Autore Topic: Violenza femminile: La violenza DELLE donne!  (Letto 396726 volte)

0 Utenti e 14 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Brutale

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1226
  • Sesso: Maschio
  • Unico superstite
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #60 il: Ottobre 08, 2010, 20:30:34 pm »
riguardo il caso della Bertolotto ci sono novità interessanti:

Citazione
Savona: Elisabetta Bertolotto uccide figlio di 3 anni
pubblicato: venerdì 08 ottobre 2010 da Renato Marino

Lo ha strangolato in casa, poi ha preso l’auto e con il cadavere del piccolo si è diretta verso le alture di Savona dove ha tentato il suicidio. Elisabetta Bertolotto, 36 anni, originaria di Genova, ha confessato di aver ucciso il figlio di appena 3 anni. Due settimane fa la donna aveva partorito il secondogenito. Scrive Il Secolo XIX:

Una delle possibili motivazioni dell’infanticidio è che la donna avrebbe ucciso il primo figlio perché il bambino aveva difficoltà a esprimersi: «Sì, l’ho ucciso. Non parlava bene», avrebbe detto. La depressione post partum, ipotizzata in un primo momento, non c’entrerebbe nulla. La donna è crollata davanti agli agenti di polizia.

In auto è stato trovato anche un coltello che a quanto si apprende non è stato utilizzato. La 36enne è ora piantonata in stato di fermo di polizia giudiziaria all’ospedale San Paolo di Savona.

Il marito, di 37 anni, dopo essere stato ascoltato per diverse ore in questura, è tornato a casa. L’uomo ieri pomeriggio sarebbe stato il primo a giungere nel luogo in cui la donna ha tentato di uccidersi lasciandosi scivolare in un dirupo. A telefonarlo sarebbe stata la stessa moglie.

Trovato il corpicino del figlio sul ciglio della strada, vi si è accasciato sopra, singhiozzando. Nei suoi confronti non sono stati assunti provvedimenti. Poi hanno capito che era successo qualcosa di anomalo, qualcosa di diverso da un incidente stradale e hanno atteso l’arrivo della polizia. I rilievi della Scientifica e la confessione della donna hanno messo in luce un’altra verità ancora più drammatica e assurda.

però non mi è piaciuta la frase finale dell'articolo: secondo chi l'ha scritto, la conclusione che la madre abbia ucciso suo figlio perchè aveva problemi a parlare è più assurda rispetto alla prima ipotesi della depressione.

come se la depressione post partum non fosse già un movente assurdo.

Offline Brutale

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1226
  • Sesso: Maschio
  • Unico superstite
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #61 il: Ottobre 08, 2010, 20:32:19 pm »
Ormai la depressione post parto è diventato un alibi perfetto.
ma prima o poi dovrà finire, non voglio credere che la gente si davvero così stupida da farsi prendere in giro e credere ancora a sta farsa.

Offline Brutale

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1226
  • Sesso: Maschio
  • Unico superstite
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #62 il: Ottobre 08, 2010, 23:47:37 pm »
Oregon: uccide ragazza incinta e le sottrae il bambino, carcere a vita per la 29enne Korena Roberts

E’ stata emessa ieri dal tribunale di Hillsboro, in Oregon, la sentenza per la 29enne Korena Elaine Roberts, arrestata nel giugno 2009 con l’accusa di aver ucciso la 21enne incinta Heather Megan Snively e di averle sottratto il bambino che portava in grembo.

La Roberts, è emerso nel corso del processo, ha attirato la 21enne, all’ottavo mese di gravidanza, nella sua abitazione, poi l’ha uccisa a bastonate e, utilizzando uno strumento affilato, le ha praticato un cesareo.

Dopo aver fatto questo, ne abbiamo parlato in passato, la donna ha chiamato i soccorsi dicendo che suo figlio, appena nato, non respirava: inutile la corsa in ospedale, il piccolo era già deceduto, ma i dottori capirono subito che non era lei la donna che l’aveva appena partorito.

La verità è emersa poco dopo, quando gli agenti hanno fatto irruzione in casa della Roberts ed hanno trovato il corpo senza vita da Heather Megan Snively, nascosto in un ripostiglio.

Nel corso del processo è emerso anche il movente: la Roberts, già madre di due bambini, voleva disperatamente un terzo figlio. Era diventata ossessionata, aveva iniziato a dire in giro di essere incinta e da tempo acquistava abiti premaman e cibo per neonati.

