Prima di rispondere una nota: i grassetti e altra formattazione servono unicamente a facilitare la lettura specialmente nel caso di lunghi post. Le citazioni di Santiago sono esatte alla virgola, senza commenti e interpolazioni.
Vorrei innanzitutto porre un paio di domande che considero dirimenti:
1. La civiltà e le sue istituzioni (leggi, valori morali ed eventualmente spirituali, matrimonio ecc.) sono benefiche, ovvero inutili o dannose per l'uomo?
2.
L'attivismo maschile implica difendere la civiltà distrutta (anche) dal femminismo, in quanto creata essenzialmente dagli uomini e connaturata all'identità e dignità maschile, oppure la suddetta civiltà (es. matrimonio, monogamia, valori ecc.) è una creazione femminile per incatenare l'uomo?
Comincio dalle citazioni per poi passare ai commenti:
È dunque naturale che la donna abbia lavorato fin dagli inizi dei tempi per creare le condizioni culturali, attraverso i valori morali e religiosi e le normative civili (ad es. sancendo la peccaminosità del sesso al di fuori del matrimonio, o il riconoscimento della progenie o l’obbligo di perpetuazione della stirpe all’interno del matrimonio), per poter usufruire del contributo dell’uomo e trattenerlo all’interno di una relazione dopo che era stato “acchiappato” con l’arma della bellezza (il sesso).
Qui dici che la cultura, la civiltà o comunque le istituzioni che ne sono alla base (norme civili, valori morali o religiosi) sono state create dalle donne, per di più al solo scopo di ottenere un semplice vantaggio materiale.
E' semplicistico affermare che l'edificio civile, con tutte le sue elaborate espressioni, sia stato costruito dalle donne col fine di ottenere un vantaggio a scapito dell'uomo, sia pure con una presunta "influenza". Hammurabi o Giustiniano sono stati influenzati da una donna? C'erano donne tra i senatori, nell'esercito, nella classe dirigente?
E' semplicistico affermare che l'uomo si sposi unicamente perché irretito da una donna senza averne alcun vantaggio personale:.
HO DETTO “Dal punto di vista biologico la "moralizzazione" del sesso non ha portato alcun vantaggio all'uomo e tutti alle donne.”
ho ipotizzato che il coito coercitivo “è la normale espressione sessuale maschile della maggior parte delle specie, e così lo è stato a lungo per l'umanità.”
Io credo che sia più appropriato sostenere che la nascita della Cultura coincide con la proibizione del coito coercitivo.” Quando è stato messo questo primo mattone della civiltà (per Levi-Strauss o per me)? Ipotizzo che possa essere stato messo vicino all'epoca che parli dell'uomo delle caverne, con le loro pitture, ecc, forse anche un po' prima tra 30.000 e 100.000 a.C., dunque “per la maggior parte del tempo della Storia dell'Umanità” sarebbe esistito il coito coercitivo. Solo quando il sesso è moralizzato, il coito coercitivo si tramuta in stupro (giudizio morale), prima di allora è sbagliato scambiare i due termini, definire stupro ciò che era un coito coercitivo e giudicare la natura con gli occhi attuali,
Perché l'uomo ha smesso di imporre un coito e la donna si è rifiutata di accettarlo passivamente? Perché, e a beneficio prevalente di chi dei due, dell'uomo o della donna? Questa domanda, molto importante, possiamo estenderla a tutte le norme e alla moralità sessuale (compreso il matrimonio).
In queste frasi è evidente la connotazione negativa di civiltà e cultura.
In sintesi:
la nascita della Cultura coincide con la proibizione del coito coercitivo, primo mattone della civiltà
la civiltà ha moralizzato molti dei comportamenti della natura
la "moralizzazione" del sesso non ha portato alcun vantaggio all'uomo e tutti alle donne
[Questa considerazione] possiamo estenderla a tutte le norme e alla moralità sessuale (compreso il matrimonio)
Dunque per te la civiltà nasce con la moralizzazione del sesso, specificamente con la proibizione dello stupro (comunque lo si voglia chiamare: ratto, coito coercitivo, notte di passione senza invito a cena). Tale moralizzazione (ovvero la civiltà, incluso matrimonio, sanzione dell'adulterio ecc.) per te non ha portato
alcun vantaggio all'uomo.
Basta un minimo di logica per dedurne che per te, la civiltà (o quantomeno le sue istituzioni-chiave, senza le quali non può esistere) è un'invenzione femminile per imporre un fardello all'uomo.
