Autore Topic: Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini  (Letto 3401 volte)

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Offline giuspal

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Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« il: Maggio 29, 2017, 12:56:06 pm »
Quante menzogne anti uomini... naturalmente definiti "maschi" incapaci di relazionarsi con le "donne"  :sleep:

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2017/05/27/il-ritratto-del-cyber-maschionon-e-lui-che-fa-primo-passo_b6875a8b-21d2-4f32-99dd-b1c46978c638.html

"Il ritratto del cyber-maschio,non è lui che fa primo passo
Andrologi, maschi poco preparati sul sesso e sempre più chiusi"

Non se ne può più di leggere certe strxxxate.  :sick:
"SANTO DIO! PERCHE' SI BEFFANO COSI' DELLA GENTE?" (Enrico V)

"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" (Alexis Carrel)

Offline claudio camporesi

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #1 il: Maggio 29, 2017, 13:55:56 pm »
Sara' solo un caso , ma solo a  Milano  Marittima si possono organizzare eventi di questa possanza scientifica
Direi che comunque si può' migliorare : il prossimo anno potrebbero tenerlo a Riccione ( che e' sempre casa mia) con poster scientifici appesi lungo Viale Ceccarini.
Direi di far moderare la sessione da Eva Henger.
E far tenere la Lezione Magistrale ( che per prassi non ammette dibattito) da Rocco Siffredi

E' proprio vero , non ci sono più' i medici di una volta ( come non ci sono più' gli uomini)

Alberto1986

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #2 il: Maggio 29, 2017, 13:57:16 pm »
Maria Emilia Bonaccorso, un'altra fallita italiana in menopausa in preda a crisi esistenziali. Meno male, per loro, che questo genere di femmine non hanno mai avuto a che fare con uomini che la pensano come noi, altrimenti ti posso assicurare che non sarebbero ridotte così male. Il male-bashing lo pagheranno caro ed anche con gli interessi. Lo dimostra anche questa ricerca stessa: il sesso maschile si avvia a distaccarsi emotivamente dal sesso femminile ed abbandonare concetti preistorici e deleteri come la cavalleria ed il corteggiamento. Cosa assolutamente positiva, vista la situazione sociale occidentale. In poche parole, sempre più ragazzi e uomini si stanno avvicinando alla filosofia MGTOW.

Online Frank

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #3 il: Maggio 29, 2017, 19:16:41 pm »
Quante menzogne anti uomini... naturalmente definiti "maschi" incapaci di relazionarsi con le "donne"  :sleep:

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2017/05/27/il-ritratto-del-cyber-maschionon-e-lui-che-fa-primo-passo_b6875a8b-21d2-4f32-99dd-b1c46978c638.html

"Il ritratto del cyber-maschio, non è lui che fa primo passo
Andrologi, maschi poco preparati sul sesso e sempre più chiusi"

Non se ne può più di leggere certe strxxxate.  :sick:

Sì, non se ne può veramente più.

In merito, e tanto per evidenziare quanto siano di vecchia data queste puttanate, riporto un post riesumato su U3000 e scritto all'epoca da "Silver".

Citazione
L'Espresso del 26 gennaio 1992.

"Povero maschio, il futuro è donna" (pag. 76-79).
Colloquio con Francesco Alberoni, di Chiara Beria di Argentine.
"Ormai sono le donne le indiscusse protagoniste
della nostra vita. Lo afferma il più noto e spregiudicato
sociologo italiano in due nuovi lavori: sulla sessualità femminile
e sulle adolescenti"
.