Poi l’incontro con la Snively, conosciuta sul sito di annunci Craigslist. Entrambe stavano cercando abiti per neonati e, tra una cosa e un’altra, iniziarono a frequentarsi.

Ieri è arrivata la condanna: Korena Elaine Roberts dovrà passare il resto della sua vita in prigione, senza la possibilità di avanzare richiesta per la libertà vigilata.

Offline mik

  • Affezionato
  • **
  • Post: 459
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #63 il: Ottobre 18, 2010, 19:21:12 pm »
Uccide le figlie e tenta il suicidio            18/10/2010

California, donna usa spada da samurai

Una giovane madre ha ucciso le due figlie gemelle di tre anni con una spada da samurai. E' successo a Fairfield, in California, dove Monica McCarrick, 28 anni, con precedenti per violenza domestica e uso di stupefacenti, ha assassinato le figlie Lily e Tory, ha disposto i loro corpicini vicino alla porta per evitare che qualcuno entrasse e poi ha dato fuoco all'appartamento tentando il suicidio. Un vicino però è entrato e ha soccorso e salvato la donna.
"Vicino alla stanza della madre, nel corridoio, c'erano una katana (una spada da combattimento giapponese) insanguinata e una bottiglia di pillole" , racconta Andre Douglas, uno dei vicini. L'uomo è riuscito ad entrare nell'appartamento del terzo piano attraverso una finestra, dopo che in molti avevano tentato invano di forzare la porta.

Sul posto è intervenuta la polizia, che non ha ancora reso noto il movente della tragedia. Monica McCammick, che ha riportato delle ferite alla gola, dovrà rispondere di abusi sui minori, omicidio e incendio doloso.



Fonte: TGCOM- Mondo

Offline Fazer

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4194
  • Sesso: Maschio
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #64 il: Ottobre 20, 2010, 14:04:43 pm »
http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_20/condanna-gattara-marchetti_6d336a00-dc37-11df-be1f-00144f02aabc.shtml

MILANO - Se l’è cavata con appena 250 sterline di multa (poco meno di 285 euro) e il divieto a tenere animali per i prossimi 5 anni la “cat bin woman” di Coventry, al secolo Mary Bale, che il 21 agosto scorso venne beccata ad infilare un tenero gattino nel bidone della spazzatura. La povera Lola (questo il nome del felino) rimase intrappolata al buio per 15 ore, prima di essere liberata dai legittimi proprietari (Stephanie Andrews-Mann e il marito Darryl) e il video che ne immortalava il crudele imprigionamento venne ripreso dalle telecamere di sicurezza all’esterno della casa degli Andrews-Mann ed immediatamente postato su Youtube. Quelle immagini scioccanti fecero ben presto il giro del mondo e per la 45enne allora impiegata di banca (subito riconosciuta) fu l’inizio della fine: la donna cominciò, infatti, a ricevere decine di telefonate anonime, condite da minacce di morte, da ogni dove, persino dalla lontana Australia, mentre su Facebook fiorino gruppi che la paragonavano ad Hitler o, più
semplicemente, l’arresto.

L'UDIENZA - Nell’udienza di mercoledì davanti alla corte di Coventry si è cercato di chiarire i motivi che avrebbero spinto la Bale (una tranquilla signora di mezz’età con un rispettabilissimo lavoro alla RBS da ben 27 anni e, a quanto dicono, pure amante degli animali) ad agire in maniera tanto sconsiderata e crudele nei confronti di un gatto indifeso. Ma, alla fine, la sola conclusione a cui si è giunti è che la donna stesse attraversando un periodo di grande stress a causa della grave malattia del padre: ogni giorno andava a visitare l’anziano genitore in ospedale (l’uomo è morto la scorsa settimana) passando proprio dalla strada dove vivono gli Andrews-Mann e ogni volta vedeva Lola che passeggiava sul muretto di cinta, tanto che spesso si fermava ad accarezzarla. Ma quella sera di agosto qualcosa dev’essere impulsivamente scattato nella sua mente per fare quel gesto sconsiderato che la donna, dopo essere stata identificata grazie al famoso video, tentò di giustificare alla stampa come “uno scherzo divertente”.

