Autore Topic: Campagna eutanasia e fine vita  (Letto 27521 volte)

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Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #165 il: Marzo 04, 2017, 07:02:32 am »
scusa, ho sbagliato a scrivere : riscriverei anche il 1 articolo  della costituzione :

l' Italia è una repubblica basata sulla libertà.

quindi il 3 articolo dovrebbe essere questo :


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge



Del 3 articolo è il secondo comma ad essere interpretabile  e apre la strada a interventi variamente intesi

Comunque una legge, affinché sia applicata al caso singolo che costituisce violazione della legge generale, dev'essere interpretata. L'intera esistenza del potere giudiziario si fonda su questo presupposto. Ciò che dici tu, fare in modo che la legge sia usata per favorire interessi personali, significa proprio non interpretare la legge ed equivocarla. Ciò può dipendere dal fatto che la legge è scritta male o dalla corruzione del sistema giudiziario.
L'interpretazione, in giurisprudenza, serve a chiarire il significato della legge in relazione al caso a cui si applica, ed è sempre necessaria perché ogni caso è diverso dalla circostanza generale. Se possiamo dire che i due commi da te citati sono in contraddizione l'uno con l'altro è proprio perché il secondo comma "castra" o "impedisce" di interpretare il primo.
Una legge non interpretabile è una legge creata ad hoc per un caso giudiziario ed utilizzabile solo in quel caso.

Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #166 il: Marzo 04, 2017, 09:10:08 am »
Facciamo un esempio pratico, del tutto immaginario ed inventato, e però verosimile.
E poichè l'argomento è poco allegro, l'esempio non potrà che esserlo a sua volta.

Fabio P. è un uomo di 39 anni, benestante ma non ricco, potrebbe però vivere per un bel pò anche senza lavorare. Fabio è figlio unico, ha solo due lontani cugini che non vede quasi mai, è un uomo normale e senza grossi problemi fisici, non è brutto, ma nemmeno bello. E' timido, e non ha mai avuto un gran successo con le donne, non ha molti amici. Fabio ha perso il papà circa 12 anni prima; e la mamma, purtroppo, se nè andata quando aveva 33 anni.
Fabio ha passato dei brutti momenti, ma si è sempre ripreso, e poi, soprattutto, ad un certo punto ha scorto una luce in fondo al tunnel. Durante un week end in montagna ha conosciuto Diana, e se ne è innamorato. La cosa era reciproca e Fabio ha pensato che finalmente la fortuna si era ricordata anche di lui.
Fabio passa con lei dei bei momenti e tutto il passato spiacevole sembra ormai solo un lontano ricordo. Trascorre con lei diversi mesi piacevoli ed inizia a fare grandi progetti.
Ma il mondo va come va, e una sera Diana, ad una cena di lavoro, conosce un altro. Se ne innamora perdutamente e dopo qualche tentennamento, decide di lasciare Fabio per vivere liberamente il suo nuovo amore.

Fabio è letteralmente sconvolto dalla notizia, dopo poco lascia il lavoro, e si rinchiude in sè stesso. Non esce più di casa, e comincia a covare pensieri di suicidio. Dapprima sembrano pensieri lontani, e poi sempre più vividi e concreti.
Fabio è sempre più convinto, non riesce proprio a vedere un futuro per sè stesso; e poichè è intelligente, non vuole nemmeno immaginarsi di finire come tanti, ad ubriacarsi e ad abbruttirsi in un bar per il resto della vita.
Inizia a pensare seriamente a come porre fine alla sua esistenza.
Potrebbe buttarsi nel vuoto, oppure impiccarsi, ma entrambe le cose gli fanno paura.
Poi si ricorda che c'è la possibilità di bere un semplice mix di sostanze che porterebbero a morire senza alcuna sofferenza.
Se potesse se lo confezionerebbe da solo, ma non sa come fare.
Così si rivolge alle strutture apposite in Svizzera, o se vogliamo, tra qualche anno, in Italia. Se gli daranno il famoso mix, allora tutto ok, altrimenti farà da solo in qualche altro modo.

