Autore Topic: La cultura della cavalleria e della monogamia.  (Letto 6359 volte)

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Offline Zoltan2

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La cultura della cavalleria e della monogamia.
« il: Aprile 29, 2010, 12:23:21 pm »
L'altro giorno riflettevo sull'influenza delle donne nella società. Ripensavo a come Shopenhauer avesse descritto la cavalleria europea (del suo e del nostro tempo) come un male profondo della cultura della nostra storia.
Voglio farvi riflettere su due possibili scenari. Il primo è il nostro. In questa società, dove la donna viene sempre (direttamente o indirettamente) messa costantemente su un piedistallo al di sopra degli uomini. Quella che Shopenhauer chiamava "cavalleria" è appunto questo: l'adorazione continua e incontrollata degli uomini per il genere femminile, l'uso spregiudicato dell'istinto maschile come arma contro se stesso da parte delle donne che sanno furbamente sfruttarlo. E non solo: siamo una società in cui il matrimonio monogamico (più che prima) è una trappola per l'uomo e diventa uno strumento di acquisizione e prevaricazione della donna.

L'altro scenario è quello auspicato da Shopenhauer: Una società in cui le donne tornano al loro posto. Una società in cui si favorisce la poligamia come strumento per ristabilire un equilibrio naturale fra uomo e donna. Gli uomini ci guadagnano poiché riottengono ciò che biologicamente è loro di diritto e più femmine lo proteggono da un singolo amore, e per la donna la poligamia è un vantaggio poiché consente a tutte loro di assicurarsi di trovare un consorte.
E poi ovviamente si auspica che le donne vengano viste, giudicate e trattate per quello che sono e non per quello che vorremmo che fosse, come molti paladini di una falsa uguaglianza vogliono farci credere.

Ma il punto non è questo. In particolare, mi è capitato di riflettere sulle conseguenze di questi due scenari. Mi è capitato di pensare a quanto una situazione come la prima possa dare vita solo a maschi frustrati e "senza palle". Il problema è che penso vivamente che molti dei problemi della nostra società sarebbero risolvibili se si ristabilisse l'equilibrio naturale fra uomo e donna. Dai su, siamo sinceri: quanti uomini sono frustrati nella nostra società a causa di questa situazione? Uomini che devono sempre e comunque oramai sottostare al volere di mogli, madri e fidanzate, che non fanno altro che intaccare la loro profonda natura che invece dovrebbe vedere l'uomo come dominatore sulla donna (in senso positivo ed entro certi limiti comunque).
Come si può basare una società su un sistema familiare (che è il pilastro della società) dove già in partenza ci sono squilibri immensi e conseguenti frustrazioni e pretendere che questo errore non comporti nessun problema?

Noi viviamo in una società in cui la donna comanda indirettamente tramite il ricatto, la frustrazione e il raggiro. Il suo potere supremo è quello sessuale, estremizzato dalla cultura contemporanea. E tutto questo non solo non è naturale, ma sta piano piano rovinando la nostra società!!!
Se ogni uomo di questo paese, quando torna a casa la sera, è costretto ad avere a che fare con una donna presuntuosa e arrogante, perché le circostanze le consentono di alzare la cresta, perché è regina in un matrimonio-truffa, quale società e quale mondo credete che poi andranno a costruire questi uomini?

Insomma io mi chiedo... quanto la nostra società sarebbe migliore se le donne tornassero al loro posto e gli uomini potessero davvero riesprimersi appieno senza più frustrazioni e sottomissioni contro natura?
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline Warlordmaniac

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #1 il: Aprile 29, 2010, 12:39:58 pm »
Riflessione molto interessante con giri di parole che si avvicinano al mio stile, mi sembrava quasi di leggere me stesso.

Però non ho capito una cosa: concedendo la poligamia solo all'uomo, ne consegue che ci saranno più uomini single che donne single; siamo sicuri che non si andrebbe a assecondare ulteriormente la donna invece che l'uomo (che poi non è detto che sia un male: non voglio mica il male per le donne)?

Offline Zoltan2

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #2 il: Aprile 29, 2010, 13:08:35 pm »
Riflessione molto interessante con giri di parole che si avvicinano al mio stile, mi sembrava quasi di leggere me stesso.

Però non ho capito una cosa: concedendo la poligamia solo all'uomo, ne consegue che ci saranno più uomini single che donne single; siamo sicuri che non si andrebbe a assecondare ulteriormente la donna invece che l'uomo (che poi non è detto che sia un male: non voglio mica il male per le donne)?

Giusta osservazione, infatti hai ragione: nella società che auspico, la poligamia è uno stato non possibile per tutti gli uomini, ma solo per i maschi "alfa".

