Più che sicuro.
La chiamano "parità".
Del resto è notorio che la misandria "non esiste".
Che illusi gli uomini di un tempo che si aspettavano chissà quali meraviglie dai movimenti a favore dei diritti delle donne.
La "liberazione" della donna e la emancipazione femminile accompagnati dalla idealizzazione del cosiddetto "gentil sesso", non potevano che risolversi in questo: "Le donne si sono sentite in pieno diritto di esprimere, al pari dell'uomo, la loro natura". E quale è la loro natura: "Sfruttare l'uomo, con tutte le declinazioni possibili e che lascio alla propria immaginazione ed esperienza, che la parola "sfruttare" permette". Sfruttare gli uomini tutti (figli compresi, anzi in primis).
Il mezzo utilizzato contro il maschio per realizzare il loro obiettivo è il "giudizio", continuo ed implacabile, e che non lascia tregua fino alla capitolazione del proprio "io" in favore dei loro desideri e dei loro piani sul maschio oggetto del loro "interesse", interesse che loro definiscono "amore".
E tenendo presente che la loro arroganza, superbia e disprezzo verso l'uomo è sempre direttamente proporzionale non al cattivo comportamento del maschio, giammai, ma è direttamente proporzionale al livello di potere (ubbidienza e dipendenza) che ritengono di avere ottenuto nei riguardi del maschio in oggetto.
L'unico, forse, possibile argine alla femmina moderna, prodotto genuino della nostra specie di cultura, per non esserne totalmente devastati, è quello di smettere di essere "ricettivi" nei loro confronti, in attesa di qualche "grazia" che raramente arriverà, cioè di non aspettarsi mai nulla di "gratuito" e di non tenere in nessun conto (creandosi delle aspettative) i loro atteggiamenti/parole/comportamenti che sono invariabilmente studiati per manipolare il maschio al fine di ottenere ciò che il maschio in oggetto, loro ritengono possa dare.