Sciami di ragazzine che sorvolano gli impacciati e timidi compagni di banco per ronzare - a fantasia spiegata - verso i loro idoli maschili come l'attore americano Tom Cruise, per citare uno dei sex-simbol che vanno per la maggiore tra le adolescenti. Schiere di giovani donne forti, decise, multidimensionali: investono molto nel lavoro ma non rinunciano alla maternità; fantasticano amori di gruppo ma poi, nella realtà, confessano che non farebbero mai all'amore con un uomo per il quale non provano niente. E, persino, manipoli di ultraquarantenni non ancora rassegnate alla monotonia di coppia che, grazie a un nuovo amore, rifioriscono alla vita.
Donne più o meno giovani, più o meno disinibite, più o meno inquiete sono comunque loro, seguendo le analisi del sociologo Francesco Alberoni, le indiscusse protagoniste della vita erotica-emozionale?
"La grande vitalità delle donne è un prodotto recente e, al tempo stesso, caratteristico di questa fine secolo", incalza Alberoni.
E, a sostegno della sua tesi, non porta solo vaghe intuizioni. A tredici anni dal suo famoso saggio su "Innamoramento e amore", il sociologo ha appena terminato una ricerca sulla sessualità femminile, "Erotismo e valori", condotta per la società farmaceutica Wyth, su un campione di 400 donne (una fascia di "donne moderne" di età fra i 20 e i 50 anni, che abitano in città, con un buon livello scolastico). Non solo. Dal 25 gennaio è nelle librerie "Il volo nuziale" (152 pagine, 24 mila lire, editore Garzanti), l'ultimo saggio di Alberoni dedicato soprattutto alle adolescenti che, proprio come fanno i fuchi con l'ape regina, ronzerebbero in alto, attorno al loro oggetto del desiderio.

Siamo inondati da rapporti e inchieste sulla sessualità: vale la pena occuparsi di queste cose o, forse, tanto interesse dipende solo dal fatto che l'eros oggi è un argomento che assicura successo?
"Prima di tutto rispondo che io da anni ho posto al centro dei miei interessi di studioso il mondo emozionale ed erotico, un termine che nel mio linguaggio indica un mix di passione-interesse-intelligenza. Quanto poi agli studi condotti finora, devo dire che non condivido quasi nessuna delle tesi sostenute dai sessuologi: il loro criterio di riferimento è ancora e sempre l'uomo.
In pratica hanno sempre preso come misura l'erotismo maschile che però è altra cosa da quello femminile. Infine, i dati sui quali eravamo abituati a ragionare, in Italia, erano frutto di ricerche cliniche che tendono, come è logico, a sopravvalutare gli aspetti patologici. La realtà che emerge dalle nostre intervistate, donne normali, il cuore dell'universo femminile, è ben diversa".

In che senso?
"Per capirlo occorre fare qualche passo indietro. Si parte negli anni Sessanta con la rivoluzione sessuale: Woodstock, una grande orgia collettiva di spinelli, musica rock e promiscuità sessuale; poi arriva il femminismo, un movimento di tipo etico, nel senso che rivaluta certi elementi specifici femminili ma, più in generale, la dignità di ogni individuo, della persona. Alla fine degli anni Settanta queste due tendenze si intrecciano e convivono: esplodono i movimenti gay, il fenomeno dei single, ancora la promiscuità e, così, nel 1978 a New York l'ideale sessuale è la bisessualità. Poi, alla vigilia degli anni Ottanta, una svolta improvvisa: queste tendenze cadono - badate bene - ancora prima del diffondersi dell'Aids. Sulla scena compare l'individuo, è il momento dello jogging, dell'areobica, degli yuppies, ma anche del ritorno ai sentimenti, alla coppia. Non a caso, proprio nel '79, il mio saggio su "Innamoramento e amore" ha tanto successo. Solo a questo punto s'inserisce l'Aids: una malattia che ha un effetto choc sulle fantasie, sui pensieri, le comunità gay, e uccide personaggi simbolo. Siamo arrivati ai nostri giorni, ai tempi del giudice Thomas colpevole di molestie sessuali, ai tempi dei seni smisurati di Striscia la notizia".