La domanda è, quindi: quel mix glielo daranno oppure no ?

ti dirò la verità : uno che vuole morire per una cosa come quella che hai detto, si uccide da solo .
Non va a chiedere di aiutarlo

Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #167 il: Marzo 04, 2017, 09:15:09 am »
Comunque una legge, affinché sia applicata al caso singolo che costituisce violazione della legge generale, dev'essere interpretata. L'intera esistenza del potere giudiziario si fonda su questo presupposto. Ciò che dici tu, fare in modo che la legge sia usata per favorire interessi personali, significa proprio non interpretare la legge ed equivocarla. Ciò può dipendere dal fatto che la legge è scritta male o dalla corruzione del sistema giudiziario.
L'interpretazione, in giurisprudenza, serve a chiarire il significato della legge in relazione al caso a cui si applica, ed è sempre necessaria perché ogni caso è diverso dalla circostanza generale. Se possiamo dire che i due commi da te citati sono in contraddizione l'uno con l'altro è proprio perché il secondo comma "castra" o "impedisce" di interpretare il primo.
Una legge non interpretabile è una legge creata ad hoc per un caso giudiziario ed utilizzabile solo in quel caso.

una legge interpretabile apre la porta all' arbitrio , questo si caratteristico del potere giudiziario.
Una legge chiara si deve poter applicare ai singoli casi , altrimenti è inutile e sarebbe bene che il giudice la applicasse, non che l' interpretasse, facendo figli e figliastri.
Il fatto di interpretare per chiarire significa una sola cosa :
 che la legge non è chiara

Offline claudio camporesi

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #168 il: Marzo 04, 2017, 11:45:06 am »
Sono da tempo iscritto a Dignitas (mi ci ha portato la esperienza di medico ospedaliero :  ho visto, per fortuna raramente , condizioni che non riuscirei a tollerare) .Ho dovuto firmare una discreta mole di documenti , in gran parte gia' riportata da Marmocchio , inerenti i confini patologici entro i quali si puo' chiedere di agire : vi posso assicurare che  una situazione descritta  sopra ( la unica donna della mia vita mi ha lasciato , oppure ho perso il lavoro , ovvero sono pieno di debiti ....) non e' nemmeno lontanamente ritenuta condizione di accesso al " servizio " .
Se vi prendete la briga di scorrere le cause di suicidio troverete, invece , quale prima causa , ovunque , nel mondo occidentale , la depressione, ( e molto spesso non conseguente a patologia invalidante) .
Conclusione : uno cosi' la fa finita  prima e da solo .

Purtroppo non vi e' il diritto alla felicita' al successo , o ad una anche minima vita sessuale. Vi e' diritto a ricercarla ( e nella nostra societa' , oserei dire , ahime' , vi e' quasi il dovere : se non guadagni molto , se non trombi abbastanza , se non piaci ... sei uno scarto ), ma non a raggiungere questi pur nobili scopi.

Mi fa molto piu' paura l' attalismo sctrisciante dei tecnocrati  , le decisioni sovranazionali che saranno improntate solo a criteri economici.L' esere  umano conta solo nella misura in cui produce e consuma .
E, se siam sinceri e ci guardiamo allo specchio , e' difficile non trovare tracce di questa mentalita' mercatista in ciascuno di noi .
Solo tracce ovvio , e , si spera siano presenti anche abbondanti anticorpi.

Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #169 il: Marzo 04, 2017, 12:13:49 pm »
una legge interpretabile apre la porta all' arbitrio , questo si caratteristico del potere giudiziario.
Una legge chiara si deve poter applicare ai singoli casi , altrimenti è inutile e sarebbe bene che il giudice la applicasse, non che l' interpretasse, facendo figli e figliastri.
Il fatto di interpretare per chiarire significa una sola cosa :
 che la legge non è chiara

E' oscura solo in relazione al caso singolo, ma è chiara in se stessa: altrimenti non sarebbe applicabile.

Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #170 il: Marzo 04, 2017, 12:50:43 pm »
Citazione
una legge interpretabile apre la porta all' arbitrio , questo si caratteristico del potere giudiziario.

Una legge interpretabile apre la porta alla sua interpretazione e conseguente applicazione.
Una applicazione senza interpretazione può esserci solo dove manca il potere giudiziario e quindi non ci sono processi, cause legali e indagini. A quel punto non dipenderebbe dalla legge la sua non interpretabilità, ma dalla mancanza del potere giudiziario.
E certamente il potere giudiziario viene talvolta sfruttato per equivocare la legge e farla franca. La soluzione a questo rischio è affinare l'interpretazione. Eliminare il terzo potere non è una soluzione, perché a quel punto le leggi non sarebbero più interpretabili e verrebbero applicate a casaccio da chi detiene il potere. Esempio: un politico decide di farti arrestare per omicidio. La legge che vieta l'omicidio non viene interpretata, quindi nessun potere si chiede "l'accusato ha commesso l'omicidio oppure no? Questa circostanza è un omicidio oppure no? La legge prevedeva che fosse arrestato chi si è comportato così come l'accusato, oppure non lo prevedeva?".


Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #171 il: Marzo 04, 2017, 13:45:04 pm »
Una legge interpretabile apre la porta alla sua interpretazione e conseguente applicazione.
Una applicazione senza interpretazione può esserci solo dove manca il potere giudiziario e quindi non ci sono processi, cause legali e indagini. A quel punto non dipenderebbe dalla legge la sua non interpretabilità, ma dalla mancanza del potere giudiziario.
E certamente il potere giudiziario viene talvolta sfruttato per equivocare la legge e farla franca. La soluzione a questo rischio è affinare l'interpretazione. Eliminare il terzo potere non è una soluzione, perché a quel punto le leggi non sarebbero più interpretabili e verrebbero applicate a casaccio da chi detiene il potere. Esempio: un politico decide di farti arrestare per omicidio. La legge che vieta l'omicidio non viene interpretata, quindi nessun potere si chiede "l'accusato ha commesso l'omicidio oppure no? Questa circostanza è un omicidio oppure no? La legge prevedeva che fosse arrestato chi si è comportato così come l'accusato, oppure non lo prevedeva?".

credo che ci sia confusione.
La non interpretazione di una legge  ( o il minimo ineliminabile di essa ) non ha nulla a che vedere con le indagini, le prove ecc .
Anzi.
Ma una volta che si è appurato che x ha commesso l' omicidio allora x è colpevole di omicidio.
Non che per es , la donna uccide il marito nel sonno e il giudice interpreta l'omicidio come  una reazione a presunte angherie mai dimostrate con certezza.
NO, c'è stato un omicidio e nessuna interpretazione può negare tale assunto.
Diminuisce così il potere dei giudici ?
Certo ed è positivo.
I giudici dovrebbero essere puniti come gli altri cittadini in caso di errore e non sconfinare, come ormai avviene di regola, nel potere legislativo.
Da tenete conto che la magistratura è un ordine professionale, non un potere dello stato.
Altrimenti non si spiegherebbe come talvolta i magistrati scioperino

Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #172 il: Marzo 04, 2017, 15:26:29 pm »
credo che ci sia confusione.
La non interpretazione di una legge  ( o il minimo ineliminabile di essa ) non ha nulla a che vedere con le indagini, le prove ecc .
Anzi.
Ma una volta che si è appurato che x ha commesso l' omicidio allora x è colpevole di omicidio.
Non che per es , la donna uccide il marito nel sonno e il giudice interpreta l'omicidio come  una reazione a presunte angherie mai dimostrate con certezza.
NO, c'è stato un omicidio e nessuna interpretazione può negare tale assunto.
Diminuisce così il potere dei giudici ?
Certo ed è positivo.
I giudici dovrebbero essere puniti come gli altri cittadini in caso di errore e non sconfinare, come ormai avviene di regola, nel potere legislativo.
Da tenete conto che la magistratura è un ordine professionale, non un potere dello stato.
Altrimenti non si spiegherebbe come talvolta i magistrati scioperino
La non interppretazione di una legge non ha a che fare con le indagini proprio perché è l'interpretazione ad averci a che fare.
Interpretare una legge significa appunto dire: "se x ha commesso un omicidio (fase delle indagini), allora x è colpevole di omicidio".

Citazione
NO, c'è stato un omicidio e nessuna interpretazione può negare tale assunto.
Appunto, nessuna interpretazione può negare tale assunto: solo una non-interpretazione può farlo.

Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #173 il: Marzo 04, 2017, 16:33:59 pm »
Citazione
Masterpezzo :Interpretare una legge significa appunto dire: "se x ha commesso un omicidio (fase delle indagini), allora x è colpevole di omicidio". 

questa è una deduzione

Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #174 il: Marzo 04, 2017, 19:08:58 pm »
questa è una deduzione

In logica quello è un enunciato; in giurisprudenza è un enunciato che serve all'interpretazione.

La deduzione che dici tu suona:

1) Legge: Chiunque sia colpevole di omicidio subisce la punizione pincopallino.

2) Interpretazione: Se x ha commesso un omicidio (cioè ha fatto questo, questo e quest'altro, secondo quanto detto dai testimoni, etc.), allora x è colpevole di omicidio.

Supponendo che stiamo parlando della donna di prima:

3) X ha commesso un omicidio.

4) Perciò x è colpevole di omicidio.

5) Sentenza: x subisce la punizione pincopallino.
« Ultima modifica: Marzo 04, 2017, 19:19:07 pm da Masterpezzo »

Offline Red-

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #175 il: Marzo 04, 2017, 23:01:08 pm »
Sono da tempo iscritto a Dignitas (mi ci ha portato la esperienza di medico ospedaliero :  ho visto, per fortuna raramente , condizioni che non riuscirei a tollerare) .Ho dovuto firmare una discreta mole di documenti , in gran parte gia' riportata da Marmocchio , inerenti i confini patologici entro i quali si puo' chiedere di agire : vi posso assicurare che  una situazione descritta  sopra ( la unica donna della mia vita mi ha lasciato , oppure ho perso il lavoro , ovvero sono pieno di debiti ....) non e' nemmeno lontanamente ritenuta condizione di accesso al " servizio " .
Se vi prendete la briga di scorrere le cause di suicidio troverete, invece , quale prima causa , ovunque , nel mondo occidentale , la depressione, ( e molto spesso non conseguente a patologia invalidante) .
Conclusione : uno cosi' la fa finita  prima e da solo .

Purtroppo non vi e' il diritto alla felicita' al successo , o ad una anche minima vita sessuale. Vi e' diritto a ricercarla ( e nella nostra societa' , oserei dire , ahime' , vi e' quasi il dovere : se non guadagni molto , se non trombi abbastanza , se non piaci ... sei uno scarto ), ma non a raggiungere questi pur nobili scopi.

Mi fa molto piu' paura l' attalismo sctrisciante dei tecnocrati  , le decisioni sovranazionali che saranno improntate solo a criteri economici.L' esere  umano conta solo nella misura in cui produce e consuma .
E, se siam sinceri e ci guardiamo allo specchio , e' difficile non trovare tracce di questa mentalita' mercatista in ciascuno di noi .
Solo tracce ovvio , e , si spera siano presenti anche abbondanti anticorpi.
Bell'intervento.
Ti faccio una domanda, magari ingenua: premesso che se un 39enne si ammala di tumore si mette in moto tutto un meccanismo (che costa molti soldi ed energie) per tentare di restituirlo alla vita attiva ed alla società, come mai per un depresso (per cause sue, tipo quello descritto nell'immaginario racconto, che si presenta con chiare intenzioni suicide) non viene fatto nulla per tentare la stessa cosa? In fondo entrambi rischiano seriamente la vita.
Si tratta di insufficienti conoscenze medico-scientifiche, di mancanza di organizzazione, di mancanza di volontà, o cosa?
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #176 il: Marzo 05, 2017, 05:53:41 am »
In logica quello è un enunciato; in giurisprudenza è un enunciato che serve all'interpretazione.

La deduzione che dici tu suona:

1) Legge: Chiunque sia colpevole di omicidio subisce la punizione pincopallino.

2) Interpretazione: Se x ha commesso un omicidio (cioè ha fatto questo, questo e quest'altro, secondo quanto detto dai testimoni, etc.), allora x è colpevole di omicidio.

Supponendo che stiamo parlando della donna di prima:

3) X ha commesso un omicidio.

4) Perciò x è colpevole di omicidio.

5) Sentenza: x subisce la punizione pincopallino.

Ho sbagliato a scrivere nella parte finale.

Sarebbe:

4) Sentenza: perciò x è colpevole di omicidio.

5) Condanna: x subisce la punizione pincopallino.

UP per la domanda di Red-.

