Autore Topic: il vero uomo è un eroe morto...  (Letto 4823 volte)

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Offline ilvaccaro

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il vero uomo è un eroe morto...
« il: Ottobre 06, 2009, 21:39:57 pm »
In questo topic vorrei raccogliere tutti gli articoli che vedono gli uomini morire,
ma non sul lavoro.

Visto che oramai un uomo che muore sul lavoro pare essere "un'incidente di percorso", quasi come una gomma bucata o un un fatto normale al punto che oramai facciamo notizia solo se crepiamo "in gruppo" tipo 3\4 operai al colpo...No.

Vorrei qui radunare solo i molti casi in cui un uomo muore per salvare gli altri... Uomini sconosciuti che spesso ci lasciano la pelle per salvare gente  altrettanto sconosciuta....
Uomini fino a ieri facenti parte di quella "razza inferiore" che spesso viene criticata sui giornali e sui media, ma che poi come per magia diventano eroi sempre e solo quando sono ben morti....(Così si evita anche il rischio di parlare bene o tributare onori ad un uomo vivo....Meglio osannare i morti oggi nell'attesa di continuare a maledire i vivi domani...)
Le parole si sa non costano nulla e rendono molto..... Ma per rispetto a questi eroi fino a ieri sconosciuti è doveroso conservare almeno il ricordo delle loro gesta.

Cominciamo con il primo:

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L'eroe per caso di Giampilieri
Simone morto per salvare otto persone
Su Facebook è nato un gruppo a lui intitolato. Con più di 2000 membri e centinaia di messaggi

Simone Neri (dal web)
MESSINA - Simone Neri era un ragazzo sorridente. Era sottocapo di prima classe della Marina. Aveva una ragazza bellissima e sognava una famiglia, come tutti. Aveva 28 anni e quel tragico giovedì era riuscito a mettersi in salvo mentre il paesino di Giampilieri crollava sotto il fango della montagna. Era in salvo sopra un tetto. Così ascoltando le richieste di aiuto intorno a lui, non ha resistito. E allora ha cominciato a darsi da fare. Prima ha salvato un vicino che urlava disperato dalla sua casa crollata. Poi è corso ad aiutare una donna intrappolata tra le macerie. L'ha presa in braccio e l'ha portata in salvo sopra il tetto sicuro. Poi è toccato ad un'amico sulle spalle. Avanti e indietro per otto volte. Alle 21.00 lultima telefonata alla sua ragazza, C'è un bambino che piange, vado a salvarlo. Qualsiasi cosa succeda, ricordati che io ti amo. Ma la sua corsa questa volta si è fermata.

SU INTERNET - Simone Neri è stato ritrovato tra le vittime dopo due giorni. La cugina lo ricorda davanti alle telecamere: Fino alla fine ha salvato tutti. Poi per non c'è l'ha fatta.... La storia di Simone adesso vive su internet e fa il giro del mondo. Siti e pagine per ricordare l'altruismo di un giovane messinese. Su Facebook è nato un gruppo a lui intitolato: Simone Neri un VERO EROE. Iscritti oltre 2000, centinaia di messaggi e un quesito: A lui 8 persone devono la vita. Chissà se gli toccheranno i funerali di Stato... chissà se un tricolore ci sarà sulla sua bara... o se una scuola gli sarà intitolata... Onore a te, che hai sacrificato la tua vita... in cambio di nulla!
Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

Offline ventiluglio

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #1 il: Ottobre 06, 2009, 22:12:01 pm »
Iniziativa meritoria.

Però esiste già qualcosa di simile, da diversi anni, sul sito Maschiselvatici: la rubrica "Uomini belli, uomini del dono" http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_dono.htm

Offline Rita

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #2 il: Ottobre 06, 2009, 22:12:19 pm »
Non è successo ieri, sono passati 10 anni
Tunnel del Monte Bianco. Era il 24 marzo 1999. Un camion prese fuoco, fermandosi all'interno del tunnel del Monte Bianco. L'incendio, alimentato dalle materie combustibili presenti nel veicolo, fu amplificato dall'effetto forno causato dal tunnel e fu presto fuori controllo. Quando, dopo oltre due giorni di lavoro, i pompieri italiani e francesi domarono l'incendio, tra le carcasse bruciate, e all'interno dei rifugi posti a lato del tunnel contarono 39 vittime.