Un momento, professore. Quale rapporto di causa-effetto c'è mai tra l'Aids e le maggiorate di Canale 5?
"Vede, in questo la penso come un vecchio psicoanalista freudiano: la paura ha provocato una violenta rimozione che, a sua volta, ha generato una nuova repressione. Mi spiego meglio: una società che si era preparata a essere fortemente disinibita si è ritrovata di fronte, all'improvviso, un problema non risolto dalla medicina. Risultato: il ritorno del represso, quello che parla molto di sesso, consuma molto materiale porno, segue voracemente alla tv il processo sul giudice palpone o quello del rampollo Kennedy, con tanto di discussioni sulla dimensione di un paio di mutandine e sul pene più o meno eretto del ragazzo. In giro c'è molta sessualità grossolana, molta ostentazione (penso alle tettone televisive): tutto ciò è sintomo di una nevrosi".

Se questa è la sua analisi come si concilia con l'altra sua ipotesi, quella di una nuova vitalità femminile?
"La mia impressione è che gli uomini si siano trovati più impreparati ad affrontare questo trauma e, quindi, oggi sono quelli che soffrono di più. Di sicuro so che vent'anni di emancipazione hanno generato una femmina forte, viva, che ha molte più energie del maschio. Donne capaci di volare alto, come fanno anche solo con la fantasia le ragazzine del mio libro. Non solo. Anni fa si pensava che l'emancipazione avrebbe, alla fine, prodotto un nuovo equilibrio: da una parte una donna più impegnata nel lavoro e, in compenso, un uomo più presente in casa. Invece il solo sesso che sta avanzando è quello femminile: sia nella sfera pubblica sia in quella privata. Ormai detiene una vera e propria egemonia culturale".

Alla fine anche lei, proprio come tanti sessuologi, coltiva l'immagine di una donna onnivora, sessualmente scatenata, tanto seduttiva da terrorizzare i maschi...
"Assolutamente no. E' ridicolo pensare che il mutamento dei comportamenti si traduca in uno stravolgimento della natura. La donna non si è mascolinizzata e non si comporta eroticamente come un uomo. Nella mia ricerca su "Erotismo e valori" risulta chiaramente che, anche nella donna più disinibita, permangono aspetti tipici della sensibilità erotica femminile come la mescolanza delle emozioni con il sesso o il dare maggiore importanza alle emozioni rispetto alla pura sessualità. Certo, nell'universo femminile ci sono anche fasce di donne ancora represse o in preda a nuove inquietudini ma, la stragrande maggioranza, è fatta di donne solari, serene e monogame. Anche se hanno avuto un'educazione cattolica non vivono più il sesso senza figli come peccato, e pensano che a letto, se i partner sono consenzienti, tutto è lecito. Quello che colpisce, semmai, è il loro scarso desiderio sessuale: la maggioranza sembra accontentarsi di quello che ha".

Se questa è la nuova donna, ammetterà che, per gli uomini, la vita diventa più difficile.
"Sì, ma hanno poco da lamentarsi: farebbero invece meglio a pensare, a studiare, agire. In questa fase storica sono i maschi che devono fare uno sforzo maggiore di comprensione. Per le donne le cose emozionali sono da anni oggetto di scienza e conoscenza: sono attente, parlano, discutono, usano persino romanzi rosa o soap-opere alla Beautiful per imparare a decodificare messaggi, a muoversi con agio nella sfera erotica. Prendiamo le adolescenti del mio libro: loro sanno tutto dei loro idoli, li giudicano, li soppesano. Sono ragazzine con un'immaginazione ricchissima a livelli d'aspirazione molto alti: i maschietti, invece, non volano, sono come spenti, si muovono come trogloditi e finiscono per prendersi delle grandi facciate e stare malissimo. Quanto al maschio adulto non sa più in che mondo, in quale casa e in quale coppia vive. Non sa neanche decodificare una menzogna: eppure i tempi in cui era il padrone assoluto e poteva permettersi di non sapere niente sono ormai passati. Oggi nella coppia c'è la democrazia e, se vuole reggere un rapporto, il maschio deve farsi furbo"
Francesco Alberoni


Di positivo c'è che pure Alberoni ha 87 anni, per cui avrò il piacere di ricordarlo.

