Durante l'omelia per la messa funebre delle ragazzine uccise dal padre carabiniere che poi si è suicidato il parroco si è "permesso" di rivolgere l'invito a pregare anche per il padre omicida-suicida ma è stato subito violentemente contestato dai "fedeli" che non hanno gradito questa attenzione per il padre. Si doveva ricordare le ragazzine e basta. E se proprio un pensiero si voleva dedicare al padre era solo di invettiva e di anatema. Non di perdono. "Il perdono è dei santi" non ha mancato di ricordare al parroco uno degli astanti. Non per gli altri, per quanto cattolici siano. Ora, dal punto di vista evangelico, il comportamento del parroco non fa una grinza. Per la fede cattolica nessun peccato, per quanto atroce, è imperdonabile. Ma anche la fede cattolica si deve piegare al mainstream dominante che ha giudicato come imperdonabile il gesto del padre. E ci ha pensato il TG5 a richiamare all'ordine il parroco ribadendo che questo padre è indegno di essere chiamato padre e quindi bene hanno fatto i parrocchiani a rimproverare il loro sacerdote per le sue parole "inopportune". Oggi ho avuto la conferma che il giornali sono mezzi addetti alla propaganda femminista. Gli stessi giornali si guardano bene dal giudicare le donne infanticide e assassine. Per loro, solo sconcerto per il gesto. Ma comprensione per la persona. Per i padri, no. Solo parole di condanna.