Autore Topic: Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?  (Letto 5840 volte)

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Offline Vicus

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L'uscita di scena di Stasi non giunge come una sorpresa. Era nell'aria, non tanto per gli inqualificabili colpi bassi di Repubblica che mi trovano solidale con lui, quanto per lo scontato scarso seguito delle sue iniziative.
Mai e per nessuna ragione si deve colpire una persona sui mezzi di sussistenza suoi e dei suoi cari, è un gesto da regime sovietico indegno di un Paese civile.

Non rimpiango però Stasi come compagno di strada. Sia per l'ambiguità se non la mendacia del suo messaggio, che per la protervia con cui ha trattato, per primo, gente che lo sosteneva. Come dimostrato dal fatto che sin dai primi tempi, su Facebook dove cercavo di appoggiare le sue iniziative già non lo poteva vedere nessuno.

Né mi faccio incantare, come spero non troppi negli spazi maschili, dalla retorica del paladino solitario e inascoltato contro tutti. Stasi è sempre stato legato ad apparati di potere e ha più volte tentato la carriera politica sotto varie bandiere. Ignoro se questi apparati fossero solo i partiti politici in cui era ghost writer e in cui ha tentato di scalare la cima.
Per cui l'ostracismo che ha lamentato e la cui reale portata è ancora da accertare, lo vedo più come un regolamento di conti tra due espressioni dello stesso potere, anche se teoricamente in campi opposti.
Lo fa più che sospettare il suo genuflettersi di fronte alle femministe non estremiste, l'aderire alla loro narrativa sulla "grande maggioranza delle donne" che collaborano con gli uomini, le ripetute lisciate di pelo alla lobby femminista-LGBT su matrimonio (e quindi adozione) gay.
Ha un bel parlare di nemici e cadaveri nel suo consueto stile che rimanda più alla punta dello Stivale che alla natia Liguria: è lui il primo nemico e quaquaraquà di se stesso.
Troppo comodo rifugiarsi dietro fronde e divisioni quando non sai unire, troppo facile accusare l'indifferenza altrui quando con studiata ambiguità proponi il nulla.

Credo però che sfuggirà la lezione più importante di questa vicenda: Stasi ha fatto fiasco perché il suo pensiero debole (anzi deliberatamente nullo) non ha convinto nessuno. Con buona pace delle sue comode critiche all'indolenza maschile.
Non si può coagulare il fronte maschile con bandiere arcobaleno (ce n'era proprio bisogno?) e inchini da cavalier servente a donne che non lo meritano. Non si può fare appello all'identità maschile e a valori umani e familiari negandoli il giorno dopo.

Se i movimenti maschili non decollano è perché sono prigionieri del Muro del nichilismo femmineo di massa che sta sbriciolando questo Paese: consumismo, disimpegno, divorzio e aborto facili, in cosa ci differenziamo noi uomini dal Partito Radicale Femminista al potere?
Lo sappiano o no, gli uomini incarnano un modello diverso, per questo sono discriminati non a causa di una banda di vetero-femministe e per questo non otterranno mai nulla senza mettere interamente in discussione i non-valori di questa società.

Per me la vicenda Stasi è chiusa, con buona coscienza perché ho agito senza animosità nei confronti della persona e per la verità nella causa maschile, senza la quale non si avanza di un passo. Spero che chi verrà dopo di lui avrà idee più chiare. E più sincere.
« Ultima modifica: Gennaio 03, 2020, 01:22:31 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #1 il: Gennaio 02, 2020, 10:21:57 am »
Dice la sua oggi anche il suo fido collaboratore Giuseppe Augello. In pieno stile Stasi (quella della DDR) parte il j'accuse dei consueti (e non precisati) "nemici interni" e sabotatori per giustificare il collasso del regime dovuto a ben altre cause (come ha detto Stasi stesso).
Non una parola sullo scarsissimo interesse suscitato dalle iniziative di Stasi, che l'interessato stesso ha avuto il coraggio di ammettere essere la prima causa della sospensione del blog.
Poiché Augello omette di dire (in pieno stile Stasi) chi siano questi nemici del popolo mi limiterò a commentare quel che ha scritto:

[...] sotto il fuoco di fila di chi, accecato dalla brama di potere e denaro, ha interesse solo a distruggere l’idea stessa di famiglia [...]

