Autore Topic: Aphorismen  (Letto 120996 volte)

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Re: Aphorismen
« Risposta #285 il: Ottobre 03, 2011, 20:38:50 pm »
Spiego brevemente quest'ultimo post.

Il Thailandia c'è un giorno, quello dedicato a Buddha, in cui anche il suono viene bandito.
Ad es. pur in una città bordello come pattaya, dove i locali non chiudono mai, in quel giorno, quelli che rimangono aperti (alcuni chiudono), non mettono la musica.
Non ricordo il nome della festività, magari darkside potrà aiutarmi.

Cmq è sorprendente insomma il significato che i buddhisti ancora oggi assegnano al silenzio, nonostante che anche lì la religione stia perdendo di valore incalzata dai templi della modernità (sul modello occidentale).

E' vero che anche in occidente ci sono occasioni in cui si fa silenzio, ma non è lo stesso silenzio, non ha lo stesso significato, per la banale ragione che la cultura occidentale non conosce la meditazione, la ricerca interiore. (quella esteriore sì)

Da noi si osserva il silenzio, per commemorare, ahimè, anche lì, il dolore, ha il senso del lutto.

Di là, lo si fa invece, per avvicinarsi alla divinità che c'è dentro ognuno di noi.

Animus



Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re: Aphorismen
« Risposta #286 il: Ottobre 04, 2011, 13:39:10 pm »
Un muratore di Ibiza racconta che dieci anni fa (il 1956), prima dell'invasione dei turisti, gli abitanti erano gentili, affabili, vi invitavano a mangiare da loro, lasciavano la casa aperta giorno e notte; ora la chiudono a chiave, sono diventati egoisti, vi rivolgono a malapena la parola, sono chiusi e sospettosi, e mangiano meglio.

Ma che vivano meglio, che siano più felici, è dubbio.
Prima guadagnavano poco, ma non avevano bisogni; oggi ne hanno molti, che devono soddisfare.
Così lavorano molto più di prima, si stancano, si ammazzano di fatica, ma così come i turisti, non possono riposare.
Il silenzio è scomparso dall'isola: notte e giorno gli aerei la sorvolano, e il loro fracasso è il prezzo che gli indigeni pagano per aver ottenuto il privilegio di mangiare a sazietà.

I guasti della "civiltà" sono così evidenti che si ha ritegno a segnalarli ancora.[1]

E. Cioran

1 - da leggere con: http://www.metromaschile.it/forum/documenti/bibliografia-sulla-qm/msg23189/#msg23189
« Ultima modifica: Ottobre 05, 2011, 19:51:36 pm da Animus »
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Re: Aphorismen
« Risposta #287 il: Ottobre 04, 2011, 14:16:41 pm »
Solo un simbolo fallico



Detto di passaggio, la posizione "del missionario"[1] va evitata fino ad avvenuta e completa ... guarigione.

Animus

1 - la più conosciuta è detta anche "posizione del missionario".

Dettata da poca fantasia, da scarsa forma fisica, da una risposta sessuale incerta che poco gradisce le novità, la posizione "donna sotto uomo sopra" (detta anche della "Zanzara" a causa della posizione assunta dalla donna particolarmente pigra), è la più diffusa.

Il famoso etnologo ed antropologo polacco Bronislaw Malinowski, in uno dei suoi trattati, riferì che fu chiamata "posizione del missionario" dagli aborigeni dell'isola di Trobriand in Polinesia.
Essi infatti osservarono con curiosità e stupore che i missionari che vi erano sbarcati e si erano ben adattati alla libertà sessuale di quella popolazione, al contrario degli aborigeni, più fantasiosi, facevano tutti l'amore nella stessa posizione.
« Ultima modifica: Ottobre 05, 2011, 19:51:09 pm da Animus »
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Re: Aphorismen
« Risposta #288 il: Ottobre 05, 2011, 19:56:25 pm »
Parla il misantropo
Le persone di destra mi fanno disgustare della destra, quelle di sinistra della sinistra.
Di fatto, con un uomo di destra sono di sinistra, con un uomo di sinistra, di destra.

E. Cioran
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Re: Aphorismen
« Risposta #289 il: Ottobre 06, 2011, 17:21:57 pm »
Cioran sul peccato originale[1]
Il mito biblico del peccato della conoscenza è il più profondo di quanti ne abbia mai immaginati l’umanità.
Ora, l'incontenibile felicità degli entusiasti deriva dal fatto di non conoscere la tragedia della conoscenza.
[...]
Lo spirito non innalza: lacera.

