Stalking a Pagani, donna perseguita una minore: arrestataPerseguitava e minacciava una minore di Pagani: in cella con l'accusa di stalking una giovane donna dell'agro nocerino sarnese. Ieri sera l'arresto da parte dei carabinieri
di Marilia Parente 25/10/2011
E' stata arrestata ieri sera, grazie all'intervento dei carabinieri, una giovane donna che perseguitava e maltrattava una ragazzina di Pagani. La minore ha, infatti, sporto denuncia contro una ragazza maggiorenne, sua concittadina, a causa delle manie persecutorie, a sfondo sessuale, che era costretta a subire. La giovane paganese non ha risparmiato neppure le maniere forti nei confronti della ragazzina che, nel tentativo di sottrarsi alle molestie della donna, ha anche subito lesioni e percosse. Un nuovo caso di stalking.
A punire la maggiorenne, quindi, ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Nocera Inferiore che, ieri sera, hanno organizzato un'operazione mirata, culminata con l'arresto della giovane donna. I militari, infatti, hanno fermato la maggiorenne mentre, con fare minaccioso, tentava di raggiungere la ragazzina che si trovava all'interno di un negozio, in compagnia di un carabinere in borghese.
Dopo aver intimidito a telefono la minore affinchè si allontanasse dal giovane militare, infatti, la donna ha insistito nel suo intento provando ad introdursi nell'esercizio commerciale, dove, colta in flagrante, è stata arrestata e condotta in carcere. Un episodio a lieto fine che rappresenta la fine di un incubo per la ragazzina paganese.
http://www.salernotoday.it/cronaca/stalking-pagani-donna-perseguita-minore.html- - - - - - - - - - - - - -
Molesta il professore, allieva denunciataPAVIA. Venti telefonate al giorno. Lettere manoscritte, che parlavano della sua passione. Centinaia di messaggi sul cellulare per dare sfogo ai suoi sentimenti. Ma anche appostamenti e attese fuori dall’aula di lezione, solo per vederlo e potergli parlare. Un’ossessione che per un docente di Giurisprudenza si è trasformata in un incubo. E che rischia di costare cara a una studentessa di 32 anni. La giovane, che abita a Pavia, come il docente, è indagata per stalking e rischia il processo. Avrebbe messo in atto comportamenti vessatori e ossessivi nei confronti dell’insegnante, che ha 47 anni ed è ricercatore al Dipartimento di studi giuridici dell’Università. Pochi giorni fa ha ricevuto il provvedimento, emesso dal sostituito procuratore Roberto Valli, che le vieta di avvicinarsi alla casa e all’ufficio del docente nel raggio di almeno un chilometro di distanza.
Il provvedimento del magistrato arriva dopo che la giovane aveva già disatteso un altro divieto: a giugno le era stato imposto di restare a distanza dai luoghi frequentati dal ricercatore. Ma la giovane, che aveva poi spiegato di non «poterne fare a meno per l’amore sconfinato» verso il docente, non era riuscita a rispettare la prescrizione. Al punto che l’uomo, una sera, l’avrebbe trovata nel suo giardino, seduta davanti all’ingresso. Ultimo di una serie di comportamenti che alla fine, dopo otto anni, hanno convinto il docente a denunciare.
L’ossessione della studentessa per il ricercatore sarebbe cominciata infatti nel 2003, quando lei era iscritta a Giurisprudenza. All’apparenza una banale infatuazione. La storia di una ragazza che subisce il fascino del professore, più grande di lei di 25 anni. Sentimenti che con il passare del tempo avrebbero preso un’altra piega, diventando, rifiuto dopo rifiuto, una vera ossessione. Cumuli di lettere nella cassetta della posta, telefonate e messaggi sul cellulare, improvvisate a casa del ricercatore o nell’ufficio in università. Ma anche inseguimenti e appostamenti. In un caso si sarebbe presentata a una sua lezione, senza essere iscritta. Una persecuzione a cui il docente avrebbe cercato di sottrarsi in tutti i modi. Non solo cercando di convincerla, con le parole, che quel sentimento non era ricambiato. Anche costringendosi a modificare il tragitto per andare al lavoro, per non incontrarla, o posteggiando l’automobile in parcheggi lontani dal suo ufficio e a pagamento, nonostante il diritto al posto gratuito in università. O staccando il citofono di casa.
Il ricercatore avrebbe tollerato fino a marzo di quest’anno, quando trovando la giovane seduta sul terrazzo di casa sua, decide di chiamare la polizia. Ma lei non si sarebbe arresa. A maggio, dopo avere chiamato l’uomo sul telefono senza successo, si sarebbe presentata ancora in università, nell’ufficio di chi continuava a rifiutarla, per spiegargli ancora una volta le ragioni del suo comportamento. Dovuto a un sentimento di «tale intensità, da non permettermi di lasciar perdere», nonostante i continui rifiuti.
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2011/10/25/news/molesta-il-prof-allieva-denunciata-1.1617764