Di quale famiglia parla il sig. Augello? Chi si è pronunciato (anche su mia richiesta altrimenti non ve lo diceva) apertamente a favore dei "diritti degli omosessuali" e del "matrimonio" omosessuale e conseguente adozione?

[...] cui l’ideologia della sparizione del genere, del ruolo, e della famiglia, cinicamente assunta a bandiera di guerra delle forze del male

Può il sig. Augello spiegare in cosa il supporto del blog alle istanze LGBT, assunto a sua bandiera di guerra, non contribuisca alla sparizione dell'idea di genere?

ma anche di ominicchi opportunisti al seguito, nel loro ruolo politico e giornalistico

Cos'ha di altruistico l'aperto sostegno a ominicchi LGBT nei commenti e la menzione del solo spazio maschile da cui tali LGBT provenivano? Soprattutto, cos'ha di altruistico il tentativo di sfruttare l'immagine di un'attivista anti-gender come Frezza (che ha coerentemente dato forfait) malgrado la scelta di campo opposta del suo blog? Chi è l'ominicchio sig. Augello?

[...] Prigionieri di una arcaica cultura cavalleresca da “dolce stil novo” e protesi nella figura dell’uccisore di draghi e mostri che rapiscono fanciulle vergini, preferirebbero immolarsi come difensori della donna a tutti i costi

Sig. Augello, è al corrente di questo articolo di Stasi, apparso sul blog dove lei stesso scrive?

"[...]le donne non operano secondo i dettami femministi. E il più delle volte, quando gli capita di incocciare in una predicazione femminista più esplicita, inorridiscono. La maggioranza delle donne non si sente a disagio nel proprio ruolo, conosce le proprie eccellenze e i propri limiti, sa sfruttare le prime e cerca di compensare i secondi. E non odia gli uomini, non considera ogni atto sessuale uno stupro, né il corteggiamento come una molestia o manifestazione di oppressione sessuale. Interpreta la relazione con il proprio compagno in modo tendenzialmente costruttivo e cooperativo, dove ognuno dà un contributo al benessere della coppia :doh: :rofl1: , e l’idea degli stereotipi non la sfiora minimamente.


Una schiacciante maggioranza di donne continua a sognare un matrimonio d’amore, :sleep: una famiglia stabile :muro: e moderna, :wacko: dei figli, un lavoro soddisfacente e commisurato al merito  :unknown: e agli sforzi formativi :flag1:
Per quanto numerose, le coppie che si separano, con tutte le anomalie connesse, sono meno di quelle che restano insieme lealmente, costruttivamente e con amore."



Continua Augello:
si trastullano di giochi di potere sulla pelle di famiglie e nuovi nati

Sig. Augello, come definirebbe le spregiudicate operazioni comunicative di Stasi che deplora il gender a parole e difende coi fatti "diritti" che al gender aprono la porta? Cosa sono se non "giochi di potere sulla pelle di famiglie e nuovi nati"?

