Cogliate (Brianza): 37enne uccide il compagno a martellate.

[Alberto1986]

Questo esemplare di femmina italiana ha pensato bene di festeggiare la carnevalata giornata mondiale delle VVVvviolenzaaa SuLle DDDonNe così:

Colpisce con una martellata alla testa il compagno durante l'ennesima lite in Brianza: morto.
E' accaduto in un appartamento di Cogliate poco dopo le 12.30. I due erano in crisi. Si indaga per capire se sia stata una reazione o sia stata lei ad afferrare il martello e a scagliarsi contro l'uomo sferrandogli il colpo alla tempia.

Un uomo di 43 anni è stato colpito a morte alla testa con un martello dalla compagna in un appartamento di Cogliate, in Brianza, poco dopo le 12.30 di oggi. I soccorritori hanno cercato di rianimarlo, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Desio e i volontari del 118 che stanno cercando di ricostruire i contorni della vicenda.
I due formalmente ancora vivevano sotto lo stesso tetto, ma la coppia era in crisi. I vicini hanno raccontato di continui e violenti litigi. Tra le ipotesi che sono state avanzate anche che la donna sia stata vittima di maltrattamenti in passato. Ma non risultano denunce. L'uomo ultimamente, stando ad alcune delle voci raccolte dai militari, andava e veniva da casa. Marco Benzi, questo il nome della vittima, aveva dei piccoli precedenti, per droga e reati contro il patrimonio.
Si indaga per capire i motivi del gesto. Se la donna abbia colpito il compagno esasperata dall'ennesima violenta lite, come reazione e anche per difendersi, oppure sia stata lei ad afferrare il martello e a scagliarsi per prima contro l'uomo cui ha sferrato il colpo di martello alla tempia.
La donna ha tre figli dall'ex marito che non erano in casa . A chiamare i soccorsi è stato proprio l'ex marito della 37enne (i due avevano mantenuto un buon rapporto) che, dopo averle parlato stamattina al telefono, si è precipitato a casa sua e ha scoperto l'accaduto. La donna, Serena Amico, è stata trasportata in ospedale, in seguito a un malore. Poi è stata ascoltata dai carabinieri.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/11/25/news/cogliate_brianza_37enne_colpisce_l_ex_alla_testa-182101960/

[bluerosso]

Questo il resoconto di Televideo

UCCISO A MARTELLATE DALLA SUA EX, ARRESTATA
E' stata arrestata per omicidio volontario la donna di 37 anni accusata di   aver ucciso a colpi di martello l'ex compagno di 43 anni, nella loro casa di Cogliate (Monza).
I due erano in crisi da tempo e lei non voleva più che l'uomo vivesse a casa sua perché riteneva che abusasse dei suoi tre figli minori.
L'omicidio è avvenuto durante una lite.
Sulla vicenda indagano i carabinieri di Desio (Monza)


Capito?
Qualche attimo dopo l’omicidio ecco servito l’alibi.

Naturalmente lui non...”abusava dei tre figli minori”.
Lei…“riteneva che abusasse dei suoi tre figli minori”.

Che per i giornalai di televideo equivale alla stessa cosa.

A furia di spingere sulla soggettività femminile, c'è chi comincia a prenderla in considerazione.
Siamo perfettamente in linea con il principio giurisprudenziale tanto in voga nei nostri tribunali.
La tipa s'è portata avanti con il lavoro. Un buon avvocato (meglio se donna) e via.
Non importa più avere le prove (non dico una sentenza).
Ritieni che tuo marito, fidanzato, cognato, nonno, vicino di casa (aggiungere a piacere) abusi dei tuoi figli?...prendi il martello e fatti giustizia.
Televideo (e tutti i media) hanno già fatto proprie per te le attenuanti specifiche. Quelle generiche stanno in mezzo alle tue gambe.

Peccato che mai (MAI) abbia visto questo sforzo d'analisi criminologica, quando accade che un uomo uccida una donna.
Mai visto.

[Alberto1986]

Ma figuriamoci... La parola di una donna dev'essere prova legale o sbaglio? Tanto basta una falsa accusa qualsiasi di "maltrattamenti" o "molestie" ed il gioco è fatto. In quest'orgia femminista mediatica attuale poi, è come sparare alla croce rossa, con un fucile a canne mozze ed a 10 centimetri di distanza. 