LE MINACCE - Peccato che da ridere ci fosse ben poco e così la Bale, spaventata dalle continue minacce che riceveva, fu costretta a chiedere la protezione della polizia e a scusarsi per il suo gesto, definito “totalmente estraneo al suo carattere”. Non solo. Poche settimane dopo, la donna è caduta anche in depressione, abbandonando persino il lavoro, perché non riusciva più a tollerare gli sguardi astiosi di colleghi e clienti. «La mia assistita ricorda molto poco dell’incidente – ha raccontato in aula l’avvocato David Murray – . La corte sarà ovviamente interessata a sapere perché ha agito così, ma la stessa Mary Bale se lo è chiesto ogni ora negli ultimi due mesi. Vedeva il gatto tutti i giorni e spesso lo accarezzava, ecco perché non riesce ancora a spiegarsi perché il suo comportamento quella sera sia cambiato».

 LA CLEMENZA DEL GIUDICE - Un atteggiamento contrito che, unito allo stress che la Bale stava vivendo per la malattia del padre e alla denigrazione mediatica patita dopo il suo assurdo gesto, avrebbe indotto il giudice Caroline Goulborn a risparmiare all’imputata la massima pena prevista nei casi di maltrattamento di animali (6 mesi di prigione o 20mila sterline di multa). «E’ chiaro che si è trattato di un atto impulsivo ed irrazionale – ha spiegato il giudice – che la stessa imputata non riesce a spiegarsi, ma il suo rimorso è genuino e ne ho tenuto conto, come pure le calunnie a cui è stata esposta, sebbene non ci sia alcuna scusa per quello che ha fatto». Oltre alla multa di 250 sterline, la Bale dovrà pagare anche un supplemento alla vittima e i costi processuali, per complessive 1.436,04 sterline (ovvero, 1.634,08 euro). «Il gatto è stato estremamente fortunato ad uscire vivo dal bidone e a non riportare ferite – ha spiegato alla stampa Nicola Foster della RSPCA (http://www.rspca.org.uk/home) – e mi auguro che la sentenza funzioni come deterrente».

 :mad: :doh:

Offline Brutale

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1226
  • Sesso: Maschio
  • Unico superstite
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #65 il: Ottobre 21, 2010, 08:44:48 am »
Citazione
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/veneto/2010/10/18/visualizza_new.html_1730899822.html

Uccide marito malato e tenta suicidio:Gip, non va in carcere
Per giudice non sussiste pericolo fuga o inquinamento prove


(ANSA) - VENEZIA, 18 OTT - Per il momento non va in carcere Loretta Santinello, la donna che ha ucciso con il gas di scarico dell'auto il marito etilista, cercando poi di suicidarsi.

La gip Sonia Bello ha rigettato la richiesta della misura cautelare avanzata dal pm Benedetto Roberti, ritenendo che non ci sia ne' pericolo di fuga ne' di inquinamento delle prove da parte dell'indagata. La donna, che ora potra' abbandonare il centro di salute mentale dov'e' stata portata dopo il fermo, ha nuovamente ammesso oggi di fronte a gip e pm le proprie responsabilita' nella morte del coniuge.


Citazione
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2010/10/20/news/paolo-e-stato-avvelenato-con-le-medicine-2564217

Paolo è stato avvelenato con le medicine

Primi risultati dell'autopsia: l'uomo non ha respirato il gas di scarico della vettura. Sotto accusa la moglie, Loretta Santinello, indagata per aver simulato il suicidio. E' libera ma rischia il processo


DUE CARRARE. Assassinato da un cocktail di psicofarmaci. E non ucciso dal monossido di carbonio «pompato», all'interno della Fiat Punto in cui è stato trovato, da un tubo di gomma che la moglie aveva collegato alla marmitta.

L'autopsia. È morto così Paolo Varotto secondo le prime indiscrezioni emerse in seguito all'autopsia eseguita, ieri pomeriggio, dal professor Massimo Montisci dell'Università di Padova su incarico del pubblico ministero Benedetto Roberti che coordina l'inchiesta sull'uxoricidio di Montegrotto. Anche se l'esito dell'esame tossicologico sarà disponibile non prima di un paio di mesi - esame che dovrà confermare questo risultato con evidenza scientifica - un punto fermo sembra già essere stato scritto: il monossido di carbonio, infatti, conferisce ai tessuti una colorazione rossastra particolare, che non sarebbe stata trovata nel corpo della vittima. Ansiolitici come benzodiazepine e poi antipsicotici e antidepressivi: il mix di medicinali, somministrato in dosi massicce, avrebbe paralizzato i centri del respiro di Paolo Varotto provocando un edema polmonare, quindi la morte intorno alla mezzanotte del 15 ottobre. Tutto sarebbe durato non più di una mezz'ora.

