Autore Topic: Chi controllerà il web in Italia?  (Letto 3897 volte)

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Offline Angelo

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Chi controllerà il web in Italia?
« il: Agosto 27, 2017, 02:56:19 am »
Giovini, pare che tra poco il web sarà controllato. Diciamo che a me già pare ipercontrollato (in Italia ed in Occidente). Laura Boldrini con il parlamento abusivo che ben conosciamo, in combutta con gli altri maneggioni di Stato (ministro Orlando su tutti), pare che abbia fornito la lista di controllori del web. Potevano mancare le femministe? Ovviamente no. Ma partiamo da questo articolo:

http://www.byoblu.com/post/2017/08/22/ministro-andrea-orlando-risponde-claudio-messora.aspx

Qualche giorno fa ho pubblicato un live su Facebook avente a riguardo l’intervista rilasciata al Corriere della Sera del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, nel quale parlava di “profili sgraditi” e di accordi con i social network. Il Ministro mi ha fatto pervenire una sua risposta scritta, che riporto di seguito integralmente.



Gentile dottor Claudio Messora,

il 16 agosto scorso, durante una diretta sulla sua pagina Facebook, poi pubblicata sul suo video blog, Byoblu, citando la mia intervista al Corriere della Sera: “Denunce penali sacrosante ma è più efficace rimuovere i post. Le vittime diventino lobby”, del 15 agosto, ha affermato che il Ministero della Giustizia ha messo le organizzazioni a monitorare la rete italiana e fare controinformazione.
Il suo intervento è sbagliato sia nei presupposti che nei contenuti, per cui credo sia utile chiarire il mio pensiero e riportare in maniera corretta quanto da me espresso nell’intervista a proposito degli hater online e del ruolo delle Ong.

Innanzitutto, non esiste alcun accordo del Ministero con le organizzazioni per fare controinformazione in rete. Esiste, invece, un Codice di condotta europeo sull’illecito incitamento all’odio online. Nell’accordo, stipulato su impulso del nostro Paese e della Germania, i principali provider (Facebook, Microsoft, Twitter e Youtube) – che partecipano anche al Forum su internet dell’Ue – condividono l’impegno a esaminare le segnalazioni riguardanti forme illegali di incitamento all’odio nei servizi da loro offerti, in modo da poter rimuovere tali contenuti o disabilitarne l’accesso. Sempre all’interno dell’accordo è previsto che le aziende informatiche si adoperino per rafforzare i partenariati con organizzazioni della società civile, per incoraggiare la segnalazione dei contenuti d’odio e per fornire formazione sulle migliori pratiche per lottare contro la retorica d’odio. Il Codice di condotta prevede, fra le altre cose, che le aziende informatiche e la Commissione Europea trovino modalità per promuovere la trasparenza e incoraggiare narrazioni alternative che contrastino l’incitamento all’odio. In virtù di questo accordo sono stati anche attuati dei monitoraggi per verificare l’effettivo adempimento da parte delle piattaforme da quanto previsto dal Codice. In questo modo si vogliono responsabilizzare i gestori della rete, che non sono solo dei veicoli e devono assumere il controllo dei contenuti che mettono in circolazione.
Questo dunque il frame europeo all’interno della quale collocare il rapporto con i provider relativamente agli hater online. Invio il link con il testo del Codice, per chiunque volesse approfondirne il contenuto:
http://ec.europa.eu/…code-conduct-8_40573.pdf.

A livello nazionale, invece, abbiamo avviato un tavolo di lavoro con le organizzazioni non governative per una strategia contro i discorsi d’odio online. Lo scopo che ci prefriggiamo con questo tavolo è quella di stimolare la nascita di un soggetto, non pubblico e non statale che, in alleanza con le piattaforme, possa costruire efficaci contronarrative rispetto alla propaganda d’odio.

Questo il lavoro che si sta facendo per fare in modo che, accanto alle istituzioni e a integrazione della giustizia, ci sia un protagonismo e un ruolo attivo dei soggetti sociali che, alleandosi fra di loro, possono efficacemente far fronte comune contro la retorica dell’odio sul web e agire anche sui provider stessi per un’azione rapida in ogni situazione in cui il linguaggio della rete e dei social network possa costituire una reale minaccia o sia lesivo della dignità di un soggetto.

Per ulteriori approfondimenti sul mio pensiero sui fenomeni di odio, tra cui l’odio in rete, allego il testo della mia audizione, alla Commissione “Jo Cox”, sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio della Camera dei Deputati, svoltasi il 30 maggio scorso.

Cordiali saluti
Andrea Orlando

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #1 il: Agosto 27, 2017, 02:57:44 am »
Su un profilo facebook legato alla lotta contro l'ideologia genderfemminista, c'è già l'elenco delle associazioni che dovranno vigilare sul web.



Abbiamo i nomi dei nostri controllori. Finalmente sappiamo le facce dei "censori". Tempo al tempo. L'importante è non dimenticarli.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline freethinker

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #2 il: Agosto 27, 2017, 05:59:06 am »
Come disse una volta un tale: Chi ccontrollerà i controllori? :doh:

Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Sardus_Pater

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #3 il: Agosto 27, 2017, 10:16:04 am »
Nel calderone mettono Arcigay e portatori di handicap. Questi hanno la coscienza lercia come un letamaio.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #4 il: Agosto 27, 2017, 13:13:21 pm »
Ci sono femministe, UNAR e "Arci" varie. Mi sa che questo forum dovrà presto ottenere una certificazione friendly da uno di questi enti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Warlordmaniac

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #5 il: Agosto 27, 2017, 13:19:31 pm »
Angelo, non vuoi nominare la pagina dove si pubblica quella lista?

Offline Sardus_Pater

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #6 il: Agosto 27, 2017, 13:44:07 pm »
Noi non siamo un grosso social media e godiamo grazie alla Costituzione della libertà di parola. Se quelle merde piagnucolano perché qui vengono perculate con tanto di archivio e documenti se la possono prendere là dove non batte il sole, noi non retrocediamo!
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Online bluerosso

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #7 il: Agosto 27, 2017, 14:34:47 pm »
La cosa più interessante (e pericolosa) di questa boiata pazzesca, a mio parere è il linguaggio adottato dal ministro. Una specie di neo-bizantinismo.
Un linguaggio aperto e indefinito, costruito per essere meglio specificato in seguito...all'abbisogna.
Una specie di vaselina preparatoria.

Termini come “discorsi d'odio” non significano assolutamente nulla. Se non si definisce prima che cosa significhi la parola odio.

Da un qualsiasi vocabolario:
odio s.m.
1. avversione, ostilità, disprezzo, inimicizia, malevolenza, risentimento, rancore, animosità, astio, acredine, livore
CONTR amore, affetto, adorazione, stima

2. estens. antipatia, rifiuto, intolleranza, ripugnanza
CONTR simpatia, tolleranza

Non c'è che dire: un bel range entro cui scegliere.

Pure “illecito incitamento all'odio” è una “perla”. Parrebbe prefigurarne uno “lecito”.
Ma allora si può incitare all'odio! Si. Basta però che sia lecito.
Per esempio si può odiare...

Il nazismo. Tutti d'accordo.

Il maschilismo. Pure.

Il comunismo. Bah...li vedremo. Ne stiamo discutendo...aspettiamo ancora la risposta degli storici. Quello sovietico si. Quello Cubano....no!. Quello Cinese.....forse

Il femminismo. N.O.N.S.E.N.E.P.A.R.L.A.N.E.M.M.E.N.O.

Ma anche se dice (Germaine Greer)....Ho molta difficoltà con l'idea che possa esistere un uomo ideale. Per quanto mi riguarda, i maschi sono il prodotto di un gene danneggiato. Loro fanno finta di essere normali ma tutto ciò che fanno è stare lì seduti con un sorrisino sulla faccia nel mentre che producono sperma. Lo fanno tutto il tempo. Non si fermano mai.

Oppure (Andrea Rita Dworkin)....Io voglio vedere un uomo picchiato a sangue e con un tacco a spillo conficcato nella sua bocca, come una mela nella bocca di un porco.

O magari (Jo Brand)......L'uomo, quell'inutile pezzo di carne attaccato a un pene.

O ancora (Julie Burchill).......La parte più divertente di essere una femminista è senza dubbio quella di terrorizzare gli uomini.


Mah!....per gli dei (bestemmia politicamente corretta) li bisogna contestualizzare!. E poi quello non è “vero” femminismo.


La frase “Lo scopo che ci prefiggiamo con questo tavolo è quella di stimolare la nascita di un soggetto....” tradotto dal politichese significa: finanzieremo.
Questa era facile.

Su cosa si possa intendersi con “che possa costruire efficaci contronarrative....” devo arrendermi.
Anche se qualche ideuzza ce l'ho.
Che poi tutt'al più si tratterebbe di una “contro-contro narrativa” eh!...Orlà.