[...] la stanchezza di affrontare inafferrabili mulini a vento

Qui do ragione ad Augello: basta storie di mulini a vento e domandatevi perché il vuoto celato dietro la scaltra ambiguità delle vostre parole non ha mobilitato le masse a "votare" per voi.
« Ultima modifica: Gennaio 03, 2020, 01:25:17 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #2 il: Gennaio 02, 2020, 11:52:41 am »
1 la parabola di Stasi nel nostro settore è un copione stravisto: arrivano lancia in resta, con proclami da crociati, fanno ferro e fuoco, si raffreddano, si arrabbiano, accusano gli altri di non condividere, se ne vanno. OK

2 la solidarietà maschile è un ossimoro. I maschi sono in competizione, non possono essere solidali. Quel campo, quel cavallo, quella donna sono o miei o tuoi. Tertium non datur

3 con l'esperienza abbiamo imparato che conviene accordarsi, la guerra totale non conviene a nessuno, nè a chi vince nè a chi perde (disagio della civiltà)

4 nella storia delle religioni l'epifania del maschile è una frattura: nulla lo lasciava prevedere. Il dio originario è madre. Solo una rivelazione storica, reale, del Padre, può emancipare l'uomo (maschio e femmina) dal dominio della madre e farne un essere autonomo, una persona. Oggi questa rivelazione si va offuscando, il che spiega l'eclissi del maschile.

5 il femminismo è un attacco alla società tradizionale (come il comunismo, il terzomondismo, lgbt, etc). I maschi sotto attacco reagiscono, ma la reazione si ferma quando sono fuori pericolo o quando si accorgono che non c'è nulla da guadagnare. Mantenere un impegno costante dipende da una visione alta dell'esistenza: per Risè e per Barnart il maschile non è "la mia squadra" ma appunto una ierofania

6 quindi noi abbiamo a che fare con due gruppi di maschi: quelli sotto attacco, che combattono per sopravvivere e pensano ad altro (figa, soldi, potere) appena il loro problema è risolto (la stragrande maggioranza) e quelli che hanno una visione alta della storia (una esigua minoranza)

7 possiamo noi arrabbiarci con Stasi perchè appartiene al primo gruppo?

8 possiamo approfittare del fatto che Stasi appartenga al primo gruppo per dialogare con lui nell'ottica di una visione alta della storia?
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Offline Vicus

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #3 il: Gennaio 02, 2020, 12:47:59 pm »
Il dialogo è possibile con tutti, purché ci sia accordo su quei pochi principi non negoziabili, senza i quali sarebbero più dannosi che inutili alla causa maschile.
Se poi non si fa attivismo per fini personali e c'è un po' di rispetto del prossimo e di educazione, non guasta.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #4 il: Gennaio 02, 2020, 12:59:40 pm »
Il dialogo è possibile con tutti, purché ci sia accordo su quei pochi principi non negoziabili, senza i quali sarebbero più dannosi che inutili alla causa maschile

a mio parer non è necessario neppure un accordo su principi non negoziabili

anzi, meno accordo c'è più è utile il dialogo

certo che dal punto di vista strategico è meglio iniziare a discutere con chi è meno diverso da noi, perchè nella situazione in cui siamo, discutere con chi è troppo diverso ci farebbe esaurire ogni possibile risorsa

ma Stasi appartiene ad una area che non è troppo distante da noi: se non discutiamo neppure con chi ha preso coscienza che c'è un problema maschile, con chi discutiamo?
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Offline Vicus

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #5 il: Gennaio 02, 2020, 13:31:55 pm »
Prima che discussione l'attivismo maschile è azione per quanto individualmente insignificante. E questa azione, con le parole e i fatti, per essere efficace non può prescindere dalla verità.

Ora non vedo il senso di interminabili dialoghi con chi ritiene che esista un femminismo buono e che appoggia apertamente la distruzione della famiglia naturale e delle giovani generazioni, col matrimonio e l'adozione gay.
Perché alla fine il "dialogante", a differenza di noi non scenderà a compromessi su questi punti e perseguirà la sua agenda distruttiva in modo implacabile.

Anche la QM, come molte altre cose, implica una scelta di campo: o stiamo dalla parte della vita e della civiltà, compito eminentemente maschile, o lavoriamo per la sua distruzione. Non esiste via di mezzo.