Citazione
Bell'intervento.
Ti faccio una domanda, magari ingenua: premesso che se un 39enne si ammala di tumore si mette in moto tutto un meccanismo (che costa molti soldi ed energie) per tentare di restituirlo alla vita attiva ed alla società, come mai per un depresso (per cause sue, tipo quello descritto nell'immaginario racconto, che si presenta con chiare intenzioni suicide) non viene fatto nulla per tentare la stessa cosa? In fondo entrambi rischiano seriamente la vita.
Si tratta di insufficienti conoscenze medico-scientifiche, di mancanza di organizzazione, di mancanza di volontà, o cosa?

Offline ilmarmocchio

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #177 il: Marzo 05, 2017, 11:50:07 am »
In logica quello è un enunciato; in giurisprudenza è un enunciato che serve all'interpretazione.

La deduzione che dici tu suona:

1) Legge: Chiunque sia colpevole di omicidio subisce la punizione pincopallino.

2) Interpretazione: Se x ha commesso un omicidio (cioè ha fatto questo, questo e quest'altro, secondo quanto detto dai testimoni, etc.), allora x è colpevole di omicidio.

Supponendo che stiamo parlando della donna di prima:

3) X ha commesso un omicidio.

4) Perciò x è colpevole di omicidio.

5) Sentenza: x subisce la punizione pincopallino.

1) chi commette omicidio viene punito in un certo modo
2) x ha commesso omicidio
3) x viene punito secondo (1)


Offline Masterpezzo

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #178 il: Marzo 05, 2017, 15:08:11 pm »
1) chi commette omicidio viene punito in un certo modo
2) x ha commesso omicidio
3) x viene punito secondo (1)

Comunque sia, anche se rendi implicita l'interpretazione, l'esito non cambia. Il significato della legge viene interpretato nel caso in esame e solo essendo interpretato emerge che "x ha commesso un omicidio". L'apparente "semplificazione" che elimina l'interpretazione, serve solo ad abusare della legge ed equivocarla.
La nostra legge sull'omicidio dice: "Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno". Senza un'interpretazione, potremmo denunciare i genitori di un individuo che viene investito da un estraneo, perché mettondolo al mondo costoro ne hanno "cagionato la morte".
L'interpretazione chiarisce il significato della legge ed assicura che essa sia rispettata, sin da quando esiste il diritto nel mondo occidentale.

Offline claudio camporesi

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Re:Campagna eutanasia e fine vita
« Risposta #179 il: Marzo 05, 2017, 18:51:23 pm »
Quando parliamo di depressione  entriamo in un campo minato. Nella stragrande maggioranza dei casi le depressioni vere ( chiamatele depressioni maggiori ...o come volete) hanno stimmate che spesso si coglierebbero in eta' scolare : guarda caso , l' esempio fittizio  citato parlava di un trentanovenne che aveva gia' avuto problemi psicologici nella adolescenza. Colmati , se vogliamo,  da successo prodessionale , autonomia economica ... Ma sempre depresso rimane. Il suo problema molto facilmente saltera' fuori alla primo ostacolo serio , magari , appunto sentimentale. ( ricordatevi una cosa : praticamente tutte le donne schifano il depresso, il pessimista , colui che non ha fiducia n se stesso o con poco carattere : lo fiutano meglio di un setter  : non vi e' cosa che le ripugni maggiormente) .
Vi e' poi da dire che il depresso spesso si vergogna a chiedere aiuto : lo fa in modo timoroso , mentre nessuno si farebbe remore a chiedere soccorso per una gamba rotta.Insomma, intercettare un depresso non e' facile.
Anche le terapie farmacologiche  piu' moderne non sono prive di effetti collaterali, sono di lunghissima durata , e non garantiscono successo.
Vannocomunque associate a psicoterapie  di lunghissima durata, economicamente impegnative, emotivamente pesanti : guardare dentro se stessi non e' facile.
Le ricadute depressive sono frequentissime, e  vanno trattate subito.
Se poi si inseriscono su questo terreno abusi alcoolici , di droghe , il suicidio e' una svolta probabile e non completamente prevenibile.
E questo tipo di persone non si rivolge , in genere , a Dignitas : decide spesso d' impulso la uscita di scena.