Online Frank

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #4 il: Maggio 29, 2017, 19:30:36 pm »
Naturalmente va nuovamente sottolineato che i (le) c.d. "esperti(e) in materia" fanno riferimento ai soliti "maschi" bianchi occidentali.
Nessuno(a) di loro si azzarda a fare discorsi del genere nei confronti dei cinesi o dei bianchi dell'Europa dell'est e men che meno verso i negri africani.

@

Citazione
non chiede aiuto all'andrologo e lascia che difficoltà come la disfunzione erettile o l'eiaculazione precoce lo trascinino in una relazione di coppia insoddisfacente.

Anche quest'altra stronzata relativa alla cosiddetta "eiaculazione precoce" (rispetto a chi e a cosa...?) ha proprio rotto le palle.

L'eiaculazione precoce è solo un "prodotto culturale" che non esiste in natura, alla quale, peraltro, non frega una cippa dell'orgasmo femminile.

Inoltre, di rimando, si potrebbe obiettare che le femmine soffrono di "orgasmo ritardato".
O no?

Riguardo alla "disfunzione erettile" va pure detto che, casi reali a parte, soventemente è causata dalla controparte femminile, che magari è un sacco di patate incapace di fare una pompa e piena di paranoie e inibizioni di vario genere...
In altri casi, invece, può accadere perché un uomo non è realmente attratto dalla donna con la quale è impegnato ad amoreggiare.

Ma tanto con queste merde di "esperti(e) in materia" è come parlare al vento.

Offline claudio camporesi

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #5 il: Maggio 29, 2017, 21:02:39 pm »
Alberoni scrisse innamoramento e amore  sulla soglia dei cinquant'anni :  fu il piu' noto tentativo di riciclare la sociologia , che sino ad allora si era occupata di movimenti politici o culturali , in psicologia della coppia  , definendo la copia  come il piu' piccolo movimento possibile nella societa' umana ...

No , basta ... quello che ho sunteggiato ( e che peraltro è' vero) fa gia' incazzare me , figurarsi te , Frank.

Comunque pare che il nostro , a quel' epoca ( fine settanta) avesse trovato da trombare decentemente.






Offline Volpe argentata

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #6 il: Maggio 29, 2017, 21:40:18 pm »
...il maschio deve farsi furbo"

Quoto Alberoni, peccato che non sia nel senso che intende lui...

Online Frank

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #7 il: Maggio 29, 2017, 22:22:14 pm »
Riguardo alla "disfunzione erettile" va pure detto che, casi reali a parte, soventemente è causata dalla controparte femminile, che magari è un sacco di patate incapace di fare una pompa e piena di paranoie e inibizioni di vario genere...
In altri casi, invece, può accadere perché un uomo non è realmente attratto dalla donna con la quale è impegnato ad amoreggiare.


... non che sia una novità per me.
http://www.corriere.it/cronache/sesso-e-amore/notizie/se-donne-preferiscono-cibo-sesso-299c2cfc-dfe0-11e5-86bb-b40835b4a5ca.shtml

Citazione
Se le donne preferiscono il cibo al sesso
Per una donna su due mangiare dà più piacere dell’atto sessuale. E il cibo è un pensiero fisso, molto più del sesso.

Il perché di queste ossessioni spiegato da uno psicologo
di di Alessandra Dal Monte e Angela Frenda

Una donna su due preferisce il cibo al sesso. Preferisce gustarsi un piatto di pasta invece che fare l’amore, preferisce pensare a cosa mangerà (o a cosa non dovrà mangiare) tra un’ora piuttosto che alle effusioni con il partner, addirittura preferisce investire più energie nel seguire una dieta che in una relazione sentimentale. Non sono chiacchiere o semplici impressioni ma dati scientifici che emergono da diversi studi. In quello condotto dai ricercatori di Riza Psicosomatica, per esempio, il 52 per cento delle donne intervistate dichiara di trarre più piacere dal cibo che dal sesso. E in un’ipotetica scala dei desideri, la maggior parte del campione cita prima l’amore, poi l’amicizia, poi il cibo e solo al quinto posto il sesso, dopo le vacanze. Nell’indagine della società americana Atkins i risultati sono simili: le donne che danno più importanza al cibo rispetto al sesso sono il 54 per cento. E una su quattro dichiara, appunto, di investire più risorse per il proprio regime alimentare che nel rapporto con il compagno.
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L’ossessione per il cibo

