesi buddisti l'autorita' e' legata a un certo grado di sviluppo spirituale personale).
Il sesso non e' un problema e non e' un ossessione: va trattato con distacco come ogni altra passione umana, compresa la passione romantica.
In ogni caso, non c'e' ombra di femminismo: il rispetto che si da' a una persona dipende dal suo "ranking" nel ciclo universale delle rinascite, a prescindere dal suo genere.