Ci sono molti movimenti maschili, a partire da quelli dei separati, che forse non si occupano di tali questioni ma hanno almeno il pregio di non appoggiare aberrazioni giuridiche, per le quali le giovani generazioni pagheranno il prezzo più alto. Con questi (e sono tanti) un dialogo, bilaterale per definizione, è possibile.

Con altri, che per giunta insultano e trattano con protervia i loro interlocutori, oltre a raggirare i loro lettori, no.

Inoltre, chi col suo comportamento anche acquiescente permettesse che si facesse del male anche a uno solo di quegli innocenti, sarebbe meglio che si gettasse in mare con una macina al collo.



« Ultima modifica: Gennaio 02, 2020, 14:26:07 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #6 il: Gennaio 02, 2020, 15:58:56 pm »
Ragazzi... Stasi si ritira, le fanatiche odiatrici misandriche si bagnano e sgrillettano. Senza Stasi, piaccia o non piaccia, siamo tutti un po' meno liberi o no?

Che gi ha fatto Repubblica a Stasi?
Leggendo il blog non ho capito bene che gli è successo.
Deve essere qualcosa legato al suo romanzo...
Purtroppo io non leggo romanzi.
Ma il suo Stalker sarai tu è stata una lettura godibile e abbastanza completa.

Mi spiace.

Ho una stima smisurata per Vicus ma non concordo sulle esternazioni contro STASI.
Credo di essere più vicino a Cosmos...
Bisogna sempre focalizzarsi sulle posizioni comuni invece che evidenziare i disaccordi.



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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #7 il: Gennaio 02, 2020, 16:10:25 pm »
1 la parabola di Stasi nel nostro settore è un copione stravisto: arrivano lancia in resta, con proclami da crociati, fanno ferro e fuoco, si raffreddano, si arrabbiano, accusano gli altri di non condividere, se ne vanno. OK



A me Stasi sembra che abbia fatto un po' più che partire lancia in resta...
Ha scritto un bel libro e ha curato un blog.
Non condivido le sue posizioni sull'adozione alle coppie gay ma sul resto l'ho trovato sempre intelligentemente critico.

Vabbè...
Spero solo non debba gestire il fardello di inutili querele bavaglio come è capitato a me.
Sono sempre stress...
Che noi uomini dobbiamo affrontare senza poter contare sull'aiuto di nessuno.


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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #8 il: Gennaio 02, 2020, 16:29:48 pm »
VND, PER LANCIA IN RESTA INTENDEVO PARTIRE IN QUARTA, non partire con proclami, a parole. Era più una valutazione sull'entusiasmo che sulla sostanza
vnd: hai avuto querele? ce ne vuoi parlare?
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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #9 il: Gennaio 02, 2020, 16:37:39 pm »
Grazie VND ho anch'io grandissima stima di te.
La portata dell'operato di un attivista si misura dalla qualità delle idee che riesce a diffondere, dagli uomini che riesce a mobilitare e dall'esito durevole delle sue iniziative. In tutti e tre i casi Stasi ha miseramente fallito e non credo che la sua mancanza avrà alcun impatto sulle nostre libertà.
Era molto più promettente (per esempio) il DDL Pillon, passato quasi inosservato qui e criticato da Stasi senza che nessuno alzasse un sopracciglio.

E' stato capace di attirare molto traffico sul blog, anche per notevoli mezzi finanziari ed appoggi esterni (compreso questo forum). Ma ha fatto mediocre uso di questi numeri con una comunicazione ambigua senza prese di posizione chiare.