Numeri da leggere su due livelli, quello della sostituzione — il cibo fa godere più del sesso — e quello dell’ossessione — il cibo, o meglio la sua riduzione, diventa un pensiero fisso più importante del sesso. Due piani che potrebbero sembrare contrapposti — da una parte c’è chi mangia, spesso tanto, dall’altra chi mangia poco — ma che in realtà sono profondamente collegati. Perché lo scopo ultimo è il piacere: ci si butta sul cibo per provare il godimento. Oppure non si tocca cibo per dimagrire, per piacere di più agli altri e quindi per accedere più facilmente al piacere sessuale. Due facce della stessa medaglia: in entrambi i casi il pensiero del cibo prende il sopravvento, assorbe energie, scalza quello del sesso e vi si sostituisce.

Il rischio obesità

Come è possibile, viene da chiedersi. Il piacere sessuale e quello che deriva dal cibo sono fisicamente così diversi. Eppure hanno la stessa origine: «È tutta una questione di chimica — spiega lo psicologo e sessuologo Francesco Padrini —. Nel nostro cervello c’è una specie di centralina del piacere incaricata di mantenere costante il livello di dopamina, il neurotrasmettitore che produce un senso di soddisfazione e di ricompensa. I due canali fisiologici attraverso cui si attiva la dopamina sono proprio il sesso e il cibo. Il sesso è quello primario, la via privilegiata e sicura al piacere, quello che l’organismo cerca a livello istintivo. Se da quella parte non arriva gratificazione, però, ecco che il cervello scarica sul cibo tutta le responsabilità della ricerca del piacere e del benessere. E scatta allora quell’erotizzazione degli alimenti che è una delle molle dell’obesità».

Il legame donne e cibo

Un problema quasi esclusivamente femminile. Sono le donne quelle più propense a compensare con il cibo l’assenza del sesso (o la sua qualità non soddisfacente). «Le donne hanno un collegamento più diretto col mondo emotivo rispetto agli uomini, perciò il loro meccanismo di compensazione le porta a cercare piacere nel nutrimento, nella dolcezza — spiega Padrini —. Si tratta di un’eco del rapporto con la madre nell’infanzia. Gli uomini, al contrario, cercano la loro compensazione bloccando l’emotività e ponendosi in una specie di stato di guerra permanente. Anche se questi espedienti maschili e femminili ultimamente stanno cambiando, si stanno contaminando, i tratti fondamentali restano. Perciò le donne hanno questo legame profondo con il cibo». Accentuato, ovviamente, dalla pressione sociale sulla bellezza e sul corpo femminili. Si guarda moltissimo il corpo delle donne, a cui si chiede di essere belle, magre, giovani. Non lo pretendono solo gli uomini: lo pretendono anche le donne, dalle altre e da loro stesse.

Non sarà solo paura?

«Perciò il cibo diventa subito uno sfogatoio: una fonte di piacere immediato, facile, disponibile ovunque — spiega Petunia Ollister, instagrammer che ogni mattina sul suo profilo posta una foto di un libro e della sua colazione —. Io non credo che sia una sostituzione vera e propria, però. Credo che le donne abbiano semplicemente meno paura del cibo che del sesso. Che per loro, perennemente sotto osservazione, sia più facile mangiare che mettersi a nudo, spogliarsi, farsi guardare». Così però si innesca un circolo vizioso: ingrassando ci si auto-squalifica dal sesso, ambito che per come è percepito, pubblicizzato e rappresentato oggi è il territorio dei corpi perfetti, e si inasprisce il legame ossessivo con il cibo. All’estremo opposto c’è un’ossessione per la perfezione che porta la donna a pensare più alla dieta che alla sfera sessuale. Come uscire da tutto questo? Cercando di trovare un equilibrio. Di accettarsi, di piacersi. Facile a dirsi. Farlo è tutta un’altra storia.
4 marzo 2016 (modifica il 8 marzo 2016 | 17:48)
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Offline claudio camporesi

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #9 il: Maggio 30, 2017, 16:51:19 pm »
Purtroppo , Frank , di disfunzioni erettili vere ce ne sono. Non tantissime , ma molte .

