http://www.repubblica.it/rubriche/la-legge-bavaglio/2010/05/15/news/intercettazioni_carfagna_scuote_il_pdl_sullo_stalking_la_legge_va_cambiata-4079785/Intercettazioni, Carfagna scuote il Pdl
"Sullo stalking la legge va cambiata"
Dopo la richiesta dell'Idv l'appello del ministro ai senatori. In media al mese arrivano 440 denunce, 80 arresti, 85 ammonimenti, 108 divieti di avvicinarsi: Questo reato dev'essere intercettabile
ROMA - L'insistente denuncia dell'Idv sulle intercettazioni negate per il reato di stalking, le molestie continue ed insistenti, fa breccia e il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna si appella ai suoi colleghi senatori perché questo divieto sia annullato.
Interpellata da Repubblica eccola fare una premessa: "Qualunque iniziativa che aumenti le garanzie e le tutele per le donne mi trova assolutamente favorevole". E aggiunge subito dopo": "Per questa ragione chiedo ai colleghi parlamentari della maggioranza, che conosco come persone sensibili, ragionevoli e concrete, di valutare con attenzione l'ipotesi di estendere al reato di stalking la possibilità di ricorrere alle intercettazioni telefoniche". A stretto giro ecco la risposta del dipietrista Luigi Li Gotti che, in Senato, si era visto bocciare in commissione un emendamento per prevedere gli ascolti per le molestie pressanti, ma era pronto a ripresentarlo in aula: "L'insistenza qualche volte premia. Finora governo e maggioranza erano stati granitici nel loro no. Se adesso, al loro interno, si leva una voce autorevole come quella del ministro Carfagna si può sperare in un effettivo ripensamento. Che magari sia di buon auspicio per farne di ulteriori".
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A questo punto se ne discuterà lunedì sera, in commissione Giustizia, quando riprenderà la maratona con tanto di sedute notturne. La maggioranza, in evidente difficoltà per via dell'ostruzionismo di Pd e Idv, punta a respingere gli emendamenti per andare al più presto in aula. Ma l'opposizione martella su ogni dettaglio, come nel caso dello stalking, portato come esempio delle manifeste contraddizioni della maggioranza che da una parte sforna leggi dure e che istituiscono nuovi reati, ma dall'altra blocca l'uso delle intercettazioni.
La Carfagna, che si è battuta per il nuovo reato, adesso apre alla necessità di ripristinare gli ascolti negati, visto che la pena da sei mesi a quattro anni non rientra nel tetto dei cinque necessari per poter ascoltare una telefonata. Tuttavia, ci tiene anche a dire che, sulla base dei risultati che la legge ha finora ottenuto, "l'estensione non risulta affatto fondamentale per la sua efficacia". Dati alla mano, quelli del Nucleo atti persecutori dei carabiniewri, il ministro spiega che "a poco più di un anno dall'entrata in vigore del reato si sono registrate in media 440 denunce, 80 arresti, 85 ammonimenti, 108 divieti di avvicinamento al mese". Nel caso dello stalking conta il comportamento della vittima: "È sufficiente mostrare alle forze dell'ordine un sms ricevuto, una e-mail, la lista delle chiamate di un telefono cellulare o fisso per provare la persecuzione. E se ciò non dovesse bastare, il codice della privacy consente a chiunque di richiedere al proprio gestore telefonico il tabulato delle chiamate ricevute, anche anonime".
Serve o no la possibilità di mettere sotto diretto controllo il telefono della vittima ma soprattutto quello del presunto molestatore? Per Li Gotti non c'è alcun dubbio, l'intercettazione è indispensabile. La Carfagna, che pure chiede ai colleghi di prevederle, è convinta che lo stalker sia di solito "un ex partner o comunque una persona già nota alla vittima, per cui non ci sono difficoltà a risalire all'identità del colpevole che, nella stragrande maggioranza dei casi, si manifesta fisicamente con appostamenti, biglietti, cercando il contatto fisico, che possono essere provati". Ma con l'intercettazione in mano il magistrato non avrà più dubbi e potrà tutelare la vittima e arrestare il colpevole.
PARI OPPORTUNITA' EH?