Dice che un giornalista di Repubblica ha riferito notizie distorte su di lui che hanno avuto un impatto sul suo lavoro. E' inaccettabile in un Paese civile e su questo mi trova pienamente d'accordo con lui.
Ma non è stata questa la ragione principale della sospensione del blog come lui stesso ha detto, e le accuse a 360° (specialmente del suo collaboratore Augello) a nemici e sabotatori di ogni risma, che in modo poco corretto non ha nominato, mi sanno alquanto di esagerazione per giustificare lo scarso seguito delle sue iniziative.
Infine non è accettabile nemmeno per scherzo questo linguaggio da film sulla camorra di Mario Merola, con epiteti quali "genio", "parte la denuncia", "Ciccio", "stai come i pazzi", "ho il grilletto facile", "piscerò sul cadavere" ecc. ecc. a chiunque diretto e per qualsiasi ragione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #10 il: Gennaio 02, 2020, 20:31:45 pm »
Vicus

Citazione
Sig. Augello, è al corrente di questo articolo di Stasi, apparso sul blog dove lei stesso scrive?

"[...]le donne non operano secondo i dettami femministi. E il più delle volte, quando gli capita di incocciare in una predicazione femminista più esplicita, inorridiscono. La maggioranza delle donne non si sente a disagio nel proprio ruolo, conosce le proprie eccellenze e i propri limiti, sa sfruttare le prime e cerca di compensare i secondi. E non odia gli uomini, non considera ogni atto sessuale uno stupro, né il corteggiamento come una molestia o manifestazione di oppressione sessuale. Interpreta la relazione con il proprio compagno in modo tendenzialmente costruttivo e cooperativo, dove ognuno dà un contributo al benessere della coppia :doh: :rofl1: , e l’idea degli stereotipi non la sfiora minimamente.


Una schiacciante maggioranza di donne continua a sognare un matrimonio d’amore, :sleep: una famiglia stabile :muro: e moderna, :wacko: dei figli, un lavoro soddisfacente e commisurato al merito  :unknown: e agli sforzi formativi :flag1:
Per quanto numerose, le coppie che si separano, con tutte le anomalie connesse, sono meno di quelle che restano insieme lealmente, costruttivamente e con amore."


Questi passaggi, che io stesso avevo già evidenziato in altra sede, fanno proprio cadere le braccia, nonostante nel complesso trovassi l'articolo condivisibile.
Mi chiedo (altra domanda retorica eh...) a cosa serva descrivere una realtà che a livello di massa non esiste proprio, specialmente tra le nuove generazioni.
Ancora devo conoscere una femmina che "inorridisce" quando le capita di incocciare in una predicazione femminista più esplicita...
E vabbe'...

Offline Vicus

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #11 il: Gennaio 02, 2020, 20:58:34 pm »
La risposta (altrettanto retorica ma forse necessaria ai fan irriducibili di Stasi) è: per lisciare il pelo alle femministe e rendere omaggio alla narrativa donnista imperante.
Citazione
Ancora devo conoscere una femmina che "inorridisce" quando le capita di incocciare in una predicazione femminista più esplicita...
Anch'io. Al massimo se si evocano questi temi dicono "non sono femminista" ma sono frasi di circostanza come "tutto bene, grazie".
« Ultima modifica: Gennaio 03, 2020, 01:28:05 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Barnart

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #12 il: Gennaio 02, 2020, 21:51:14 pm »
“I nemici della libertà non dormono mai” (Condorcet)