Da allora, ogni anno, i motociclisti di tutta Europa si riuniscono all'ingresso del tunnel, per ricordare uno di loro. Pierlucio Tinazzi detto "Spadino" per la sua esile corporatura, era un addetto alla sicurezza della Società Italiana del Tunnel del Monte Bianco.
Quando vide l'incendio non ci pensò due volte, e grazie all'agilità della sua moto di servizio, portò fuori da quell'inferno di fuoco, calore e fumo, automobilisti ed autotrasportatori intrappolati. L'ultima entrata nel tunnel gli fu fatale: lo trovarono, insieme ad un camionista che evidentemente non era riuscito a portare in salvo, all'interno di uno dei rifugi antincendio, che a causa dell'enorme calore e della durata del rogo si era trasformato in un forno mortale
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline ilvaccaro

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #3 il: Ottobre 06, 2009, 22:23:25 pm »
Iniziativa meritoria.

Però esiste già qualcosa di simile, da diversi anni, sul sito Maschiselvatici: la rubrica "Uomini belli, uomini del dono" http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_dono.htm

Non lo sapevo...Non giro su molti altri siti.
Comunqe fare un'archivio anche qui non mi pare una brutta idea.
è utile anche in funzione di copia-incolla per chiudere la bocca alle
prevedibili scorribande future delle varie femministe che varranno a romperci le palle anche qui al grido di:
"maschio assassino"

A meno che non si voglia limitarsi a bannarle e amen.
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Offline Animus

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #4 il: Ottobre 07, 2009, 11:10:20 am »
Iniziativa meritoria.

Però esiste già qualcosa di simile, da diversi anni, sul sito Maschiselvatici: la rubrica "Uomini belli, uomini del dono" http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_dono.htm

Già.
L'unica nota stonata è, chissà perchè, l'ultima volta che ho sentito parlare del dono e del sacrificio maschile, ho avuto come l'impressione che ci si stesse riferendo al dono e al sacrificio maschile ... degli altri.

Come dire, se gli eroi devono fare un passo avanti, basta che tutti gli altri facciano un passo indietro, etvoilà, ecco a voi gli eroi!  :rofl2:


Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Animus

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #5 il: Ottobre 07, 2009, 11:49:03 am »
Come dire, se gli eroi devono fare un passo avanti, basta che tutti gli altri facciano un passo indietro, etvoilà, ecco a voi gli eroi!  :rofl2:

Traduco.

Nella tradizione cristiana, l'eroe è il martire ... non il kamikaze.
Mentre il secondo è quello che sacrifica la propria vita volontariamente, il nostro eroe somiglia molto di più allo sfigato, a quello che ha dovuto fare quello che ha fatto sperando che gli andasse bene, ed invece gli è andata male.
Ha dunque perfettamente ragione ilvaccaro ad aver titolato "il vero uomo è un eroe morto".

E' proprio così.


Basta vedere i 6 soldati italiani uccisi in Afghanistan insomma, il vero eroe (pur se dall'altra parte) è il kamikaze che si è fatto esplodere portandosene dietro 6, mica quelli uccisi dal destino.

L'eroe cristiano è uno sfigato...sì.

http://www.youtube.com/v/JmnjieKHGQQ
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Offline Animus

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #6 il: Ottobre 07, 2009, 13:16:30 pm »
Kamikaze (神風) è una parola giapponese, di solito tradotta come vento divino (kaze sta per "vento" ka significa inspirare e ze significa espirare — è un termine fondamentale nello shintoismo — e kami significa "divino")
...
La Prima Flotta Aerea disponeva di soli 40 aerei: 34 Mitsubishi Zero imbarcati su portaerei, e 3 aerosiluranti Nakajima B6N, 1 Mitsubishi G4M, 2 bombardieri Yokosuka P1Y e un aeroplano da ricognizione. Il compito che dovevano affrontare le forze giapponesi pareva totalmente impossibile. Il comandante della Prima Forza Aerea, il vice ammiraglio Takijiro Onishi decise di formare una "Forza d'Attacco Speciale Kamikaze"; Onishi divenne il "padre dei kamikaze".
...
Il comandante Asaiki Tamai chiese ad un gruppo di abili studenti di volo che aveva personalmente addestrato di unirsi alla forza di attacco speciale. Tutti i piloti alzarono entrambe le mani, dando pertanto l'assenso ad unirsi all'operazione. Più tardi Tamai chiese al tenente Seki Yukio di comandare la forza di attacco speciale. Si dice che Seki abbia chiuso gli occhi ed abbassato la testa per dieci secondi prima di chiedere «La prego di lasciarmelo fare». Seki divenne pertanto il 24° pilota kamikaze ad essere scelto.
...
L'esercito giapponese non ebbe mai problemi nel reclutare volontari per le missioni kamikaze; in effetti ci fu il triplo di volontari rispetto agli aerei disponibili.
...
Alla fine della seconda guerra mondiale il servizio aeronautico della marina giapponese aveva sacrificato 2.526 piloti kamikaze, mentre quello dell'esercito ne aveva sacrificati 1.387. Secondo un dato ufficiale, di fonte giapponese, le missioni affondarono 81 navi e ne danneggiarono 195, ammontando all'80% delle perdite USA durante le fasi finali della guerra nel Pacifico