E , soprattutto in maschi giovani , alcuni paiono il ritratto della salute.

Almeno così' mi disse un Collega Andrologo ( praticamente tutte psicogenesi) .
Vuoi proprio che tutti abbiano incontrato , in questa alluvione di figa che ha travolto i giovani maschi , solo dei sacchi di patate?
Capisco cinquantenni o sessantenni  (come recita la pubblicità' la figa e' un medicinale : non utilizzare in epoca pediatrica , particolare cautela d' uso oltre i sessant'anni - scherzo ed ovviamente parlo del sesso extramatrimoniale : in realtà' il sesso e' un anti agìng per eccellenza , come potrebbe confermarti il Marmocchio )ma agli altri non la passo.

Online Frank

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #10 il: Maggio 30, 2017, 19:17:38 pm »
Purtroppo , Frank , di disfunzioni erettili vere ce ne sono. Non tantissime , ma molte .

E , soprattutto in maschi giovani , alcuni paiono il ritratto della salute.

Almeno così' mi disse un Collega Andrologo ( praticamente tutte psicogenesi) .
Vuoi proprio che tutti abbiano incontrato , in questa alluvione di figa che ha travolto i giovani maschi , solo dei sacchi di patate?
Capisco cinquantenni o sessantenni  (come recita la pubblicità' la figa e' un medicinale : non utilizzare in epoca pediatrica , particolare cautela d' uso oltre i sessant'anni - scherzo ed ovviamente parlo del sesso extramatrimoniale : in realtà' il sesso e' un anti agìng per eccellenza , come potrebbe confermarti il Marmocchio )ma agli altri non la passo.

Claudio, questo è ciò che ho scritto nel mio precedente post.
Citazione
Riguardo alla "disfunzione erettile" va pure detto che, casi reali a parte, soventemente è causata dalla controparte femminile, che magari è un sacco di patate incapace di fare una pompa e piena di paranoie e inibizioni di vario genere...
In altri casi, invece, può accadere perché un uomo non è realmente attratto dalla donna con la quale è impegnato ad amoreggiare.

Perciò non mi pare di aver "negato" che esistano dei casi reali.
Quel che contesto è la tesi secondo cui sarebbe sempre e comunque "colpa" dei giovani maschi.
No, in molti casi dipende dalle femmine.
Peraltro, anche se da ragazzo non mi occupavo di QM e quant'altro, ricordo bene che anche alcuni lustri fa si parlava di "disfunzioni erettili", che, guarda caso, erano sempre da imputare al "maschio".
Insomma, le femminucce non erano mai responsabili di nulla.
Ma l'ipotesi che la controparte femminile c'entri molto in queste cose, gli "esperti" andrologi la prendono in considerazione oppure no?


Citazione
ma agli altri non la passo.

E perché non la passi?
Se per ipotesi fosse tutto vero ciò che si racconta (non lo è), perché non la passeresti a chi, per tutta una serie di ragioni, ha un certo genere di problemi?
Vedi, Claudio, uno dei più grossi problemi degli uomini è la totale mancanza di empatia verso i propri simili, nonché la tendenza a dimenticare che siam stati tutti giovani e magari che qualche volta è capitato anche "a noi" di avere questo o quel problema.
Per quanto mi riguarda non dimentico di esser stato giovane, tantomeno attribuisco tutte le colpe di questo mondo ai giovani maschi, i quali, peraltro, si son trovati a vivere in un mondo non creato e non voluto da loro, bensì da chi li ha preceduti.
Per esser più chiaro, Claudio: la società odierna l'han creata in primis i 60-70-80enni e non certamente i ventenni.