Nell'entusiasmo ... lo spirito non è separato dalla vita, non rappresenta un elemento antinomico nel mondo.
Il segreto della felicità sta in questa indivisione iniziale, che mantiene un'unità inscindibile, una convergenza organica.
L'entusiasta è incapace di dualismo.
E ogni dualismo è un veleno.
Di solito la vita resta feconda e produttiva solo a prezzo di tensioni e antinomie, che rappresentano un principio di lotta.
L'entusiasmo supera questo principio, per realizzare un'esistenza senza drammaticità, per manifestare uno slancio privo di tragico e un amore da cui la sessualità è assente.

E. Cioran


1 - Da leggere con:

http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg42119/#msg42119
http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg34183/#msg34183
http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg28164/#msg28164
http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg18360/#msg18360
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Re: Aphorismen
« Risposta #290 il: Ottobre 06, 2011, 20:26:09 pm »
Sulle riviste femminili - la fenomenologia dell'invidia
Le riviste femminili, se da una parte sembrano inoculare il germe dell'invidia, dall'altra, evidenziandone poi le calamità degli invidiati, l'appagano.
Le fanno star bene.

Si cadrebbe pero' in un grosso errore se si pensasse il fenomeno come alla solita "operazione manipolatrice dall'alto" senza vedevi l'esistenza di una corrispondente richiesta/bisogno dal "basso".
"Anche i ricchi i piangono", è stata (nel mondo) la telenovelas più famosa di tutti i tempi, seguita manco a dirlo, esclusivamente da un pubblico di sole donne..

Infatti, in un esperimento ideale, mette in una sala d'aspetto, dal dentista come dalla parrucchiera, oggi come nel secolo scorso, riviste scientifiche, di motori, e di gossip, pensate davvero che le donne opterebbero per le prime due, e snobberebbero la terza?

Vale la legge del mercato, si impone quello che riscuote maggior interesse, fallisce ciò che viene respinto.

E del resto, se fosse per gli interessi di un gruppo, di una lobby o della società tutta, perchè con gli uomini questo presunto "lavaggio del cervello" non funziona altrettanto bene?  

Nossignori, la teoria del complotto, della manipolazione, non regge....
Se Freud ci ha detto "quello che c'è nella mente di un uomo", confermato dalle riviste/interessi maschili, nello stesso modo, quelle femminili, ci dicono ciò che c'è nel cuore di una donna: un'invidia inappagata.

Animus
« Ultima modifica: Ottobre 06, 2011, 20:38:42 pm da Animus »
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Re: Aphorismen
« Risposta #291 il: Ottobre 07, 2011, 14:39:38 pm »
Cioran sulla volontà e il superomismo
Volere significa mantenersi a ogni costo in uno stato di esasperazione e di frenesia. Lo sforzo è estenuante, e non è detto che l'uomo possa sempre sostenerlo. Credere che sia suo compito superare la propria condizione e orientarsi verso quella di superuomo vuol dire dimenticare che egli già fatica a reggere come uomo, e che non ci riesce se non sforzandosi di tendere al massimo la sua volontà, la sua molla.
Ora, la volontà, che contiene un principio sospetto e persino funesto, si ritorce contro quelli che ne abusano.
Non è naturale volere o, più esattamente, bisognerebbe volere solo quanto basta per vivere; non appena si vuole un po' di più o un po' di meno, prima o poi ci si deteriora e si finisce per precipitare.
Se la mancanza di volontà è una malattia, anche la volontà lo è, e ancora peggiore: proprio da essa, dai suoi eccessi piuttosto che dai suoi cedimenti, derivano tutte le calamità dell'uomo.
Ma se egli già vuole troppo nello stato in cui è, che ne sarebbe di lui se accedesse al
rango di superuomo?
Certamente esploderebbe e crollerebbe su se stesso. E allora, con una diversione grandiosa, egli verrebbe a cadere dal tempo per entrare nell'eternità inferiore, termine ineluttabile al quale non è molto importante, in fin dei conti, che arrivi per la via del logoramento o del disastro.
[...]
Tutti gli esseri muoiono.
Soltanto l'uomo è chiamato a decadere.