- Davide Stasi ha dovuto chiudere perché costrettovi. Costretto perché ha sfondato quella barriera che tutti noi, in decenni di battaglia, non siamo riusciti a frantumare (non ce l’ho fatta io né U3000, non ce la sta facendo Marchi, non ci riuscirono i grandi di MS, non ci riuscirono i pur altrettanto grandi Orsini, Joker etc.).  Ha acquisito una visibilità “eccessiva” per il sistema.  Quella visibilità nel web e fuori dal web che noi cerchiamo appunto di conquistare  da sempre. Lui ce l’ha fatta. Ha messo in allarme le Ariane che lo hanno preso di mira e perciò impallinato.
.
- Il metodo usato contro di lui è certamente quello sovietico, in versione DDR (=Stasi...), che è una variante di quello del fascismo, del parafascismo e delle democrature (oggi quello di Erdogan, di Orban etc., giacché tra i nemici della libertà non ci sono solo i rossi. Ci sono anche i neri, grigi, i rossobruni...). L’Islam invece usa altri metodi, come sappiamo.
.
- Il  suo successo è dovuto a varie cause. Le ho elencate qui https://altrosenso.wordpress.com/2020/01/01/davide-stasi-mille-giorni-di-fuoco/. Ha dimostrato qualità ed energie straordinarie. Le sue capacità sono fuori discussione. Il fatto che egli abbia ottenuto in 3 anni (anzi in 2) quello che io non sono riuscito a far in oltre 20 non mi impedisce di riconoscerlo. L’invidia è roba femminile.
.
- Errori.  Agli inizi, con il Momas, non si è comportato bene ed ha ceduto ad una certa presunzione. Credeva di essere il primo (in ciò non fu il solo né il primo, né sarà l’ultimo). Sbagliò. Se ne rese conto, lo riconobbe e corse ad informarsi su tutto il passato del Momas. Ha anche  commesso errori di ingenuità. Lo ha riconosciuto. Cmq è stata un’ingenuità produttiva. (Anch’io ero ingenuo: pensavo che nel giro di pochi anni avrei raccolto almeno alcune centinaia di adesioni e contatti. Invece furono poche decine. Due il primo anno. Due).
.
- Iniziative. Il fatto che siano fallite è imputabile (oltre che al Sistema, ovviamente) a coloro che non lo hanno sostenuto, non a lui. Si poteva fare di meglio? Di più? Bene: non ci resta che farlo. Vogliamo fare qualcosa? Facciamolo. Prendo atto però che, quando si tratta anche solo di partecipare ad una conferenza unitaria, come quella di Vicenza dove pur erano presenti tutte le componenti idealpolitiche del Momas, il numero dei partecipanti è stato pari a quello dei relatori: 12.  E Vicenza non è il capo al mondo. Per non parlare del resto. La sola raccolta di fondi per mandare Santiago a Zurigo, la prima volta, è stata una pena. Per arrivare a soli 500 Eu qualcuno ne mise la metà.
.
-  Opinioni difformi. Nel Momas la posizione ideologico-politica prevale su quella di Genere. Questa è la malattia capitale del movimento.  In MS si riteneva che il recupero della Tradizione e del valore del padre fosse sufficiente e bastante (non si parlava di femminismo, finché non arrivarono Cesare e Armando. Smisero di farlo quando questi se ne andarono). Per Marchi e il MUB solo l’inclusione della QM nella lotta di classe può risolvere il problema. Qui si sostiene che possa trovarla solo nel Sovranismo (dal quale tra l’altro Stasi non è lontano).
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- Ciascuno squalifica o ignora l’altro sulla base della propria posizione ideologica. U3000 nacque per scavalcarla per combattere il nemico con il suo stesso strumento: l’unità di Genere. Esperimento fallito (questo era previsto). Il femminismo non fa distinzioni di classe (dimensione orizzontale), di identità (tradizioni, lingua, religione, territorio – dimensione verticale) ma solo di genere (dimensione diagonale). Gli UU invece si dividono, si ignorano e persino si combattono reciprocamente sulla base delle prime due dimensioni. Succo: “Se non la si pensa totalmente come me, fino ai dettagli, si è servi delle Ariane. Puah!”. La divisione domina sovrana.
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-Quanto a me ho sostenuto e contribuito fattivamente a tutte le iniziative (individuali o collettive) a prescindere dalla mia posizione ideal-politico-filosofica. Perché la mia posizione personale, per quanto riguarda la guerra dei sessi, è irrilevante. Esempio? Sto curando la riedizione del libro di Antonio Bertinelli (“Sulle orme del padre”), ne finanzio la stampa e la distribuzione, nonostante il fatto che io condivida solo in piccola parte la sua analisi degli avvenimenti di cui si occupa. Sono  schizofrenico? No. Combatto un nemico con chiunque lo combatta.
.
- Perdita. Il silenziamento di Davide, cui è stata fatta “...una proposta che non poteva rifiutare...” (Il Padrino) è una perdita di non poco conto. Ma è anche un segnale utile ed istruttivo. Come fu istruttivo perdere la causa contro la regione Lazio. Fino a prova contraria, Davide ha pagato un prezzo che sin qui nessuno di noi è stato chiamato a pagare. E’ caduto uno con la nostra divisa. Onore al caduto.
 .
“I nemici della libertà non dormono mai”
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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #13 il: Gennaio 02, 2020, 22:11:35 pm »
Rino tra le tante cose che potrei dire (e ho già detto) vorrei porti solo questa domanda: come puoi tollerare che uno di noi si schieri apertamente a favore di leggi, che aprono la strada alla negazione di genere per le nuove generazioni, che sono ancor più indifese dei separati? La tutela dei giovani uomini è l'ABC della QM, altro che minimi dettagli!
Vale lo stesso con le femministe "non estremiste" e via dialogando.