@@

Per inciso: se questo discorso riguardasse le giovani femmine, stai pur sicuro che quasiasi donna "la passerebbe" alle giovani femmine; e sai perché? Perché al contrario di quanto narrano certe leggende urbane, le femmine conoscono la c.d. "solidarietà di genere", i maschi no (eccezioni a parte).

Offline claudio camporesi

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #11 il: Maggio 30, 2017, 20:30:49 pm »
Frank:
A) non ho mai  pensato o scritto che tu avessi negato L' esistenza del problema. Dico che questo esiste e non sono casi sporadici

B) le colpe le femminucce le hanno eccome

C) quando dico " non la passo" intendo faccio fatica a capire il fenomeno è le sue motivazioni.  Non intendo certo un ... questo non gliela perdono ( in genere vengo descritto come piuttosto empatico , ma nessuno e' buon giudice di se stesso)

D) e qui hai ragionissima : la attuale situazione la ha creata la Mia generazione.
Anche se individualmente non mi sento colpevole , la questione anagrafica e' innegabile.
A mia minima discolpa posso dirti che ho pagato in primis il fatto di essermi tirato fuori men che ventenne da certi ambienti  ed il mio contrasto nei confronti di certe idee ancora mi insegue come una colpa in molti ambienti ( certe guerre terminano solo quando sono morti i contendenti)

Offline ilmarmocchio

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #12 il: Maggio 30, 2017, 22:06:49 pm »
Quante menzogne anti uomini... naturalmente definiti "maschi" incapaci di relazionarsi con le "donne"  :sleep:

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2017/05/27/il-ritratto-del-cyber-maschionon-e-lui-che-fa-primo-passo_b6875a8b-21d2-4f32-99dd-b1c46978c638.html

"Il ritratto del cyber-maschio,non è lui che fa primo passo
Andrologi, maschi poco preparati sul sesso e sempre più chiusi"

Non se ne può più di leggere certe strxxxate.  :sick:

questa marchetta giornalista è stata scritta solo per aumentare le visite, con relativi introiti, degli andrologi e per instillare insicurezza negli uomini


Citazione
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(Di Maria Emilia Bonaccorso)

Concentrati su se stessi, persi nelle relazioni virtuali sul web, e soprattutto incapaci di fare il primo passo con le donne: il ritratto del 'cyber-maschio 2.0' e' tracciato da uno studio presentato in occasione del 41mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia (SIA), a Milano Marittima dal 25 al 27 maggio, dipinge un uomo che sta cambiando pelle rispetto al passato ma che è sempre più debole e spaesato di fronte alla realtà e alle donne. Un uomo con informazioni sulla sessualità scarse e spesso distorte perché apprese online, che alle prime defaillance si chiude in se stesso, non chiede aiuto all'andrologo e lascia che difficoltà come la disfunzione erettile o l'eiaculazione precoce lo trascinino in una relazione di coppia insoddisfacente.

    L'indagine sul nuovo maschio è stata condotta sottoponendo a circa 50 uomini e donne dai 19 ai 60 anni dieci domande per capire se esista e come sia il maschio 2.0. I risultati mostrano che il 73% ritiene che l'uomo sia diverso rispetto al passato, ma che purtroppo sia cambiato in peggio. "Il maschio è sempre più il sesso debole - osserva Alessandro Palmieri, presidente SIA e professore dell'Università Federico II di Napoli - Già nel 2005 l'Economist inglese, mettendo a confronto la salute fisica dei due sessi, spiegava che le donne erano più resistenti degli uomini; una convinzione rafforzata dieci anni dopo quando l'uomo è stato definito dallo stesso giornale il nuovo sesso debole. La nostra indagine mostra che secondo il 69% delle donne ormai non è più lui a prendere l'iniziativa ma il primo approccio è paritario e può partire indifferentemente da lui o da lei.