http://it.wikipedia.org/wiki/Kamikaze

Il Kaiten (giapponese: 回天) era una torpedine modificata come arma suicida ed utilizzata dalla Marina Imperiale Giapponese nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. Kaiten significa rivolgersi al paradiso.

I primi modelli permettevano al pilota di fuggire dopo l'accelerazione finale verso il bersaglio, per quanto le possibilità di successo di tale manovra siano dubbie. Non esistono resoconti di piloti che abbiano tentato di fuggire o che abbiano avuto intenzione di tentare, così questa possibilità fu abbandonata nella produzione dei modelli successivi

http://it.wikipedia.org/wiki/Kaiten



Così impariamo a distinguere la merda ... dalla cioccolata ... che sarebbe pure ora.
« Ultima modifica: Ottobre 07, 2009, 13:20:38 pm da Animus »
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #7 il: Ottobre 07, 2009, 16:11:38 pm »
Così impariamo a distinguere la merda ... dalla cioccolata ... che sarebbe pure ora.

Si potrebbe far delle distinzioni tra gli "eroi militari" ed "eroi civili".

Il rischio di compiere azioni per salvare la vita di altri, nella routine quotidiana, e' un'altra cosa.
Questi "eroi" non sono eroi per caso, neanche perche' gli altri hanno fatto un passo indietro.

Gli altri sono stati "fermi al loro posto".

Ritengo un "eroe" chi non sta fermo nel suo posto sicuro nelle situazioni di emergenza.

Questo topic ilvaccaro l'ha aperto per raccogliere le "gesta" di eroi civili.

"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #8 il: Ottobre 07, 2009, 16:33:19 pm »
Si potrebbe far delle distinzioni tra gli "eroi militari" ed "eroi civili".

Il rischio di compiere azioni per salvare la vita di altri, nella routine quotidiana, e' un'altra cosa.
Questi "eroi" non sono eroi per caso, neanche perche' gli altri hanno fatto un passo indietro.

Gli altri sono stati "fermi al loro posto".

Ritengo un "eroe" chi non sta fermo nel suo posto sicuro nelle situazioni di emergenza.

Questo topic ilvaccaro l'ha aperto per raccogliere le "gesta" di eroi civili.

Sì, io sono stato decisaemtne impietoso, non è che sia tutto da buttare, anzi...

Il concetto di eroe-martire (contrapposto all'eroe-kamikaze) nasce in realtà bene, è colui che è disposto fino a perdere la vita pur di non rinnegare la propria "fede" (latu sensu).

Niente da dire, non da meno dell'altro, è col tempo che si rovina, con la secolarizzazione direi, che viene sempre più stumentalizzato dai poteri forti e si discosta dalla figura originaria, quelli si davvero eroica, per essere semplicemente idealizzato come colui che muore/viene ucciso a vantaggio degli altri.

E' proprio l'ultimo concetto,si faccia attenzione, il fatto che gli altri traggono vantaggio dalla sua morte/uccisione involontaria (cioè sulal quale non ha arbitio ma semplicemtne la subisce), che a mio parere, toglie alla moderna figura del martire, tutto il suo significato eroico.


  
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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #9 il: Ottobre 07, 2009, 17:04:58 pm »
E' proprio l'ultimo concetto,. il fatto che gli altri traggono vantaggio dalla sua morte/uccisione involontaria (cioè sulal quale non ha arbitio ma semplicemtne la subisce), che a mio parere, toglie alla moderna figura del martire, tutto il suo significato eroico.
Personalmente penso che sia la mancanza del senso di "riconoscenza" che ha fatto perdere valore alla parola "eroe".
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Offline TMan075

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #10 il: Ottobre 11, 2009, 16:02:14 pm »
Si potrebbe far delle distinzioni tra gli "eroi militari" ed "eroi civili".