Capolavoro finale:
”...... agire anche sui provider stessi per un’azione rapida in ogni situazione in cui il linguaggio della rete e dei social network possa costituire una reale minaccia o sia lesivo della dignità di un soggetto.

Agire sui provider si traduce con....”minacciarli”......”bloccarli”......“chiuderli”...

Invece.....”reale minaccia”.......”possa costituire”.....”sia lesivo”......in quanto prefiguranti condotte di rilievo penale, sono già da oggi ambiti di competenza e discrezionalità della giurisdizione. Meraviglia che il ministro della giustizia non lo sappia.
E di fatti lo sa: ciò che si guarda dal dire è che per fare quanto auspicato è necessario modificare il codice penale oppure (come più probabile) introdurre una legislazione “speciale”.

La prima soluzione (modifica del CP e del CPP) equivarrebbe a prendere a cornate l'intero corpo della magistratura. Off-limits

Prevedo, oltre a sostanziale inefficacia, conflitti in quantità industriali.
E' la classica manfrina politica Italiana: propongo qualcosa di irrealizzabile per incassarne i dividendi politici.

Buon lavoro ministro (ancora fino a primavera)
« Ultima modifica: Agosto 27, 2017, 14:46:01 pm da bluerosso »

Offline Angelo

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #8 il: Agosto 27, 2017, 14:38:06 pm »
Angelo, non vuoi nominare la pagina dove si pubblica quella lista?

La fonte primaria è il quotidiano "La Verità" ma non c'è un link essendo un giornale a pagamento. La fonte è facebook , il profilo della De Mari.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #9 il: Agosto 27, 2017, 15:01:14 pm »
Piccola nota a margine.
Nell'articolo di Byoblu ci sono 26 commenti di utenti (più alcune risposte ai commenti) e il loro tenore è lo stesso, certo non favorevole (eufemismo) alla proposta Orlando.
Tutti uomini....
L'unica donna presente, risponde ad un commento maschile, anch'esso contrario ma tutto sommato pacifico. Che difatti si conclude così "Col massimo rispetto per le opinioni del Sig. Ministro"

E' un caso che quasi mai le donne partecipino alle campagne contro le censure mediatiche?
Eppure sono vittime di una plurimillenaria censura.......

Offline Angelo

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #10 il: Agosto 27, 2017, 15:11:32 pm »
Piccola nota a margine.
Nell'articolo di Byoblu ci sono 26 commenti di utenti (più alcune risposte ai commenti) e il loro tenore è lo stesso, certo non favorevole (eufemismo) alla proposta Orlando.
Tutti uomini....
L'unica donna presente, risponde ad un commento maschile, anch'esso contrario ma tutto sommato pacifico. Che difatti si conclude così "Col massimo rispetto per le opinioni del Sig. Ministro"

E' un caso che quasi mai le donne partecipino alle campagne contro le censure mediatiche?
Eppure sono vittime di una plurimillenaria censura.......

Non è un caso. Anche su facebook poche donne commentano su argomenti seri. Intervengono quasi sempre in massa quando vengono toccati diritti di animali, gay, lesbiche, femministe, donne, negri. Diciamo la percentuale di donne è di al massimo una su dieci commenti quando vengono trattati argomenti di questo tipo, ossia quando si parla di PRINCIPII, VALORI.  Tra quelle che commentano, notiamo diverse pasionarie (spesso donne che non ragionano ma hanno dei dogmi e spesso sono di sinistra), e tra quelle più intelligenti, capaci di maggior dialogo, ci sono donne di destra o comunque non anti italiane, donne "vecchio stile" (quindi donne tendenzialmente anziane)  spesso con minore cultura generale ma dotate di valori e buonsenso sufficienti. Questo è quello che ho visto .
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #11 il: Agosto 27, 2017, 15:23:57 pm »
Non è un caso. Anche su facebook poche donne commentano su argomenti seri. Intervengono quasi sempre in massa quando vengono toccati diritti di animali, gay, lesbiche, femministe, donne, negri. Diciamo la percentuale di donne è di al massimo una su dieci commenti quando vengono trattati argomenti di questo tipo, ossia quando si parla di PRINCIPII, VALORI.  Tra quelle che commentano, notiamo diverse pasionarie (spesso donne che non ragionano ma hanno dei dogmi e spesso sono di sinistra), e tra quelle più intelligenti, capaci di maggior dialogo, ci sono donne di destra o comunque non anti italiane, donne "vecchio stile" (quindi donne tendenzialmente anziane)  spesso con minore cultura generale ma dotate di valori e buonsenso sufficienti. Questo è quello che ho visto .