A questo obietti:
Analizzare, criticare o segnalare gli aspetti negativi di qualcosa (ad esempio le religioni) non vuole dire che non esistano aspetti positivi, e che chi lo fa deva voler decostruire,
Si dà però il caso che criticare il matrimonio arrivando a dire che non dovrebbe esistere giuridicamente non è criticare un "aspetto negativo" della società ma significa demolire l'intero edificio civile, in quanto nessuna civiltà neppure primitiva può produrre e trasmettere sapere, tecnologia e arte senza coppie stabili e prole certa, cresciuta in un contesto favorevole alla trasmissione del sapere.Se il matrimonio non reca alcun vantaggio all'uomo,
necessariamente ne consegue che l'uomo può ben fare a meno di questo fardello, e darsi al "coito coercitivo" ovvero a "
relazioni temporanee" che se praticate in massa sono disgregatrici dell'edificio civile e su cui hai manifestato parere favorevole su Stalker Sarai Tu:
Per quale motivo l’uomo si dovrebbe vincolare a vita in un rapporto monogamico? Amore o affetto possono essere ottenuti da amici e parenti, o da rapporti occasionali e temporanei.
Quindi:
l'uomo non ha motivo di sposarsi e il matrimonio serve solo per fornire affetto.
Nessun cenno (anche le omissioni contano) alla paternità, alla possibilità di avere una prole certa e di educarla in un contesto stabile, con l'aiuto determinante della moglie: fare il padre single è sicuramente più gravoso. Ovviamente mi riferisco a un matrimonio non femminista, in cui l'uomo sia adeguatamente tutelato.
Hai detto inoltre che
il matrimonio non dovrebbe essere legalmente riconosciuto (quindi non dovrebbe esistere, perché un negozio giuridico non riconosciuto dall'ordinamento è inesistente).Questo passaggio conferma che per te il matrimonio, in una visione che ha ben poco di civile, è solo una specie di laccio per intrappolare l'uomo sulla base di motivazioni unicamente sentimentali:
Sinceramente non riesco a trovare nessuna ragione logica che ipotizzi un vantaggio “materiale” della creazione dell'istituzione del matrimonio per l'uomo. Ma come avevo già scritto “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”, gli uomini continuerano a sposarsi e a votare leggi assurde sul divorzio o sull'aborto.
Quindi: non c'è ragione di sposarsi, è solo una scelta assurda che l'uomo fa per motivi sentimentali e irrazionali, irretito dalla donna. Per chi avesse ancora dubbi:
L’uomo ha la forza, la donna invece un’arma molto più potente: quella capacità di ipnotizzare e rendere l’uomo stupido.Gli uomini si sposano per lo stesso motivo per il quale tutti i Parlamenti (di uomini) del mondo hanno votato le leggi sull’aborto e la procreazione, conferendo alle donne tutto il potere e sottraendo se stessi qualsiasi diritto sulla propria paternità. Idiozia allo stato puro. Noi uomini continueremo a sposarci, continueremo a proteggere e a cercare di rendere le nostre principesse felici, perché amiamo le donne, perché il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. E come al solito, continueremo a fare la marcia nuziale… vestiti di nero!
Se queste non sono parole contro il matrimonio non so quali potrebbero esserlo. Simili discorsi sull'inutilità e l'abolizione del matrimonio si sentono di solito in comunità di marginali promiscui come i figli dei fiori, o in "Amici Miei" di Monicelli, non tra chi vuole costruire una società
funzionante e non individualistica in cui il PADRE conti qualcosa.
Sulla paternità affermi:
La paternità non è così ovvia né sembra innata come per le donne, il legame affettivo bisogna costruirlo.
Al contrario della maternità, la paternità tra i mammiferi (cosa diversa tra i pesci) non sembra un dato innato nella natura maschile, ma costruito (dalle femmine!).
Ci sono diversi esempi di animali che in ambienti ostili, le femmine si comportano gelosamente e incoraggiano il maschio a badare alla prole, sembra che il sentimento “familiare” e “paterno” venga coltivato dalle femmine per ottenere mantenimento e protezione. Inoltre esistono culture anche recenti dove il senso di paternità è sconosciuto o ignorato.
Accostando come sempre il mondo animale alla specie umana,
dici che la paternità (come altri il genere) è un costrutto sociale, "costruito dalle femmine". Per chi avesse dubbi, ribadisci che in alcune culture (quali?) il senso di paternità è sconosciuto.
