Non ritengo giusto insabbiare (in nome di nonsisacosa) il comportamento pubblico del sedicente attivista maschile Davide Stasi (blog Stalker Sarai Tu) che ha scritto questo su di voi e sui vostri forum:
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Gli Incel non sono altro che il peggior prodotto made in USA mai imposto al mondo in termini di proposta strutturale della società.
Un disastro umano che ha trovato il proprio deposito e il proprio catalizzatore nella rete, in luoghi dedicati, riserve anzi gulag dove disagio, solitudine e segregazione fermentano producendo odio, risentimento e inedia, in un circolo vizioso senza fine, che di tanto in tanto esplode come un vulcano in violenza agita verso gli altri o verso se stessi.
Immaginate un gruppo di uomini che non hanno mai fatto sesso,
non hanno mai baciato una ragazza e che pensano che per loro non ci sia alcuna speranza di cambiare questo destino di
solitudine, rancore e inadeguatezza sociale. Immaginate di voler avere una vita “normale” ma di rendervi anche conto che per voi quella vita non esiste, non c’è, non è permessa, perché il mondo è ingiusto e la genetica vi ha tradito. Qualcosa di simile alle teorie sulla razza viste dalla razza inferiore. Questa è la comunità Incel. Nata e cresciuta dentro i social, senza i quali non potrebbe esistere.
Non a caso il mai abbastanza compianto Umberto Eco ebbe a dire in modo definitivo: “
I social-media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.
Sono dunque una delle tante comunità che prosperano su internet, uno dei tanti pozzi neri dell’umanità fatto di
individui che autoalimentano le proprie frustrazioni e certezze in forum, gruppi e siti dedicati, con origine in nord America, tanto per cambiare. Esistono ovviamente varie gradazioni di Incel, ma il filo rosso che li unisce e che rende
le loro conclusioni distanti miliardi di anni luce da quelle degli uomini a vocazione familistica e di padri interessati al mantenimento dell’equilibrio nella famiglia, è la presunta ineluttabilità del loro destino.
Per incredibile che sia, per loro la bruttezza è irrimediabile, è una sorta di morbo incurabile che li affligge, li isola e gli impedisce di vivere in maniera normale e di avere una vita sessuale piena.
I consigli su uno stile di vita più sano, sull’attività fisica, sul comportarsi in maniera gentile, sull’igiene personale e l’imparare ad avere una vita sociale gli rimbalzano contro, perché tanto non c’è niente che possano fare per migliorare la loro vita.
Un nichilismo dei tempi di internet in versione autodistruttiva e in formato social. Il ruolo di vittima di questi tempi si addice agli Incel, con una operazione di ingegneria genetica naturale che prescinde totalmente da una fluida sovrastruttura economica, politica, storica, e dalle leggi socialmente costituite che ne derivano.
È evidente che questa visione del mondo rappresenta un favoloso terreno per ogni possibile
ideologia rivolta non solo contro le donne in quanto tali, ma contro ogni essere umano, uomo donna o bambino che sia, senza distinzione di sorta, non potendo credere né agire per un futuro migliore, non credendo ci sia alcuna possibilità di sovvertire la situazione perché, come scritto poco sopra, la loro è una condizione che non può in alcun modo migliorare.
L’ideale brodo di coltura di un suicidio kamikaze preceduto da una strage liberatoria e punitiva del mondo che li ha generati. Esagerazioni? Non proprio stando ai dati delle stragi compiute a nome degli Incel, facilmente reperibili in rete.Dal mio punto di vista l’aspetto grottesco di tale teoria è che in pratica si perde nella melma della
stessa contraddizione nella quale affondano le teorie nazifemministe dell’ineluttabilità genetica del maschio, portatore di un male che sta alla radice della degenerazione del patriarcato storico e della violenza nel rapporto con l’altro sesso.
Gli Incel [...] offrono quanto di peggio si possa elaborare su uno strumento primitivo e poco filtrato come la rete e i social, relativamente al disprezzo femminile e femminista, rendendo una sorta di favore all’oggetto della loro cruenta recriminazione.
Di fatto
gli Incel disprezzano anche tutti gli altri uomini. E in questo senso costituiscono una frangia antitetica e perniciosa per il movimento degli uomini-padri protesi all’isolamento di chi fa delle caratteristiche genetiche un motivo di privilegio di un genere e di eliminazione di un altro dalla scena sociale. Costituiscono,
gli Incel, il distillato delle peggiori paure di un gruppo di retrogradi che si appoggiano a teorie sociali estremiste e usano la loro condizione come uno scudo contro un cambiamento che costerebbe troppa fatica, in quanto
persone fragili che non si adattano a un mondo che sembra a loro sempre più aggressivo. Sono i disertori fuggiaschi della battaglia per la famiglia e la parità di genere vera, quella basata sulla dignità, prima durante e dopo la creazione di una famiglia
E’ questa trasversalità della ricerca del migliore equilibrio sociale tra i generi, al disopra dallo sfruttamento politico all’insegna del mantenimento distorto del potere, che ci contraddistingue,
che ci fa volgere solo uno sguardo compassionevole alla miserrima teoria “Incel”, e a chi cerca di lordarci col loro escremento gettato in rete."
Ciliegina sulla torta, ecco come vi vede Stasi: