SuperQuark: castrazione chimica e blocco della pubertà agli uomini

[Vicus]

Ovviamente a carico del contribuente. A mia conoscenza, nemmeno nella Germania nazista si udivano cose simili sui media: stasera Piero Angela e un endocrinologo hanno decantato con tranquilla disinvoltura i benefici della castrazione chimica per reati sessuali,* ma anche per favorire il cambio di sesso nei minori. Sembrava parlassero di una innocua pratica salutista!
Non insisterò mai abbastanza su come "sedersi a un tavolo" con certa gente sia più dannoso ai diritti maschili di qualsiasi indifferenza.
Questi documentari scientisti sono la voce suadente di una dittatura disumana e senza volto.

* Si ricordi anche che oggi, tali reati sarebbero "dimostrati" sulla semplice percezione e dichiarazione della vittima senza prove oggettive.

[Vicus]

Se nemmeno notizie così fanno notizia, stiamo freschi!

[freethinker]

E' vero, Vicus. c'è veramente da preoccuparsi!
Lo scientismo dilaga, è come una sorta di nuova religione i cui adepti si allineano al pensiero unico diffuso dalla tv e dai giornali. Vai al supermercato e cogli dialoghi edificanti come questo:
- Hai sentito che caldo?
- Davvero, sono quasi trenta gradi!
- Deve essere di più, la temperatura percepita è di almeno trentacinque gradi, lo hanno detto al telegiornale!
- Certo, è il riscaldamento globale, ormai è evidente!
- Dove andremo a finire, l'uomo è il cancro del pianeta!
eccetera...
Mi stupisce meno che ci siano "studiosi" pronti a sponsorizzare qualsiasi abominio: anche durante il nazismo ci furono quelli che fecero carriera sostenendo la tesi della superiorità della razza ariana  

[Vicus]

Diciamo che quando in prima serata, in un documentario per famiglie si discetta tranquillamente di castrazione chimica qualche dubbio su cosa resta dei diritti umani viene!

[Frank]

Se nemmeno notizie così fanno notizia, stiamo freschi!

Vicus, guarda che all'uomo medio non importa nulla di questi argomenti.
Anzi, moltissimi uomini son favorevoli non solo alla castrazione chimica ma anche a quella fisica.
Così come tantissimi appartenenti al sesso maschile sono a favore della pena di morte per gli uomini ma non per le donne.
Chiamalo pure "sentimento collettivo".

[Vicus]

Temo proprio che sia così, ma almeno non qui!

[Frank]

Temo proprio che sia così, ma almeno non qui!

Ma questo è.

[Vicus]

Non ho capito

[Frank]

Non ho capito

Intendo dire che la realtà è questa, anche in ambito QM, dove alla maggior parte degli uomini non interessano realmente certe questioni (soprattutto non interessano ai nuovi arrivati, che al massimo scrivono due, tre, dieci post e poi si eclissano definitivamente); oppure, anche se ad alcuni interessano, semplicemente non hanno o non hanno più voglia di parlarne, perché magari ne han già parlato spesso in passato, ed ora non hanno più intenzione di trattare l'argomento, consapevoli altresì del fatto che non c'è soluzione, salvo cataclismi naturali (terremoti, asteroidi e quant'altro...), guerre termonucleari, disastri finanziari (quelli di cui parla spesso Massimo), etc...
Voglio dire: il c.d. sentimento collettivo è questo, ed è impossibile cambiarlo nel giro di poco tempo, oppure con delle leggi specifiche.
Leggi che tra l'altro sono soventemente espressione di quel sentimento collettivo.

[Vicus]

Se così, pare che quel sentimento collettivo, talora regna persino qui. Non lo dico per polemizzare, ma ne sono un po' sorpreso: quando in una trasmissione divulgativa di prima serata si discute placidamente di castrazione e blocco della pubertà c'è da allarmarsi.
Non è la ripetizione di argomenti vià discussi, ma un fatto senza precedenti (almeno recenti...) tanto più che in parte è già legge.

Piero Angela, ormai somigliante a una mummia, non da ieri è un promotore della cultura della morte: dai pesticidi agli interessi di grandi case farmaceutiche, all'eutanasia e manipolazione gentica del Veronesi-pensiero. Trattato da Angela come un guru della scienza, Veronesi è stato invitato diverse volte, dove non ha mancato di esprimersi a favore del femminismo e contro i più elementari principi di bioetica.

Da anni vado dicendo che questa ideologia (che ha animato il femminismo almeno dal '68) è il motore primo delle discriminazioni antimaschili e che se non la combattiamo, limitandoci a battaglie di retrovia se non a compromessi, i diritti maschili non faranno un passo.

Da oggi, il buon Piero ci fa sapere in diretta TV che l'uomo è un essere sbagliato, da castrare o da modificare fisiologicamente. Finora non c'erano precedenti, salvo qualche commento femminista in rete. Scusate se è poco.

[Frank]

Se così, pare che quel sentimento collettivo, talora regna persino qui. Non lo dico per polemizzare, ma ne sono un po' sorpreso:

Io no, per niente.

Da anni vado dicendo che questa ideologia (che ha animato il femminismo almeno dal '68) è il motore primo delle discriminazioni antimaschili e che se non la combattiamo, limitandoci a battaglie di retrovia se non a compromessi, i diritti maschili non faranno un passo.

E cosa vorresti fare, oltre a scrivere e considerando che siam quattro gatti che contano meno di zero ?

[Vicus]

Sono convinto che buona parte della presente apatia, sia dovuta al fatto che la gente non è cosciente di questa ideologia mortifera, e del pericolo che rappresenta per l'umanità. Anzi, molti vi aderiscono almeno in parte senza saperlo, ed anche per questo c'è inerzia e divisione: c'è chi dice che siamo troppi sul pianeta (nel momento in cui altri popli ci rimpiazzano) ed arriva persino ad invocare epidemie globali; c'è chi considera l'aborto sacro e inviolabile e di fronte a sei milioni di italiani uccisi si stringe nelle spalle ecc.

Quel che la gente non arriva (ancora) a capire è che se si ammette l'uccisione di una creatura innocente, a maggior ragione sarà in futuro obbligatoria quella di un uomo (già ora si rifiuta l'assistenza medica oltre i 65 anni). E gli uomini saranno i più colpiti, perché questa ideologia li considera esseri sbagliati e potenziali nemici da eliminare: col divorzio e l'allontanamento dei figli, la disoccupazione e l'esclusione sociale oggi. E domani?

[freethinker]

Sono convinto che buona parte della presente apatia, sia dovuta al fatto che la gente non è cosciente di questa ideologia mortifera, e del pericolo che rappresenta per l'umanità. Anzi, molti vi aderiscono almeno in parte senza saperlo, ed anche per questo c'è inerzia e divisione: c'è chi dice che siamo troppi sul pianeta (nel momento in cui altri popli ci rimpiazzano) ed arriva persino ad invocare epidemie globali; c'è chi considera l'aborto sacro e inviolabile e di fronte a sei milioni di italiani uccisi si stringe nelle spalle ecc.

Quel che la gente non arriva (ancora) a capire è che se si ammette l'uccisione di una creatura innocente, a maggior ragione sarà in futuro obbligatoria quella di un uomo (già ora si rifiuta l'assistenza medica oltre i 65 anni). E gli uomini saranno i più colpiti, perché questa ideologia li considera esseri sbgaliati o potenziali nemici da eliminare: col divorzio e l'allontanamento dei figli, la disoccupazione e l'esclusione sociale oggi. E domani?

Credo anch'io che moltissima gente non sia minimamente consapevole della mostruosità di rendere "legale" l'uccisione di esseri umani, basta vedere certe reazioni a fatti come quelli di Vincent Lambert o Alfie Evans, le vite che sono da considerare o meno degne di essere vissute (sempre le vite di altri).
Per non parlare di quelli che difendono l'aborto come "diritto fondamentale" della donna.

E' chiaro che, una volta che ci si avvia su una strada sbagliata, non c'è limite al peggio: se le cure diventano troppo onerose si pretende che qualcuno stacchi la spina, oppure che il malato paghi, (se campi oltre l'età media, sei un costo improduttivo). Anzi, è altamente consigliato lasciare disposizioni contro "l'accanimento terapeutico", e tenere un apposito tesserino nel portafogli, comprese disposizioni sulla donazione degli organi. 
Se poi gli addetti alle ambulanze ricevessero disposizioni secondo le quali, in caso di incidenti stradali, anziché in base alla gravità dei singoli infortunati, il soccorso dovesse essere prestato in base a quanto scritto sul tesserino, non ci sarebbe da stupirsi...Fatto purtroppo già verificatosi in Europa.

Purtroppo la maggior parte delle persone capisce certe realtà soltanto al momento del ricovero in un pronto soccorso e allora sono dolori (non solo in senso figurato).

[Vicus]

Credo anch'io che moltissima gente non sia minimamente consapevole della mostruosità di rendere "legale" l'uccisione di esseri umani, basta vedere certe reazioni a fatti come quelli di Vincent Lambert o Alfie Evans, le vite che sono da considerare o meno degne di essere vissute (sempre le vite di altri).
Per non parlare di quelli che difendono l'aborto come "diritto fondamentale" della donna.

E' chiaro che, una volta che ci si avvia su una strada sbagliata, non c'è limite al peggio: se le cure diventano troppo onerose si pretende che qualcuno stacchi la spina, oppure che il malato paghi, (se campi oltre l'età media, sei un costo improduttivo). Anzi, è altamente consigliato lasciare disposizioni contro "l'accanimento terapeutico", e tenere un apposito tesserino nel portafogli, comprese disposizioni sulla donazione degli organi. 
Se poi gli addetti alle ambulanze ricevessero disposizioni secondo le quali, in caso di incidenti stradali, anziché in base alla gravità dei singoli infortunati, il soccorso dovesse essere prestato in base a quanto scritto sul tesserino, non ci sarebbe da stupirsi...Fatto purtroppo già verificatosi in Europa.

Purtroppo la maggior parte delle persone capisce certe realtà soltanto al momento del ricovero in un pronto soccorso e allora sono dolori (non solo in senso figurato).

Siamo alla mostruosità di un adulto che decide della vita di un minore. Adulto per di più terzo, in barba alla potestà dei genitori!
Gli uomini non si rendono conto che proteggendo la vita dei più indifesi proteggono anche la propria. Pensano: "Opporsi all'aborto? Ma scherziamo, mi potrebbe sempre tornare utile. Firmare contro l'eutanasia? Ma ci mancherebbe, così me ne vo senza soffrire.
E i risultati sono questi: mesi fa un conoscente mi ha riferito di una tale che "è entrato in ospedale a 51 anni per una banalità e ne è uscito sdraiato. I medici non curano più, uccidono".

[Frank]

E i risultati sono questi: mesi fa un conoscente mi ha riferito di una tale che "è entrato in ospedale a 51 anni per una banalità e ne è uscito sdraiato. I medici non curano più, uccidono".

Vabbe', però non esageriamo.
Vicus, scrivere "i medici uccidono", basandosi su casi singoli (da dimostrare) è a dir poco una forzatura.
Non ci si può basare sulle affermazioni di un tot tizio per emettere una simile sentenza.
Ci vogliono prove molto più concrete.