E allora mi domando: ha a che fare questo con la questione delle quote rosa in politica,....per cui si dice che le donne non entrano in politica non perché non ne hanno propensione, ma poiché osteggiate dagli uomini?

Lo dico perché, da discreto fruitore di social media, sono arrivato alla tua stessa conclusione.

Ale donne della politica interessa poco o niente. Se non come occupazione di posti di potere (scranni).
Gli preferiscono di gran lunga (e non da oggi) le azioni lobbistiche.

Non si sono azzardate mai, e dico mai, a nemmeno immaginare di fare un partito politico.

Eppure sono la maggioranza della cittadinanza italiana.

Strano...no?

Offline Angelo

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #12 il: Agosto 27, 2017, 16:24:57 pm »
E allora mi domando: ha a che fare questo con la questione delle quote rosa in politica,....per cui si dice che le donne non entrano in politica non perché non ne hanno propensione, ma poiché osteggiate dagli uomini?

Lo dico perché, da discreto fruitore di social media, sono arrivato alla tua stessa conclusione.

Ale donne della politica interessa poco o niente. Se non come occupazione di posti di potere (scranni).
Gli preferiscono di gran lunga (e non da oggi) le azioni lobbistiche.

Non si sono azzardate mai, e dico mai, a nemmeno immaginare di fare un partito politico.

Eppure sono la maggioranza della cittadinanza italiana.

Strano...no?

Il sottolineato è vero al 99,99% a Napoli crearono un partito solo femminile, tale Emily*, che fallì in meno di dieci anni. La tua frase è sostanzialmente vera, era giusto un appunto da fare non a te ma alle luride femministe che ci leggono e che si pisciano sotto di intervenire qui (ben sapendo che farebbero una figura di merda dopo l'altra come successe alla loro capessa ).
Le donne preferiscono comandare da dietro le quinte, raramente si mettono in prima fila e se lo fanno è solo perchè hanno il culo parato da molti uomini (? maschi da cortile sarebbe meglio, però facciamo finta che siano uomini).

http://www.donnealtri.it/2008/12/donne-in-politica-emily-dopo-emily/

Donne in politica: Emily dopo Emily
8 dicembre 2008
di Franca Chiaromonte
Dopo dieci anni di lavoro politico l’associazione Emily si è sciolta il 21 novembre. Le sedi locali che lo vorranno continueranno il percorso iniziato anni addietro. Adesso chi ha fatto parte di Emily nuota in mare aperto, con un interrogativo di fondo: le donne che hanno voglia di vincere, possono stare a proprio agio nelle istituzioni e nella rappresentanza? Su tutto questo si interroga la presidente nazionale Franca Chiaromonte della quale pubblichiamo la relazione

[...]
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #13 il: Agosto 27, 2017, 16:52:06 pm »
Ho letto la relazione della presidentessa..... :blink:

Una che pur essendo figlia di cotanto padre (papi Chiaromonte non era proprio il primo pirla che passava per strada), disponendo di un  potenziale bacino elettorale del 51%, in un'area metropolitana....non in contesto rurale arretrato e patriarcale, si bulla di aver preso "ben il 2%" dei voti  :doh: come la vogliamo definire?

Magari, come dici tu, lo facciamo dire a qualche femminista che passa per questo forum.

Si iscrive e ce lo dice....



Triste verità: le donne non votano le donne. E so anche il perché!  :shifty:

Offline Angelo

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Re:Chi controllerà il web in Italia?
« Risposta #14 il: Agosto 27, 2017, 17:09:04 pm »
Ho letto la relazione della presidentessa..... :blink:

Una che pur essendo figlia di cotanto padre (papi Chiaromonte non era proprio il primo pirla che passava per strada), disponendo di un  potenziale bacino elettorale del 51%, in un'area metropolitana....non in contesto rurale arretrato e patriarcale, si bulla di aver preso "ben il 2%" dei voti  :doh: come la vogliamo definire?

Magari, come dici tu, lo facciamo dire a qualche femminista che passa per questo forum.

Si iscrive e ce lo dice....

L'unica femminista al 100% che si è iscritta ha collezionato così tante figure di merda da aver abbandonato, senza nessuna censura, il forum. Ed era una "capessa", figurati il resto delle sue amiche che pendono dalle sue stronzate quotidiane. Ma il bello è che oramai fanno così tante figure di merda che non commentano neanche più su facebook consce del fatto che sarebbero umiliate.

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http://www.ilprimatonazionale.it/esteri/basta-deportare-gli-immigrati-cosi-parlava-litaliana-accoltellata-in-finlandia-71402/

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