Giovini, pare che tra poco il web sarà controllato. Diciamo che a me già pare ipercontrollato (in Italia ed in Occidente). Laura Boldrini con il parlamento abusivo che ben conosciamo, in combutta con gli altri maneggioni di Stato (ministro Orlando su tutti), pare che abbia fornito la lista di controllori del web. Potevano mancare le femministe? Ovviamente no. Ma partiamo da questo articolo:
http://www.byoblu.com/post/2017/08/22/ministro-andrea-orlando-risponde-claudio-messora.aspxQualche giorno fa ho pubblicato un live su Facebook avente a riguardo l’intervista rilasciata al Corriere della Sera del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, nel quale parlava di “profili sgraditi” e di accordi con i social network. Il Ministro mi ha fatto pervenire una sua risposta scritta, che riporto di seguito integralmente.
Gentile dottor Claudio Messora,
il 16 agosto scorso, durante una diretta sulla sua pagina Facebook, poi pubblicata sul suo video blog, Byoblu, citando la mia intervista al Corriere della Sera: “Denunce penali sacrosante ma è più efficace rimuovere i post. Le vittime diventino lobby”, del 15 agosto, ha affermato che il Ministero della Giustizia ha messo le organizzazioni a monitorare la rete italiana e fare controinformazione.
Il suo intervento è sbagliato sia nei presupposti che nei contenuti, per cui credo sia utile chiarire il mio pensiero e riportare in maniera corretta quanto da me espresso nell’intervista a proposito degli hater online e del ruolo delle Ong.
Innanzitutto, non esiste alcun accordo del Ministero con le organizzazioni per fare controinformazione in rete. Esiste, invece, un Codice di condotta europeo sull’illecito incitamento all’odio online. Nell’accordo, stipulato su impulso del nostro Paese e della Germania, i principali provider (Facebook, Microsoft, Twitter e Youtube) – che partecipano anche al Forum su internet dell’Ue – condividono l’impegno a esaminare le segnalazioni riguardanti forme illegali di incitamento all’odio nei servizi da loro offerti, in modo da poter rimuovere tali contenuti o disabilitarne l’accesso. Sempre all’interno dell’accordo è previsto che le aziende informatiche si adoperino per rafforzare i partenariati con organizzazioni della società civile, per incoraggiare la segnalazione dei contenuti d’odio e per fornire formazione sulle migliori pratiche per lottare contro la retorica d’odio. Il Codice di condotta prevede, fra le altre cose, che le aziende informatiche e la Commissione Europea trovino modalità per promuovere la trasparenza e incoraggiare narrazioni alternative che contrastino l’incitamento all’odio. In virtù di questo accordo sono stati anche attuati dei monitoraggi per verificare l’effettivo adempimento da parte delle piattaforme da quanto previsto dal Codice. In questo modo si vogliono responsabilizzare i gestori della rete, che non sono solo dei veicoli e devono assumere il controllo dei contenuti che mettono in circolazione.
Questo dunque il frame europeo all’interno della quale collocare il rapporto con i provider relativamente agli hater online. Invio il link con il testo del Codice, per chiunque volesse approfondirne il contenuto:
http://ec.europa.eu/…code-conduct-8_40573.pdf.
A livello nazionale, invece, abbiamo avviato un tavolo di lavoro con le organizzazioni non governative per una strategia contro i discorsi d’odio online. Lo scopo che ci prefriggiamo con questo tavolo è quella di stimolare la nascita di un soggetto, non pubblico e non statale che, in alleanza con le piattaforme, possa costruire efficaci contronarrative rispetto alla propaganda d’odio.
Questo il lavoro che si sta facendo per fare in modo che, accanto alle istituzioni e a integrazione della giustizia, ci sia un protagonismo e un ruolo attivo dei soggetti sociali che, alleandosi fra di loro, possono efficacemente far fronte comune contro la retorica dell’odio sul web e agire anche sui provider stessi per un’azione rapida in ogni situazione in cui il linguaggio della rete e dei social network possa costituire una reale minaccia o sia lesivo della dignità di un soggetto.
Per ulteriori approfondimenti sul mio pensiero sui fenomeni di odio, tra cui l’odio in rete, allego il testo della mia audizione, alla Commissione “Jo Cox”, sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio della Camera dei Deputati, svoltasi il 30 maggio scorso.
Cordiali saluti
Andrea Orlando