[Frank]

Sul Corriere dell'Umbria di oggi c'è scritto che la 37enne in questione
"ha ucciso il compagno per difendersi" (testuale).

Amen.

[ilmarmocchio]

la colpa è del martello

[ilmarmocchio]

http://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/convivente-ucciso-1.3561711

Cogliate (Monza Brianza), 26 novembre 2017 - Lo ha ucciso mentre era ancora a letto. Forse nel sonno o nel "dormiveglia". Senza dargli possibilità di scampo, di reazione. Lo ha ucciso con un martello. Uno, due, tre, quattro colpi alla testa. In un raptus di rabbia e follia. Perché  temeva, sospettava, pensava di avere le prove ormai, che lui avesse attenzioni particolari, morbose, nei confronti della figlia di 10 anni, avuta dall’ex marito.

Nella giornata contro la violenza sulle donne è proprio una donna che uccide un uomo. È successo a Cogliate, ieri mattina. Vittima Marco Benzi, 43enne di Cesate, con piccoli precedenti per droga e contro il patrimonio. Autrice del delitto Sabrina Amico, 37 anni, arrestata dai carabinieri della compagnia di Desio, guidati dal capitano Mansueto Cosentino, che stanno coordinando le indagini condotte dal sostituto procutatore di Monza Alessandro Pepè. La dinamica precisa è ancora in via di accertamento. I due vivevano insieme da un paio di anni. Dopo che Sabrina aveva rotto la relazione con l’ex marito, dalla quale aveva avuto tre figli. Condividevano lo stesso tetto, di una elegante palazzina in via Mascagni 9. Da qualche giorno lei lo aveva allontanato. Venerdì sera, però, Benzi si ripresenta a casa. E si mette a dormire.

È intorno alle 8 che la donna, forse dopo aver trovato delle conferme alle sue angoscianti paure, decide di compiere il folle gesto: prende un martello, si reca in camera e colpisce in testa il convivente. Probabilmente senza «preavviso», senza un ulteriore litigio, anche se questi dettagli sono ancora al vaglio. I figli, per fortuna, non ci sono perché per il weekend, sono con il papà. La donna, poi, si rende conto della gravità dell’azione. Vede il 43enne in un lago di sangue. Spaventata, chiama l’ex marito. Che, sapendo da qualche giorno della situazione molto critica, accorre e si imbatte nella terribile scena. È l’uomo che chiama i soccorsi. Sul posto si precipitano un’ambulanza e un’auto medica. Insieme alle pattuglie dei carabinieri. I sanitari cercano di rianimare l’uomo, ma non c’è niente da fare. Poco dopo devono alzare bandiera bianca. I militari blindano l’area. E parlano con la moglie, per capire. Viene trovato il martello. Di fronte all’evidenza, la 37enne non può fare altro che confessare. E spiega la molla che l’ha spinta. Un accumularsi di litigi, le continue discussioni. Fino all’ultima scoperta: le attenzioni morbose dell’uomo verso la figlia di lei, pare a insaputa della piccola.

Non risultano denunce della donna a carico del compagno, per minacce, violenze o altre prevaricazioni. L’abitazione è stata posta sotto sequestro. Portati via i cani della coppia. Una delle grandi passioni in comune. La donna lavorava in un negozio di giochi e abbigliamento per bambini a Solaro. Sulla sua pagina Facebook, aveva tracciato qualche mese fa la sua «biografia», «Sabrina è una sognatrice, una persona che si dà da fare, una pensatrice. Vede ovunque delle possibilità». E ancora: «Il suo cuore è un giardino segreto, le cui pareti sono molto alte. È folle, ma è magica. La sua passione è autentica». Una passione autentica, distrutta - forse - da una scoperta terribile e da una reazione senza appello.

di Alessandro Crisafulli

questo giornalista fa davvero schifo

[bluerosso]

Spesso sui social, o anche parlando assieme, mi sono imbattute in donne che dicono "la donna quando uccide un uomo lo fa per difendersi".
Ecco da dove provengono le loro convinzioni.
Da personaggi come questi giornalisti...

Un autentico lavaggio del cervello a cui moltissime donne compiacenti porgono l'encefalo.

La verità processuale, basata sulla "spontanea e genuina" deposizione dei figli chiuderà poi il caso.

Qualche annetto ai domiciliari. Copione già visto.


*in questi casi "il folle gesto" si può usare