Il nuovo uomo è anche egoista, stando a un intervistato su due, e concentrato sul web: un cyber-maschio in genere fra i 20 e i 40 anni che dimentica le relazioni reali in favore di quelle virtuali, ancora alla ricerca di se stesso anche se resiste la suggestione del macho, modello ideale per il 16% degli intervistati". Purtroppo il cyber-maschio è anche poco preparato in tema di sessualità: una carenza di informazioni che unita all'ansia da prestazione può far precipitare le relazioni alla prima difficoltà, stando ai più recenti dati sui matrimoni bianchi del nuovo millennio.

Rapporti che tuttora sono molto diffusi e che spesso si instaurano proprio a causa di defaillance maschili: in caso di disfunzione erettile o eiaculazione precoce l'uomo spesso tace, soccombe all'ansia da prestazione e contribuisce a creare una relazione di coppia anomala, in cui non c'è spazio per il sesso. "L'andrologo deve essere punto di riferimento per parlare di questi disagi e deve saper intercettare il maschio di oggi, capirlo nella sua identità in mutamento e prendere coscienza delle sue esigenze e dei suoi problemi nelle varie età della vita'' commentano Carlo Ceruti e Danilo Di Trapani, responsabili della Commissione SIA progetto 'Bollino blu', che mette a disposizione andrologi sempre più aggiornati. Per questo e' gia' attiva una mappa andrologica dove trovare l'andrologo più vicino info www.andrologiaitaliana.it.

a parte l' uso ossessivo della parola " maschio ", qualcuno spieghi al luminare " oscuro "  che la favola della donna più resistente dell' uomo è per l'appunto una favola : se il Prof palmieri ha studiato fisiologia sa che la donna è meno resistente, veloce, potente dell' uomo.
L' esimio prof saprà anche che l' Economist  è un periodico di economia, ossia la voce di Wall Street e City di Londra.
Se  le donne sono così brave, perchè non sarebbe positivo un approccio paritario, che però è favola anch' esso ?
E se il. cyber maschio si interessa di più di relazioni virtuali non sarà anche perchè quelle reali sono insoddisfacenti ?
E che la disfunzione erettile venga anche perchè non poche femmine farebbero ammosciare anche i pali della luce ?
Abbiamo invece pochi dubbi che gli andrologi vorrebbero che anche la loro greppia fosse ben rifornita e quindi  secondo loro il maschio 2.0 necessita urgentissimamente di visite andrologiche.
Certo , come no, e provate  a indovinare chi ne avrebbe il massimo giovamento ?
Il maschio 2.0 o l'andrologo 3.0 ? :doh:

p.s. a suo tempo ho fatto la tesi proprio di andrologia , quindi ... :cool:


Offline ilmarmocchio

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #13 il: Maggio 30, 2017, 22:14:05 pm »
Citazione
Frank : Per quanto mi riguarda non dimentico di esser stato giovane, tantomeno attribuisco tutte le colpe di questo mondo ai giovani maschi, i quali, peraltro, si son trovati a vivere in un mondo non creato e non voluto da loro, bensì da chi li ha preceduti.
Per esser più chiaro, Claudio: la società odierna l'han creata in primis i 60-70-80enni e non certamente i ventenni.

Concetto fondamentale che faccio mio al 100%
Aggiungo una cosa : i giovanissimi di oggi sono molto più disincantati e sono sotto attacco dell' intellighentzia peoprio per questo :
se ne fregano delle retoriche :
quelle resistenziali , che ci attribuiscono una vittoria che fu una sconfitta
quelle 68ine, annegate nel più squallido arrivismo
quelle romantiche, distrutte dai limiti evidenti delle donne moderne e dalle loro evanescenti qualità.
Quelli della mia, e prima della mia generazione, hanno colpe indiscutibili

Offline ilmarmocchio

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Re:Ennesima ridicolizzazione "scientifica" degli uomini
« Risposta #14 il: Maggio 30, 2017, 22:16:41 pm »
Citazione
Claudio Camporesi : : in realtà' il sesso e' un anti agìng per eccellenza , come potrebbe confermarti il Marmocchio

confermo al 100% e aggiungo : forse proprio per questo è così avversato nei fatti