Tante contraddizioni. E allora perché la cinquantaquattrenne Loretta Santinello, inserviente in una casa di riposo, ha confessato di aver ucciso il marito con il monossido dopo averlo intontito con gli psicofarmaci, di cui la vittima era un abituale consumatore per curare l'etilismo cronico e la depressione che lo affliggevano? E perché ha raccontato che si era chiusa con lui in macchina, decisa a morire insieme, dopo aver anche lei ingoiato i medicinali, mentre nei suoi polmoni non è stata trovata traccia di monossido come il sangue e le urine non risultano contaminati da farmaci, alcol o stupefacenti?

È stata una messinscena l'omicidio-suicidio (mancato)? O in Loretta è stato più forte l'istinto di sopravvivenza e, all'ultimo, ha prevalso la scelta di vivere?

Omicida ma libera. Intanto benché sia indagata (e reo-confessa) per omicidio volontario pluriaggravato (dal rapporto di parentela, dalla premeditazione e dall'uso del mezzo venefico, tre aggravanti da ergastolo), Loretta Santinello per la legge è libera: lo ha deciso il gip Sonia Bello che ha bocciato la richiesta di custodia in carcere avanzata dal pm Roberti. «... È pacifico e non contestato che l'autrice del delitto sia l'indagata... che di suo pugno ha vergato una serie di manoscritti per spiegare le ragioni del gesto che si accingeva a compiere... - scrive il giudice Bello nell'ordinanza con la quale non ha convalidato il fermo dell'indagata - Non si ravvisano le esigenze cautelari indicate dal pm: non il pericolo di fuga e non il pericolo di inquinamento delle prove... La dinamica del fatto è chiara... L'unico aspetto che il pm ritiene di dover chiarire è se l'indagata abbia simulato o meno il tentativo di suicidio...». Un suicidio che non si è realizzato: «La vita va avanti lo stesso» ha ammesso la donna in ospedale.

La confessione. Sabato Loretta Santinello ha confessato al pm l'assassinio del marito: «Giovedì l'ho raggirato... Gli ho detto che dovevo portarlo dal medico... Lui non era consapevole di quel che stava succedendo... Con difficoltà è riuscito a salire in macchina... Poi gli ho preparato un cocktail di psicofarmaci. Gliene ho dati tanti... Ad un certo punto l'ho visto con le bave alla bocca». La donna ha spiegato di aver vagato per due ore nella campagna tra Due Carrare e Abano, prima di parcheggiare l'auto dietro l'hotel Imperial a Montegrotto: «Era il posto giusto per farla finita...». È qui che, verso le 21 di giovedì, aveva collegato l'abitacolo della Punto alla marmitta attraverso il tubo di gomma, prima di deglutire una manciata di psicofarmaci (meno del marito perché lui era ormai assuefatto), salvo poi sputarli. Loretta si era addormentata, alle 4 il risveglio: «Paolo era freddo, io viva... Ho preso altri farmaci e ho dormito ancora fino all'alba». Come è possibile che nel corpo di entrambi non sia stata trovata alcuna traccia di monossido di carbonio?

Punti da chiarire. Ore 6,20: è l'ora in cui Loretta viene «salvata» dai carabinieri, allertati dal figlio Mauro che, alle 23.30, aveva cominciato a preoccuparsi non vedendo tornare a casa i genitori. A lui e alla zia Rosina, infatti, Loretta aveva spiegato di accompagnare il marito da un medico di Padova. Solo all'1.15 Mauro sarebbe entrato nella camera dei genitori, scoprendo il foglio manoscritto con il quale la mamma aveva espresso il desiderio di morire. Alle 4,13 il ragazzo si era presentato nella caserma di Battaglia ed era scattato l'allarme a tutte le pattuglie.

al posto di portarla in carcere l'hanno spedita subito in un centro di salute mentale...
ma se è reo confessa e ha spiegato anche in maniera minuziosa come ha commesso l'omicidio - quindi perfettamente cosciente di quello che ha fatto - perchè mandarla in una clinica psichiatrica e non in carcere?

a quanto pare, ormai, la scusa che se una femmina commette un crimine debba essere considerata malata di mente vale a prescindere senza che ci sia nemmeno il bisogno di fare una perizia psichiatrica... è così?!