Questo però non sarebbe necessariamente un male. E' logico che la poligamia non possa essere di tutti, ma è altrettanto logico che una sua negazione porta a conseguenze peggiori.

La poligamia comporterebbe:

Alle donne di poter trovare sempre un uomo che le protegga. Non solo: la poligamia consentirebbe a queste donne di poter accedere seppur in condivisione agli uomini migliori per bellezza, ricchezza e potere.

Al maschio alfa un equilibrio fra uomo e donna ideale, competizione diretta, e benessere sessuale elevato.

Al maschio comune la prospettiva di poligamia -anche se quest'ultima non venisse mai realizzata- consentirebbe di dare un "freno" al potere femminile. La consapevolezza di avere il diritto alla poligamia è anch'esso un vantaggio psicologico sulla donna. E' "l'esclusività" tipica della monogamia che dà il potere alla donna di agire come vuole.

Comunque in linea di principio, il concetto della poligamia deve essere accompagnato a un sistema legislativo in difesa della posizione del maschio, della tutela della libertà degli uomini e degli equilibri generali della famiglia.

Cosa fondamentale, da tenere presente è questa: La poligamia, anche se riservata a non tutti gli uomini ma solo ai più meritevoli, avrebbe la funzione di dare -ai più ricchi e ai più potenti- uno stato di equilibrio psico-fisico ideale. Sono infatti gli uomini più ricchi e potenti a muovere la società e il vantaggio del benessere di questi ultimi (nel senso di non frustrazione) ricadrebbe su tutti.
Immagina un politico importante che si ritrova a letto con la moglie: lui le fa: oh, cara, voglio fare una legge per tutelare la paternità maschile! e lei: no, non sono d'accordo. anzi, se non ritiri quello che hai detto, non si scopa stasera! e lui: va bene, non lo farò, però ti prego, facciamolo! Ecco a grandi linee quello che sarebbe da evitare.
E' meglio PER TUTTI che almeno una parte della società, quella più influente, sia protetta dai ricatti e dalle frustrazioni delle femmine.
Meglio che la poligamia sia uno strumento che assicuri lo stato ideale alle classi sociali elevate (ovvero coloro che muovono capitali e prendono decisioni) che la monogamia che assicura invece instabilità psicologica, frustrazione e ricatti ANCHE a questi individui che dovrebbero essere invece i meno dipendenti da una cosa così lontana dalla ragione come l'istinto sessuale!

Poi a mio parere, l'assenza di femmine è uno stimolo per lo sviluppo e comporta molta meno "frustrazione negativa" della monogamia!! La poligamia è un bene ANCHE per chi non ha a disposizione donne, poiché ripara dalle enormi sofferenze della monogamia assoluta (e cioè dal potere femminile) e spinge in avanti l'uomo che ha un motivo in più per lottare per acculturarsi e arricchirsi per raggiungere una posizione in cui poi le verrà concessa la poligamia.

Nella poligamia vi sarebbe più competizione maschile, ma alla lunga tutti ne potremmo cogliere vantaggi. Poi la competizione maschile esiste tutt'oggi, ma non è giustificata: almeno con la poligamia, la competizione avrebbe una ricompensa adeguata (molte donne). Per lo meno, sembra essere il male minore!
« Ultima modifica: Aprile 29, 2010, 13:13:37 pm da Zoltan2 »
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Offline Warlordmaniac

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #3 il: Aprile 29, 2010, 14:23:49 pm »
No, non mi convince. E' difficile immaginare un mondo deginarchizzato, sempre se la poligamia ci riuscisse a farlo.
Hai scritto:
La poligamia comporterebbe:

Alle donne di poter trovare sempre un uomo che le protegga. Non solo: la poligamia consentirebbe a queste donne di poter accedere seppur in condivisione agli uomini migliori per bellezza, ricchezza e potere.

(...)

Al maschio comune la prospettiva di poligamia -anche se quest'ultima non venisse mai realizzata- consentirebbe di dare un "freno" al potere femminile. La consapevolezza di avere il diritto alla poligamia è anch'esso un vantaggio psicologico sulla donna. E' "l'esclusività" tipica della monogamia che dà il potere alla donna di agire come vuole.

