Visto che si parla sempre di pedofilia nella Chiesa, mi pregio di mostrare come il fenomeno interessi anche altri contesti: ebrei e (prossimamente su questi schermi) ortodossi, protestanti e altri ancora.
Traduco da Media-Presse:
M, il film sulla pedofilia su cui i media non scriveranno titoloniE' la stessa
Tribuna Ebraica [giornale
Tribune Juive] ad affermarlo:
"Dalla visione di questo film si esce sconvolti, frastornati, scioccati, stupiti, scossi... Non è cosa di tutti i giorni vedere un film sulla sessualità degli ultra-ortodossi, quella della comunità chassidica. Questo film è la parabola di M, che sta per Menahem Lang che racconta - e interpreta - la propria vita.
Nella su infanzia fu preda di abusi sessuali, proprio così stupri, in seno a una delle più grandi comunità ultraortodosse al mondo, quella di Bnei Brak, a Tel Aviv."
La regista Yolande Zauberman ha raccolto la testimonianza dell'attore
Menahem Lang, che è stato la vittima, da bambino, di rabbini pedofili.
Il giornale
Le Parisien scrive:
"Questo
documentario assolutamente sconcertante è stato girato, principalmente di notte, nella citttadina di Bnei Brak, alla periferia nord-est di Tel Aviv in Israele e considerata la capitale mondiale degli ebrei ortodossi. La regista accompagna l'attore e cantante Menahem Lang, la cui voce di bambino ha
meravigliosamente servito nella liturgia ebraica e che fu un bersaglio privilegiato per i rabbini pedofili.Più di trent'anni dopo i fatti - perché emerge ancora una terribile verità alla fine del film - Menahem assicura di non sapere più cosa sia l'amore per una donna e non si confida che con la sua amica, eletta Miss Trans. Che esclama: "Sono allo stesso tempo tuo padre e tua madre".
Menahem dice anche come gli sia capitato di cantare mentalmente mentre era il giocattolo dei suoi predatori."
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