Offline COSMOS1

  • Amministratore
  • Storico
  • ******
  • Post: 7673
  • Sesso: Maschio
  • Cosimo Tomaselli - Venezia
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #66 il: Ottobre 21, 2010, 09:18:24 am »
sulla stampa di oggi: uccide la rivale in amore sabotandole il paracadute
chi trova il link?
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Fazer

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4194
  • Sesso: Maschio
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #67 il: Ottobre 21, 2010, 09:48:34 am »
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Belgio:_tribunale,uccise_rivale_in_amore_sabotando_paracadute.html?cid=28593320

Ma il fatto risale al 2006...

Citazione
20 ottobre 2010
Belgio: tribunale,uccise rivale in amore sabotando paracadute

BRUXELLES - Una donna belga di 26 anni è stata riconosciuta colpevole di aver ucciso la sua rivale in amore sabotandole il paracadute. A stabilire che Els Clottemans, questo il nome della donna, è colpevole, è stata una giuria popolare composta da dodici Membri ed è stata annunciata dal presidente della Corte di assise di Tongres, località a nord-est del Belgio.

Els Van Doren, 37 anni, il 18 novembre 2006, si schiantò al suolo dopo un volo di oltre mille metri, durante il quale i suoi due paracadute non aprirono perchè, come ha stabilito oggi la Corte, furono sabotati dalla rivale in amore, Els Clottemans, anch'essa iscritta allo stesso club.

Al centro del mortale intreccio amoroso un quarantenne olandese, Marcel Somers, anch'egli con la passione per il paracadutismo e compagno di sport delle due donne, oltre che amante di entrambe. Al volo fatale aveva partecipato anche Somers.

La pena, come previsto dal diritto belga, sarà pronunciata in un secondo momento. Els Clottemans rischia fino al carcere a vita.
« Ultima modifica: Ottobre 21, 2010, 09:54:29 am da COSMOS1 »

Offline Brutale

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1226
  • Sesso: Maschio
  • Unico superstite
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #68 il: Ottobre 21, 2010, 09:53:08 am »
ho trovato questo, ma è un fatto avvenuto 3 o 4 anni fa
Citazione
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/25/paracadute.shtml

Sabota il paracadute della rivale in amore
Els Clottemans, 22 anni è stata arrestata 2 mesi dopo la caduta rovinosa di un'amica

   
OPGLABBEEK(BELGIO) - Un triangolo amoroso che doveva rimanere segreto e un'arma del delitto rara quanto mortale: un paracadute modificato di nascosto. E' il 19 di novembre 2006 e la 37 enne Els Van Doren precipita da 4mila metri nel giardino di una casa in Belgio. Solo pochi minuti prima scendeva insieme all'amica Els Clottemans, 22 anni, e a Marcel (non si conosce il cognome dell'uomo), l'amante di entrambe. Insieme hanno persino formato una figura unendo le mani, una stella. Poi Els e Marcel aprono i loro paracadute e tutto procede per il meglio. Ma quando la donna più anziana apre l'ombrello principale e non funziona. Prova quello di riserva e anche quello fallisce. L'orrore, la caduta, lo schianto nel giardino di una villetta, peraltro ripreso dalla telecamera che portava sul casco.

Immediatamente si è capito che il fatto non poteva essere casuale: la probabilità che due paracadute non si aprano è praticamente pari a zero. Sono iniziate così le indagini, concluse nella maniera più incredibile: l'apparecchiatura fu modificata dalla Els più giovane per una gelosia d'amore. Si è poi scoperto che la Clottemans era già stata arrestata anni fa per aver tentato di uccidere l'ex fidanzato investendolo con un'auto. Ora è agli arresti, e in cura per disturbi psichiatrici.
26 gennaio 2007

Offline JAROD72

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 835
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #69 il: Ottobre 22, 2010, 21:30:04 pm »
I vigili la multano
Lei: "Vado dall'avvocato Taormina", condannata
Il fatto risale al novembre 2007: la donna aveva parcheggiato in divieto di sosta nella zona della stazione di Civitanova. Vedendo i vigili farle il verbale, ha reagito con minacce, chiamando in causa il noto legale


http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2010/10/22/403752-vigili_multano.shtml


Ancona, 22 ottobre 2010 - Aveva minacciato due vigili che la stavano multando, dicendo che gliel'avrebbe fatta "pagare cara" anche "a costo di pagare l'avvocato Taromina". E. S., anconetana di 59 anni è stata ora condannata per minacce. L'appello presentato dalla donna per la multa di mille euro inflitta dal giudice di pace è stato respinto dal tribunale di Macerata.