Se tutte queste donne si spostano verso alcuni poli accentratori, di conseguenza, come ho già detto, molti uomini beta avrebbero una fetta più piccola di donne da spartirsi; ogni donna che si sposa con un poligamo è una donna in meno che avrebbe potuto far parte del "mercato beta"  (anche se sappiamo che le dinamiche sessuali portano lo stesso ad una poligamia di fatto, attraverso i rapporti extramatrimoniali). Il problema che voglio sollevare è che quello che chiami "maschio comune" secondo me può mettere sotto scacco ("dare un freno al potere") se la donna ha scelto lui, cioè la donna sposata con un monogamo ha meno potere perché il monogamo è un potenziale poligamo; ma qui il rischio diventa quello di non essere neanche monogamo, perché la materia prima scarseggerebbe.
« Ultima modifica: Aprile 29, 2010, 14:31:21 pm da Warlordmaniac »

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #4 il: Aprile 29, 2010, 14:25:26 pm »
Cosa fondamentale, da tenere presente è questa: La poligamia, anche se riservata a non tutti gli uomini ma solo ai più meritevoli, avrebbe la funzione di dare -ai più ricchi e ai più potenti- uno stato di equilibrio psico-fisico ideale.

Prendo fortemente le distanze da questa terminologia.

Offline ilmarmocchio

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #5 il: Aprile 29, 2010, 16:23:01 pm »
Il post di Zoltan2 e' interessante e merita degli azpprofondimenti

Offline Zoltan2

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #6 il: Aprile 29, 2010, 20:29:39 pm »
No, non mi convince. E' difficile immaginare un mondo deginarchizzato, sempre se la poligamia ci riuscisse a farlo.
Hai scritto:
Se tutte queste donne si spostano verso alcuni poli accentratori, di conseguenza, come ho già detto, molti uomini beta avrebbero una fetta più piccola di donne da spartirsi; ogni donna che si sposa con un poligamo è una donna in meno che avrebbe potuto far parte del "mercato beta"  (anche se sappiamo che le dinamiche sessuali portano lo stesso ad una poligamia di fatto, attraverso i rapporti extramatrimoniali). Il problema che voglio sollevare è che quello che chiami "maschio comune" secondo me può mettere sotto scacco ("dare un freno al potere") se la donna ha scelto lui, cioè la donna sposata con un monogamo ha meno potere perché il monogamo è un potenziale poligamo; ma qui il rischio diventa quello di non essere neanche monogamo, perché la materia prima scarseggerebbe.


Sì ma io vedo la cosa sotto un punto di vista completamente differente.

L'errore è vedere il problema nell'assenza di donne per gli uomini beta: ERRORE!!!

Il danno più grave la fa la monogamia, che seppur dando a tutti una donna, rende di fatto l'uomo sottomesso alla propria donna.

La frustrazione, la sottomissione, quella che incide sullo stato psico-fisico degli uomini della nostra società non è colpa della eventuale e momentanea mancanza di donne ma dalla posizione di sudditanza nei confronti della moglie o della fidanzata!

Nel caso della monogamia, si ha uno squilibrio dei rapporti poiché la donna quando sta con un uomo lo "possiede" e trova una certa sicurezza ed esclusività nella monogamia!

Con la poligamia le donne avrebbero di che essere meno tranquille e più equilibrate, costantemente. La società non sfornerebbe più donne che non vedono l'ora di sottomettere il "loro" uomo, ma solo donne che non vedrebbero l'ora di "farsi sottomettere" (come è naturale che sia) dall'uomo giusto, e saprebbero sempre di non poter essere mai esclusive (creando quindi competizione diretta).

Rifletteteci: La poligamia porterebbe beneficio alle relazioni, e anche se non sarebbe accessibile per tutti immediatamente, renderebbe le relazioni uomini-donne finalmente naturali ed equilibrate. E' meglio che non tutti abbiano lo stesso numero di donne, se poi avere tutti una donna significa in realtà dare un innaturale potere al genere femminile!

Capito?
« Ultima modifica: Aprile 29, 2010, 20:43:17 pm da Zoltan2 »
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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #7 il: Aprile 29, 2010, 21:00:02 pm »
Prendo fortemente le distanze da questa terminologia.

In questo caso ti posso dire che è naturale che ci siano uomini beta e uomini alfa. La poligamia però darebbe agli uomini alfa il vero potere per sottomettere il genere femminile, privando gli uomini beta di un genere femminile esuberante e presuntuoso creato da una cultura basata sulla monogamia dove ogni uomo è in realtà schiavo della "propria" donna!
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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #8 il: Aprile 29, 2010, 21:15:26 pm »
Si, il discorso sulla poligamia e' interessante. Merita di essere sviluppatp. E' un tabu, quello della monogamia, che infatti incatena l'uomo. C'e' da pensarci. Oltretutto il maschio, per natura e' poligamo

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #9 il: Aprile 29, 2010, 21:46:15 pm »
Si, il discorso sulla poligamia e' interessante. Merita di essere sviluppatp. E' un tabu, quello della monogamia, che infatti incatena l'uomo. C'e' da pensarci. Oltretutto il maschio, per natura e' poligamo

Vero il nucleo familiare basato sulla monogamia è quanto di più "femminista" ci possa essere a livello basilare per la Società.
L'uomo è "programmato" filogeneticamente per spargere il seme, quindi per avere più partner; una Società basata sulla monogamia imbriglia a priori questa naturale propensione maschile.

Offline ilmarmocchio

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #10 il: Aprile 29, 2010, 22:16:34 pm »
Adesso magari diro' una cazzata, pero' il forum e' gratis equindi la tiro.
Io non sono religiosissimo ma neanche ateo . Diciamo agnostico. Ho letto la Bibbia e , al di la' del fatto confessionale, l'ho trovata di indubbio valore letterario e sapienziale. Un aspetto pero' mi ha colpito: l'impressione di vigoria, di forza naturale e spirituale dei patriarchi e dei re dell'antico testamento. E' come se avessi scoperto come dovrebbe essere l'uomo maschio. Mi ha sorpreso il fatto di averlo scoperto in testi non certo recenti, anzi. E veramente, a parlare di noi contemporanei, mi sembra di aver a che fare con nanerottoli esangui.
Se a cio' aggiungiamo che anche l'evoluzione stabilisce la poligamia come regime "naturale" per l'uomo, mi sembra che questi secoli che sono passati abbiano visto in realta' una "devoluzione" del maschio

Offline Warlordmaniac

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #11 il: Aprile 29, 2010, 22:16:43 pm »

L'uomo è "programmato" filogeneticamente per spargere il seme, quindi per avere più partner.

Non penso che sia così semplice la faccenda, perché non siamo più gli animali di un milione di anni fa.

Offline Warlordmaniac

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #12 il: Aprile 29, 2010, 22:26:18 pm »
Sì ma io vedo la cosa sotto un punto di vista completamente differente.

L'errore è vedere il problema nell'assenza di donne per gli uomini beta: ERRORE!!!

Il danno più grave la fa la monogamia, che seppur dando a tutti una donna, rende di fatto l'uomo sottomesso alla propria donna.


Le coppie non sono di regola equilibrate, ma tendono ad esserlo. Dopo la prima concessione sessuale, la donna perde il suo (grande) plusvalore iniziale, quindi dopo il matrimonio uomo e donna sono pressoché simili in potere reciproco, entrambi sganciati dall'attrazione fisica. Poi ci sono le leggi e tutto il resto che ancora esaltano la donna e allora bisognerà agire su questi, ma il marito non lo considero un sottomesso.

Il grande casino è per chi la donna la deve ancora trovare.

e-manuel

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #13 il: Aprile 29, 2010, 23:51:16 pm »
Fermo restando che per quello che mi riguarda la poligamia può benissimo venire legalizzata,dato che la cosa mi è a grandi linee indifferente, tuttavia non vedo perchè grazie a questa gli uomini beta - ma includerei anche agli alfa che desiderano restare monogami o single- dovrebbero sentirsi liberi dalle donne; nel senso che si è pur sempre padroni di non dover cercarsi una compagna, nonostante che l' istinto maschile non lo si possa cambiare.
Reputo comunque che un certa frustrazione accompagni in ogni caso anche chi non ha una donna, a meno che non si preferisca definirla, tutt' al più, come malinconia.

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Re: La cultura della cavalleria e della monogamia.
« Risposta #14 il: Aprile 30, 2010, 00:18:00 am »
Il post di Zoltan2 e' interessante e merita degli azpprofondimenti

Ma fu già stato approfondito... :D...quindi non ci ritorno.
Su questo tema ho scritto diversi afo, il più importante diceva, lapidariamente: poligamia->monogamia->unigamia.

Mi pare che dica tutto, proprio per via di quella famosa antinomia (cioè una contraddizione, epperò reale..) tra valore maschile, e convenienza maschile (di tutti gli uomini), che sono appunto in opposizione per via della natura sessuata maschile che funziona in una determinata maniera, e fare la convenienza di tutti significa abbassare il valore maschile.
E' ovvio poi che gli uomini vogliano la botte piena e la moglie ubriaca, ed ecco perchè questi problemi ce li abbiamo noi (i discendenti della civiltà cristiana), avendo ottenuto solo la moglie sobria e la botte vuota, e non le società islamiche poligamiche.

Abbiamo voluto la bicicletta?
Abbiamo voluto andare contro natura?
Ora, pedalare....
 
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)