Basta un minimo di logica per dedurne che per te, se matrimonio monogamico e paternità sono un'invenzione delle femmine a loro essenziale vantaggio, gli uomini potrebbero e molto probabilmente dovrebbero fare a meno di matrimonio, monogamia e paternità.
Confrontando queste con altre tue affermazioni in favore di relazioni casuali, del desiderio sessuale di donne altrui (presumibilmente consumato:
critichi la monogamia ma mai l'adulterio, anzi ne critichi la sanzione legale/morale) il tipo umano che ne emerge inevitabilmente è quello dell'avventuriero, dello "zingaro", che può sembrare avvincente in un film ma nella realtà si traduce in un'umanità marginale, allo sbando e senza futuro.
Inoltre:
1.
Mai nei tuoi articoli c'è una sola chiara e motivata affermazione in favore della nostra civiltà, del ruolo dell'uomo nel crearla e preservarla, della stabilità di coppia, della paternità.
2.
Mai dici che l'attivismo maschile deve tendere a ristabilire la civiltà comunque intesa, e conseguenti istituzioni e leggi,
in cui l'uomo possa avere un ruolo significante e riconosciuto che non sia quello di un nomade selvaggio.
In compenso,
critichi valori etici, sociali, civili, spirituali che hanno fatto grande l'umanità e in primis gli uomini, attribuendo loro una negativa connotazione femminile, se non femminista ("cristianesimo e femminismo si sono ritrovati alleati") e facendo della civiltà tramandataci dai nostri padri il capro espiatorio di un presente che non sembri vedere: non ti ho mai sentito parlare spontaneamente di gender, di Bibbiano, di attacco al maschile da parte dei gruppi LGBT che anzi persino in questo topic ti sei sentito in dovere di difendere appoggiando la loro agenda unionista (necessario preludio al matrimonio)
le cui ripercussioni sui giovani maschi saranno incalcolabili.
Mai ho letto una tua parola contro utopie scientiste come la procreazione artificiale/utero in affitto che stanno disumanizzando la società (anche da un punto di vista esclusivamente maschile) e perfino la biologia umana.
Continui ad associare le mie opinioni a un attacco all'"omosessualità contro natura", descrivendo come povere vittime gli omosessuali che fanno rimuovere (loro o le femministe che li sostengono) cartelloni e commettono gravi atti vandalici, che varano leggi-bavaglio, che ci sottraggono (Bibbiano) e rovinano i figli (lezioni gender tenute con soldi pubblici), che ci impediscono di manifestare con aggressioni anche fisiche: abbasso Ro$a No$tra ma LGBT No$tra va bene. Evochi pure "garbatamente" scuole religiose per mettere le mie opinioni in una luce negativa ma mai ho parlato dell'omosessualità in quanto tale, ho sempre detto che l'
agenda politica omosessuale era contro natura.
Hai talmente ribaltato la narrativa femminista sull'oppressione patriarcale, che sei tornato al punto di partenza: il passato, la civiltà sono un'oppressione (=inutile fardello) femminile anziché patriarcale quindi necessariamente possiamo farne a meno, proprio come afferma il progressismo femminista.
Esponi come una certezza che la paternità non sarebbe connaturata alla specie umana (questo topic non riguarda gli animali). Esiste un consenso scientifico sull'argomento? Esistono pubblicazioni scientifiche a parte la tua ipotesi, che scientifica non è, non essendo stata mai pubblicata su una rivista accademica?
Comunque se anche fosse come dici, ossia che la paternità non è nella natura maschile e il matrimonio una sovrastruttura femminista svantaggiosa per l'uomo, che ragioni ha un uomo per diventare padre ed educare i propri figli? Che ragioni ha per non darli alla donna come vogliono le femministe? Solo il condizionamento sociale (femminile) e ragioni sentimentali? Chiaro che con queste premesse (e la tua menzione della paternità di gruppo) è proprio difficile dire che hai un atteggiamento favorevole verso la paternità.
Un punto fondamentale è: l'attivismo maschile non consiste tanto in ipotesi scientifiche discutibili e comunque non dimostrate, ma come dice la stessa parola in azioni ed obiettivi.
Ora se il matrimonio è svantaggioso e inutile per l'uomo (singolo), la paternità è un costrutto sociale che obiettivi per gli uomini emergono da queste ipotesi? Che dobbiamo chiedere l'affido condiviso solo perché la società e le femmine ci hanno condizionato ad essere padri? Per il bene della "specie"?