La vicenda è accaduta il 7 novembre del 2007, quando la donna ebbe un diverbio con i vigili urbani vicino alla stazione di Civitanova, dove era stata ad accompagnare una persona, parcheggiando in divieto di sosta. Motivo per cui è stata multata. "Ignoranti", "rubate i soldi ai cittadini" e "forza, mettetemi un’altra multa e vedete cosa vi succede", sarebbero le frasi di minaccia pronunciate dalla donna. Dopo la seconda multa: "Non sapete fare il vostro mestiere, non siete degni di indossare la divisa della Polizia municipale e, anche a costo di pagare l’avvocato Taormina, ve la farò pagare cara", le altre ingiurie.

Il giudice ha ritenuto ingiuriose le parole della donna, e l’intimazione di rivolgersi all’avvocato Carlo Taormina, secondo il tribunale, ha costituito una minaccia nei confronti dei vigili. Le frasi, secondo il magistrato, avevano "efficacia intimidatoria" e in particolare il riferimento a Taormina sarebbe stato ‘"suggestivo di un contesto penale e di un’ipotesi di denuncia".

L’imputata è stata condannata al pagamento delle spese processuali, anche quelle dei vigili, costituiti parti civili, a cui il giudice di pace aveva già liquidato un risarcimento. L'avvocato difensore difesa aveva sostenuto l’insussistenza del reato di minacce, perché la donna avrebbe solo detto di volersi tutelare rivolgendosi, ad un avvocato conosciuto. Secondo la difesa, che ricorrerà in Cassazione, le ingiurie sarebbero state proferite nella convinzione di essere stata vittima di un atto ingiusto.


MINACCE, INSULTI,  QUESTA E' LA MENTALITA' PARTORITA DAL CULTO RADICALE DELLE DONNE.

Offline mik

  • Affezionato
  • **
  • Post: 459
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #70 il: Ottobre 22, 2010, 22:06:15 pm »
Assolda killer per uccidere la sorella
ma l'uomo si pente e avverte la vittima


Verona, la donna era ai ferri corti con la famiglia per l'eredità
Era pronta a pagare l'omicidio 40mila euro. E' stata arrestata


VERONA (22 ottobre) - Aveva tentato di assoldare un killer per ammazzare la sorella e punirla per l'avvenuta spartizione dell'eredità del padre che non condivideva.
Non ha, però, fatto i conti con gli scrupoli di coscienza dell'uomo, che ha rivelato il piano alla vittima predestinata che, a sua volta, ha fatto arrestare la sorella. In manette è finita Giulia Morbini, 46 anni residente a Peschiera del Garda (Verona). A rivelare tutto è stato un disoccupato di 50 anni di Peschiera che dopo aver ricevuto la proposta (il compenso per il "disturbo" sarebbe stato di circa 40 mila euro) si è rivolto alla vittima, una professionista di 43 anni di Castel Goffredo (Mantova) raccontandole tutto. La donna si è rivolta ai carabinieri che ieri mattina all'alba hanno arrestato nella sua abitazione Giulia Morbini, mentre stava ancora dormendo. Il reato ipotizzato è quello di estorsione continuata.


Secondo quanto raccontato dalla vittima predestinata, la sorella da anni perseguitava lei e la madre perchè non condivideva l'avvenuta spartizione dell'eredità del padre. Nel marzo scorso la madre era stata malmenata dalla figlia. <<E' una storia che è la riproduzione di Caino e Abele, dove però questa volta è Abele ad aver avuto la meglio>> ha detto il comandante della compagnia carabinieri di Castiglione delle Stiviere durante la conferenza stampa.


