straordinario esercizio di equilibrismo demagogico
Lungi da me difendere il capitalismo (specie quello attuale) che e pura razzia
Ennesimo patetico tentativo di un sinistroide o di un cattolico "adulto" (e lo stesso) di
esorcizzare da se e dalla propria cultura la responsabilità dello sfacelo contemporaneo e
di portare ogni colpa (soprattutto quelle proprie) all'ammasso del onnipresente e
onniresponsabile capitalismo
Troppo comodo
Per me, e un modo come un altro per dirci, correte tutti fessi dietro al capro espiatorio del capitalismo, cosi che possiate ignorare chi e il vero colpevole e sta sotto a tutto
capitalismo compreso.
In realtà, a mio modo di vedere, il problema è l'opposto: si parla pochissimo di capitalismo/liberismo come una delle principali cause dello sfacelo in cui siamo. Non parlo solo di quello economico (che è quello più ovvio), ma anche morale, umano.
Quando si approccia questo tema bisogna fare uno sforzo per capire che con critica al capitalismo /liberismo non si vuole certamente l'instaurazione di una dittatura comunista alla Stalin. Ciò che si vuole dire, invece, è che se ci ritroviamo nella situazione in cui siamo è (anche) a causa di un sistema economico-sociale che praticamente infetta ogni ambito della sfera umana e non, e lo fa a tal punto che ormai è diventato come Dio: si accetta passivamente, come qualcosa di dato, come se fosse qualcosa di naturale.
Eppure non è scritto in nessun libro (nemmeno nella Bibbia) che solo e soltanto questo debba essere il sistema economico-sociale di riferimento. Certo, il Potere e i media hanno buon gioco a spingere sul tasto delle paure collettive: se si cambia sistema non si sa quali catastrofi potrebbero colpire l'umanità!
Molta gente, apparentemente non vede il problema, perché ti dice: "ma, in fondo, dov'è la repressione? Posso fare quello che voglio, mangiare, trombare, viaggiare, anche protestare..." Fino ad un certo punto però, fino a quando non si mette in discussione il Dogma. Se si fa questo si prendono le bastonate oppure si viene rinchiusi in qualche carcere.
Non si può sperare nemmeno nei partiti tradizionali. I partiti estremisti, quelli che potrebbero (o dovrebbero) convogliare una critica seria, ormai non lo fanno più. L'estrema sinistra ha rinunciato a qualsiasi argomento, anche solo l'uso di un vocabolario critico, riguardo al capitalismo/liberismo. Preferisce dedicarsi alla difesa degli immigrati, omosessuali etc., credendo di stare a fare una battaglia per i proletari, mentre invece non capisce che, ormai, l'omosessualità non solo è accettata ma ampiamente promossa proprio da quel sistema che loro vorrebbero abbattere.
L'estrema destra, seppure non risparmi critiche anticapitaliste, soffre (da circa 60 anni) di una ormai ingiustificata ossessione anticomunista, per cui tutto va bene purché sia in chiave anticomunista, anche allearsi con il capitalismo liberista. La destra italiana, poi, è sempre stata usata come braccio armato del Potere (NATO) per fermare l'avanzata delle sinistre e si è resa succube di tale gioco. Oggi cerca di ritrovare una verginità (Patria, famiglia etc.) che non ha mai, di fatto, avuto.
Non si può sperare nemmeno nella Chiesa, molto brava a inquadrare i mali della società, ma molto meno brava a capire le cause di tali mali. La paura della Chiesa è l'ateismo: il timore che, se cade il capitalismo, l'ateismo trionferà. Ma l'ateismo ha già trionfato! Solo un pazzo non si rende conto che viviamo in una delle società più anti-cristiane di sempre.
Infine, e concludo, anche la QM dovrebbe capire che la condizione in cui versano gli uomini oggi non è colpa di Fidel Castro o Che Guevara, ma, come dicevo, di un preciso sistema economico-sociale (con ramificazioni nella cultura, le istituzioni, nelle relazioni interpersonali) che ha portato gli uomini stessi ad essere merce, oggetti, utili quando servono, da buttare o calpestare quando non servono. Il Femminismo stesso, a mio parere, nasce e prospera in questo contesto e se si affronta e si cura solo il sintomo ma non la causa (o le cause) staremo sempre punto e a capo.