E. Cioran
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Re: Aphorismen
« Risposta #292 il: Ottobre 07, 2011, 16:03:52 pm »
Coscienza ed esistenza [1]
Acquistiamo in coscienza ciò che perdiamo in esistenza.
Ciò che i nostri mali ci fanno perdere in essere lo acquistiamo in coscienza.
Il vuoto che le nostre infermità suscitano nel nostro essere è colmato dalla presenza della coscienza; anzi - questo vuoto è la coscienza stessa.

E. Cioran



1 - per Rita:"L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli"  :P
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Re: Aphorismen
« Risposta #293 il: Ottobre 10, 2011, 01:38:16 am »
Ogni rivoluzione è datata, perché si fa con idee passate, con sopravvivenze ideologiche.
Il socialismo affascinava gli spiriti del secolo scorso; si è realizzato quando, a causa del suo contenuto astratto, era già superato.

L'uomo d'azione, e in particolare il rivoluzionario, è sempre in ritardo rispetto al cammino dello spirito.

E. Cioran
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« Risposta #294 il: Ottobre 17, 2011, 20:25:08 pm »
Se tutto va bene, siamo rovinati

Il fatto che esista una questione morale, e che sia senz'altro vero che l'onere e l'onore di purificare l'aria ammorbata della ns. decadente società spetta al popolo dei cattolici, la dice già tutta sul destino di queste sventurate terre d'occidente.

Animus

« Ultima modifica: Ottobre 18, 2011, 13:10:03 pm da Animus »
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« Risposta #295 il: Ottobre 17, 2011, 20:41:53 pm »
Io non sarò normale, dipendo dal canale...

Renzo Arbore
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Re: Aphorismen
« Risposta #296 il: Dicembre 28, 2011, 15:36:17 pm »
m'è apparso Ciro in sogno (siamo in tema...)


Dis-prezzo femminile

Mentre un manipolo di uomini lamenta il fatto che, le prostitute disprezzano i loro clienti, un cavalier servente sente di dover spezzare una lancia in loro difesa: “Ma cosa vi aspettate, per forza vi disprezzano ... le pagate!”.

Quello che sfugge a questi moderni Lancelot , ultimi vassalli al servizio dei sentimenti femminili, è che in realtà la loro giustificazione varrebbe anche se venisse letta al contrario, ed anzi, varrebbe a quest punto, per l'intero genere femminile: Vi dis-prezzo, dunque pagatemi!

Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Guit

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Re: Aphorismen
« Risposta #297 il: Dicembre 28, 2011, 18:15:32 pm »
 :huh:
A giudicare dal testo nel sogno era proprio lui! Come diavolo avrà fatto? Perché non prova pure con la Fornero?


Take the red pill

Offline Animus

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Re: Aphorismen
« Risposta #298 il: Gennaio 21, 2012, 13:57:46 pm »
Socialismo & Co.
Il socialista, si sa, è un cristiano decaduto.
Il cristiano, a sua volta, un uomo malriuscito.
L’uomo infine, frutto di una “caduta” per i creazionisti, una scimmia caduta dall’ albero per i darwinisti …
Cambia nulla, l’importante è sapere quando si parla di socialismo et similia[1] , di che caduta di valore e di quali sentimenti sotterranei si stia parlando:

Tutti prendono la parola e ti dicono:
Anche tu dunque sei diventato debole come noi?
Anche tu sei divenuto dunque simile a noi?
Il tuo fasto e il suono dei tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno dei morti;
sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi sono la tua coperta.
«Come mai sei caduto dal cielo, stella del mattino[2] , figlio dell'aurora[3] ?
Come mai sei atterrato,tu che calpestavi le nazioni? »

Isaia 14,10-12



1-  Socialista è inteso qui in senso molto ampio, che include tutte le ideologie, dottrine, fedi  che mirano all’”uguaglianza” e potrebbe benissimo essere sostituito da "ugualitarista".
Si usa dunque socialista, solo per motivi di contesto storico.
2- Tradotto poi dalla cristianità , in Lucifero:  «quomodo cecidisti de caelo lucifer qui mane oriebaris corruisti in terram qui vulnerabas gentes»
3-  Cui Nietzsche intitolerà l’omonimo libro.
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Re: Aphorismen
« Risposta #299 il: Gennaio 21, 2012, 19:50:37 pm »
Io crederei all'esistenza del Salvatore se voi aveste una faccia da salvati.

Friederich Nietzsche
« Ultima modifica: Gennaio 21, 2012, 21:08:24 pm da Animus »