Ho molto apprezzato il tuo buffetto a Stasi per la storia degli Incel, purtroppo inutile. Mi avrebbe anche fatto piacere qualche intervento tuo o degli altri padri della QM qui su Pillon, che di sicuro ha fatto molto, molto più di Stasi in termini di visibilità e riforme giunte quasi al traguardo.

Se Stasi non si fosse impancato in tematiche scivolose lontane dai suoi cavalli di battaglia (CAV e stalking) avrei continuato a sostenerlo.

Per me sono tutti validi compagni di strada, da Risé a Marchi. Ma chi permette (in qualsiasi modo) che si faccia del male a bambini innocenti e si intende con chi sta mettendo al bando l'idea stessa di maschilità sin dalle scuole, troverà me a dar voce a chi non può parlare, e a rompere l'atroce silenzio che regna persino nei movimenti maschili.

Gli "amici della libertà" dormono sempre
« Ultima modifica: Gennaio 03, 2020, 08:45:17 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?
« Risposta #14 il: Gennaio 03, 2020, 01:09:45 am »
Rino

Citazione
- Il  suo successo è dovuto a varie cause. Le ho elencate qui https://altrosenso.wordpress.com/2020/01/01/davide-stasi-mille-giorni-di-fuoco/. Ha dimostrato qualità ed energie straordinarie. Le sue capacità sono fuori discussione. Il fatto che egli abbia ottenuto in 3 anni (anzi in 2) quello che io non sono riuscito a far in oltre 20 non mi impedisce di riconoscerlo. L’invidia è roba femminile.
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Vent'anni fa non avevo neanche la minima idea di che roba fosse la questione maschile, tanto meno mi ponevo certe domande, perciò non mi posso certamente ergere ad Oracolo di Delfi.
Inoltre, pur condividendo solo in parte le opinioni di Davide Stasi, lo ritengo un uomo importante per il movimento maschile e non sarò certamente io a disconoscere il suo contributo.
Tuttavia, sempre a mio parere, credo che tu tenda a svalutarti un po' troppo Rino, perché se Stasi è riuscito a fare quel che tu (e altri) non sei riuscito a fare in oltre 20 anni, è principalmente perché è arrivato molto tempo dopo di te.
Tu ed altri avevate il deserto davanti, Stasi una strada già parzialmente asfaltata...
Evidentemente lui ha anche più conoscenze in ambito politico e mediatico e probabilmente più denaro (no ti sto facendo i conti in tasca; non mi permetterei mai, anche perché ti conosco solo virtualmente), sicché ha potuto "sfondare" molto più facilmente di te.

Evidenziare questo non equivale certamente ad essere invidiosi (ma di che?), anche perché, sempre per quanto mi riguarda, io non sono sostanzialmente nessuno, non ho aspirazioni di chissà quale genere, non devo buttarmi in politica, ecc.
E credo che il discorso riguardi anche altri uomini che scrivono in questo forum.