Il tema delle madri che ammazzano i loro figli non è mai stato trattato e studiato a fondo. E si capisce: urta la sensibilità generale e fa a
pugni con l'immagine angelicata della donna come incarnazione del buono, del bello e del bene. Immagine che il femminismo si è assai BEN guardato dal contestare, anzi ha avallato. Tuttavia il fenomeno esiste ed è diffuso. Anche i padri possono ammazzare i figli ma è una
fattispecie qualitativamente diversa. L'aveva riconosciuto anche una donna, Oriana Fallaci che in merito ha scritto: "Quando un padre
ammazza un figlio, quasi sempre si ammazza anche lui. Una madre che ammazza un figlio, non si ammazza affatto. Va dal parrucchiere".
Ma il caso di Varese è da manuale. Un'infermiera, innamorata del medico killer che ammazzava i pazienti per delirio di onnipotenza, dopo
aver ucciso il marito, propone al medico suo amante: "Se vuoi, uccido anche i miei bambini". Ora, come accidenti è possibile che la propria
infatuazione per un uomo arrivi anche a soffocare l'istinto materno che anche una iena, un pescecane ha per la sua prole? La ragione che mi viene in mente, la sola possibile è l'autoreferenzialità tipica delle femmine di oggi della specie umana: in nome della felicità e della propria autogratificazione personale va spazzato via ogni possibile ostacolo, fosse anche un figlio. Di questa vicenda colpisce il
fatto che tutti i giornali si siano limitati a menzionare asetticamente l'episodio senza commentarlo, come invece sempre si fa con i
cosiddetti "femminicidi". In tal caso gli "approfondimenti" si sprecano. Qui invece, silenzio. E magari qualche bell'ingegno di zerbino si
spingerà a dire che quella disgraziata era stata "soggiogata dal potere del maschio patriarcale". E' un pò difficile spiegare però come
mai sia stata la "disgraziata" a proporre, senza essere stata invitata a farlo, al "maschio patriarcale" di uccidere i suoi figli e sentirsi
rigettare la proposta proprio dal "maschio patriarcale": "no, i bambini, no"- le ha risposto lui. Proprio lui, il maschio patriarcale.
Ma possiamo essere certi che nessun organo di stampa solleverà la questione. E si capisce: che un giornale non azzecchi mai una
previsione sull'esito di un'elezione o di un referendum ci può benissimo stare. Ma vuoi mettere beccarsi un'accusa di "misoginia"?