Il rischio di compiere azioni per salvare la vita di altri, nella routine quotidiana, e' un'altra cosa.
Questi "eroi" non sono eroi per caso, neanche perche' gli altri hanno fatto un passo indietro.

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Concordo: l'eroe è quello che pur sapendo di essere in grave pericolo ha cercato di dare un qualcosa agli altri.
Ed ha perso la vita senza imporsi ma subendo un imposizione.
Per questo ha pagato.


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Offline TMan075

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #11 il: Ottobre 11, 2009, 16:20:04 pm »
Non è successo ieri, sono passati 10 anni
Tunnel del Monte Bianco. Era il 24 marzo 1999. Un camion prese fuoco, fermandosi all'interno del tunnel del Monte Bianco. L'incendio, alimentato dalle materie combustibili presenti nel veicolo, fu amplificato dall'effetto forno causato dal tunnel e fu presto fuori controllo. Quando, dopo oltre due giorni di lavoro, i pompieri italiani e francesi domarono l'incendio, tra le carcasse bruciate, e all'interno dei rifugi posti a lato del tunnel contarono 39 vittime.

Da allora, ogni anno, i motociclisti di tutta Europa si riuniscono all'ingresso del tunnel, per ricordare uno di loro. Pierlucio Tinazzi detto "Spadino" per la sua esile corporatura, era un addetto alla sicurezza della Società Italiana del Tunnel del Monte Bianco.
Quando vide l'incendio non ci pensò due volte, e grazie all'agilità della sua moto di servizio, portò fuori da quell'inferno di fuoco, calore e fumo, automobilisti ed autotrasportatori intrappolati. L'ultima entrata nel tunnel gli fu fatale: lo trovarono, insieme ad un camionista che evidentemente non era riuscito a portare in salvo, all'interno di uno dei rifugi antincendio, che a causa dell'enorme calore e della durata del rogo si era trasformato in un forno mortale

grande tribù quella dei motociclisti.
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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #12 il: Ottobre 12, 2009, 13:47:04 pm »
E' nella natura umana dare qualcosa se si riceve qualcosa in cambio, sia anche soltanto un riconoscimento morale.
Se Pinco muore nel salvare  una persona, natura vuole che gli sia riconosciuto l'atto di eroismo e che sia pubblicamente celebrato.
Se Pinco muore perchè tutti si aspettano che muoia per salvare una persona, e con ciò non ha alcun riconoscimento perchè era solo il suo dovere, Pinco è un pirla oppure uno schiavo.

Se nel '900 un uomo si sacrificava per salvare una donna era un eroe; se oggi un uomo si sacrifica per salvare una donna liberata, è un pirla. Oppure uno schiavo.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline TMan075

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Re: il vero uomo è un eroe morto...
« Risposta #13 il: Ottobre 15, 2009, 23:40:46 pm »
Si potrebbe far delle distinzioni tra gli "eroi militari" ed "eroi civili".

Il rischio di compiere azioni per salvare la vita di altri, nella routine quotidiana, e' un'altra cosa.
Questi "eroi" non sono eroi per caso, neanche perche' gli altri hanno fatto un passo indietro.

Gli altri sono stati "fermi al loro posto".

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Il punto è che in Giappone come nell'islam  esistevano classi che erano ben indottrinate sulla cultura della morte fin dalla tenera età.
Il fatto che i kamikaze giapponesi non scappassero ma erano quasi felici era dovuto non solo all'esaltazione mistica (morivi per il dio imperatore) ma anche dal forte utilizzo di sakè prima di salire sugli aerei (peraltro riforniti solo del carbirante di andata e con le ali di cartone per risparmiare). Un po' come i nostri soldati che li ubriacavano ben bene prima di mandarli all'assalto nel 15-18.
Idem con gli islamici: prendono i ragazzini che sono i più facili da indottrinare e li mandano a farsi saltare

Questi NON sono eroi poichè l'eroe è lucido sa quello che fa. Chi considere i kamikaze come "eroi" ha capito poco del significato della vita e mangia la merda al posto della ciccolata. Ed è ignorante della storia.

I caduti per senso di dovere sono eroi: lo hanno fatto dimostrando la loro appartenenza volontaria ad un ideale. Sia civile che militare. Senza l'indottrinamento ovviamente.



"Ma che ce fregaa... ma che ce 'mportaaa"
E Cioran
« Ultima modifica: Ottobre 16, 2009, 22:08:01 pm da TMan075 »
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