Fonte: IL MATTINO.IT

Offline Fazer

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4194
  • Sesso: Maschio
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #71 il: Novembre 05, 2010, 12:56:41 pm »
[url][http://www.ilgiornale.it/interni/torino_donna_scomparsa_dopo_8_mesi_tre_arrestati_per_rapimento_e_omicidio/cronaca-omicidio-donna_scomparsa-torino/05-11-2010/articolo-id=484934-page=0-comments=1/url]

Torino, donna scomparsa Dopo 8 mesi tre arrestati: per rapimento e omicidio
Marina Patriti, madre di tre figli, era sparita da casa il 18 febbraio febbraio scorso. Arrestati per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere l'ex amante del marito, Maria Teresa Crivellari, e due complici   
Torino - Dopo 8 mesi il mistero è risolto. Sono stati eseguiti stamattina tre arresti con le accuse di omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere per la scomparsa di Marina Patriti, la donna, madre di tre figli, di Bruino. Gli arrestati sono Maria Teresa Crivellari, ex amante del marito e due complici di cui al momento non si conoscono le generalità. Di Marina Patriti si erano perse le tracce il 18 febbraio scorso.

La storia I familiari della donna erano certi che non si potesse trattare di un allontamento volontario. "Posso avere quasi la certezza che non si sia allontanata di sua spontanea volontà - dice il fratello Giovanni -, ma non al 100% perché non abbiamo abbastanza elementi. Marina non avrebbe avuto motivo di andarsene: stava bene e non le mancava nulla. A volte con la fantasia si corre più in fretta che con la realtà, ma secondo noi è stata rapita". Anche il marito Giacomo Bellorio, con cui in passato aveva vissuto momenti di crisi coniugale, conferma che nella coppia era tornato il sereno: "Non avevamo problemi, è stata una sparizione inaspettata. Non avrebbe mai lasciato i figli da soli, per questo non credo che si tratti di una scomparsa volontaria".

La somma di denaro A rendere la vicenda ancora più intricata c’è anche una donazione di 600 mila euro circa che il padre fece alla donna poco tempo prima della sparizione: aveva venduto alcuni terreni suddividendo il ricavato tra i tre figli. La somma è ancora depositata su un conto corrente bancario intestato alla donna sul quale non si sono più registrati movimenti.

L'ultimo sms E infine c’è la questione dell’ultimo messaggio arrivato al marito dal telefono della donna il giorno della scomparsa. "Vai a prendere il bambino a scuola che me ne sono andata" recitava il testo dell’sms. Ma è proprio quel "bambino" al maschile a non convincere né il coniuge né gli investigatori, visto che all’asilo c’era la figlia più piccola della coppia. "Un particolare che lei non avrebbe mai sbagliato - sostiene l’uomo - quindi non può essere stata lei a inviare il messaggio". La stessa mattina una busta con un biglietto in cui lei ribadiva di volersene andare e con le chiavi della vettura, che poi fu ritrovata in un campo sportivo a Villarbasse, fu consegnata al marito, venditore ambulante di alimentari, che lavorava al mercato di Venaria Reale. "Anche se la grafia è la sua non può averlo scritto lei" ribadiscono all’unisono i familiari.

Lei verrà dichiarata incapace di intendere e di volere al momento del fatto, i suoi complici....già sapete  :mad:

Offline madjakk

  • Affezionato
  • **
  • Post: 143
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #72 il: Novembre 08, 2010, 13:25:23 pm »
[url][http://www.ilgiornale.it/interni/torino_donna_scomparsa_dopo_8_mesi_tre_arrestati_per_rapimento_e_omicidio/cronaca-omicidio-donna_scomparsa-torino/05-11-2010/articolo-id=484934-page=0-comments=1/url]

Torino, donna scomparsa Dopo 8 mesi tre arrestati: per rapimento e omicidio
Marina Patriti, madre di tre figli, era sparita da casa il 18 febbraio febbraio scorso. Arrestati per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere l'ex amante del marito, Maria Teresa Crivellari, e due complici   
Torino - Dopo 8 mesi il mistero è risolto. Sono stati eseguiti stamattina tre arresti con le accuse di omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere per la scomparsa di Marina Patriti, la donna, madre di tre figli, di Bruino. Gli arrestati sono Maria Teresa Crivellari, ex amante del marito e due complici di cui al momento non si conoscono le generalità. Di Marina Patriti si erano perse le tracce il 18 febbraio scorso.

La storia I familiari della donna erano certi che non si potesse trattare di un allontamento volontario. "Posso avere quasi la certezza che non si sia allontanata di sua spontanea volontà - dice il fratello Giovanni -, ma non al 100% perché non abbiamo abbastanza elementi. Marina non avrebbe avuto motivo di andarsene: stava bene e non le mancava nulla. A volte con la fantasia si corre più in fretta che con la realtà, ma secondo noi è stata rapita". Anche il marito Giacomo Bellorio, con cui in passato aveva vissuto momenti di crisi coniugale, conferma che nella coppia era tornato il sereno: "Non avevamo problemi, è stata una sparizione inaspettata. Non avrebbe mai lasciato i figli da soli, per questo non credo che si tratti di una scomparsa volontaria".

