http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_giugno_10/massari-conferenza-stampa-molestie-1703173966555.shtmlMassari: «Non sono un molestatore sessuale, le lettere lo dimostrano»
La difesa dell'ex assessore all'Ambiente «scaricato» dal sindaco Letizia Moratti: «Soltanto battute»
MILANO - Ha preso in mano le due missive e le ha date in mano ai giornalisti: «Finalmente potete leggerle. Me le hanno date dopo che ho rimesso le deleghe. Lo vedrete: in queste lettere non si parla mai di molestie sessuali». L'ex assessore all'Ambiente Paolo Massari, accusato da una impiegata dell'Ufficio del Turismo norvegese (che ha espresso il suo disagio all’ambasciatore a Roma) e da una dipendente del Comune, contrattista a termine, ha convocato una conferenza stampa (trasmessa in diretta da c6.tv) per raccontare a tutti la sua verità. Si è fatto accompagnare dalla moglie Olivia e dal padre Renato. E ha mostrato le lettere: in quella della dipendente comunale, scritta dalla madre dell'interessata, si parla di «indecorosi commenti e velate intimidazioni», mentre in quella della signora norvegese di «atteggiamenti, discorsi e comportamenti sgraditi e inappropiati».
Per quel che riguarda la dipendente comunale, Massari ha riferito di aver ricevuto da lei, a più riprese, richieste di una intercessione per il rinnovo del suo contratto. «Io l'ho subito stoppata - ha raccontato Massari - dicendole "non faccio favori di questo tipo nemmeno in cambio di favori sessuali"». Una frase che Massari definisce come un «paradosso», appunto una battuta paradossale. «Io aiuto le persone ma non faccio favori. Se uno cade per strada io lo aiuto, ma non faccio favori a nessuno. Non è nel mio Dna», ha ribadito. La dipendente, a quanto riferito da Massari, lo avrebbe nuovamente interpellato anche durante la cena a casa del console, e lui avrebbe ribadito la sua posizione. Da qui la lettera di lamentele scritta dalla madre.
LA CENA AL CONSOLATO - Quanto alla cena in piedi organizzata a casa del console italiano per la delegazione norvegese, Massari ha riferito che c'erano 70 persone oltre alla dipendente dell'Ufficio del Turismo norvegese («non è una diplomatica», ha sottolineato), che ha scritto la seconda missiva. «In questa lettera non si parla di molestie. Si parla solo di "atteggiamenti e discorsi sgraditi e inappropriati"». Le battute sgradite sarebbero state, per esempio, a proposito della traduzione in inglese dal norvegese: «Non ho capito nulla», avrebbe detto Massari, «in una maniera un po' colorita». «Io sono fatto così, faccio battute, rido, scherzo. Non mi sono accorto di aver offeso nessuno, se è successo sono pronto a scusarmi. Andrò a parlare il 29 con il console e ho intenzione di scrivere una lettera in inglese all'ambasciatore norvegese per chiarire».
LE DELEGHE - «Soltanto dopo che ho rimesso le deleghe mi hanno dato le due lettere», ha raccontato Massari, denunciando di essere stato «messo alla berlina». «Voglio chiarezza, voglio che si vada fino in fondo. Io non sono un molestatore sessuale. Ho una moglie, dei figli». Massari ha riferito di aver incaricato i suoi legali di fare tutti i passi necessari per restituirgli «la dignità». «Alle accuse io rispondo con i fatti. Su queste lettere si è creato un caso e a questa situazione rispondo».