I Papi postconciliari li fanno santi di default.
Manca solo Papa Luciani, ma solo perché è stato Papa troppo poco. Ma tra un po' arriva pure lui.
Santificare tutti i Papi postconciliari è un modo per santificare il concilio, o meglio l'uso strumentale che hanno fatto dello stesso in seguito (se ne era accorto pure Paolo VI che qualcosa era andato storto, al punto da dire "credevamo sarebbe uscito il sole ed è arrivata la tempesta").
Per carità, dopo aver fatto i patti lateranensi con Mussolini e aver tenuto il piede in due staffe per vent'anni, per scrollarsi di dosso quell' aura di semicollusione col passato regime qualcosa dovevano pur inventarsi, ma, all'occhio di un non credente come il sottoscritto, la cosa parrebbe proprio essere sfuggita di mano: l'ultima volta che ho assistito ad una messa, qualche tempo fa, in suffragio di un parente deceduto, sono rimasto allibito.
Il prete sembrava un animatore di un villaggio turistico, mancava solo il karaoke. Ballava e batteva le mani al ritmo di canzonette insulse, al punto che, più che una messa, mi ricordava una sagra paesana.
Alla fine sono uscito scuotendo la testa e pensando tra me e me "Dio mio come si sono ridotti".
Accetto comunque scommesse sul fatto che a Ratzinger santo non lo faranno: dire che esiste un diritto a non dover emigrare, così come ribadire che la dottrina sociale della chiesa mette l'economia e la finanza al servizio dell' uomo e non il contrario, per la chiesa odierna, è una verità da occultare ad ogni costo.
In ogni, caso, vedere una chiesa che si autocelebra facendo sante pure le sedie è uno spettacolo triste pure per un non credente.