La somma di denaro A rendere la vicenda ancora più intricata c’è anche una donazione di 600 mila euro circa che il padre fece alla donna poco tempo prima della sparizione: aveva venduto alcuni terreni suddividendo il ricavato tra i tre figli. La somma è ancora depositata su un conto corrente bancario intestato alla donna sul quale non si sono più registrati movimenti.

L'ultimo sms E infine c’è la questione dell’ultimo messaggio arrivato al marito dal telefono della donna il giorno della scomparsa. "Vai a prendere il bambino a scuola che me ne sono andata" recitava il testo dell’sms. Ma è proprio quel "bambino" al maschile a non convincere né il coniuge né gli investigatori, visto che all’asilo c’era la figlia più piccola della coppia. "Un particolare che lei non avrebbe mai sbagliato - sostiene l’uomo - quindi non può essere stata lei a inviare il messaggio". La stessa mattina una busta con un biglietto in cui lei ribadiva di volersene andare e con le chiavi della vettura, che poi fu ritrovata in un campo sportivo a Villarbasse, fu consegnata al marito, venditore ambulante di alimentari, che lavorava al mercato di Venaria Reale. "Anche se la grafia è la sua non può averlo scritto lei" ribadiscono all’unisono i familiari.

Lei verrà dichiarata incapace di intendere e di volere al momento del fatto, i suoi complici....già sapete  :mad:

Uno stupendo commento di un lettore sull'accaduto in un articolo del giornale:

Pietà per questa poverina che lascia tre bambini di cui uno in fasce per colpa di una vecchia megera omicida, che, sebbene donna, non ha avuto il minimo scrupolo a togliere a dei bambini la loro mamma. Del resto, come intendesse la maternità l'assassina è molto chiaro, visto che ha reso il proprio figlio complice dell'omicidio. Il principale responsabile di quanto avvenuto, in ogni caso, è il marito: è stato lui a tradire la sua famiglia, lui a mettere a rischio la sicurezza e la felicità dei suoi figli, lui a gettare la moglie nelle fauci della vecchia. E' stato dunque lui a dare il via agli eventi che hanno di fatto portato alla morte della moglie, che certamente non amava più, avendola tradita. Questo drammatico episodio mette in luce quanto siano delicate, profonde e viscerali le dinamiche che agiscono nei legami coniugali e familiari, e come sia superficiale e pericolosa la facilità con cui oggi li si disprezza. Leggete la "Medea" di Euripide e troverete di che riflettere.

Offline Archiloco

  • Affezionato
  • **
  • Post: 238
  • Sesso: Maschio

Offline JAROD72

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 835
Re:Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
« Risposta #74 il: Novembre 16, 2010, 17:39:36 pm »
http://magazine.libero.it/videotormento/crazy/uno-sport-per-signorine-rissa-in-campo-tra-donne-ne12269.phtml?refresh_ce

Uno sport per signorine?
Rissa in campo tra donne
Notizia del 16 novembre 2010 - 17:00 Resta aggiornato via SMSBotte da orbi e colpi proibiti durante una partita di pallone. Protagoniste delle poco diplomatiche giocatrici
 

di Libero News


«Il calcio non è uno sport da signorine» sono soliti dire i vari Marco Materazzi e Rino Gattuso, quando si rendono protagonisti di qualche entrataccia o fallo pericoloso. Eppure, nemmeno il gentil sesso ci va tanto leggero sul campo da gioco. Lo dimostra il video di una partita di pallone trasmesso da unaTv di lingua araba.

Vi si vede un momento di interruzione del gioco in cui le giocatrici delle due squadre discutono con l'arbitro di una irregolarità appena fischiata. Ma, lungi dall'esercitare la pazienza e diplomazia tipica delle signore, una giocatrice si getta contro un'avversaria scatenando un putiferio. Le undici donne calciatore, spalleggiate da riserve e panchine, si affrontano ferocemente a calci e pugni, si inseguono e martellano di cazzotti. Roba da far arrossire anche un picchiatore da rettangolo di gioco come Eric Cantona.



VEDERE IL VIDEO.



ahhh che ridere....